per questo, questo forum è una chicca.... tutti imparano da tutti, io per primo! ;)
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per questo, questo forum è una chicca.... tutti imparano da tutti, io per primo! ;)
Allora io sono tarato......so tutto di niente......:D:D
inviato dal cellulare
No vale per tutti perchè tutti noi siamo degli amatori e sarebbe strano se fosse il contrario, un contrario che leggo spessissimo e che assisto sbigottito soprattutto tra gli astrofotografi purtroppo.
Si sa negli hobby ognuno di noi ha delle convinzioni, forse è anche per questo che esistono i forum
ciao
Abbiamo capito, ora non iniziamo col patibolo, di inesattezze le diciamo TUTTI ;)
Piuttosto tornando al POST
Quanto un SC arrivi a dare il 100% delle sue potenzialità rispetto ad un Newton?
Avendone avuti abbastanza di tutti e due gli schemi possono dire, per quanto riguarda la mia opinione, che è MOLTO più semplice gestire un Newton che un SC
Spesso ci focalizziamo sullo strumento SOLO ma va sempre tenuta in considerazione l'abilità o la possibilità dell'appassionato di rendere il massimo dallo strumento.
Salire di diametro su un SCT non è la stessa cosa di un newton.
L'elemento principale del telescopio è lo specchio e questo più aumenta di diametro più è difficile farlo arrivare in temperatura.
Ho preso recentemente un maksutov Cassegrain molto complicato.
Un 14" con un menisco spesso quanto una Torta! :shock:
Un telescopio sicuramente non facile da gestire in poco tempo. E' uno strumento rarissimo, a parte per il costo anche per i problemi di equilibrio termico.
Il MakCassegrain Intes Micro ha una lavorazione impressionante e sicuramente a pieno regime schiaccia inesorabilmente anche un newton da 16" o 18" in termini di contrasto, ma quando arriverà a pieno regime?
Questo è uno dei motivi per i quali le aziende non hanno più investito in grandi diametri in configurazione TAPPATA!
I costi si sarebbero potuti abbattere ma a discapito di una resa molto difficile da raggiungere.
Detto ciò, tra un SCT e Newton non c'è storia vince il Newton!
Ciao
per la precisione :
L'ostruzione di un SC incide sul contrasto molto meno di quanto si creda,e in visuale non si nota,o per lo meno molto poco e solo sul planetario : alcuni astrografi come gli RC o i DK hanno un'ostruzione che può sfiorare addirittura il 50%.
Il mirror shift c'è,è ovvio,ma varia da esemplare a esemplare e da marca a marca.In visuale si risolve,ammesso che ce ne sia veramente bisogno,con un fuocheggiatore differenziale,in astrofotografia con un crayford.
L'acclimatamento può essere lungo,e aumenta all'aumentare del diametro,basta semplicemente attendere un paio d'ore se si passa da casa a fuori o ancora meglio lasciare il tubo in garage et similia.
Nei mak è comunque più lungo ancora.
La lastra correttrice NON introduce cromatismo,del tutto assente in ogni riflettore,ma corregge di molto l'aberrazione sferica ben nota dell'originale schema cassegrain puro.
La sferica è una caratteristica di questo schema presente sempre,non "in qualche esemplare",ed è assolutamente normale come il COMA in un Newton,assai più fastidioso sia in visuale che soprattutto in fotografia : bisogna quasi sempre munirsi di un correttore di coma,relativamente costoso se di qualità.
Per concludere,una certa pratica occorre sempre,anche con un rifrattore o un Dob Heritage...
Se uno dei più celebrati high resolution imagers la pensa diversamente un motivo ci sara...:
http://www.damianpeach.com/observatory.htm
Un C11 è più ostruito di un mak 180 Sw,ma se rende in visuale sicuramente meglio non è solo per l'apertura,che comunque è il fattore più importante.