...Non male, in fede mia.
Interessante pianeta nano doppio, forse con due corpi la cui natura superficiale non è sovrapponibile geologicamente.
Fonte:
http://www.nytimes.com/interactive/2...-horizons.html
la foto che mi è piaciuta:
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...Non male, in fede mia.
Interessante pianeta nano doppio, forse con due corpi la cui natura superficiale non è sovrapponibile geologicamente.
Fonte:
http://www.nytimes.com/interactive/2...-horizons.html
la foto che mi è piaciuta:
Gia' cosi' mi piace un sacco! Grazie del link
ma vedo male io oppure è palesemente irregolare?
io pensavo che la rotazione lo avesse fatto diventare "sferico"...diciamo rotondo va...
ma sembra bitorzoluto, come una cometa, un asteroide...
caspita...
Non vedo l'ora di vedere immagini.ravvicinate
Penso sia un effetto ottico dovuto alle ancora troppo ridotte dimensioni delle immagini.
Le aree più scure, durante la deconvoluzione della serie di immagini da cui si ricava ogni "fotogramma finito" che è in un certo senso sintesi e somma di tutti i dettagli intravisti su ogni immagine grezza, possono confondersi col nero dello sfondo; ciò fa risaltare apparentemente come fossero più rilevate le aree chiare.
La riprova? Non vedi alcun "bozzo" scuro, ma solo "bozzi" chiari e "depressioni" più scure, che sembrano rosicchiamenti morsi di un gigantesco roditore quando capitano relativamente vicino al margine dell'immagine planetaria.
* * * * * * * *
Quanto alla rotazione, in realtà essa quando veloce produce un effetto che allontana da una sfera: il solido di equilibrio fra forza di gravità (che agisce come forza centripeta in questo caso) e forza centrifuga (apparente) determinata dalla rotazione attorno ad un asse, è un c.d. elissoide di rotazione che fa notare uno schiacciamento polare evidente sul pianeta.
Esempi vistosissimi Giove (9 ore e 55 minuti abbondanti per una rotazione, schiacciamento di 1/15,4 circa,ossia percentualmente un 6,49%) e Saturno (10 ore e 29' per una rotazione, 9,7% abbondante di schiacciamento polare, vedi l'immagine qui)
Allegato 12342
mentre per corpi dalla rotazione più lenta e dalla velocità di rotazione superficiale minore, come la Terra (giorno 23h 56 ' 4", schiacciamento 1/298,3) l'effetto è ben minore, ancor più nel caso di corpi che ruotano moooolto piano come Venere (rotazione sull'asse in oltre 243 gg) o Mercurio (giorno pari a oltre 58 dei nostri): in quei due casi, lo schiacciamento è addirittura trascurabile, approssimandosi i pianeti in questione a sfere con sorprendentemente grande precisione.
In realtà quindi la forma cui tende un pianeta adeguatamente grande da stabilizzarsi con la gravità, al netto di una rotazione che come visto se percettibilmente veloce la materia reagisce approssimando un elissoide di rotazione, è la sfera.
E il nostro Plutone è accreditato di poco più di sei giorni, nove ore e un quarto per ruotare una volta attorno al suo asse; con un diametro di ben 2368 km la gravità generata dalla sua massa è stata sufficiente a farlo diventare alquanto tondo.
Quando vedi roba di molto bitorzoluta assai, se vai a verificare si tratta molto di corpi grandi come la Sicilia, più spesso come una città ...o come il suo centro storico, come nel caso della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, quella su cui è atterrato più o meno elegantemente il lander Philae staccatosi dall'orbiter Rosetta.
Ho finito i grazie, quindi grazie per l'erudita spiegazione!
quindi è vero!
ci sono dei roditori enormi che vivono nella fascia di Kuiper :sowsuser:
:shock: ...Lo sai che hai fatto una scoperta?
Roditori che, non bastasse, si può ipotizzare dotati di elevate competenze informatiche, leggi qua...
http://www.lastampa.it/2010/05/24/so...NL/pagina.html
Un altro mistero risolto, alla prossima sempre su questo canale con Kazzenger :biggrin:
Stimolato da Valerio, mi sono interessato a Plutone ed ho scoperto che le orbite di Plutone e Nettuno non possono entrare in collisione perchè sono in risonanza.
Da Wikipedia:
Other factors
Numerical studies have shown that over periods of millions of years, the general nature of the alignment between the orbits of Pluto and Neptune does not change.[86][91] There are several other resonances and interactions that govern the details of their relative motion, and enhance Pluto's stability. These arise principally from two additional mechanisms (besides the 2:3 mean-motion resonance).
First, Pluto's argument of perihelion, the angle between the point where it crosses the ecliptic and the point where it is closest to the Sun, librates around 90°.[91] This means that when Pluto is closest to the Sun, it is at its farthest above the plane of the Solar System, preventing encounters with Neptune. This is a direct consequence of the Kozai mechanism,[86] which relates the eccentricity of an orbit to its inclination to a larger perturbing body—in this case Neptune. Relative to Neptune, the amplitude of libration is 38°, and so the angular separation of Pluto's perihelion to the orbit of Neptune is always greater than 52° (90°–38°). The closest such angular separation occurs every 10,000 years.[90]
Second, the longitudes of ascending nodes of the two bodies—the points where they cross the ecliptic—are in near-resonance with the above libration. When the two longitudes are the same—that is, when one could draw a straight line through both nodes and the Sun—Pluto's perihelion lies exactly at 90°, and hence it comes closest to the Sun when it is highest above Neptune's orbit. This is known as the 1:1 superresonance. All the Jovian planets, particularly Jupiter, play a role in the creation of the superresonance.[86]
To understand the nature of the libration, imagine a polar point of view, looking down on the ecliptic from a distant vantage point where the planets orbitcounterclockwise. After passing the ascending node, Pluto is interior to Neptune's orbit and moving faster, approaching Neptune from behind. The strong gravitational pull between the two causes angular momentum to be transferred to Pluto, at Neptune's expense. This moves Pluto into a slightly larger orbit, where it travels slightly more slowly, according to Kepler's third law. As its orbit changes, this has the gradual effect of changing the perihelion and longitude of Pluto's orbit (and, to a lesser degree, of Neptune). After many such repetitions, Pluto is sufficiently slowed, and Neptune sufficiently speeded up, that Neptune begins to catch up with Pluto at the opposite side of its orbit (near the opposing node to where we began). The process is then reversed, and Pluto loses angular momentum to Neptune, until Pluto is sufficiently speeded up that it begins to catch Neptune again at the original node. The whole process takes about 20,000 years to complete.[88][90]
Questo nonostante Plutone si avvicini al sole più di Nettuno.
:D
:biggrin:
Chi temeva una palla ghiacciata priva di dettagli superficiali e di una geologia in qualche modo riconoscibile, una sorta di mini-Urano allo stato solido, direi che sta avendo via via una clamorosa smentita. Il VERO sistema doppio Plutone-Caronte è un qualcosa di misterioso, variegato e affascinante.
da qui:
http://www.space.com/29842-latest-pl...-horizons.html
Pluto and its largest moon Charon, as photographed by New Horizons on July 1, 2015.
The inset shows Pluto enlarged; features as small as 100 miles (160 kilometers) across are visible.
Un articolo debbo dire ben scritto di Paolo Centofanti qui;
http://www.dday.it/redazione/16975/a...piu-un-mistero
...debbo dire che considerata la sede dove viene pubblicato online la qualità di esposizione e la chiarezza sono migliori della media.
Mi permetto di suggerirvene la lettura. :)
molto bello ed esaustivo
però, domanda: non capisco una cosa, come è possibile che vengano fuori delle foto così orribili? ha su una camera a 1mpx senza zoom? :biggrin:
Marte sta a 2,6 UA ma con telescopi amatoriali lo si fotografa con degli ottimi dettagli
la Luna sta a 0,002 UA e vediamo dettagli importanti anche col binocolo
Plutone sta a 0,06 UA dall'aggeggio e restituisce foto orribili?
sono sicuro che mi sto perdendo qualcosa, me lo spiegate?
Uhm, non sono in grado di spiegartelo, ma da fotografo potrei ipotizzare che la velocità di 49.000 km/h (rispetto a Plutone) che impone tempi di scatto dell'ordine di 150 ms potrebbe influire negativamente sulla qualità delle immagini? Secondo: da quella distanza, il campo immagine è ancora grandino assai, quelle che vedi pubblicate son dei brutali crop di un campo inquadrato molto più ampio in massima parte occupato dal nero. Le stesse poi debbono essere spedite... e non debbono "pesare troppo".
Quanto ai Megapixel, ricordo a me stesso che con algoritmi di deconvoluzione i bravi astroimagers tiran fuori tanti di quei dettagli da Giove con una webcam da qualche decina di euro... 640x480 quando va bene.
Ossia soli 307,2 Kbyte.
E poi mica le sto facendo io le foto... :biggrin:
ottima spiegazione in effetti probabilmente stanno proprio così speriamo che almeno le foto della superficie siano hires. Senno è una presa in giro
Su, un po' di pazienza. Non credo che abbiano speso milioni di dollari per poi montare una
webcam da pochi euro! :)
Dai, su, abbiate fede.. tre immagini del 1, 2 e 3 luglio rispettivamente rese di pubblico dominio ieri... ;)
Vedremo meglio, con un'evoluzione della qualità del dettaglio sempre più veloce...
A seguire, una a colori del 3 luglio. Contenti?
Mi sembra già di intravvedere campi coltivati, bastioni, mura... e forse anche una pista d'atterraggio? :biggrin:
Nella prima foto delle tre a sinistra c'è una vasta area di forma vagamente quadrata, affiancata da una sottile "fascia dritta" parallela al lato inferiore, strano che su youtube non siano già comparsi filmati con le prove della megabase aliena (completa di antemuraglia) che la NASA cerca di tenerci nascoste ma il cui complotto :sbav: grazie agli ufologi è stato sbugiardato!
Se in tre sassi casualmente uno sull'altro fotogratati da Curiosity vedono a momenti un marziano seduto che cerca di ricordarsi dove ha messo il telecomando dell'antifurto dell'astronave.... :D
che bello, sempre meglio
sembra "rugoso"
Se ci trovano gli alieni, saranno pure furiosi...gli abbiamo anche declassato il pianeta! :)
visto che siamo in -Planetologia- e non al Bar torniamo subito in tema.
ricreazione finita! :whistling:
Allegato 12493
circa 10 ore fa
mica male, un altro pianeta rosso :D
Che cos è quella forma regolare che si intravede? Come un quadrato..
Un difetto nelle immagini oppure qualche particolare formazione geologica sulla superficie?
riguardo allo strumento LORRI ecco quanto ho trovato in un pdf ufficiale del costruttore
Allegato 12498
niente male!!!
Allegato 12497
;)
Not bad.
Ma pensavo meglio. Un RC da 8 e una ASI CCD...
Scherzo sulla ASI. :biggrin:
Secondo me sono monti, di metano solido.
Magari superfici ghiacciate, non necessariamente monti.
Non percepisco rilievi vistosi sull'area caratterizzata da quel tono più chiaro.
L'idea del metano non mi pare male;
tantopiù che se non erro ne è già stata rilevata spettroscopicamente la presenza.
Mi piace tantissimo questa lenta, centellinata nel tempo, scoperta di un nuovo mondo!
Dai che qualche volta noi ominidi qualcosa di buono lo combiniamo! :)
a superquark hanno chiamato la sonda New Discovery :shock:. sono io che non conosco nomi alternativi o hanno detto na cagata pazzesca :confused:
Mi sa che è una toppata clamorosa.... Sul sito dedicato della NASA c'è solo New Horizons.... :biggrin:
non mi intendo di geologia ma possiamo ragionarci su: il metano ghiacchiato ha in genere quel colore, verosimilmente la parte Sud potrebbe esserne ricoperta, inoltre potrebbe avere una grossa percentuale di CO2
io ragionerei in questa maniera, immaginiamo grosse zone estese con metano ed anidride carbonica:
- il metano si presenta allo stato solido sotto i -180° C, allo stato liquido tra i -180° C ed i -160° C ed allo stato gassoso sopra i -160° C (ndr: tutti i valori sono arrotondati)
- l'anidride carbonica invece si presenta allo stato solido sotto i -80° C, allo stato liquido tra i -80° C ed i -55°C, allo stato gassoso sopra i -55° C
quindi se sotto la crosta ghiacciata di metano si trova un mare di metano, possiamo supporre che si trovi ad una temperatura compresa tra i -180° C ed i -160° C nel quale possono galleggiare iceberg di CO2, che a quella temperatura sono estremamente solidi.
l'anidride carbonica ha un peso specifico quasi doppio di quello dell'acqua, mentre il metano di 0.7, un cubetto di ghiaccio di CO2, in un mare di metano, affonda.
quindi scartata la CO2 potrebbe esserci criovulcanismo di metano sul metano. bizzarro.
Sempre piu' intrigante:
Ehm, se è vera la seconda affermazione in neretto, allora sotto una ipotetica crosta di metano solido, trovandosi degli oceani/mari/laghi/fate voi di metano liquido, si potrebbero trovare degli iceberg di solidissima anidride carbonica poggiati su un substrato magari "roccioso" (s.l.) sul fondo, non flottanti. :rolleyes:
ho scritto l'articolo di fretta e senza guardare i verbi, mea culpa
in realtà avrei dovuto usare il condizionale perché poi avrei dovuto spiegare che la densità dell'anidride carbonica in realtà è molto superiore a quella del metano
Avrei dovuto quindi scrivere dall'inizio, forse per maggior chiarezza, che anidride carbonica sta sul fondo... starebbe sul fondo...
Tuttavia, son felice di essere stato compreso, direi che è uno scenario plausibile no?