Ciao Armando , perché proprio Dubhe ?
È una stella insolita .
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Ciao Armando , perché proprio Dubhe ?
È una stella insolita .
Bene, prima di tutto devo dire che l'ACRO SWBONY da 102mm ad f6,5 di ARMANDO è davvero ben ingegnerizzato, con dei bei anelli ed un focheggiatore micrometrico che addirittura non era presente nemmeno sul mio ex 120ED color ORO, per dire di come oggi i rifrattori siano molto più curati come intubazione.
Una domanda, il focheggiatore micrometrico è un CREMAGLIERA, oppure un CRYFORD?
Io dei CRYFORD ne ho avuto una pessima esperienza con il mio ex 120ED prima serie, troppo scivoloso se ci montavo una torretta binoculare.
Mentre il cremagliera micrometrico sul mio attuale TS SD APO da 102mm, tira come un mulo anche con una torretta binoculare pesante + 2 grossi oculari e con il telescopio puntato allo zenit.:)
@Giovanni BRUNO Ora lasciamo questo trend ai sessantini Comunque è un CRYFORD ibrido ha anche una crimagliera in ottone non ha laschi ha sostenuto la canon 1300D senza oscillazioni
Ottima cosa un solidissimo cremagliera micrometrico 1:10, un lusso che oggi non costa quasi nulla, mentre in passato nemmeno i mitici e costosissimi TAKA FS 102 avevano.
Ringraziamo i CINESI che a poco prezzo ci danno ottimi strumenti riccamente accessoriati.:)
Ho sempre pensato che la Cina sia una grande nazione, senza la loro produzione arrivata adesso a ottimi livelli (anche loro hanno dovuto imparare), certi telescopi sarebbero appannaggio di pochi.
Grazie @etruscastro per aver cambiato il titolo del thread, gentilissimo!
Ciao @Armando31, penso che il tuo rifrattore sia un tuttofare che anche sul planetario possa dire la sua. Infatti avendo un rapporto di cromatismo (CA ratio) di 1,59, secondo la solita tabella che ricondivido, avrebbe un livello di cromatismo filtrabile.
Allegato 54945
Ho guardato la luna alcuni giorni fa col Bresser 60/900, per due sere consecutive. In entrambe le sessioni c'era vento, quindi un seeing non proprio ottimale. Il primo giorno ho adoperato oltre al sessantino il mio 80/400 (il solito Vista) acromatico. Col 60/900 ho adoperato gli ingrandimenti di 129X (OR7) e 225X (OR4), anche all'ingrandimento più alto l'immagine era definita e contrastata anche se più scura. Prendo la carta lunare di Guido Ruggieri per rintracciare le formazioni superficiali che vedo all'oculare. Adopero anche l'80/400 perché il campo un po' stretto del 60 mm non mi soddisfaceva, metto un oculare di 2,3 mm Xcell col quale si hanno 174X, all'inizio l'immagine era accettabile ma poi, abbassandosi la luna, il seeing dava un'immagine da lasciar perdere. Ritorno allora al 60 mm che, con mia sorpresa, dà ancora un'immagine ancora decente e contrastata, prendo allora la carta lunare di Guido Ruggieri per rintracciare le formazioni superficiali che vedo all'oculare. Col sessantino non si percepisce il cromatismo, col Vista si, un evidente bordo blu sulla luna. Il giorno successivo ritiro fuori il 60 mm, il Vista rimane a cuccia, l'immagine era anche questa volta decente nonostante il vento, si vedono Theophilus, Cyrillus e Catharina assai contrastati sia a 129X che a 225X. 129X era tuttavia assai più preferibile perché il nostro satellite era velato da nubi e nonostante ciò l'immagine era ancora buona.
Ciao @Gonariu , come ben sai il 60/15 rientra nello standard di Conrady , con un rapporto di 6,36 , difficile vedere del cromatismo , ti dirò che io ogni qualvolta che ho usato il 60ino , non ho mai avuto problemi con il seeing osservando la Luna , 225x sono facili da ottenere anche nel mio è non nego che molte volte uso una barlow 2x con oculare da 6 mm per ben 300x , l'immagine certamente rimane più scura ma rimane anche perfettamente tutta intera .
Forse l'oculare più opportuno per questo telescopio sarebbe un 5 mm , il quale darebbe 180x , dico forse perché non c'è l'ho , se ne capita uno nell'usato lo comprerò .
Ragazzotti! in questi giorni ho avuto problemi di salute sono stato in ospedale "Diabetologia" mi hanno dato la nuova terapia ora la clicemia è tornata a livelli accettabili tra 3 mesi devo ritornare per vedere se la nuova dieta sta facendo effetto devo dimagrire almeno di 30Kg:biggrin: bando alle ciance appena appena mi arriva la nuova camera farò qualche foto IR RES con la dsrl non mi piace
Ciao @Free, non pensavo che un 60/900 di produzione giapponese potesse arrivare a 300X con un'immagine ben definita. Qualche anno fa ho preso un Newton 76/700 della Celestron su Astrosell a 50 euro che con mio grande stupore sono riuscito a portare a 304X con un oculare Xcell da 2,3 mm; l'immagine era scura ma molto definita, sicuramente l'ottica era ben collimata. Prima che la luna ricomparisse in cielo ho guardato Castore ad 80X con un acromatico 70/400 (il Travelscope 70 della Celestron) che che si è riuscita a sdoppiare senza problemi e con un po' di cromatismo, il 60/900 qualche anno fa ne dava un'immagine decisamente migliore ad un centinaio di ingrandimenti coi dischi di Airy della primaria e della secondaria ben visibili. Però quella sera stessa il Travelscope ha dato una bella visione a 16X (con un Plossl da 25 mm della Celestron) di M44 e M67, battendo anche il Vista che a 16X dà un'immagine scadente di M44 a causa della troppa curvatura di campo.
Ciao @Armando31, in questi tempi la medicina ha fatto passi da gigante, sono contento che ti abbiano regolarizzato la glicemia. Che camera ti sei comprato?
Un SVBONY 205 per il planetario Leggi le caratteristiche
Modello SV205
Telecamera a colori SÌ
Sensore di immagine Sensore COMS da 1/2,8"
Modello del sensore Modello: SONY IMX415
Risoluzione dell'immagine 7,05 Megapixel (3264*2160)
Tipo USB USB 3.0
Dimensione pixel 1,45μm X 1,45μm
Otturatore Tapparella elettronica
Tempo di esposizione Da 15 ms a 1000 ms
Guadagno 0-120
Frequenza fotogrammi massima (YUY2) Formato MJPG 1920*1080 a 30 fps
15 fps YUY2 3264*2160
ADC 10 bit
Filtro Filtro IR
Tipo di interfaccia Protocollo UVC standard
Lunghezza del cavo 1,8 milioni
Peso 100g
Sistema di supporto Sistema operativo Windows, Linux, Android, Raspberry Pi
Supporto Telescopio Telescopio con foro di base diagonale da 1,25 pollici
Consumo energetico 230 mA a 5 V
Lunghezza del cavo 1,8 milioni
Umidità di lavoro 30%-80%
Umidità di stoccaggio 20%-90%
Temperatura di esercizio da 0℃ a +50℃
Temperatura di conservazione da -10℃ a +60℃
Ciao @Armando31 , in primis i miei auguri di pronta guarigione , dopo di che aspetto con ansia i risultati , visto che adesso dovresti avere tutto per procedere sia visivamente che fotograficamente .
@Gonariu , 60 millimetri di diametro patiscono molto meno il seeing e questo gli permette di salire molto con gli ingrandimenti , mantenendo un'immagine intera , (per inciso anche l'ottica deve essere ben lavorata ) cosa non possibile con diametri più grandi a meno che il seeing non collabori .
L'estate scorsa mi è capitato di avere allo stesso tempo nel mio terrazzo sia il 102 f7 che il 60ino montati sulle rispettive montature , quando il seeing era scarso , il 102 si fermava molto prima del 60ino come ingrandimenti .
Per quanto riguarda l'anmasso del Presepe sono d'accordo con te , una eccessiva curvatura di campo degrada l'ammasso il quale ha una dimensione apparente di tutto rispetto .
Ciao @Free, finora ho usato poco il sessantino, mi sa che lo userò molto di più. In questi ultimissimi anni il seeing molte volte lascia a desiderare e spesso ho dato solo un'occhiata alla luna per poi rimettere subito tutto dentro in quanto "non era giornata". Devo dire che quando ero ragazzo ed avevo il Konus Hydra 60/700, il concetto di seeing scadente o inaccettabile spesso è stata per me una cosa teorica, guardavo la luna a 70x (oculare H20 con la Barlow 2X) e non ricordo di aver mai rimesso frettolosamente tutto dentro per una visione scadente. A ciò fa eccezione Venere che certe volte a 117X (oculare H6) ribolliva. Penso che l'acquisto del 60/900 sia buono anche per questo e che le sessioni osservative con esso aumenteranno di numero.
Ciao @Gonariu , il seeing medio italiano si assesta a 1,5 secondi d'arco , il potere risolutivo del 60ino è di due secondi , significa che tutte quelle sere con seeing da due o migliore di due secondi d'arco sono ottime per osservare con il 60ino , mentre già prendendo un 120 di diametro , per poter esprimere tutto il suo potere risolutivo dovrà aspettare quelle sere in cui il seeing offre 1 secondo d'arco , peggio va per i diametri più grandi , in quanto le sere con potere risolutivo inferiori al secondo d'arco sono molto poche durante l'anno .
Allo stesso tempo , in una serata da 2 secondi d'arco un 60ino è un 10 pollici avranno la stessa risoluzione di 2 secondi d'arco , quindi sulla Luna o sulle doppie avranno la stessa risoluzione , la differenza sta che il 10 pollici sarà molto più luminoso .
Quest e quanto ho letto da varie fonti .
Quindi per seeing medio italiano, l'apertura ideale è sui 90mm circa.
Se si considera un seeing di 1,5 secondi , il diametro che ha questa risoluzione e 80 mm PR =120/D , ma ti perderesti tutte quelle serate in cui il seeing è migliore di 1,5 secondi d'arco .
Ricordo che un rifrattore di medio-grosso diametro, tipo 120mm--150mm può sempre essere diaframmato ad un diametro inferiore con un semplice diaframma in cartoncino nero, basta farne alcuni di varie aperture libere per armonizzare al meglio l'apertura libera con il seeing del momento.
Non solo, anche gli strumenti ostruiti, tipo i NEWTON ed i CATADIOTTRICI possono essere diaframmati eccentricamente per armonizzare l'apertura residua con il seeing del momento.
Infine, nel diaframmare eccentricamente un ostruito, si ha un notevolissimo incremento del rapporto focale.
Ad esempio con il mio ex C11 CPC HD, per le osservazioni terrestri con torretta binoculare, per esperimento lo diaframmavo con un foro eccentrico di 94mm, nel fare ciò portavo anche il rapporto focale da f10 ad f30 e le immagini erano di una fermezza ed incisività straordinaria per quel modesto diametro residuo, oltre ad avere anche una enorme profondità di fuoco.:)
Seriamente, il seeing medio italiano NON esiste.
Abitiamo su un costone montuoso lungo 1.500 km attorniato dal mare, innestato sul continente da un'altro costone montuoso, con svariate migliaia di km di coste, una gigantesca pianura interclusa, due grandi isole e valli montane, insomma abbiamo 6 o 7 tipologie climatiche diverse, di "medio" in Italia non c'è nulla.
Valutatevi il vostro seeing locale e basatevi su quello, ma solo indicativamente, ricordatevi che il seeing (compresa la microturbolenza locale) è un qualcosa di dinamico, se anche aveste un seeing medio (della serata) di 3", ci saranno comunque momenti più o meno lunghi dove il seeing sarà di 2" o minore, l'arte di osservare è anche avere pazienza e approfittare degli altiimi di calma per spuntare qualche dettaglio in più.
Insomma non tarpatevi le ali perché in giro scrivono che in Italia c'è un seeing medio (poi magari scrivessero anche come l'hanno calcolata questa media), prendendovi un certo diametro «Perche tanto il seeing...», come sempre, prendetevi il diametro più grande che riuscite a permettervi e a gestire.
Che poi per inciso, anche vi fosse un posto con seeing stabile, costante ed immutabile di 5" (una fetenzia totale insomma), magari la risoluzione sarà anche limitata e il diametro "grande" performerà come quello "piccolo", ma quello grande a parità di ingrandimento avrà in ogni caso tanta luce in più, tanto contrasto in più, una saturazione maggiore dei colori, una osservazione più "comoda" grazie alla P.U. maggiore (quelli di una certa età ad esempio devono combattere con le miodesopsie appena si va intorno a P.U. di 0,6/0,5 mm).
Senza contare che nel mondo reale, poi quando il seeing concede, si comincia subito a sentire la mancanza dei centimenti ed avere rimpianti.
Ciao Angelo , ho voluto solo fare un paragone sulla risoluzione , due telescopi di diametro diverso hanno la stessa risoluzione con un dato seeing , per il resto come ho scritto , il telescopio più grande è da preferire appunto per la sua capacità di raccolta luce quinti contrasto e nitidezza .
Per quanto riguarda il seeing medio italiano , certamente non me lo sono sognato io , viene calcolato allo stesso modo di come il compiuterino della tua macchina calcola il consumo medio durante la guida .
Seeing da 1,5 secondi non significa che in tutta Italia vi è un seeing da 1,5 secondi , ma si fa una media , tipo 1" in Toscana 2" in Liguria 3" in Sicilia ecc... è si fa la media , allo stesso modo esiste la media di quanta acqua piove in un anno in Italia, quanto irraggiamento solare riceve l'Italia in media ogni anno , qual'è la media dei terremoto e così via .
Posso confermare anch'io, che pur non abitando in città (periferia nord di Vicenza) il seeing raramente scende sotto 1,5", se poi ci mettiamo il meteo, e il vicino col faro led acceso tutta notte.
Assolutamente no! Angelo ha fatto dei paragoni molto sensibili alla realtà dell'avere buono e cattivo seeing, Free ci ha messo come si calcolano le previsioni meteo, facendo una media degli eventi c'è la probabilità che ci becco..
Dunque se per la media del seeing sul nostro territorio il diametro ideale è di 90mm, cosa ci vanno a fare i nostri amici sul pollino con 45cm di diametro? "la frittura mista".. un diametro maggiore risente di più la turbolenza ma resta sempre una raccolta maggiore di luce e cisi vede sempre più dettaglio.. quello che fa la differenza è l'ingrandimento in caso di cattivo seeing, più alti sono gli ingrandimenti e peggio si vede, allora casca l'asino sul 90mm perché questo non arriverà a 350x su Marte o per vedere il craterino Lunare di 500mt, farà 150x e si frega del seeing cattivo che meno lo percepisce ma raccoglierà sempre di meno.. Una buona regola è sempre di mettere l'occhio nell'oculare andare su con gli ingrandimenti e se la serata non è un gran che, ammassi aperti a 90x pure meno..
Ciao @frignanoit , per media italiana di 1,5 secondi non significa che il seeing é in tutta Italia 1,5" , sul Pollino sarà 1" , in Lombardia sarà 2" nel Lazio 1,3" e cosi via è logico che il dob da 45 centimetri sul Pollino darà il massimo ma allo stesso identico momento in un altro posto dove il seeing è di 3" il dob da 45 centimetri avrà la stessa risoluzione di uno strumento più piccolo .
È qui il vero gap sul diametro, se un 45cm può risolvere 0.5" lo farà sempre, il dettaglio si potrà vedere bene o male per via del seeing, il 90mm se ha il limite risolutivo di 1" quel dettaglio da 0,5" non lo risolverà mai né bene né male, non possono avere lo stesso potere risolutivo se casca il seeing..
Credo che il dob da 45 centimetri risolverà 0,5 secondi d'arco solo quando il seeing lo permetterà , non sempre .
Può succedere, infatti si consiglia sempre di aspettare oppure di rivedere l'oggetto nella stessa serata che le cose possono migliorare, ma se sono su M13 con 45cm e risolvo 500 coppie di stelle a 0.5" aspetto che il seeing migliora se non è buono e forse ci saltano fuori altre 50 stelle che prima erano offuscate, con il 90mm parto che vedo M13 impastato aspetto che migliora il seeing e impastato resta per sempre perché il limite del potere risolutivo del 90mm è quello con seeing buono e cattivo.. gestire il seeing non può prescindere dal diametro, l'unico dato certo è che con minore diametro non ti accorgi del cattivo seeing perché lo percepisci meno che con un diametro maggiore.. ma se il potere risolutivo è maggiore lo sarà sempre..
Qui hai perfettamente ragione .
Ho raccolto i dati indicativi del potere risolutivo degli strumenti più comuni, giusto per fare qualche confronto.
60 mm = 2,3"
80 mm = 1,7"
100 mm = 1,3"
120 mm = 1,15"
150 mm = 0,92"
200 mm = 0,69"
250 mm = 0,55"
Immaginiamo il telescopio 250mm con un cattivo seeing, quanto può perdere in risoluzione? Ipotizziamo che arrivi al pari del 150mm e che questo al pari del 100, il limite minimo del 80mm pur mantenendo lo stesso potere risolutivo perché percepisce meno le turbolenze non arriva già di suo a eguagliare il gap che hanno potuto avere i diametri maggiori.. come potrebbe essere ideale un 90mm se il seeing è pari o vicino al secondo d'arco se questa è una media che ipotizziamo di accettare sul nostro territorio!
Scusami @frignanoit ma non capisco cosa intendi con telelescopio ideale da 90 mm .
Per quanto riguarda il PR basta dividere 120/diametro in millimetri .
Un telescopio da 250 mm di diametro avrà un PR di (più o meno) 0,5 secondi d'arco , ma per sfruttare a pieno questa potenzialità , il seeing del momento in cui si osserva deve essere almeno di 0,5 " altrimenti se fosse da 1" , la risoluzione del 250 mm sarà uguale a quella di un 120 mm fermo restando che il 250 mm sarà molto più luminoso e contrastato , non so se mi sono riuscito a spiegare .
Io sull'argomento ho risposto a questo quesito:
"Quindi per seeing medio italiano, l'apertura ideale è sui 90mm circa."
Ho risposto che no! 90mm non sono l'apertura ideale per la media del seeing Italiano che tra l'altro dovrebbe essere 1.3 / 1.4".. ma che un apertura maggiore alla lunga restituisce sempre il maggiore potere risolutivo, dato dal fatto che il seeing cambia da momento a momento e se uno strumento ha un limite di 1" la resta, quello che è sotto al secondo d'arco restituisce il potenziale risolutivo.. non c'è il diametro ideale per il seeing Italiano... Tutto qui..
Perfettamente ragione , non esiste il diametro ideale per il seeing , certo che più è grande e più avrà potere risolutivo , ma resta il fatto che il PR di un qualsiasi strumento resta legato al seeing del momento in cui si osserva il cielo .
È quello che cerco di dire dall'inizio , ma forse non mi ero spiegato bene .
Detto con estrema franchezza, questa discussione mi sembra presa pari-pari da quella di alcuni lustri fa su TREKPORTAL, dove i sacerdoti di REFRACTORLAND arrivarono a deridere un DOBSON da 400mm vs un rifrattore di circa 100mm.
Quella discussione portò alla nascita del form DOBSONIANI e cosi REFRACTORLAND e DOBSONIANI ebbero il loro campo di battaglia esclusivo, in cui menarsi.
Senza parlare della bufala più colossale apparsa nei forum, che un nobilissimo APO VIXEN FL da 70mm performava da Dio su MARTE a 550x
Intanto un rifrattorino di 60mm è totalmente impotente a risolver qualsiasi ammasso globulare, come è totalmente impotente a dividere delle stelle doppie con separazione appena al di sotto del suo potere risolutivo, ovvero un mare di oggetti, oppure stelle doppie, ben visibili in un diametro di almeno 102mm, semplicemente sono invisibili in un 60mm.
Solo per amore di verità, io sono un appassionato visualista di osservazioni terrestri-architettoniche a grande distanza e ad alto ingrandimento.
Su un soggetto tecnico molto critico, come le colonnette in cemento di un lontanissimo balcone, con i quattro angoli arricchiti di solchi verticali, tipo le scanalature delle colonne dei templi Greci, con il non piccolo APO SW da 120mm non sono mai riuscito a risolvere quelle mini scanalature verticali, mentre con il RUMAK INTES MK67 da 150/1800mm, con lo stesso seeing diurno pre tramonto, ci riuscivo sempre.
Idem oggi, dove per puro amore per i confronti, metto spesso a confronto il mio attuale TS SD APO FPL-53 + LANTANIO da 102/711mm ad f7, con il plebeo MAK SW da 127/1540 ad f12, vedo al limite quelle scanalature con il MAK da 127mm, ma non riesco e vederle con l'APO da 102mm , ricordo che osservo quel soggetto tutti i giorni utili dell'anno e quindi con una casistica estremamente ampia.
Ma perché stupirsi? la risoluzione di un telescopio è strettamente correlata con il diametro della sua apertura, è una legge fisica, mica una opinione personale, ma aggiungo che la tanto vituperata ostruzione centrale, poco incide sul potere risolutivo di un ostruito, poche volte ci si ricorda del fatto che i MAK e RUMAK ad f12-f15, sono più APO dei tipici rifrattori doppietti APO ad f7.
Io vengo dal mondo dell'industria metalmeccanica e più precisamente dai reparti di ATTREZZAGGIO, la parte più tecnologica di una azienda metalmeccanica, in cui si producono in proprio gli stampi che a loro volta produrranno i pezzi che compongono gli oggetti prodotti.
Ebbene, in tali reparti è accettata la massima che con una macchina utensile più grande si possono costruire sia dei pezzi piccoli che dei pezzi grandi, mentre con una macchina utensile piccola si possono produrre solo pezzi piccoli.
Idem per i telescopi, con un telescopio più grande si può vedere di più e meglio, sia degli oggetti facili che degli oggetti più difficili, mentre con un telescopio più piccolo si vedono bene solo gli oggetti più facili, ma và????:)
Il mondo delle favole lasciamolo al loro destino .
Qui si continua a scrivere senza leggere quello che è già stato scritto , si continua a girare la minestra nel pentolone senza apportare niente di nuovo .
Non ho mai scritto che un 60ino è migliore di un diametro più grosso , in caso segnalatemi dove l'ho citato .
Per quanto mi riguarda , "cascasse la Luna adesso sulla Terra" , se il seeing del momento in cui si fa l'osservazione è di 1 secondo di arco , due strumenti di diverso diametro , uno da 120 mm ed uno da 250 mm , avranno la stessa risoluzione di 1 secondo nonostante il 250 mm sulla carta abbia una risoluzione di 0,5 secondi , certamente il 250 mm sarà molto piu luminoso e contrastato , ma la risoluzione e altra cosa .
Come si è sempre detto è il seeing a fare da patrona .
Sfido chiunque a dirmi il contrario , il contrario sarebbe asserire che la formula 120/D non è più valida .
Poi ditemi poi dove trovare in Italia un seeing da 0,5" che mi ci trasferisco .
Nei migliori telescopi collocati in alta quota in Cile e nelle hawaii il seeing arriva a 0,6" 0,8" , fate voi .
Fonte wikipedia.
Quindi affermi che i giganteschi telescopi istituzionali terrestri da 10 metri, ovvero da 10.000mm sono del tutto inutili, perché lavorando al massimo con un seeing locale di 0,6--0,8 secondi e quindi bastava un telescopio con un'apertura di anche un po meno di un 250mm per saturare le possibilità di risoluzione di quel sito?
Ci si rifugia nei tecnicismi dei secondi d'arco del seeing locale, io so solo che con un LX200 da 12" di un mio amico astrofilo, riuscivamo a risolvere alla prima occhiata tutti i globulari della zona del SAGITTARIO e quindi ...RASOTERRA.... da un cielo di periferia, prova a farlo non con un sessantino, ma con il tuo APO da 102mm e poi ne riparliamo.
Ciò detto, amo ed apprezzo il mio attuale ACRO SW da 70/500mm, pagato 35€ usato, perché non pesa e non ingombra quasi nulla e riesce a darmi dei bei campi larghi, sia in terrestre che sul cielo, ma quanto a risoluzione, è ferreamente e crudelmente inchiodato al suo piccolo diametro, ne potrebbe essere diverso.
@Free per me e forse per gli altri ti sei spiegato benissimo , n.b. non sei tu lo scienziato che ha costatato che la velocita delle vibrazioni atmosferiche sono uguali per tutte le aperture
Ormai lo sanno tutti che un 250mm soffre di più le vibrazzioni di un 60mm le cose cambiano in fotografia astronomica il 250 mm puo abbatere il seeig agendo su i frame/sec potando dai canonici 30 Frame/sec a 100, pero la camera deve sopportare elevati frame aumetando i frame si rallenta il selling, guadate cosa fanno i videomarker fimano in poco tempo la nascita di una pianta in pochi secondi o le video camere che riprendono la F1 , sono video camere che possono filmare a 500 f/s
Concludo Mostrandovi un scrinshoot d elle asi panetarie e i f/s che possono raggingere ottime per il planetario
Allegato 55033
Mi dispiace Giovanni che continui a non capire e confondere la risoluzione con la capacità di raccolta luce .
La risoluzione si calcola per qualunque diametro PR =120 /D ed è la capacità di distinguere piccoli angoli o separare stelle doppie strette .
Per quanto riguarda il paragone che fai con gli ammassi è logico che un diametro di 10 pollici ti fa vedere le singole stelle mentre un 60ino solo un batuffolo grigiastro , ma ciò è dovuto alla capacità di raccolta della luce che nel 10 pollici è enormemente superiore al 60ino e non al potere risolutivo dello strumento , mi dispiace che un astrofilo di lungo corso come te continui a confondere potere risolutivo e raccolta luce non so che dire .
Per essere più chiari , con seeing da 2 secondi d'arco , il 60ino sdoppia una stella da 2" il dob da 50 centimetri al massimo si ferma a 2" di più non va , mentre per quanto riguarda l'ammasso il 60ino vede una nube il dob vede le stelle che lo compongono , ma ciò è dovuto alla maggiore capacità di raccolta luce del dob e non al potere risolutivo .
Più chiaro di così non si.
Permettetemi di inserirmi nel “frizzante” dibattito :) perché mi ha permesso di imparare qualcosa.
Quoto dal sito del New Jersey Institute of Tecnology:
https://web.njit.edu/~gary/202/Lectu...0diameter%20(m).
The goals of modern astronomy that fuel the drive to ever larger telescopes are (1) to see to the greatest distance -- i.e. faintest objects, and (2) to measure spectral lines with the best precision. Since spectra are measured by spreading light out as much as possible, again we want the greatest possible light-gathering power. But what about resolution (resolving power)? That is equally important, but there is a limit to how well we can resolve objects that is not set by the aperture, but rather by the blurring due to Earth's atmosphere. Even the largest telescopes can only resolve objects to not much better than 0.3-0.5 arcsec, even when their theoretical resolving power is only 0.02 arcsec. That is why the Hubble Space Telescope was launched, to get above the Earth's atmosphere. In fact, the Hubble has a mirror diameter of only 2.4 meters, compared to the Keck telescopes' 10 m diameter, yet the Hubble has about 10 times better resolution that the Keck.
Traduzione di Google:
Gli obiettivi dell'astronomia moderna che alimentano la spinta verso telescopi sempre più grandi sono (1) vedere alla massima distanza, ovvero gli oggetti più deboli, e (2) misurare le linee spettrali con la massima precisione. Poiché gli spettri vengono misurati diffondendo la luce il più possibile, ancora una volta desideriamo la massima capacità di raccolta della luce. Ma che dire della risoluzione (potere risolutivo)? Questa è altrettanto importante, ma c'è un limite alla nostra capacità di risolvere gli oggetti che non è determinato dall'apertura, ma piuttosto dalla sfocatura dovuta all'atmosfera terrestre. Persino i telescopi più grandi possono risolvere gli oggetti solo a poco più di 0,3-0,5 secondi d'arco, anche quando il loro potere risolutivo teorico è di soli 0,02 secondi d'arco. Per questo motivo è stato lanciato il telescopio spaziale Hubble, per superare l'atmosfera terrestre. Infatti, l'Hubble ha uno specchio con un diametro di soli 2,4 metri, rispetto ai 10 metri del Keck, eppure l'Hubble ha una risoluzione circa 10 volte superiore a quella del Keck.
Quindi i grandi telescopi non sono inutili (…e nessuno qui lo ha affermato). Le grandi dimensioni giovano alla raccolta luce e ai due obiettivi (1) e (2) menzionati sopra, tuttavia sono inefficaci per aumentare il potere risolutivo, da un punto di vista pratico.
Alla fine, direi che il punto della questione è semplicemente che il potere risolutivo non è il solo parametro per giudicare un telescopio. Ci sono molti altri fattori che influenzano il risultato.
Da un punto di vista puramente empirico, la mia (modesta) esperienza osservativa conferma quanto detto da @Free: quando ho puntato stelle doppie, sono sempre riuscito a separarle sia nel c8 che nell’80mm (ancorché in quest’ultimo l’immagine era meno luminosa ed a volte i colori meno vivi). Al contrario, ammassi evidentemente risolvibili con il c8 non lo erano (e non lo saranno mai) con il rifrattore, per non parlare di altri DSO come galassie e nebulose, totalmente invisibili.