Ricordo ancora la meraviogliosa prima notte con un acromatico Sw 120/1000, dopo un mese di torture con un C8HD,
e chi se la scorda più
Non so che fine abbia fatto quel SC
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Ricordo ancora la meraviogliosa prima notte con un acromatico Sw 120/1000, dopo un mese di torture con un C8HD,
e chi se la scorda più
Non so che fine abbia fatto quel SC
In effetti il C8 è più sensibile alla turbolenza di un rifrattore 100/1000, credo che anche per il 120/1000 il discorso sia analogo. Anni fa avevo letto che un telescopio a specchio di 20 cm, penso il C8 (la memoria mi fa difetto), è equivalente ad un rifrattore acromatico di 12-13 cm a lungo fuoco (allora non era iniziata ancora la "rivoluzione cinese", parlare di acromatici a corto fuoco era pura eresia). 20 anni fa circa avevo comprato il Konusuper 120 (acromatico 120/1000) col quale nel 2003 avevo fatto delle belle osservazioni di Marte per l'opposizione perielica di Agosto di quell'anno. In questi ultimi due anni l'ho usato diaframmato a 90 mm per una scheggiatura laterale del doppietto di cui non mi ero mai accorto e per qualche altro difetto (per certe cose quest'ottica non mi ha mai convinto) facendo delle belle osservazioni di Marte dell'ultima opposizione e della Luna (quando l'aria è calma regge bene 333X).
L'amore per i rifrattori che è scoppiato ultimamente, dopo anni passati a seppellire il sottoscritto che si permetteva di evidenziare "minuscole" criticità dei dobson e dei newtoni, e in parte anche degli Sc, secondo me nasce dalla dilagante pigrizia nell'osservare il deepsky, forse perchè più difficile, meno soddisfacente visualmente e poca voglia di cercare, nonche il covid, il freddo, il cielo troppo luminoso e il cattivo seeing. Obtorto collo, si sta facendo una parziale marcia indietro, la maggior parte dei nuovi astrofili sono pigri, preferiscono spendere per la strumentazione anzichè osservare il cielo. Li capisco, ho sempre avuto la possibilità e lo spazio per avere dei tuboni ma non li ho mai presi, mi sono fermato al mak180 e ai rifrattori max150mm acro - al di sotto ho di tutto e di più, ma non spendo certo millemille euro per un marchio, ormai sono abbastanza scafato da non credere alle favole, sia con i tele che con i binocoli.
Cosa ci sia in un meraviglioso acromatico da 120 rispetto ad un c8 poi dimenticato? o dove sia andato? Forse la turbolenza ha vinto quella sera.. tra i due perche ,di differenza c'e n'e e parecchia. Poi a ogni uno il suo piacere ovvio. Con uno specchio da 45 cm. non tutte le serate sono ottime anzi direi pochissime all 'anno ma ciò non vuol dire che un 20 cm sia migliore. Certamente un 20 e migliore di un 12 cm. Azzarderei sempre ,un c8 e migliore di un acro da 12 cm. Personale opinione.
Non si parla di quale è migliore o di quale ha il miglior rapporto diametro-prezzo o di quello che surclassa tutti gli altri 2 volte l'anno, ma di quale si usa di più, che è comodo, che non ha il problema della collimazione, o che fa più figo, o che ci sta anche su eq5. Tanto la maggior parte punta i pianeti e la Luna, qualche rara volta si avventura nel deep facile tipo Orione e Andromeda. Infatti qual'è la prima cosa che i neofiti col tubo vengona chiedere? "vorrei un oculare per aumentare gli ingrandimenti" - Già si è capito per cosa lo usa. Certo così si perde in capacità e conoscenza del cielo, ma i tempi sono questi.
Sono d'accordo, non si può prescindere dalla tecnica di base, che 120mm diano più soddisfazioni di 200 lo escludo a priori, io sono partito da 60mm al binocolo e un 76mm al telescopio, mi sono fatto tutti i piccoli, 90 acromatico, 130 Newton, 150, Newton, 200 Newton, non c'è dubbio che se metti il 200 sotto un cielo decente ti fa vedere i globulari brillanti, e gli altri non ti separano neanche le stelle, per i pianeti posso capire che il rifrattore lascia un impatto diverso perché il vetro ha un altra immagine rispetto allo specchio, ma non equipara mai il gap del diametro inferiore, il rifrattore 80/400 ci vede meno del Newton 130/650 che, è tanto declassato per quanto efficace, sul 200mm vai a 450x se il cielo è calmo senza fare una piega, sul 130 se arrivi a 250x va bene che non comincia a friggere tutto, se poi ci dobbiamo accontentare di vedere solo le bande equatoriali di Giove, qualche festino nel mezzo e farsi una pubblicità per avere il vetro apo da 2500€ è un altro discorso, ma ci vedi poi poco... Mi piacerebbe sapere anche come si vede Marte con un acro 120 a 300x passati..
il problema comune ai più, è che gli schemi ottici ibridi per farli lavorare al meglio bisogna "conoscerli" bene, non è un rifrattore che si monta e si osserva quasi istantaneamente, un c8 deve andare in temperatura, ha il mirror shift e flop, ha un'ostruzione centrale importante in %, ha tante cose da controllare, così come gli RC e altri, anche i newton spesso se ne parla male, ogni volta che ho osservato in un newton l'ho trovato scollimato tranne che che in qualcuno di qualche socio GrAG che sa bene il fatto suo in campo di telescopi.
dire che un c8 è migliore di un 120mm... suvvia, ridiamoci sopra, si dice così perché un rifrattore da 10/12 cm offre una visione più "calma" di un sct, ma la fisica non si cambia a nostro piacimento, basta fare due calcoli sulla superficie di raccolta luce... anche io spesso preferisco osservare nell'11cm a casa piuttosto che nel c11" ma è comodità... ciò che vedo nello specchione ... nun se batte...
il problema non sono gli strumenti, ma quasi sempre gli astrofili
Anche senza analizzare il rapporto costi/benefici, non si può prescindere dal considerare un ventaglio di situazioni e usi diversi.
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Mah, devo dire che con gli oggetti del cielo profondo anche io ho fatto così in quanto aver 6 gradi di miopia mi crea problemi per cercarli col cercatore, quando avevo il rifrattore 60/700 da ragazzo dal terrazzo della mia casa di Orotelli certi oggetti (M57 e M51 per esempio) non riuscivo a trovarli, a causa del po' di inquinamento luminoso che mi ritrovavo, e da Cagliari M78 (peggio ancora), quindi anche io alla fine sono andato su Luna & pianeti che tra l'altro mi ha dato soddisfazione e sull'osservazione del Sole in luce bianca che attualmente faccio con un acromatico 80/400. Qualche mese fa ho usato il Nexstar 8 SE per gli oggetti del cielo profondo, sì il goto era comodissimo ma troppo facile, alla fine non ci provavo gusto.
Bisogna essere chiari, un bel diametro supera sempre un diametro inferiore, ma bisogna anche essere chiari con i neofiti, e fra di noi, che non è bello ciò che è bello ma quel che piace - come esperienza insegna - personalmente ho fatto innumerevoli prove e confronti con la non scarsa strumentazione a mia disposizione, ultimamente integrata anche con i binocoli, ne avrò una dozzina. Ebbene, l'unico preso nuovo, di buona qualità anche se non il top, ossia il Nikon Monarch 5 10x42, costato oltre 300 euro, dopo due giorni di prove e confronti con un volgarissimo vintage russo Sotem 10x50 è ripartito lesto lesto per il suo sito di partenza. Un filino più nitido.. un filino d'immagine più neutra… niente che valesse quei soldi rispetto al russo. Non parliamo del 120ed nuovo nuovo, un salasso di tele che era ben lontano dal mak180 e meno piacevole del 150 acromatico. Io non disprezzerei gli acro…… se non sono proprio fatti con la carta da forno. Altro confronto? Il pur buono 70/474 ED niente può accanto ad uno sciocco 90/500 acro. Certo non ci faccio le foto è un altro ambito. Ma per noi popolani degli astri, rifrattori e mak sono i più pratici da usare, niente collimazione, niente temperatura da controllare, si mettono su e si usano. Se invece si hanno aspirazioni diverse, tanta pazienza da metterci e spazio a disposizione sotto un bel cielo, allora via libera ai diametri.