Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Vincenzo Zappalą
No, Andrea... la forma dipende dalla distribuzione della materia. Non č una forma come noi l'intendiamo, ma si rifą al concetto di curvatura...
Capito. Io nella mia testa, e con quello che credo di avere imparato, avevo metaforizzato la cosa come una "corrente di fiume" un "flusso di spazio-tempo" in continuo movimento...da qui la mia personale convinzione che fosse indeterminabile la ipotetica "forma". Sono molto fuori strada?
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
Anni fa ho letto il libro Flatlandia e ora leggendo questo articolo mi viene in mente una sorta di analogia con l'universo ma probabilmente mi sbaglio, comunque ci provo:
Prendiamo un segmento che ė una realtą a 1 dimensione delimitata da due punti agli estremi che hanno dimensione 0.
Se prendiamo un disco che ha due dimensioni il suo limite č costituito dalla circonferenza che ha una dimensione.
ora se prendiamo una sfera tridimensionale abbiamo la superficie che la delimita che ha due dimensioni
Praticamente per una realtą con n dimensioni troveremo un limite con n-1 dimensioni.
Ora se prendessimo l'universo come realtį a 4 dimensioni (ma quella temporale possiamo usarla in tal senso?) avremmo un limite tridimensionale in cui ci possiamo muovere liberamente e che quindi non percepiamo.
Un po' come dire che anche la superficie della Terra č finita ma non per questo incontriamo mai dei limiti quando camminiamo sulla sua superficie.
forse ho fatto solo casino :biggrin:
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
quindi un universo anche se piatto, se potessimo viaggiare a velocitą infinita e sempre nella stessa direzione, ci riportrerebbe prima o poi al punto di partenza?
corollario: se la luce avesse velocitą infinita potremmo guardarci il sedere?
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Originariamente Scritto da
Andrea I.
Capito. Io nella mia testa, e con quello che credo di avere imparato, avevo metaforizzato la cosa come una "corrente di fiume" un "flusso di spazio-tempo" in continuo movimento...da qui la mia personale convinzione che fosse indeterminabile la ipotetica "forma". Sono molto fuori strada?
no, direi di no. Stai solo guardando un lato del nostro Teatro... Essso č in realtą un'immensa struttura che continua a espandersi e ad allargarsi verso il futuro. Tuttavia, questa struttura possiede una forma che tende a segnarle il destino. Se la massa riuscirą a controbilanciare l'espansione il tutto si chiuderą du se stesso. In caso opposto di allargherą fino a dissolversi in un tripudio di materia elementare. La forma č qualcosa di estremamente ben collegato al destini dell'Universo. Una lotta continua tra gravitą e espansione: chi vincerą?
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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vecchiaspugna
quindi un universo anche se piatto, se potessimo viaggiare a velocitą infinita e sempre nella stessa direzione, ci riportrerebbe prima o poi al punto di partenza?
corollario: se la luce avesse velocitą infinita potremmo guardarci il sedere?
pił o meno č cosģ... Noi potremmo anche gią avere visto certi oggetti due volte, nel caso che l'Universo "osservabile" fosse pił grande dell'intero universo. Situazione difficile, ma non del tutto impossibile!;)
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Originariamente Scritto da
Matteo
Anni fa ho letto il libro Flatlandia e ora leggendo questo articolo mi viene in mente una sorta di analogia con l'universo ma probabilmente mi sbaglio, comunque ci provo:
Prendiamo un segmento che ė una realtą a 1 dimensione delimitata da due punti agli estremi che hanno dimensione 0.
Se prendiamo un disco che ha due dimensioni il suo limite č costituito dalla circonferenza che ha una dimensione.
ora se prendiamo una sfera tridimensionale abbiamo la superficie che la delimita che ha due dimensioni
Praticamente per una realtą con n dimensioni troveremo un limite con n-1 dimensioni.
Ora se prendessimo l'universo come realtį a 4 dimensioni (ma quella temporale possiamo usarla in tal senso?) avremmo un limite tridimensionale in cui ci possiamo muovere liberamente e che quindi non percepiamo.
Un po' come dire che anche la superficie della Terra č finita ma non per questo incontriamo mai dei limiti quando camminiamo sulla sua superficie.
forse ho fatto solo casino :biggrin:
no, caro Matteo, sei molto vicino al succo della questione. Solo, devi pensare che la superficie terrestre sia il tutto e non potresti nč scavare ne saltare... O, meglio, scavare se vi sono "buchi" che deformano il tessuto spazio temporale (le stelle in piccolo e i buchi neri in grande)...Una deformazione della superficie dovuta alla massa in gioco. Se essa č troppa abbiamo proprio la sfera. Se č poca l'iperboloide...
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalą
no, caro Matteo, sei molto vicino al succo della questione. Solo, devi pensare che la superficie terrestre sia il tutto e non potresti nč scavare ne saltare... O, meglio, scavare se vi sono "buchi" che deformano il tessuto spazio temporale (le stelle in piccolo e i buchi neri in grande)...Una deformazione della superficie dovuta alla massa in gioco. Se essa č troppa abbiamo proprio la sfera. Se č poca l'iperboloide...
Certo non posso ne scavare ne saltare perché in una realtą a due dimensioni come una superficie l'altezza non esiste. Ma ė sbagliato considerare l'universo come una realtį a 4 dimensioni con un limite tridimensionale?
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalą
no, direi di no. Stai solo guardando un lato del nostro Teatro... Essso č in realtą un'immensa struttura che continua a espandersi e ad allargarsi verso il futuro. Tuttavia, questa struttura possiede una forma che tende a segnarle il destino. Se la massa riuscirą a controbilanciare l'espansione il tutto si chiuderą du se stesso. In caso opposto di allargherą fino a dissolversi in un tripudio di materia elementare. La forma č qualcosa di estremamente ben collegato al destini dell'Universo. Una lotta continua tra gravitą e espansione: chi vincerą?
prendiamo per buona questa ipotesi: la massa controbilancerą l'espansione e arriverą un momento preciso di "immobilitą " prima di iniziare la contrazione.quello sarebbe realmente "la fine del primo tempo" giusto?e da li in poi lo spazio e il tempo andrebbero...all'indietro?un conto alla rovescia?in questo caso non esisterebbe i'infinito,giusto?
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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davide1334
prendiamo per buona questa ipotesi: la massa controbilancerą l'espansione e arriverą un momento preciso di "immobilitą " prima di iniziare la contrazione.quello sarebbe realmente "la fine del primo tempo" giusto?e da li in poi lo spazio e il tempo andrebbero...all'indietro?un conto alla rovescia?in questo caso non esisterebbe i'infinito,giusto?
No, il tempo non puo andare indietro;) semplicemente avanzando il tempo lo spazio si contrae, é comunque FUTURO.
Trovo molto intrigante l'idea che la disposizione della materia/massa possa indicare una struttura di base dell'universo...sottointende che ci debba essere uno schema d'ordine di base in un sistema che tende naturalmente al caos. Che l'espansione spaziale sia una risposta per bilanciare la tendenza al movimento disordinato della materia in uno spazio limitato? Orpole ecco che reinizio a farmi dei film :biggrin:
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Originariamente Scritto da
Andrea I.
No, il tempo non puo andare indietro;) semplicemente avanzando il tempo lo spazio si contrae, é comunque FUTURO.
Trovo molto intrigante l'idea che la disposizione della materia/massa possa indicare una struttura di base dell'universo...sottointende che ci debba essere uno schema d'ordine di base in un sistema che tende naturalmente al caos. Che l'espansione spaziale sia una risposta per bilanciare la tendenza al movimento disordinato della materia in uno spazio limitato? Orpole ecco che reinizio a farmi dei film :biggrin:
si,il tempo non puņ andare all'indietro,intendevo il fatto che,presupponendo una simmetria universale,la durata della contrazione sarebbe uguale a quella del "primo tempo",quindi calcolabile...o no?