Mi sa che in parte ti ho già risposto. Il limite a cui ti riferisci dipende dal tasso di espansione. Se effettivamente sta aumentando, allora pian piano tutto si disgregarà, fino al Big Rip.... ;)
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Era appunto ciò che intendevo chiedere già da prima, ma non osavo fare per rispetto della memoria di Einstein. Ciò che dici, e cioé che i conti vanno rifatti, però mi conforta e mi spinge all'azzardo: ma allora, se è vero che comunque le astronavi di cui parlavo e che cita WP ad un certo punto non si vedono più fra di loro nonostante la formula che dice che viaggiano ad una velocità relativa inferiore a C, non sarebbe il caso di correggere l'espressione con un fattore che tenga conto dell'espansione dello spazio ottenendo così una formulazione più generale del problema?
FT: Ne approfitto per ringraziare di cuore collettivamente tutti gli amici che sono intervenuti con una pazienza che loro invidio. Faccio inoltre i miei complimenti ad un forum così ricco e interessante, e pieno di persone così colte e disponibili.
L'unica correzione da fare, se si è interessati ad ottenere il moto proprio, è semplicemente togliere l'effetto dell'espansione con una sottrazione, nè più nè meno ;), quindi non occorre riscrivere la teoria per questo. Sappiamo bene di che effetto si tratta e sappiamo come tenerlo in considerazione. In realtà comunque le velocità nel contesto cosmologico non sono un tipo di dato che viene utilizzato per vincolare i modelli e all'atto pratico non abbiamo mai a che fare con velocità superluminali (altrimenti non vedremmo le sorgenti). I dati utilizzati sono il redshift e le distanze degli oggetti, quindi sostanzialmente non occorre preoccuparsi ulteriormente da questo punto di vista.
Adesso, caro @Enrico Corsaro, permettimi una digressione a livello filosofico - fantascientifico: perchè l'espansione cosmologica deve essere SOLO dello spazio? In fondo spazio e tempo, come diceva il vecchio Abert, sono legati a doppio filo tra di loro.
Quindi, se fosse creazione di spazio E tempo? Ovvero, se lo scorrere della dimensione tempo fosse legato alla creazione della dimensione spazio?:thinking: Chissà.... ;):razz:
(La butto lì, tanto per dire...) http://r15.imgfast.net/users/1517/32...2774597380.gif
Una "creazione" di spazio significa che il volume dell'universo aumenta. Una "creazione" di tempo credo vada letta come un rallentamento del tempo. Dal momento che lo spazio si espande a velocità "luminose", le due cose starebbero anche assieme, secondo la relatività.
Se solo lo spazio fosse un oggetto, il ché non è, tanto è vero che può viaggiare anche a velocità > c.
Però...
Un ottimo spunto di riflessione @Red Hanuman, hai fatto bene a tirarlo in ballo e provo a risponderti senza dover entrare nella fantascienza :razz:. La risposta infatti è già racchiusa in ciò che conosciamo.
Nel modello cosmologico l'effetto dell'espansione si riflette unicamente sullo spazio (cioè sulle coordinate spaziali) ma è funzione soltanto del tempo, cioè è visibile solo grazie al fatto che il tempo trascorre. Cerco di spiegarmi meglio. Considera l'Universo per un momento come se fosse statico, cioè senza una evoluzione. Rappresentiamo questo universo con sole coordinate spaziali, senza dunque bisogno del tempo.
Cosa c'è in più dunque nell'Universo che conosciamo? Esattamente il tempo. E' il tempo che ci permette di rappresentare l'evoluzione dello spazio, ed è qui che entra in gioco il legame tra le tre coordinate spaziali e quella temporale in cosmologia, cioè il fatto che tempo e spazio siano intimamente legati. Lo spazio non cambia e non evolve nè può evolvere se il tempo non trascorre.
Diverso il caso in cui invece opera il relativismo, cioè in cui il tempo viene deformato e rallentato per effetto di un intenso campo gravitazionale (o in alternativa di una velocità di moto prossima a c). In questo caso bisogna prestare attenzione a quale punto di osservazione si considera. Esiste sempre un punto di vista esterno, assoluto, e quello coincide con il tempo cosmologico, che chiamiamo tempo cosmico standard e che non cambia. Questo tempo non è mai soggetto a variazioni causate da ciò che c'è dentro l'Universo, perchè è lo stesso tempo dell'Universo. Invece il tempo di un osservatore soggetto a forti campi gravitazionali si dilata e questo perchè questo tempo non coincide più con un punto di vista assoluto, cioè con il tempo cosmico, ma diventa relativo, cioè apparente per quell'osservatore.
Adesso però entro in un campo pericoloso, ciò che non è provato scientificamente nè è provabile scientificamente ma che rimane comunque un discorso logico.
La domanda che sorge a questo punto è perchè il tempo cosmico non cambia nè può cambiare? Perchè non esiste alcun modo di verificarlo. Anche se dovesse cambiare, non ce ne accorgeremmo. E perchè non possiamo accorgecene? Perchè non abbiamo un riferimento ESTERNO all'Universo, cioè un riferimento assoluto di tempo rispetto al tempo dell'Universo. Se reputiamo che l'Universo sia tutto ciò che esiste, questo riferimento esterno non esiste neanche e di conseguenza il tempo dell'Universo è il riferimento assoluto, e non c'è motivo per cui debba cambiare.
Per analogia immaginate (sforziamoci un pò, è solo un esempio per capire il discorso, non prendetelo alla lettera!!) che il vostro Universo sia costituito da uno spazio in cui vivete, diciamo una stanza a forma di cubo, e che sia posta in prossimità di un enorme buco nero. Allora in quel caso il vostro tempo non è, nè può essere assoluto perchè avrete il riferimento del tempo che scorre al di fuori del vostro Universo, cioè al di fuori della vostra stanza lontano dal buco nero. In questo caso vi potete rendere conto che il tempo che vivete sta di fatto rallentando per effetto del campo gravitazionale.
Spero di essermi fatto capire... :awesome:
Il tempo assoluto è il tempo cosmico standard.
Lo spazio assoluto qual è?
Certo, mi risponderete che sono le altre tre coordinate assolute cosmologiche, ma che cosa mi rappresentano queste coordinate? Se l universo ha un tempo ben definito (13,7 miliardi) allora ha anche un volume ben definito?
Le tre coordinate spaziali non vengono chiamate assolute perchè sono comoventi, cioè non dipendono dal tempo. Per avere le coordinate assolute devi includere l'effetto temporale, dunque inglobare il fattore di scala cosmico (come un pò spiegato nell'articolo che ho pubblicato). Queste coordinate ti descrivono la posizione di un qualunque oggetto all'interno dell'Universo, fissata l'origine del sistema di riferimento su di noi per comodità.
Come hai giustamente detto, un tempo ben definito corrisponde ad un volume ben definito. Le coordinate sono altamente legate fra loro.
@DarknessLight forse questa ti era sfuggita, ti ho taggato così dovresti vederla ;).
Sì grazie @Enrico Corsaro in effetti non l avevo vista ;)
Comunque pensare ad un volume ben definito di universo non è un po strano? Voglio dire, ad oggi conosciamo il volume esatto dell universo? Sapendo il tempo assoluto suppongo che si dovrebbe conoscere anche il volume... a meno che l energia oscura è l inflazione non abbiano fatto scherzi particolari....