Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
E' con un certo sgomento che apprendo dai media mainstream la causa certa, certissima, ma che dico, probabile, dell'ammosciamento strutturale che ha interessato l'insegna della GENERALI ASSICURAZIONI posta in cima al prestigioso grattacielo che segna il sempre più verde paesaggio della metropoli meneghina...
https://www.ilgiornaleditalia.it/res...?1751290931523
"Ca va sans dire", ovvero: "Anto' fa caldo..." ;)
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
Eh... ma che t'aspetti da certa informazione, non hanno timore nemmeno del ridicolo.
I media superficiali e sensazionalistici portano ad una facile disinformazione. Ma non sono maligni, sono solo scarsi.
Semplicemente da evitare.
Se solo però uno si va a cercare i dati reali, spesso numeri solo un po' testoni (e che magari non ci fa nemmeno piacere vedere) allora il discorso cambia.
Farsi un'opinione è ancora possibile.
Sul fronte climatico per esempio, parlando dei mari che assorbono circa il 90% del calore atmosferico in eccesso, sono usciti freschi freschi questi dati :
https://i.ibb.co/7JMYHVP3/Hot-Spot.jpg
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
No Paolo, non ci siamo proprio. Primo sono maligni, delle vere carogne. E ignoranti, e contano sull'ignoranza del pubblico. In questo siamo responsabili noi stessi, in quanto ignoranti e maligni, abbiamo i governi e i giornali che ci meritiamo, anzi no, vi meritate :).
Secondo: i dati reali soffrono di bias e fudging, perchè la loro gestione è in mano agli stessi che hanno interesse alla narrazione catastrofica. Come mettere dracula a dirigere l'AVIS, l'ho capito 20 anni fa all'epoca del climategate (oh no! ancora il climategate... eh sì! un altro camion di sabbia, presto) e delle magnifiche sorti e progressive delle surveys di Cook, Oreskes, Lewandosky (et al) ove si chiedeva a una miriade di scienziati di che colore fosse il cavallo bianco di Napoleone e poi si otteneva il mitologico consenso del 97,3% solo selezionando 70 scienziati su 10000.
La realtà è che chi controlla la CO2 controlla l'energia e controllare l'energia è metter le mani su quasi tutto il Potere sul pianeta.
Corollario. Serve la propaganda.
Regole della Propaganda (E. Barnays)
La prima regola è la semplificazione i messaggi propagandistici devono essere semplici e facili da comprendere devono ridurre questioni complesse a slogan e immagini facilmente assimilabili dal vasto pubblico.
la seconda regola è la ripetizione: i messaggi devono essere ripetuti costantemente attraverso vari canali per rinforzare il messaggio e renderlo parte del pensiero comune. Tipo il famoso "Carthago Delenda" di Catone
La terza regola è l'uso di simboli e immagini potenti questi evocano emozioni forti e rendono il messaggio memorabile, ad esempio l'immagine dello zio Sam che punta il dito e dice "I want you for US Army voglio te" per l'esercito degli Stati Uniti.
la quarta regola è la selezione delle informazioni. La propaganda sceglie e presenta solo quelle informazioni che supportano il suo messaggio spesso omettendo o distorcendo i fatti contrari.
La quinta regola infine è l'appello all'autorità, utilizzare figure autorevoli esperti o celebrità per avallare il messaggio aumenta senz'altro la credibilità della propaganda, vedi il 97,3% degli scienziati, lo dice la scienzah, lo chiede l'europah...
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
Mi sembra che mischiamo cose diverse.
Una cosa è la propaganda, una cosa sono i dari scientifici, o saranno tutti pecore etero diretti?
Perché se fosse come dici allora diamo ragione ai no vax, terrapiattista e complottisti.
Tutto è una bugia, tutto è manipolazione.
Ma da persone critiche possiamo filtrare le informazioni, confrontare e ragionare. In questo senso mi piacerebbe leggere qualche studio che si contrappongono all'ipotesi del mutamento climatico indotto dalle emissioni di CO2.
In ogni caso oggi si schiatta di caldo :D:D:D
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
Quello che si vorrebbe dire è che non si può fare la scienza sulla base di qualche grafico. Una mappa delle aree più calde della media, dando comunque per valida la bontà della raccolta dei dati (cosa che in realtà potrebbe essere affetta da bias, come sappiamo e come diversi studi evidenziano) ci dice solo che c'è un sopramedia termico, ma non ci dice assolutamente nulla delle cause. Stessa cosa per un grafico che mostra un parallelismo fra aumento di biossido di carbonio atmosferico e aumento delle temperature; nella scienza le cose non sono mai così facili, diversamente staremmo ancora a credere che il Sole gira attorno alla Terra, e d'altra parte come si potrebbe dire il contrario, dato che "lo vediamo palesemente" ogni giorno?
Il Mediterraneo poi, come ho esposto tante volte (guarda caso sempre in estate, sempre quando si parla di caldo, argomento che puntualmente salta fuori in questo periodo), è un caso molto particolare del clima a scala locale e la cosa è molto ben evidente proprio dalla mappa postata qui sopra. Il Mediterraneo risente della presenza di una grave lacuna barica che da una ventina d'anni tende a svilupparsi in corrispondenza dell'isola di Madeira, favorita da un'anomalia fredda semi-permanente di questa zona di mare; questa costringe la corrente a getto a flettere fortemente di fronte alle coste portoghesi, facendoci confluire aria fredda di estrazione marittima che viene forzata a scendere di latitudine fin quasi alle Canarie. Questo comporta da un lato l'inevitabile defilamento dell'Anticiclone delle Azzorre verso ovest, e dall'altra parte, per un semplice effetto di vasi comunicanti e delle correnti che portano l'aria verso est, costringe l'aria rovente dell'entroterra sahariano a "sfiatare" dove trova spazio, che inevitabilmente nel nostro emisfero è sempre a est di una bassa pressione. Quindi quest'aria viene presa in carico dalle correnti e lasciata sfogare verso nordest, ossia proprio verso il Mediterraneo, ed è inevitabilmente aria rovente essendo di matrice desertica-continentale e non oceanica, che viaggia favorita dall'estroflessione inevitabile dell'alta pressione stessa proprio a causa dell'ondulazione della corrente a getto. Da qui l'origine dello sforamento dell'alta pressione nordafricana verso di noi.
Se poi a est dell'alta pressione si verifica uno sprofondamento di un'altra bassa pressione - come è stato praticamente sempre nelle ultime settimane, con discreti sottomedia in corrispondenza della Libia - ecco che si crea un famigerato "blocco a omega", ossia una forte alta pressione circondata ai lati da due forti basse pressioni. Queste configurazioni bariche sono particolarmente stabili per loro stessa natura e possono permanere anche per settimane, causando maltempo persistente e caldo opprimente sempre nelle stesse zone. Paradossalmente, se volessimo un'estate più sopportabile dovremmo sperare che a riscaldarsi sia l'Atlantico portoghese, in modo da favorire una distensione dell'Anticiclone delle Azzorre esattamente come avveniva fra gli anni settanta e novanta. Probabilmente è una cosa ciclica, perché negli anni quaranta e fino ai sessanta sembra che la configurazione fosse più simile a quella attuale.
Studi che offrono visioni diverse ce ne sono tanti, ci sono anche ricerche e rapporti, qualcuno l'ho anche postato nel tempo ma probabilmente viene puntualmente ignorato. In ogni caso in Sardegna il sopramedia, sebbene presente, è sempre rimasto abbastanza contenuto a giugno, a parte qualche giorno (modelli GFS e ECMWF alla mano, anche questa settimana il sopramedia oscilla fra uno e due gradi, non affatto male se consideriamo che è un'alta pressione nordafricana e quindi caldissima per natura - quindi dipende molto dalle zone colpite, che stavolta riguardano il centro Europa e il nord Italia) - e venendo per altro da sei mesi quasi ininterrotti di sottomedia termico. Cosa che non ha alcuna rilevanza comunque, perché il clima si fa ovviamente su grande scala temporale, ma come ci si allarma per un mese sopramedia, sarebbe interessante citare anche il precedente lungo periodo sottomedia, che ha riguardato quasi tutta l'Europa e non solo la Sardegna.
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
Citazione:
Originariamente Scritto da
Alby68a
... In questo senso mi piacerebbe leggere qualche studio che si contrappongono all'ipotesi del mutamento climatico indotto dalle emissioni di CO2.
In ogni caso oggi si schiatta di caldo :D:D:D
Quindi anche secondo te il CC da CO2 è un'ipotesi, non scienza consolidata, tipo: raddoppio la CO2 e la T sale di 1,026°C, la quadruplico e sale di 1,564°C etc...
Detto in parole povere, nemmeno i sostenitori del CC da CO2 sanno fare tali conticini con i loro modellini matematici CO2-centrici e tu vuoi sapere se c'è uno studio che gli si contrappone, quando è chiaro che certi studi nemmeno li puoi presentare ... Ti piace vincere facile?
Leggi cosa dicono Lindzen, Curry, Christy, anche Prodi (Franco non Romano) sono climatologi, non psicologi (non scherzo) come Cook, Oreskes, Lewandosky (et al) che fanno PR con la stampa mainstream a favore del climarrosto.
Alberto, forse ti piace appiccicare le etichette (terrapiattista, negazionista etc) perchè un gregario nel gregge trova la sua comfort-zone e si sente al sicuro, più questione di percezione che di realtà, e alle volte si esagera un po'. Prova invece a uscire dal gregge del pensiero unico ogni tanto. C'è tanta manipolazione in ogni luogo, ma non tutto è tale. Ascolta! Si fa sera.
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
Provo ad andare per ordine :
Prima cosa, per “bias” si intende il pregiudizio, la distorsione che si può verificare nel pensiero. Nell’umano pensiero, non nei dati. Dire …i dati reali soffrono di bias… è un assurdo dialettico, come se al mio termometro appeso sul balcone che ieri segnava 34° e oggi 35° dicessi: “eh amico mio, oggi soffri di bias !”. No, i dati sono dati, freddi e asciutti, sono le interpretazioni che possono essere diverse.
I dati soffrono di manipolazione ? Può darsi… ma quali dati ? Quelli che segui tu (che certamente non soffrono di bias) o quelli che seguo io ? Vedi che non puoi saperlo a priori, altrimenti il primo a soffrire di bias totale sei tu. Io propongo di confrontarli...
Naturalmente ciascuno di noi può farsi un’opinione e come tale ci piace difenderla, ma attenzione, una cosa è difenderla con i dati a supporto, altra è difenderla dai dati a prescindere. Confutarli preventivamente è un bias cognitivo. E si riconosce subito il diverso atteggiamento di chi mai entra nel merito cercando un confronto costruttivo. Se io ti dico ‘in era moderna la temperatura media globale è in aumento esponenziale trainata dalle emissioni umane climalteranti di CO2’ e cito lavori attendibili sintetizzati da grafici o disegni, mi aspetto che tu faccia altrettanto con dati diversi, non 'leggi questo e poi quest'altro'. Tanto mica ti mancheranno gli esempi (visto che citi le letture di Lindzen, Curry, Christy e anche Prodi). Ancora più facile, esci dal mainstream della stampa sensazionalistica e postaci i dati forniti dagli altri 9930 scienziati, lasciando perdere i 70 selezionati. Senza parlare dei cavalli bianchi di Napoleone, che non ci interessano. Sarebbe utile.
…chi controlla la CO2 controlla l'energia e controllare l'energia è metter le mani su quasi tutto il Potere sul pianeta…
No, è l’esatto contrario. E' chi controlla oggi l’energia che vuole ‘controllare’ la CO2 (si intende ‘controllare’ l’informazione sulla CO2, il controllo fisico no, quello ci sta sfuggendo di mano) per poter continuare a mungere la vacca e fermarsi solo quando l’avrà spremuta del tutto. E CUI PRODEST negare ? Solo ai detentori dello Status Quo. E come si contraddicono prove schiaccianti ? Con l’insinuazione del dubbio di onestà, facendo leva sulla popolare ignoranza scientifica che, costretta a schierarsi, preferisce non sapere e girarsi dall’altra parte, nella comprensibile reazione di chi non vuole essere gravato delle responsabilità delle conseguenze (né tantomeno dover pensare a considerare un possibile, graduale cambiamento degli stili di vita).
Quindi anche secondo te il CC da CO2 è un'ipotesi, non scienza consolidata
Che novità, la Scienza fa ipotesi in base ai dati che raccoglie, è normale. Se queste sono sbagliate lo riconosce, ma non propala certezze, casomai conoscenze. O forse pensi che la struttura dell’atomo oggi accettata sia una certezza scientifica ? O che la misura del nucleo terrestre sia effettivamente quella ?
@ Rob84: apprezzo la tua dissertazione sul clima mediterraneo, ma con il disegnino postato volevo solo far risaltare il fatto che il nostro mare è diventato un hot spot (mare praticamente chiuso, scarso ricircolo) e come tale dobbiamo aspettarci (per spirito di prevenzione degli effetti, non per catastrofismo) lo scarico violento delle energie accumulate.
Che alcune zone del globo siano più penalizzate di altre nulla toglie al fatto che le T globali stanno in media aumentando, in maniera non lineare, e con una progressione mai vista prima.
Di questo bisognerebbe parlare.
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
Quando si parla di bias nei dati non si parla di un assurdo concettuale, ma proprio di un problema di campionamento, anche accidentale, dovuto alle mutate condizioni nell'ambiente circostante delle centraline di rilevamento nel corso del tempo, come per esempio l'urbanizzazione delle campagne (ma non è l'unico elemento). Se ne parla da anni di questo problema, persino nella stampa comune (notevole il recente caso delle centraline del Regno Unito, per esempio), e lo trovi ben spiegato anche nel documento che avevo linkato giorni fa.
Sulla questione del "mai vista prima", ci sarebbe da obiettare tanto, prima di tutto perché i dati "puntuali" li abbiamo solo a partire dagli ultimi due secoli, mentre dati accettabili si possono ricavare fino a non oltre 1000-1500 anni fa. Più si va indietro più ci sono lacune, che diventano enormi anche solo a partire dall'epoca paleo-romana (rarefazione dei dati). Per rendere visualmente ciò che abbiamo si usano così grafici che inevitabilmente, anche per la vastità della dimensione tempo, seguono spesso una scala logaritmica, generando artefatti visivi e addolcendo molto i picchi (quando vengono rilevati), cosa assolutamente "normale", nessun complotto, è così che funziona la statistica sotto queste condizioni, ma l'esito resta sempre un artefatto visivo. Ma anche così qualche elemento ce l'abbiamo, come per esempio gli episodi di forte aumento delle temperature (mediamente, dai dati che si sono ricavati, un grado al secolo - ci ricorda qualcosa? - per la durata di almeno un millennio negli ultimi millenni del Pleistocene Superiore, seguiti poi dal tracollo del Dryas Recente, cui ha fatto seguito una nuova impennata di riscaldamento). C'è dovizia di bibliografia in letteratura, con studi che riportano dati talvolta diversi fra loro e numerose ipotesi, finora mai confermate, ma di certo dobbiamo escludere l'intervento delle emissioni atmosferiche antropiche.
Se poi dobbiamo pescare la scala geologica, le cose si complicano molto, per cui dire "mai vista prima" su qualcosa che non conosciamo sulla scala secolare o persino millenaria di eventi risalenti a centinaia di migliaia o milioni di anni fa è, questo sì, un azzardo che andrebbe evitato se vogliamo discutere di scienza in modo serio.
Re: Progetto italiano di ingegneria climatica: contro il riscaldamento globale, proie
La vedo dura definire soggetta a bias l'intera flotta dei Satelliti Sentinel...
Quanto al 'mai visto prima' intendevo 'mai osservato prima', con misurazioni dirette, ovviamente.
I dati relativi ai precedenti periodi, essendo indiretti soffrono ovviamente di una risoluzione minore, ma sono comunque indicativi e generalmente convergenti. Il processo di raffinazione è in corso da decenni, occorre seguirne gli sviluppi, quali che siano i risultati, non diffidarne a prescindere (bias).
Per quanto riguarda i “periodi caldi” degli ultimi 2000 anni, le variazioni rientrano tutte nelle oscillazioni la cui causa è (unica candidata) la forzante solare, e l'aumento della CO2 relativa è una conseguenza. L'aumento della temperatura degli ultimi sessanta anni almeno, non è paragonabile all'andamento del passato, né vicino né lontano, e insegue l'aumento di concentrazione di CO2 atmosferica. La scala è diversa e non spiegabile dall'attività solare. Fosse che stavolta il Sole non c'entra ?
Nei grafici che ho postato per contribuire al dibattito, TUTTI sono raffigurati su scala lineare, non logaritmica. Speravo di commentarne altri, magari con linee di tendenza diverse, ma non ne ho veduti.