Sai quanti modelli ci sono? Qualcuno che azzecca lo trovi, ma non è detto che regga il ragionamento che sta dietro.
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Carissimo, come si dice in questi casi? "Mente il medico studia il paziente muore".
Nel grafico postato più su, si evidenzia come durante il periodo COVID, c'è stata una inversione repentina della salita dei gas serra. Ripresa poi subito dopo il libera tutti. Non ci vuole un studio per capire il perchè. Credo ormai che sia una opinione diffusa tra gli studiosi che il repentino cambio delle condizioni climatiche siano legate alla nostra attività. Poi che non tutti siano della stessa opinione è un fatto e mi auguro che abbiamo ragione i secondi...
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Con coefficiente che sembra aumentare negli ultimi anni, dicono, finché poi non escono studi in cui si mostra che il tasso di aumento del livello del mare non ha mostrato alcuna accelerazione dall'inizio del XX secolo ai giorni nostri (indizio che la tendenza al riscaldamento in atto non ha mostrato alcuna impennata in quelle che sono le aree più sensibili al fenomeno), mentre altri studi rilevano che la calotta antartica complessivamente è cresciuta negli anni '10 del XXI secolo di 5300 km2 (non molto, certo, ma il dato fondamentale che emerge è che la più importante calotta del mondo gode tutto sommato di buona salute). Ci sono poi anche oggi modelli di autorevoli centri di ricerca che al contrario portano a indicare come i processi in atto alla lunga evolveranno verso una nuova fase glaciale in Europa del nord nel "prossimo" futuro (magari siamo nella fantascienza, ma in climatologia è comunque ben noto il fatto che la quasi totalità dei feedback climatici sono negativi e non positivi, con buona pace del giornalismo allarmista).
Un po' come quel sondaggio secondo cui 75 scienziati sui 77 che si sono autoproclamati più esperti di altri in materia di cambiamenti climatici (su un paniere di oltre 10.000 scienziati intervistati, di cui 3500 avevano risposto al questionario proposto) formano "il 97% della comunità scientifica che concorda che i cambiamenti climatici sono colpa nostra". :whistling:
Caro @Alby68a , io penso che su questo argomento specifico abbiamo perso la capacità di valutare i dati senza bias, in modo asettico.
Per esempio, ultimamente tutto il mondo sta stracciandosi le vesti perché quest' ultimo anno - anno e mezzo abbiamo le temperature più alte mai registrate a livello globale.
Pochi o nessuno considera che dopo tre anni di Nina siamo da un anno accompagnati dal Nino.
Inoltre, l'eruzione dell' Hunga Tonga del 14 gennaio 2022 ha iniettato 0,4 Tg di SO2 in stratosfera (che tende a raffreddare il clima, ma che è 50 volte minore di quanto emesso dall' eruzione del Pinatubo) e ben 150 Tg circa di acqua (gas serra per eccellenza).
Alcuni scienziati hanno previsto, conseguentemente a questo tipo di eruzione, un aumento della temperatura terrestre comparabile con quello riscontrato in questo periodo.
Nessuno ne parla.
Quando poi su riviste serie di divulgazione scientifica vado a leggere che di un fenomeno naturale non si conosce la causa, ma senz'altro è colpa del riscaldamento climatico (anche se lo stesso tipo di fenomeno è capitato prima che si cominciasse solo a parlare di global warming), comincio a preoccuparmi che la comunità scientifica abbia quantomeno perso la necessaria imparzialità.
Non sto negando con questo che l'umanità stia pesantemente intervenendo sul clima di questo pianeta, ma se vogliamo risolvere i problemi dobbiamo inquadrarli correttamente, senza alcun tipo di paraocchi...
Se il raffreddore lo prende un giovane in forma, neanche sale la febbre. Ma se coglie un malandato, nel migliore dei casi finisce in ospedale.
Ho letto qualcosa sugli effetti delle eruzioni vulcaniche.
Spero che tu abbia ragione e che in futuro, d'estate, torni su di noi l'anticiclone delle Azzorre e non l'alta pressione africana [emoji6]
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Il problema dell'anticiclone africano è un fenomeno a parte ed è, anti-intuitivamente, colpa di un raffreddamento molto localizzato di una regione marina compresa fra il Portogallo, Madeira e le Azzorre. Questo fenomeno, la cui causa non è conosciuta, costringe la corrente a getto a oscillare proprio in quel punto specialmente nei mesi estivi, facendo insaccare le perturbazioni lì e facendole sprofondare fin quasi alle Canarie. Questo costringe da una parte l'anticiclone delle Azzorre a stare defilato in Atlantico senza alcuna possibilità di espandersi verso est, mentre dall'altra parte per via dello scambio meridiano costringe l'aria algerina (che ovviamente è MOLTO più calda dell'aria marittima dell'anticiclone delle Azzorre, essendo continentale e sopra un deserto) a risalire verso nordest seguendo appunto il nastro della corrente a getto... ossia proprio sopra l'Europa e il Mediterraneo. Fintanto che quella macchia fredda resterà lì, le nostre estati saranno così senza alcuna possibilità di cambiamento.
Allego, come immagine esplicativa, una mappa tratta dal sito MeteoLive, che per me è uno dei più professionali (in mezzo a un panorama di siti meteo-allarmistici davvero desolante), di una classica situazione come quella che ho descritto: si vede perfettamente il fenomeno, con la colata fredda in Atlantico e la risalita calda forzata di aria sahariana nella nostra direzione, mentre l'anticiclone delle Azzorre se ne sta in pieno Atlantico.
Allegato 53848
@Ro84 , la famosa falla iberica... ;)
Proprio quella, che negli ultimi vent'anni circa (soprattutto a partire dal 2003) è diventata molto più marcata e persistente.