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saluti a tutti
mi risulta che il cromatismo dei rifrattori acromatici si manifesta solo as alti ingrandimenti mentre fino a 20x è virtualmente assente
In astro fotografia si opera in presa diretta quindi, credo, a basso ingrandimento
Per quale ragione allora si consigliano gli apo, dieci volte ,più costosi e con minore apertura anche per la fotografia deep sky ?
forse perché a bassi ingrandimenti non vedi l'effetto del cromatismo ma c'è, se le lenti non correggono lo spettro non lo fanno a 20x come a 200x
Come dice giustamente etruscastro, lo spettro secondario (essendo un fattore di dispersione angolare) c'è a qualsiasi ingrandimento, il vederlo o meno è dovuto esclusivamente alla risoluzione, quindi il nostro occhio che ha una risoluzione media di un 60/70 arcsec (in visione fotopica, mentre in visione scotopica, scende a 180/200 arcsec) necessita di un certo ingrandimento per poter apprezzare lo spettro secondario, mentre un sensore (al fuoco diretto) in base alle dimensioni dei suoi pixel (ormai sempre di pochi μm) è molto piu risoluto dell'occhio umano.
In breve se un rifrattore ha un certo grado di cromatismo, in visuale lo si apprezza tanto piu quanto è maggiore l'ingrandimento (e naturalmente il contrasto dell'oggetto), mentre un qualsiasi sensore lo "vede" (o meglio, lo registra) senza problemi anche al fuoco diretto, per questo (se si usa un sistema a rifrazione) meglio un apo/ed se si usa una focale corta.
Io ho un rifrattore acro 150/750 e nel mio il cromatismo c'è a tutti gli ingrandimenti. Poi con l aumentare dell'ingrandimento diventa più marcato.
Mi è venuto in mente Sirio. Anche ai minimi ingrandimenti si vede che sfarfalla... ☺
Lo sfarfallio e il cromatismo sono la stessa cosa o per lo meno sono effetti collegati ?Citazione:
Originariamente Scritto da Michele84
Secondo quanto ho letto il cromatismo si dovrebbe percepire, in visuale, solo per ingrandimenti superiori a 20X, a causa della risoluzione dell'occhio umano, e con stelle di magnitudine 1 e 2
Non dovrebbe essere percepibile per nebulose, galassie, ammassi globulari
Il tuo acro 150/750 dovrebbe essere l'ideale per l'osservazione del cielo profondo
Infatti il 150/750 è un eccellente rich-fiel.
Cromatismo e sfarfallio non sono la stessa cosa, uno è una caratteristica intrinseca di ogni sistema ottico a rifrazione, il secondo è un effetto dinamico dovuto alla turbolenza dell'aria e alla sua stratificazione termica, che di fatto si comporta come una lente "caotica", in quanto tale le varie lunghezze d'onda prendono tutte una strada diversa ed ecco così apparire le frange di colore cangianti (sfarfallio); non per nulla con seeing fetente e/o quando bassi sull'orizzonte, Luna pianeti e stelle luminose, mostrano la discoteca sia su rifrattori apo sia su strumenti a specchio.
Grazie mille della delucidazione ho sempre creduto che le due cose fossero collegate!
😅
la scelta di un sensore con pixel di grandi dimensioni( tipo 9 micron) potrebbe ridurre sensibilmente il cromatismo in fotografia o il sensore rimane in ogni caso molto più sensibile dell'occhio umanoCitazione:
Originariamente Scritto da Angelo_C
Valle a trovare, ricordo che alla portata di astrofilo medio, una volta c'erano le sbig (da ST-4 aST-9) con pixel di 9 μm o superiori, attualmente sensori con pixel co si grandi si trovano nelle FF come canon 5D et simila, ma a furia di stipare Mpx su Mpx su sensori di dimensioni standard, le dimensioni si riducono sempre piu.
saluti a tutti
non è mica cosi difficile trovare CCD con pixel da 9 micron, le Moravian G2, per uso scientifico, per esempio
anche l'economica Orion starshooter G3 arriva a 8 micrpn
Effettivamente se si possono spendere cifre a 3 zeri, non è difficile trovarle (i pixel grandi stanno solitamente sui sensori grandi e quindi costosi) e comunque il discorso verteva sul fatto che ormai qualsiasi sensore è mediamente piu risoluto dell'occhio umano, i coni solo nella ristrettissima area della fovea (qualche mm² dove sono piu "densi") hanno mendiamente una distanza di circa 3 o 4 μm, gia appena al di fuori di questa la distanza raddoppia e già al limite dei 10° di campo (a qualche mm dalla fovea) la distanza dei coni si attesta intorno ai famosi 9/10 μm, oltre cala ancora piu drasticamente.
In definitiva se non si vuol vedere il cromatismo su una qualsiasi camera penso sia molto meno costoso prendersi uno strumento a specchi (intrinsecamente apocromatico), che spendere un paio di migliaia di euro per prendere un sensore con pixel piu grandi (quest'ultimo scegliamolo in base al corretto campionamento). ;)
saluti
Si consideri un rifrattore acromatico 120/600 o meglio un 150/750 abbinato ad un CCD Orion Star shooter G3 con pixel da 8.3 micron che costa solo 350 euro o il nuovo G4 da 500 euro, sempre con pixel da 8.3 micron
Nella fascia medio/ alta una Moravian G2 da 9 micron viene a 1500 euro in linea con le Atik
In base a quanto detto, la dimensione del pixel dovrebbe consentire di ridurre al minimo il cromatismo anche in fotografia
l'unico inconveniente sarebbe un moderato over sampling a causa della corta lunghezza focale del tele
L'over sampling peggiora solo il dettaglio che in fotografia wide field non è un fattore cosi importante
Al netto del cromatismo la qualità dell'immagine di rifrattore acromatico dovrebbe essere migliore rispetto ad un Newton ,a parità di prezzo, stelle puntiformi ecc..
In conclusione , in base quanto detto l'abbinamento rifrattore acromatico + CCD con pixel grandi potrebbe essere la soluzione più conveniente per la fotografia wide field
Possibile è cosa da verificare, eventualmente vai su astrobin e cerca delle riprese fatte con le cams che hai consigliato insieme ad acromatici come quelli che hai indicato, il sito permette di fare ricerca filtrate sia per (caratteristiche dello) strumento che per sensore di ripresa.