Applichiamo la diffrazione al telescopio
Il discorso fatto la volta scorsa è decisamente uno dei più importanti per capire come si formano le immagini al fuoco di un telescopio. L'ho già detto, ma preferisco ripetermi anche a costo di annoiarvi: meglio tanti annoiati e pochissimi confusi che il viceversa. Riassumo, quindi, tutto il fenomeno applicandolo a un caso veramente pratico, ossia a un vero telescopio. Per semplicità di descrizione...
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Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
Magicamente questo l'ho capito :cool:... Mystero :ninja: :biggrin:
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
Veramente ottimo, chiaro ed anche ben scritto.
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
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Originariamente Scritto da
SVelo
Magicamente questo l'ho capito :cool:... Mystero
carissima... sono contento, dato che la seconda parte l'ho scritta per migliorare la spiegazione della prima attraverso un'applicazione diretta. Se adesso, con calma, torni alla prima vedrai che capirai tutto...in fondo dico le stesse cose...
Adesso sospendo per qualche giorno per dare tempo di digerire i concetti finora espressi. Poi partiremo con i telescopi, ma sarà tutto più semplice (solo ottica geometrica). Grazie per l'attento lavoro di controllo del livello divulgativo. facciamo una grande coppia (nel senso buono, ovviamente!!!):biggrin:
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
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Originariamente Scritto da
Valerio Ricciardi
Veramente ottimo, chiaro ed anche ben scritto.
grazie Valerio... questo è l'importante!
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
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Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
carissima... sono contento, dato che la seconda parte l'ho scritta per migliorare la spiegazione della prima attraverso un'applicazione diretta. Se adesso, con calma, torni alla prima vedrai che capirai tutto...in fondo dico le stesse cose...
Adesso sospendo per qualche giorno per dare tempo di digerire i concetti finora espressi. Poi partiremo con i telescopi, ma sarà tutto più semplice (solo ottica geometrica). Grazie per l'attento lavoro di controllo del livello divulgativo.
Forse sono stata io a non essere sufficientemente attenta e concentrata nel leggere l'articolo precedente, appena posso me lo rileggo con moOolta calma ;)
Citazione:
facciamo una grande coppia (nel senso buono, ovviamente!!!):biggrin:
:sneaky:
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
Bellissima spiegazione, I disegni sono favolosi!! Complimenti vivissimi!
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
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Originariamente Scritto da
Beppe
Bellissima spiegazione, I disegni sono favolosi!! Complimenti vivissimi!
Ciao,quoto quello che ha detto Beppe.Vorrei dirle,prof. Zappalà,che grazie a lei ora ho capito come un'immagine lontana(come una stella)arrivi nei nostri occhi,mi ha aperto molti "orizzonti"sull'ottica e,d'ora in poi,guarderò i corpi celesti con una mentalità diversa.Grazie ancora.;)
Orione2000
P.s.:aspetto con orgoglio i suoi nuovi articoli!
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
Mi sto copiaincollando tutti questi articoli sull'ottica in modo da stamparmeli e studiarmeli senza dovermi bruciare la retina con il monitor. Ringrazio l'autore e mi riservo di poter fare domande nel caso avessi dubbi, grazie.
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
Sto scoprendo in questi giorni gli articoli di Zappalà, e debbo dire che c'è un rigore unito a chiarezza espositiva che mi fanno pensare a Maurizio Parotto (ordinario di Geologia, e di Rilevamento Geologico, prima alla Sapienza per moltissimi anni poi a Roma Tre, da pochissimo in pensione).
Dire "mi ricorda Parotto" per me, si noti, è qualcosa di drammaticamente pesante.
E' l'uomo che nella vita mi ha insegnato il valore etico-scientifico della parola "dipende" e dell'uso umile del condizionale sino a granitica controprova e verifica... anche di fronte a quelle che ci paiono a prima vista evidenze incontrovertibili.
Però Parotto non era spigoloso. Autorevole, a volte austero, ma non si alterava mai.
Anche perché se poco poco alzava mezzo sopracciglio ci sentivamo piccoli piccoli, si insinuava il timore di poterlo deludere.
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
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Originariamente Scritto da
Valerio Ricciardi
Sto scoprendo in questi giorni gli articoli di Zappalà, e debbo dire che c'è un rigore unito a chiarezza espositiva che mi fanno pensare a Maurizio Parotto (ordinario di Geologia, e di Rilevamento Geologico, prima alla Sapienza per moltissimi anni poi a Roma Tre, da pochissimo in pensione).
Dire "mi ricorda Parotto" per me, si noti, è qualcosa di drammaticamente pesante.
E' l'uomo che nella vita mi ha insegnato il valore etico-scientifico della parola "dipende" e dell'uso umile del condizionale sino a granitica controprova e verifica... anche di fronte a quelle che ci paiono a prima vista evidenze incontrovertibili.
Però Parotto non era spigoloso. Autorevole, a volte austero, ma non si alterava mai.
Anche perché se poco poco alzava mezzo sopracciglio ci sentivamo piccoli piccoli, si insinuava il timore di poterlo deludere.
ti ringrazio di cuore!
Re: Applichiamo la diffrazione al telescopio
Enzo, è straordinario quest'articolo. Dopo averlo letto e aver ripetuto, mentalmente, i concetti, pensavo alla tua chiarezza espositiva. Si tratta di meccanismi complesso e difficili da spiegare a chi non è della materia, eppure ci sei riuscito in modo eccezionale.
Ti ringrazio. Dopo la lettura di ogni tuo articolo, mi sento sempre culturalmente più forte.