Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
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Originariamente Scritto da
Valerio Ricciardi
Sto scoprendo in questi giorni gli articoli di Zappalà, e debbo dire che c'è un rigore unito a chiarezza espositiva che mi fanno pensare a Maurizio Parotto (ordinario di Geologia, e di Rilevamento Geologico, prima alla Sapienza per moltissimi anni poi a Roma Tre, da pochissimo in pensione).
Dire "mi ricorda Parotto" per me, si noti, è qualcosa di drammaticamente pesante.
E' l'uomo che nella vita mi ha insegnato il valore etico-scientifico della parola "dipende" e dell'uso umile del condizionale sino a granitica controprova e verifica... anche di fronte a quelle che ci paiono a prima vista evidenze incontrovertibili.
Però Parotto non era spigoloso. Autorevole, a volte austero, ma non si alterava mai.
Anche perché se poco poco alzava mezzo sopracciglio ci sentivamo piccoli piccoli, si insinuava il timore di poterlo deludere.
ti ringrazio di cuore!
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
Enzo, è straordinario quest'articolo. Dopo averlo letto e aver ripetuto, mentalmente, i concetti, pensavo alla tua chiarezza espositiva. Si tratta di meccanismi complesso e difficili da spiegare a chi non è della materia, eppure ci sei riuscito in modo eccezionale.
Ti ringrazio. Dopo la lettura di ogni tuo articolo, mi sento sempre culturalmente più forte.