Allora, ammesso che ci abbia capito qualcosa.....
La prima parte dell'articolo è, come detto, più filosofia che scienza vera e propria.
Partiamo dall'osservazione che, negli ultimi anni, la potenza di calcolo è aumentata esponenzialmente, anche più velocemente della "
legge di Moore". Estendendo questa evoluzione, nulla ci impedisce di pensare che, un giorno, la razza umana (o quello che verrà dopo) riuscirà a raggiungere una potenza di calcolo tale per cui si sarà in grado di simulare l'intero universo, o buona parte di esso.
A questo punto, intervengono le tre affermazioni di questo sillogismo:
Notate che l'estensione del concetto proposta da Enzo è anch'essa valida: non possiamo certo limitarci a considerare la sola razza umana.... ;) E' ovvio, infatti, che se una qualsiasi creatura intelligente evolve fino a superare se stessa, sarà tentata di simulare la propria evoluzione, in modo da comprenderla il più possibile.
O almeno, questo è ovvio per me... :biggrin:
Notate anche che l'ultima argomentazione è "solamente" molto probabile, non certa....
Ora, possiamo discernere il mondo simulato da quello reale? Per rispondere a questa domanda, prendiamo spunto dalle simulazioni che facciamo noi dell'universo.
In particolare, possiamo partire da come simuliamo il nucleo atomico con i supercomputers che utilizziamo per testare la QCD.
Per ricavare questo atomo simulato, si suddivide lo spazio in un reticolo (in inglese reso con lattice), o meglio ancora in una griglia, entro la quale effettuiamo la simulazione. Non ci serve poi una grandezza di calcolo infinita, poiché non tutto deve essere reso con la stessa risoluzione: per alcune cose basterà un'immagine approssimata, per altre dovremo effettuare calcoli molto più precisi e complessi.
Il punto è che la simulazione NON PUO' essere veritiera, perché le trasformate di Lorentz in uno spazio di Minkowski simulato in una griglia perdono di coerenza, e le simmetrie si rompono. Le trasformate di Lorentz richiedono uno spazio continuo per mantenere la loro invarianza!
Come possiamo allora simulare correttamente l'atomo? Semplice: dobbiamo di volta in volta inserire dei fattori di correzione!
Ora, estendendo questo ragionamento ad un'intero universo, possiamo facilmente pensare che queste piccole correzioni siano rilevabili all'interno dell'universo simulato.
I "nostri amici", attraverso una serie di eleganti ragionamenti, ritengono che esse possano essere trovate all'interno di una entità chiamata "anello di Wilson" (che consente il mantenimento di una simmetria geometrica all'interno dello spazio e della simulazione); nonché studiando il momento magnetico dei fermioni,
la costante di struttura fine "alfa",
la costante di Rydberg, che concerne l'energia necessaria per espellere un elettrone da un atomo (e che quindi dipende dalla separazione tra i livelli energetici di un'atomo) e nell'energia massima raggiungibile dai raggi cosmici.
Non chiedetemi di più, perché si va oltre le mie modestissime capacità....:blush: