si parecchia immaginazione direi :thinking:...mai approfondito per nulla teorie di universi paralleli,pensavo a concetti più tangibili,invece mi pare quasi metafisca,comunque grazie ;)
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E vorrei aggiungere che a densità disomogenee (prendendo come riferimento la radiazione cosmica di fondo),quindì masse diverse ,corrisponde anche tempi diversi (dalla relatività generale),e quindì i primi 20 minuti possono essere diversi da porzioni di universo ad altre.
Quanto non lo so ma è possibile che quei 20 minuti possono essere durati giorni o mesi da altre parti.
Tutto interessante, veramente.
Ma non credo abbia senso parlare di nascita/inizio del tempo, o no? Prima dell'inflazione lo spaziotempo era compresso. Più andiamo indietro, più è tutto sempre più piccolo e denso, ma non c'è mai stato un inizio. In pratica andando indietro tende tutto verso una densità infinita, ma chiaramente non ci arriverà mai.
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Salve.
Ho letto con attenzione questo articolo sui primi istanti di vita dell'Universo, ed è molto interessante l'osservazione che fa notare come la materia "pesante", ovvero protoni e neutroni e le loro corrispettive antiparticelle, si sia formata il secondo successivo al Big Bang, mentre la parte "leggera" costituita invece da elettroni e positroni sia andata avanti per i successivi 10 secondi.
Due cose che non mi tornano, la prima riguarda l'asimmetria tra materia e antimateria. E' una cosa, questa, che a mio parere si da troppo facilmente per scontata perché in realtà la collisione tra due fotoni di alta energia DEVE sempre generare una particella e la sua corrispettiva antiparticella. L'origine di questa asimmetria, alla luce almeno delle attuali conoscenze, non ha alcuna ragione di esistere e andrebbe perciò, sempre a mio parere, indagata molto più approfonditamente di quanto non mi sembra si stia facendo oggi (non escluderei ad esempio possibili relazioni ancora sconosciute con la Materia Oscura).
La seconda osservazione riguarda il numero di elettroni che si sono creati al termine dei fatidici 10 secondi e che, guarda caso, dovrebbe coincidere esattamente con il numero di protoni creatisi nel primo secondo! Il quantitativo, delle due classi di particelle, cioè, dovrebbe essere esattamente uguale... alla particella! Né una di più e né una di meno, e questo per poter mantenere la "neutralità" della Carica Elettrica dell'Universo stesso dato che, almeno per quel che ne sappiamo, non esistono cariche elettriche "spaiate". Personalmente trovo questa coincidenza del tutto incredibile e sconvolgente, anche perché avvenuta su archi temporali completamente differenti, e proprio per questo mi stupisce molto il fatto che non se ne parli quanto invece secondo me si dovrebbe fare.
Avrei piacere di conoscere la vostra opinione in merito.
Un saluto
Antonino
buongiorno sig. Antonino, per noi è fondamentale avere una presentazione ufficiale prima di interagire con la comunità del forum, può farla qua:
https://www.astronomia.com/forum/for...29-Mi-presento
grazie.
Purtroppo ho un impegno oggi, e non posso dilungarmi.
Essenzialmente, il problema dell'antimateria è legato all'asimmetria CP, ovvero ad un diverso comportamento dell'antimateria rispetto alla materia, dovuto al comportamento della forza debole.
La simmetria di carica per la materia di è mantenuta, e come risultato abbiamo un universo neutro.
Il perché è ancora in fase di studio...
Buongiorno Antonino,
grazie per aver partecipato al forum e per le interessanti domande. Non sono affatto problemi banali, ma anzi, sono tra le questioni più importanti della cosmologia.
@ Red Hanuman ha già risposto con una spiegazione scientificamente rigorosa. Insomma, le particelle di materia e di antimateria probabilmente non si comportano allo stesso modo. E per noi, è stata una fortuna...:)
In effetti, è ancora in fase di studio. La violazione della simmetria CP è stata riscontrata nel Kaone e nel mesone B, ed è strettamente legata a fenomeni di decadimento dovuti alla forza debole. La violazione della simmetria CP non è sufficiente a spiegare la differenza tra materia e antimateria, servono altre condizioni (tipo la violazione del numero barionico e non solo).
Quindi è un argomento molto complesso e tutt'ora in fase di studio.
La neutralità dell'universo e la conservazione della carica totale è testimoniata, oltre che a livello teorico, anche dalle osservazioni dell'universo stesso, in cui è evidente il dominio della gravità (che è la forza più debole delle quattro riconosciute) e non della forza elettromagnetica (che è molto, molto più forte e renderebbe molto evidenti eventuali squilibri).
Anche qui, il perchè è ancora in fase di studio...
Non sarei così netto nell'escludere l'aldilà. Se c'è, magari non sappiano in che modo e forma esista. La teoria dei primi istanti dell'universo poggia su teorie che non sono alla portate della comprensione delle persone comuni come me e non tutte sono spiegate con rigore scientifico, ma vivo nella consapevolezza che ciò avverrà in futuro così come avvenuto per altre teorie (ad esempio la dimostrazione dell'esistenza della "particella di Dio" o bosone di Higgs). Parimenti ripongo la mia fede (con tutti i dubbi che la ragione ci manifesta) in quella "meta" che darebbe un diverso senso al nostro esistere, ma che non può essere dimostrata con il metodo scientifico, perchè (mi piace immaginarlo) non potrebbe essere risolta con le leggi fisiche che appartengono al nostro universo.
Rientro pienamente nel solco scientifico dell'argomento sperando che presto si possa capire dove si trova sta benedetta materia oscura e energia oscura che affligge la mia curiosità da astrofilo, e mi chiedo se la misura di quell'istante con la nostra concezione del tempo a senso (decimi, secondi e minuti). Magari il tempo era ben altra cosa al primo vagito del nostro universo.
Grazie Alby68a. Io sono anche questa volta d’accordo con te! Credo che non si possa escludere l’aldilà tanto quanto non si possa essere certi della sua esistenza. In passato la Chiesa stabiliva dogmaticamente la realtà. Oggi, per fortuna, la scienza si fonda su ciò che può essere dimostrato. Tuttavia, sappiamo che la nostra percezione del mondo è limitatissima. Molto banalmente, le nostre orecchie non colgono gli ultrasuoni, o i nostri occhi non vedono nell’infrarosso. Più di recente, la meccanica quantistica ha rivelato comportamenti di materia ed energia che cozzano non poco con le nostre percezioni e visioni del mondo. Qualcuno sta provando a dimostrare l’esistenza di Dio e dell’aldilà in modo scientifico. Forse, come scrivi tu, potrebbe essere impossibile, ma chissà…qualche scienziato si butta. Finora ho trovato solo un libro che mi ha davvero soddisfatto in questo senso. Si intitola “The Physics of God”, di Joseph Selbie. Purtroppo non credo esista in italiano. L’autore parla di “scienza della religione” per descrivere il tentativo di dimostrare Dio con la scienza, contrapponendola alla "religione della scienza", cioè la tendenza di credere solo a ciò che si vede o si misura.
Anche sul tempo ci sarebbe tanto da dire. Perfino l’ovvia relazione di causa ed effetto viene messa in discussione…Concetti troppo complessi per chi come me non è certo un fisico! Ma mi bastano per sospettare che c’è molto di più di quel che sembra. J