http://www.dday.it/redazione/17147/e...sera-lannuncio
vediamo di che si tratta :)
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http://www.dday.it/redazione/17147/e...sera-lannuncio
vediamo di che si tratta :)
Sono curioso, vedremo, di certo mi sarà molto difficile, anche se lo parlo, comprendere l'inglese "made in nasa" :oops:
[edit] ho letto la news in inglese su nasa.gov e a quanto sembra viste le dichiarazioni rilasciate, come dice il nostro amico, poco rimane da immaginare...
fra poco più di due ore e mezza ne sapremo di più anche perché per ora.. Bocche cucite sulla questione.
@etruscastro scusami non avevo visto
come dicevo soecondo me o è una bufala o un pò di pubblicità
ma come dici tu @Alfiere allora credo sia un pò di pubblicità!!!
la nasa ha preso la palla in balzo della new horizzons e vuole far parlare ancora un po di se, parleranno del lavoro fatto da kepler, 15min e vediamo ;)
Oltretutto da qui, possiamo solo osservare il passato remoto di un corpo celeste. Quindi nel loro presente, le cose potrebbero anche essere diverse.
Mi spiego meglio, se da una stella distante solo 1.000 anni luce ci osservassero, ci troverebbe al medioevo, tra crociate e inquisizione.... Immaginatevi da una stella distante 1.000.000 di anni luce, paleolitico!!...
E ci sono stelle molto più distanti!
Ok, hanno scoperto un pianeta che è nella zona abitabile della sua stella, è probabilmente roccioso, rivoluziona in 380 e passa giorni ed è quasi il doppio della terra, senza dubbio interessante, ma ovviamente non sanno se ci sia acqua all ostato liquido, un atmosfera che potrebbe sostenere la vita...... è a poco più di 1000 anni luce da noi nel cigno. (ma và!!! :biggrin:) Attenderemo sviluppi
a momenti servizio su studio aperto
vabbe' so che non è un vero e proprio tg ma sempre meglio di niente!!! .. per il momento:biggrin:
http://www.corriere.it/scienze/15_lu...cd4a9aca.shtml
Ah bè... Se passa su studio aperto allora è una cosa seria [emoji19]
:biggrin:
infatti non hanno detto proprio nulla!!!
solo 1104 anni luce da noi.... vicino :biggrin:
dove sono i motori a curvatura? :razz:
Bella notizia ma poco utile a noi.
Leggo notizie un poco discordanti il pianeta è grande il doppio della terra oppure ha il diametro doppio, fa una bella differenza in quest'ultimo caso avrebbe una massa 8 volte superiore alla nostra Terra un uomo di 80 chili ne peserebbe 640, sarebbe difficile atterrarci sopra e neanche parlare di tornare a casa.
Dista 1000 oppure 1400 anni luce e questo è il vero problema.
In un post @Enrico Corsaro ha detto, se ricordo bene, che la densità delle stelle attorno al nostro Sole è di 0.04 per anno luce cubico, quindi entro un raggio di 50 anni luce da noi la sfera di spazio avrebbe un volume di mezzo milione di anni luce cubici (523.333,3 periodico) quindi quasi 21000 stelle.
La domanda: sono state indagate queste stelle?
Con i mezzi attuali quante di queste sono state indagate?
Il nostro Sole è una stellina neanche troppo luminosa, molto simile a quella attorno cui orbita la "terra gemella" che dista oltre 1000 anni luce, quindi dovrebbe essere facile fare delle osservazioni in questo raggio di soli 50 anni luce.
La prestampa elettronica del lavoro è disponibile QUI.
Tranquilli per la traduzione, domani o dopo domani vi preparo una news in merito tutta in italiano!
Uno dei co autori del lavoro è un mio collega.
La stella che ospita questo pianeta è piuttosto debole a vista e infatti è anche abbastanza lontana, come già avete fatto notare. Stiamo parlando di una stella presente nel campo di vista di Kepler, cioè nella costellazione del cigno.
In ogni caso, sempre piedi a terra ragazzi. Non hanno scoperto che c'è vita, solo che è un pianeta abbastanza simile alla Terra, soprattutto come condizioni orbitali e di temperatura.
Sarà ovviamente molto interessante andarlo a studiare in maggior dettaglio con altre missioni osservative, soprattutto per poterne caratterizzare l'atmosfera.
Fu scelta quella porzione del cigno per questa "missione pilota" (Kepler questo è, il primo vero pioniere della ricerca di Esopianeti) per la densità di corpi celesti, lo strumento può analizzare la variazione di luce di moltissime stelle contemporaneamente, quindi concentrarlo su una porzione di cielo con densità inferiore significherebbe farlo lavorare a mezzo servizio.
Kepler raccoglie dati, li invia a Terra, il vero lavoro è l'elaborazione degli stessi, infatti alla nasa hanno montagne di dati e sono condivisi online, chiunque potrebbe scoprire un pianeta se in grado di analizzare i dati pubblici di Kepler.
Purtroppo la cosa che è nota a pochi purtroppo è che Kepler non serve per trovare un pianeta da colonizzare, ma a farci scoprire SE esiste la presenza di altri sistemi planetari dove siano presenti corpi celesti simili e non alla terra, o se il nostro sistema solare è unico.
Il suo lavoro lo ha fatto e lo fa (anche se in maniera limitata causa guasti) in maniera egregia, ci ha fatto scoprire che i sistemi planetari sono molto più comuni di ciò che potessimo immaginare fino a qualche decina da anni fa, e che ogni tanto qualcosa di simile alla terra c'è...
Pensare anche solo di poter provare a colonizzare "qualcosa" nello spazio, al giorno d'oggi è impossibile, abbiamo lanciato una sonda verso Plutone e solo qualche giorno fà lo abbiamo visto ed analizzato per la prima volta, abbiamo a malapena le tecnologie per poter viaggiare fino ai confini del sistema solare (il voyager1 viaggia dal 79 ed ha raggiunto solo l'anno scorso l'eliopausa...) figuriamoci nello spazio profondo.
Dimostrare la presenza di sistemi simili al nostro, rintracciare potenziali terre per la
corretta posizione rispetto alla propria stella, e' gia' un risultato stratosferico!
In qualche modo, ci aiuta a perdere la visione del nostro sistema solare come unico e
irripetibile, a comprendere l'effettiva molteplicita' di mondi possibili. C'e' davvero da
ringraziare tutti coloro che fattivamente stanno rendendo possibile questa nuova
comprensione dell'universo. Vita o non vita, tutto un'altro discorso, non ha senso
escluderla a priori ma, anche diecimila nuove terre, non la proverebbero affatto.
Raggiungerlo questo nuovo pianeta? Quel che oggi non e' nemmeno ipotizzabile, magari
per gli uomini del futuro sara' uno sforzo accettabile e chissa', magari useranno mappe
stellari studiate da astronomi del nostro secolo!
Per rispondere in dettaglio alla tua domanda, considerato che @Alfiere ti ha già dato una panoramica,
Kepler ha osservato circa 150 mila stelle, tra cui ad oggi solo poco più di un migliaio hanno pianeti confermati.
Devo però fare un appunto a quanto detto prima. Kepler non è la prima missione fotometrica dedicata. Prima di Kepler c'è stato CoRoT, una missione spaziale tutta europea che ha permesso la scoperta di numerosi sistemi esoplanetari.
Ad ogni modo, non è facile al contrario di come come dici tu osservare questo tipo di fenomeni, poichè il livello di precisione richiesta sulle variazioni di luminosità sta nell'ordine di 1 milionesimo di magnitudine e mandare in orbita satelliti di questo genere è abbastanza oneroso, oltre che difficile gestire tali missioni per periodi relativamente lunghi (almeno 3 anni generalmente) poichè le acquisizioni di un campo stellare specifico devono essere condotte con assoluta stabilità. I dati NASA di Kepler sono pubblici solo da un paio di anni a questa parte, poichè è terminato il periodo nominale della missione. Stanno tuttavia proseguendo la missione in una modalità salvezza, che ha preso il nome di K2 (da Kepler 2), e che ci sta permettendo di osservare diversi campi stellari lungo il piano della galassia, se pur comunque con tempi di osservazione molto più ridotti. Kepler infatti ha avuto la particolarità di farci osservare stelle per 4 anni di fila, fornendoci così dei dettagli incredibili anche su oggetti molto distanti.
La successiva missione da parte della NASA si chiama TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite, hanno una pagina web anche molto curata che consiglio di vedere), partirà fra un paio di anni appena e sarà mirata a scoprire pianeti di questo genere ma stavolta osservando tutta la volta celeste e concentrandosi solo su stelle più luminose (mag < 5.8), con un migliaio di stelle osservate in media ogni mese.
Qui c'è una animazione NASA per la missione TESS che consiglio di vedere.
https://www.youtube.com/watch?v=ZsPStvGgNuk
Sarà comunque PLATO, dell'ESA, a dare uno stacco netto in questa direzione, poichè osserverà circa 1 milione di stelle su tutta la volta celeste. Giusto per darvi una idea, con Kepler siamo riusciti ad esplorare appena il 2% di tutte le possibilità che potremmo trovare in quanto a sistemi extrasolari. PLATO ci permetterà di raggiungere il 98%. Questo significa che ad allora avremo compreso con grande dettaglio e accuratezza come i sistemi planetari si formano, come evolvono, che risultati possono dare e quanti pianeti di tipo terrestre e in zone abitabili esistono nella nostra Galassia.
Animazione carina ma niente di che, però ho una domanda, se Kepler ha osservato per 4 anni di fila una piccola porzione di cielo ininterrottamente, come farà TESS a osservare tutto il cielo ininterrottamente? nell'animazione si nota una sorta di campionamento della sfera celeste "settoriale" ma come può accorgersi del cambiamento nei settori 1-2-3-4 se osserva 7-8-9-10 ? mi perplime sta cosa
Hai ragione mi sono espresso male, intendevo dire che se possiamo osservare una stellina simile al sole distante oltre 1000 anni luce siamo sicuramente in grado di vedere stelle, sempre simili come il sole, distanti solo 50 anni luce.
Penso vi sia anche un'altra difficoltà che ho trascurato: ho considerato che i sistemi extrasolari abbiano un'eclittica simile alla nostra. Ho ipotizzato che le stelle orbitino attorno al centro della galassia piu o meno sullo stesso piano galattico e che a loro volta i loro pianeti, se li hanno, girino sullo stesso piano.
E' così? E' ipotizzabile che stelle senza pianeti in realtà li abbiano ma che il loro piano eclittico sia differente riespetto al nostro per cui i loro pianeti non transiteranno mai davanti alla loro stella?
Freeeena, l'attrazione di gravità superficiale non dipende solo dal volume, ma dalla densità, dal raggio ed influisce anche la distribuzione della densità all'interno del corpo.
A parità di altri fattori, un corpo ipoteticamente isotropo dovrebbe avere un'attrazione di gravità alla superficie leggermente diversa da quella di uno diviso in un nucleo magari metallico, ed una parte esterna (chiamiamola per analogia terrestre mantello) di silicati, ghiaccio o latri materiali di densità inferiore.
Non osserverà tutto il cielo ininterrottamente difatti. Osserverà settorialmente con periodi differenti, minimo di 1 mese, per arrivare alle zone polari dove si avrà una copertura di 1 anno consecutivo.
Questo tipo di osservazione è sufficiente per la ricerca di transiti planetari, non è invece ottimale per fare asterosismologia (cosa che invece con Kepler si è fatto benissimo), poichè in quel caso servono tempi di osservazione continui quanto più lunghi possibile.
promuoviamo questa discussione in -Planetologia-, è uno spreco lasciarla qua con tutti gli autorevoli commenti che ci sono! ;)
Faaaaatto!:biggrin:
Per Pianeta gemello della terra ho pensato a un pianeta roccioso quindi con densità media paragonabile a quella della nostra terra 5,5, Gli altri pianeti rocciosi i nostrani: Mercurio, Venere e Marte hanno tutti densita tra 3,9 e 5,4
Penso di si, se avendo stessa massa uno fosse una palla di silicati e l'altro come la terra con un nocciolo ferroso e un mantello di silicati potrebbero avere (non è detto) dimensioni differenti e questo farebbe variare la gravità.
Non ci avevo pensato.
Assolutamente si! I pianeti che osserviamo transitare rappresentano i soli casi in cui per nostra fortuna la proiezione dell'orbita è allineata con la nostra linea di vista. La probabilità di trovare pianeti con transiti va con il seno dell'angolo di inclinazione del piano orbitale rispetto alla perpendicolare alla nostra linea di vista.
Ehm, però mi riesce difficile immaginare un orbita tanto stabile e in equilibrio dinamico tanto perfetto da non essere soggetta, fra le altre variazioni cicliche, ad una più o meno lenta ma ineluttabile retrogradazione della linea di nodi... :rolleyes:
E allora dai e dai decina di migliaia di anni più decina di migliaia di anni meno dovrebbe finire per eclissare la stella anche un pianeta su un orbita al momento non ideale... la probabilità un cincischinopochinino aumenta! :)
No ma il problema a cui mi riferisco non è legato ad un fattore dinamico evolutivo del sistema. Tutti i sistemi evolvono certamente, ma raramente l'angolo di inclinazione del piano orbitale cambia rispetto all'asse di rotazione della stella (con la stragrande maggioranza dei casi in cui il piano orbitale è perpendicolare all'asse di rotazione stellare, per motivi legati al tipo di formazione del sistema). Ciò di cui parlo è una questione puramente geometrica. I sistemi planetari sono disposti con angoli isotropi rispetto a noi, dunque i loro piani orbitali possono essere inclinati di un qualsiasi valore rispetto al nostro punto di osservazione. Quelli che riusciamo ad oggi a vedere sono però esclusivamente quelli per cui i piani orbitali hanno una configurazione tale da permetterci di vedere i transiti. Quindi ce ne perdiamo un bel pò, ma si può calcolare statisticamente quanti sono quelli che non riusciamo ad osservare sulla base della quantità di sistemi scoperti per anno luce cubico e sulla distribuzione dell'inclinazione del piano orbitale.:cool:
Anche a me verrebbe da pensare che su grande scala sia il senso di rotazione, che il relativo piano di rotazione, della galassia possa costituire diciamo un riferimento (su basi del momento angolare totale del sistema).
Ma la nostra eclittica nonché l'equatore celeste rispetto a quel che vediamo della Via Lattea, che ad occhio e croce dovrebbe essere decorosamente coincidente col piano principale di simmetria della stessa, formano decisamente un bell'angolo, non proprio prossimo a 90°, però insomma...
come la mettiamo? :colbert:
una nube collassa, a un certo punto inizia a ruotare su se stessa, si appiattisce e dal disco risultante al centro si formerà una stella e dalla periferia che gira perpendicolare all'asse della proto stella iniziano a formarsi i pianeti.
Tutto questo è avvenuto miliardi e miliardi di volte nella via lattea forte di 100 miliardi di stelledi. dato che la galassia ruota a me pare logico che le nubi che si sono addensate abbiano mantenuto il piano dell'eclittica della galassia.
MA... ma... ma come si formano le galassie, si formano dopo le stelle nel senso che gruppi di stelle si convogliano attorno a un centro di gravità comune e formano dopo una galassia oppure nascono entro una enorme nube di gas che si frammenta in miliardi di nebulose?
Alla fine se vi sono stelle di popolazione I povere di metalli e popolazione II è sicuro che la seconda generazione di stelle sia nata nella galassia già formata e quindi dovrebbero avere sistemi planetari o comunque ruotare su piani simili a quelli dell'eclittica galattica, mentre quelle di popolazione I forse si sono formate dopo o insieme hanno concorso alla formazione della galassia, quindi avranno piani dell'eclittica non coincidenti.
Quindi se non ho detto sciocchezze le stelle piu vecchie dovrebbero avere piani dellìeclittica indipendenti tra loro mentre quelle di popolazione II dovrebbero essere allineate al piano galattico
Mi scuso posso aver detto castronate, la pssione è ugualmente grande e bilancia la mia ignoranza e superficialità;)
La mettiamo che allora ho detto delle castronate, non sapevo che il sole ruotasse quasi ortogonale pur essendo di popolazione II ossia giovane e ricco di metalli:biggrin:
Domanda più che legittima Red! Tuttavia ci sono da fare alcune considerazioni importanti. Non dobbiamo confondere i moti che avvengono su scale differenti fra loro.
Il moto globale della galassia in sè non è necessariamente accoppiato con i moti che avvengono localmente al suo interno, anzi spesso è totalmente disaccoppiato. Oltre ad un problema di tempi scala, poichè un tempo di rivoluzione sul piano galattico è ben più grande di un tempo di moto orbitale di un pianeta intorno alla sua stella, c'è anche da considerare il periodo di formazione di un sistema planetario rispetto a quello della galassia che lo ospita e le dimensioni caratteristiche dei fenomeni in esame, nel qual caso enormemente differenti.
Pare che di fatto le galassie a spirale siano il risultato di un appiattimento della materia per effetto dell'azione del momento angolare a partire da tempi molto antichi. I sistemi planetari devono sostanzialmente essersi formati secondariamente all'interno della galassia (è molto improbabile che si formi una stella isolatamente e che poi essa venga catturata da una galassia). Di conseguenza, poichè le nubi protoplanetarie hanno una storia indipendente e sono soggette alle perturbazioni locali (e non globali), così la hanno anche le disposizioni dei piani orbitali. Basta vedere la distribuzione degli assi di rotazione stellare, che è sostanzialmente isotropa, e la stessa orientazione del piano orbitale del nostro sistema solare rispetto al piano galattico, dove i due sono quasi perpendicolari! (Vedi figura)
Allegato 12800
In generale, i piani orbitali tendono a distribuirsi perpendicolarmente all'asse di rotazione stellare, a meno di motivi eccezionali. Poichè gli stessi assi di rotazione sono osservati in qualunque angolo, anche i piani orbitali planetari saranno distribuiti isotropamente.
Pensavo che le prime stelle, quelle di popolazione I, si fossero formate quasi contemporaneamente in una enorme nube di gas che poi insieme alle prime stelle ha concorso a formare la Via lattea. Invece la nube di gas si compatta, si appiattisce prendendo la forma di spirale e al suo interno le zone di diomogeneità portarono successivamente alla formazione delle prime stelle?
Quindi la rotazione della galassia e il suo verso sono ininfluenti nella formazione dei sistemi planetari, la loro eclittica e il senso di rotazione è puramente casuale?
scusate...non ho letto tutti i post precedenti ...appena avrò tempo lo farò...l'argomento però mi intriga parecchio..ma in questa situazione mi sorge sempre spontanea una domanda: si cerca la vita su pianeti simili al nostro, che orbitano in stelle simili al nostro sole; ebbene sino a 500 anni fa pensavamo che la terra fosse piatta e al centro dell'universo...oggi ci stiamo appena afacciando "la fuori"...scusate vi espongo il mio pensiero che da perfetto ignorante in materia ma da gran sognatore mi "gironzola" in testa: e se non necessariamente queel terrestri siano le uniche condizioni affinché spontaneamente si formi la vita??? che ne sappiamo? i biologi e non solo storceranno il naso..ma mi chiedo...noi cerchiamo, come è ovvio che sia, qualcosa che sia simile al nostro modello, cioè le condizioni del nostro pianeta... ma l'universo credo sia...inconmensurabile...per cui...
...forse ho visto troppi epispodi di star trek...:-) scusate questo è il mio pensiero l'ho voluto esporre...
@marcomas, è gradita una presentazione...:whistling:
Comunque, difficile che una forma di vita si evolva non utilizzando la chimica del carbonio. E' un'atomo molto flessibile e molto abbondante, non credo ci siano molte alternative praticabili....
Penso che in effetti la natura scelga la strada più diretta.
Se invece @marcomas ti riferivi a condizioni ambientali più estreme queste le puoi trovare anche sulla terra. Hanno scoperto batteri in condizioni estreme tanto che tali organismi sono chiamati estremofili se vai qui troverai qualche esempio:
http://www.treccani.it/enciclopedia/..._(XXI-Secolo)/
comunque si tratta di forme di vita elementari per lo più batteri, quindi niente omini verdi:biggrin:
Oggi le ricerche scientifiche sono trasversali, ovvero vari settori collaborano al fine di un unico obbiettivo in comune.
I progetti di ricerca di vita extraterrestre capirai che appartengono ad uno dei settori tra i più prolifici in tema di collaborazioni.
Infatti per una ricerca efficiente sono necessarie conoscenze di planetologia, astrofisica, geologia, chimica, biologia, tecnologia, meteorologia, meccanica celeste...
Immagina, astronomi e scienziati dei vari settori che operano all unico scopo di rispondere alla domanda "siamo soli?"...
Credo che le legittime domande che tu ora ti poni, i ricercatori se le siano già poste da un pezzo... ed abbiano scartato le possibilità meno probabili ;)
Molto interessante! Sono così affascinanti le forme di vita più primitive...
Conosci le Fumarole nere?
Tutta la vita organica terrestre esiste in quanto sfrutta direttamente o indirettamente il meccanismo della fotosintesi.
Guarda invece che sviluppo hanno avuto queste creature dei profondi abissi... l unico ecosistema terrestre che per sopravvivere sfrutta l energia geotermica anziché quella solare...
Il Verme di Pomepei è uno degli inquilini più particolari di questa fauna notturna...
E' la prima cosa che ho pensato leggendo il post di@marcomas. alcuni scienziati pensano a meccanismi simili sulle lune Europa e Titano sotto il ghiaccio vi potrebbero essere fenomeni simili alle fumarole nere ossia temperature molto più alte dei -180°. Comunque sempre bestioline di qualche micron:hm:
@DarknessLight qui un link interessante
http://www.focus.it/scienza/spazio/m...-km-di-ghiacco
Occhio @Morimondo. Per un motivo puramente storico-convenzionale sono le stelle di popolazione II quelle più antiche e quindi povere di metalli https://it.wikipedia.org/wiki/Popolazioni_stellari, mentre quelle di popolazione I sono le più recenti ;)