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tempo di esposizione senza autoguida
ciao a tutti,
ho cercato su forum e siti ma non ho avuto risposte molto chiare, forse perchè semplice non lo è.
quanto si può esporre al massimo senza autoguida?
io ho un Meade LX85, 150/750 con Canon 750D. Faccio l'allineamento polare con cannocchiale dedicato, allineamento a 3 stelle, tutto in bolla ma non riesco a esporre più di 60".
poi su facebook vedo foto di gente che senza autoguida e setup simile riesce a fare 180" e addirittura 300"...
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
dipende da troppi fattori, il bilanciamento, un allineamento al polo non così preciso, problemi alla montatura... devi darci qualche info in più su come utilizzi il tuo strumento.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
ciao,
ripeto, treppiede in bolla, allineo alla polare (o meglio, al Nord Galattico) tramite cannocchiale (verifico posizione polare con apposita app), allineo con sistema 3 stelle la montatura, aggiusto il fuoco con Bathinov, faccio prove a 120-140" ma le stelle mi vengono strisciate, quindi poi riduco a 60".
se servono altre info meglio che mi dite quali.
pensavo comunque ci fosse qualche tool di calcolo o comunque uno storico.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
I parametri coinvolti sono molteplici.
Intanto, la lunghezza focale del telescopio, il suo rapporto focale, la qualità della montatura, la sensibilità del sensore.
Non so quali siano le condizioni da soddisfare, ma una montatura 10Micron ben posizionata è accreditata di 1800" e una NEQ6 di 360", senza guida. La prima costa quanto 11 NEQ6. Senza accessori.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Aggiungo anche la dimensione dei pixel del sensore.
Se può servire ho trovato questo
http://celestialwonders.com/tools/po...ErrorCalc.html
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Potrei consigliare una cosa ovvia... invece di perdere tempo a fare calcoli, organizzati per l'autoguida.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Grande Huniseth, approvo parola per parola.;)
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
si beh,vorrei spremere e capire le potenzialità del setup attuale (ho iniziato 3 mesi fa...) prima di spendere almeno altri 500€ e imbarcarmi in altri mille problemi tecnici...
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Capisco e condivido questo tuo pensiero, ma in questo periodo vedo molti post in cui si cerca di fare pose brevi con le AZ pose brevi con le equatoriali cercando di avere gli stessi risultati di una sessione che richiede lunghe esposizioni...boh sarò io che sono rimasto indietro..
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Il cannocchiale polare ti permette di raggiungere una precisione purtroppo non così certa. Se puoi escludere altri problemi, direi che la causa principale risiede in uno stazionamento polare non troppo preciso. Esistono sistemi migliori rispetto al cannocchiale polare per raggiungere un precisione superiore, come ad esempio l'allineamento tramite SharpCap o un più pratico, ma aimè anche costoso, Polemaster della QHY.
Aggiungo che se usi una equatoriale, il fatto che la montatura sia in bolla o meno non importa nulla.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Con le pose brevi (AZ o EQ) non è che uno pretenda di ottenere gli stessi risultati che si hanno con l'autoguida, il concetto ispiratore è una versione diciamo "volgarizzata" del Principio di Pareto, ovvero ottenere 80% del risultato con il 20% dello sforzo.
Poi si può stare a discutere che sia 70/30 o 75/25, ma il concetto di base è quello.
Quanto al tema originale del thread, il concetto generale, valido tanto per un'EQ che per un'AZ è "riduci i pesi, riduci la focale e usa pixel grossi, anche binnando (software o hardware)".
Io con una AZ-GTi, su di un target a ovest come la California o le nebulose del Cigno (per minimizzare la rotazione di campo), usando un obbiettivo fotografico da 85 mm e una DSLR con pixel da 3.7 um binnati 2x2 via software (acquisendo con Nebulosity 4 per esempio) riesco ad ottenere pose da 120 secondi senza scarti.
All'opposto con un C6 con riduttore e DSLR binnata faccio 30 secondi con un 25% di scarti.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Citazione:
Originariamente Scritto da
paperbike
Capisco e condivido questo tuo pensiero, ma in questo periodo vedo molti post in cui si cerca di fare pose brevi con le AZ pose brevi con le equatoriali cercando di avere gli stessi risultati di una sessione che richiede lunghe esposizioni...boh sarò io che sono rimasto indietro..
Anch'io sono confuso
Fino a poco tempo davo per scontato che pose lunghe fossero indispensabili per astrofotografia di qualità
I calcoli ( vedi link di altazastro ) sembrerebbero però inequivocabilmente dimostrare che le cose non stanno così
Le pose lunghe darebbero vantaggi significativi solo con oggetti molto deboli sotto cieli neri
In pratica in condizioni difficilmente realizzabili per l'astrofilo medio
Detto questo non credo che certe analisi numeriche siano esaustive
Può darsi che altro fattori mettano fuori gioco le AZ o le EQ leggere senza autoguida
I tradizionalisti dovrebbero però fornire qualche argomento a supporto delle proprie convinzioni
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Albertus, di grandi guerre di religione per anni c'è già stata quella tra lenti e specchi, che non so nemmeno se sia davvero finita, ed è meglio non crearne altre.
Il metodo "tradizionale" (EQ + autoguida) è quello che ottiene il massimo risultato, ovunque e comunque.
Gli altri metodi (EQ senza autoguida o ALTAZ computerizzata) ottengono meno spendendo meno in termini di denaro ma anche di semplicità di implementazione (particolarmente con l'ALTAZ non ti devi nemmeno interessare del polo) e sta ad ognuno individualmente scegliere se accettare un certo livello di compromesso "qualità/costo complessivo" o meno.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Ciao Altazastro
Le guerre di religioni le crea chi rifiuta un approccio razionale ai problemi
In questo caso non parliamo di questioni opinabili
Il giudizio estetico su una fotografia può essere in qualche modo soggettivo, d'accordo, ma esistono anche parametri oggettivi per valutare la qualità dell'immagine quali il rapporto segnale / rumore
Nessuno nega che la soluzione EQ + pose lunghe + autoguida sia la migliore in senso assoluto.
Lo confermano anche i calcoli, tuttavia bisogna dare un peso alle cose
Esemplificando al massimo:
Volendo fotografare oggetti del catalogo Messier sotto un cielo sub urbano vale la pena usare una montatura equatoriale pesante con autoguida ?
O meglio, premesso che la qualità è fatta di dettagli
E' possibile distinguere senza esitazioni due fotografie dello stesso oggetto eseguite con due tecniche diverse ?
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
nelle poche esperienze di astrofotografia che ho fatto ho cercato di sfruttare al massimo l'attrezzatura che ho, e per quanto la mia poca esperienza possa servire in questo post, non sono mai riuscito ad andare oltre i 45 secondi di esposizione con la reflex e un obiettivo da 250mm di lunghezza focale, utilizzando una altazimutale, oltre inizia a vedersi la rotazione di campo, per quanto riguarda le altazimutali, ovviamente aumentando la lunghezza focale diminuisce drasticamente il tempo di esposizione utile, per quel che riguarda le equatoriali non so perchè non ne ho mai posseduta una
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Citazione:
E' possibile distinguere senza esitazioni due fotografie dello stesso oggetto eseguite con due tecniche diverse ?
Ad oggi io non conosco applicazioni o programmi che lo facciano applicando criteri numerico/oggettivi, poi se qualcuno le conosce, sarei lieto di provarle.
Ciò premesso, come distingui?
A vista direi, e allora ritorna ad essere una valutazione soggettiva dipendente da chi guarda.
Una considerazione tecnica è che il moto apparente del corpo celeste è una curva e che una montatura altazimutale approssima quella curva con tanti piccoli movimenti rettilinei in X e Y, mentre un'equatoriale (con o senza autoguida) riproduce quel movimento curvo, quindi, anche per questo solo fatto, dovrebbe essere considerata in grado di riprodurre meglio i dettagli.
Che poi ciò si veda dipende da tante cose, in primis la campionatura in arcsec/pixel in fase di acquisizione ma poi anche le dimensioni dell'immagine finale stessa, perché se ti presento un'immagine finale 600x400 quasi qualsiasi cosa è "bella".
Quanto all'equatoriale senza autoguida, anni fa su altro forum avevo letto di uno che faceva il 60% di pose buone (che poi anche quello è un criterio soggettivo) con un C9.25 a piena focale (2350 mm mi sembra) con esposizioni di 5 minuti senza autoguida ... aveva però una montatura da 30K o giù di lì permanentemente montata in osservatorio ... alla fine forse conviene di più una montatura più economica e l'autoguida.
Toglimi una curiosità Albertus, sei un ingegnere od un laureato in scienze naturali o matematica, magari neolaureato?
Lo chiedo perché il tuo intenso desiderio di "quantificare oggettivamente" le cose mi ricorda certi ambienti universitari in cui sono passato anche io ... qualche decennio fa.
Adesso, particolarmente con gli hobby, vivo bene anche con un approccio più "qualitativo".
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
sono ingegnere purtroppo non precisamente neo laureato ;)
Il desiderio di quantificare , oltre alla deformazione mentale causata da 5 anni di politecnico, deriva dal tentativo di evitare valutazioni soggettive che si traducono in vuote discussioni
Forse la faccio troppo facile
Possibile che nessuno abbia fatto o abbia intenzione di fare, giusto per curiosità, una foto a lunga posa seguita da pose brevi della stessa durata totale ?
Si vedrebbe la differenza tra le due foto ?
Non sto dicendo di esprimere una valutazione di merito
Mi chiedo semplicemente se le due foto, dello stesso oggetto e sotto lo stesso cielo, sarebbero distinguibili e in che cosa
Io purtroppo non ho la camera e non posso farlo
In assenza di foto comparative , parliamo almeno di numeri.
I numeri dicono che non c'è alcuna apprezzabile differenza tra esposizione lunghe ed esposizioni brevi sotto cieli inquinati
Vengo da esperienze di HI_FI dove certi guru decantano le doti di amplificatori milionari
Peccato che i suddetti guru si sono sempre rifiutati di fare prove di ascolto alla cieca
Immagini la ragione
Come hai detto tu stesso non si tratta di una questione di secondaria importanza
Usare un montatura equatoriale pesante con autoguida è tutt'altra cosa di una AZ , in termini peso, prezzo, tempo, e facilità d'uso
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Che bella discussione... visto che siete molto bravi ed esperti, siccome anch'io arriva dalla scuola "più lunghe è meglio" vorrei chiedere: riprendo la nebulosa xy - faccio pose brevi da 1 minuto - 1000 pose - esageriamo - il sensore memorizza per ogni pixel tot segnale, diciamo che in ogni frame si vede una nebulosina appena appena accennata - poi faccio la posa lunga da 1000 minuti - esageriamo - nel frame vedo una gran nebulosona che devo poi lavorarmi per bene.
Ora, come azzzz fa lo stacking delle 1000 pose a darmi la nebulosona se in nessun frame si vede? Somme le pose che hanno sempre tutte lo stesso livello di dettaglio? Fa uscire anche il segnale che non è mai stato memorizzato dalla cam?
:wub:
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Anche perché poi se ti fai due conti stupidi, ma proprio stupidi: ammettiamo che stiamo riprendendo la tua nebulosa ;) se programmo di fare una sessione di 100 pose da 30secondi ,perché credo siano il minimo indispensabile per catturare un qualsivoglia tipo di segnale buono, impiego a conti fatti 50minuti di esposizione, o ne faccio 10 da 300 secondi che ottengo? lo stesso tempo di esposizione ma con una immensità di dettagli in più, senza contare tutti gli annessi e connessi di una ripresa senza guida, io non sono un esperto di fotografia deepsky ma vedo i miei amici che fanno foto in osservatorio, e lungi da loro il solo pensiero di usare una AZ, poi un piccolo dettaglio tecnico quando l'immagine si muove tra uno scatto e l'altro e la devi riposizionare di sicuro non la centrerai mai come la foto precedente, e questo crea non pochi problemi in fase di post produzione. Poi per carità tutto è possibile ma bisogna limitarsi ad ottiche con focale ridottissima perché se superi i 400/500mm di foto ne devi fare 1000 e stai sempre li a riposizionare, no per me si possono fare tutti i calcoli del mondo ma la pratica la fa da padrona.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Beh però se la pratica comanda, il punto è fare le foto e vedere se soddisfano.
Ad esempio in altazimutale è vero che c'è uno spostamento, ma tu non riposizioni niente a mano: ci pensa il software di stacking.
Quanto alle focali, io uso il C6 sull'AZ-GTi a circa 1000 mm ed è fattibile, certo usare un'obbiettivo da 135 mm è più facile.
Vero che si fanno tante immagini, centinaia, ma alla fine quello è solo un problema di spazio su disco e potenza di elaborazione.
Ecco, sono proprio tutte cose che si imparano con la pratica.
Poi, ripeto, nessuno nega la superiorità in termini assoluti delle lunghe pose con autoguida, il punto è che con setup più semplici si possono ottenere risultati che possono soggettivamente soddisfare.
E dico soggettivamente, perché finora nessuno ha indicato un metodo oggettivo/numerico per la valutazione delle foto, e vi dico che piacerebbe pure a me averlo.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Una volta si usava la pellicola e si scattava un singolo fotogramma esposto per ore e s'inseguiva a mano con l'occhio appiccicato al telescopio guida. Poca gente fotografava.
Oggi sono tutti fotografi, o possono esserlo, grazie alla tecnologia e al digitale.
Andare a discutere su quale sia il metodo migliore, mi sembra una discussione sul sesso degli angeli.
Ognuno fa quello che può fare in accordo con l'attrezzatura che ha, col portafoglio e con la voglia.
Basta essere soddisfatti della propria opera, salvo adoperarsi per migliorare.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
saluti Uniseth e paperbike
Mi sembra di capire che voi mettiate in discussione la validità della tecnica dello stacking in se stessa
Lo stacking è una tecnica consolidata con basi scientifiche indiscutibili , mica solo in astrofotografia
Nel primo frame di 30 secondi la nebulosina potrebbe anche essere difficilmente visibile ma man mano che si sommano i vari frame la nebulosina emerge in quanto diminuisce il rumore
Il rumore diminuisce in quanto è una grandezza stocastica mentre il segnale è una grandezza costante
Ad ogni frame si aggiunge però un rumore di lettura che è proporzionale alla radice quadrata del numero di pose
Quindi se si fanno 1000 pose (esageriamo ) il rumore addizionale sarebbe circa 31 volte maggiore rispetto ad una sola posa lunga
le nuove camere CMOS hanno però un rumore di lettura molto basso, quindi il rumore di lettura potrebbe essere poco significativo
Questo è particolarmente vero in caso di cieli inquinati dove il rumore ambientale è in ogni caso di molto superiore al rumore di lettura e in caso di oggetti luminosi che consentano tempi di integrazione modesti
Provate a leggere i data base di camere CMOS economiche e di alcune CCD da 3000 euro
le prime dichiarano un errore di lettura dell'ordine dei 1-2 e- per posa le altre fino 12-15 e- per posa
Consideriamo una posa di 5 minuti invece che 10 pose da 30 sec
Il ccd inietta 15 e- di rumore il CMOs 10*1 = 10 e- perfino inferiore ;)
La situazione si rovescia se si considerano tempi ( molto ) più lunghi
Ancora più importante l'inquinamento luminoso
Se dal cielo arrivano diciamo 50 e-/sec di rumore ambientale, il rumore di lettura diventa irrilevante comunque grande esso sia
Nel caso di 20 pose da 30 secondi per un tempo di integrazione di 10 minuti il rumore di lettura potrebbe essere dell'ordine di 40 e- contro i 3000 e- ambientali.
Un altra cosa è fotografare in alta montagna con cieli da 0.1 e- /sec
Il rumore di lettura può diventare dominante
Nel nostro caso 40 e- di lettura contro i 60 e- ambientali
Quanto sopra è, in sintesi, quello che sostengono i fautori delle pose brevi
A me ha fatto molto senso
Dispostissimo a gettare la teoria nel cestino ... ma a fronte di contro prove concrete
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Non metto per niente in discussione la teoria delle pose brevi, ho usato lo stacking da subito per la Luna e pianeti - quello che non mi torna proprio è : ok, il rumore ecc ecc ecc, ma se il segnale della nebulosa non viene registrato perchè la posa è breve, da dove salta fuori? Cioè, se faccio 100 foto sottoesposte, posso fare lo stacking ma sempre sottoesposto sarà il risultato. O no..... :shock:
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Huniseth forse siamo rimasti indietro noi però ti racconto questo anni fa provavo una reflex la Canon ,450d modificata,stavo riprendendo M42, ero agli inizi, mi ricordo che feci alcuni scatti da pochi secondi forse 20, a 800iso, non conoscevo allora le varie tecniche,quando andai ad elaborare vidi il centro della nebulosa e pochissima nebulosa intorno, rimasi scontento, sentii un mio amico astrofotografo che mi consigliò di aumentare i tempi di posa , così feci e magicamente la nebulosa venne fuori in tutta la sua bellezza, certo poi c'è l'elaborazione e tutto il resto,ma il concetto è quello,devo avere sicuramente ancora i file se li trovo li inserisco, non so certo oggi è diverso con le nuove camere può essere tutto il contrario, chissà.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Lo stacking se ben ricordo media il segnale (oppure calcola la mediana, ma sempre lì siamo)
La media del rumore si attenua e il segnale resta, poi fai lo stretch
Ma se di segnale c’è ne è poco, anche a fare stretch non ottieni molto, salvo grandi capacità di post processing oppure usare un’ottica a f più basso
Comunque penso che la maggior parte delle persone fotografa per vedere quello che l’occhio all’oculare non riesce. Ognuno con i propri mezzi e metodi
E nel forum si mostrano i risultati per avere suggerimenti su come migliorare i risultati (e magari il post processing aiuta di più che l’attrezzatura)
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
"Comunque penso che la maggior parte delle persone fotografa per vedere quello che l’occhio all’oculare non riesce"
Questo è vero
Se l'oggetto è molto debole la tecnica delle pose brevi potrebbe fallire
Nel libro "Astrophotography on the go " l'autore fornisce un indicazione di massima, a riguardo :
"Se l'oggetto è visibile all'oculare allora è fotografabile con pose brevi"
Credo che poter fotografare tutti gli oggetti celesti che i visualisti puri osservano con i loro telescopi amatoriali e dover rinunciare a quelli che neppure si vedono , non sia poi malaccio
Il discorso è sempre lo stesso
Vale la pena di caricarsi addosso 30 kg di montatura , dannarsi con l'allineamento polare e l'autoguida ?
La decisione è soggettiva ma, l'informazione deve essere corretta
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Comunque da quando "Astrophotography on the go" è stato scritto la sensibilità delle camere di ripresa (DSLR incluse) ha fatto ulteriori riprese e, decisamente, si può fotografare con pose brevi quello che con lo stesso telescopio non riesci a vedere all'oculare.
In realtà credo che quell'affermazione fosse solo molto vagamente indicativa già allora ... prova a mettere un oculare ad un obbiettivo da 135 mm (un F2.8 ha un'apertura di poco meno di 50 mm e a seconda della configurazione ottica si può anche fare di usarlo in visuale) e dimmi se ci vedi tutto quello che ci fotografi con pose brevi (tipo Medusa Nebula nella mia esperienza personale).
Visto che si è fatto tanto riferimento alla pratica, quello che dico è che fino a che non si fa un po' di pratica non ci si rende conto di quello che si può ottenere e che credo superi le aspettative di quasi tutti, tranne i più ottimisti.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Il libro è del 2014 , quindi non proprio aggiornato.
La situazione dovrebbe esser ancora migliore al giorno d'oggi
Mi sposto dalla parte dei tradizionalisti
Un punto mi mi aveva lasciato perplesso anche a suo tempo ed è stato evidenziato da stevesp
lo stacking diminuisce il rumore ma lascia inalterato il segnale
Avevo già posto la domanda purtroppo senza risposta :
Si parla solo di rapporto segnale rumore (S/N) ma il segnale (S) non conta nulla ?
La risposta potrebbe esser lo streching ma :
Come funziona esattamente lo "streching" ?
Introduce degli artefatti nell'immagine ?
In altre parole
La differenza di luminosità tra due punti dell'immagine aumenta in modo perfettamente lineare ?
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Il discorso comincia a piacermi, si comincia a parlare di segnale.
Certo che i sensori sono migliorati, ma vale sia per le pose brevi che quelle lunghe, che saranno ancora più performanti.
Poi il miglioramento.... la toucam II con icx098 che usava credo già Newton (:biggrin:) non è così distante dai moderni cmos.
La differenza "abissale" la fa sempre la camera raffreddata. La starlight 5mc (sempre dei tempi di Newton :biggrin:) che avevo preso usata da un osservatorio si mangia ancora adesso tutti i sensori modernissimi non raffreddati.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
il libro che ho citato , giusto o sbagliato che sia , è molto dettagliato
Parla anche del raffreddamento delle camere
Secondo l'autore si possono usare anche camere non raffreddate ( costano meno della metà) basta interporre dei dark frame tra un certo numero di frames in modo da compensare il progressivo riscaldamento della camera
Immagino comunque che una camera raffreddata sia il meglio in ogni caso
Ad ogni modo che cosa conta il valore del segnale, che rimane debole anche dopo lo stacking ?
Un immagine "strecciata" può considerarsi del tutto equivalente ad una ottenuta con pose lunghe, con la sola eccezione del rumore di lettura ?
Oppure lo strerching causa altre distorsioni dell'immagine tipo un non uniforme aumento della luminosità dei pixel ?
Di questo l'autore non parla forse in quanto si tratta di un fatto poco importante nella fotografia estetica
Dopotutto le immagini sono di per se stesse degli artefatti dato che la risposta in frequenza e la dinamica di ccd /cmos sono diverse da quella dell'occhio umano
In fotometria e spettrografia invece è una questione fondamentale
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Sembrerebbe che abbia trovato la risposta alla mia stessa domanda
Dal sito:
https://skyandtelescope.org/astronom...ng-foundations...
If you need to maintain the linearity of your data for scientific reasons, then a linear stretch can still make the data more interesting to look at, while still maintaining its scientific integrity
Per fotografie di galassie e nebulose secondo l'autore conviene invece applicare uno stretch non lineare , agendo quindi sul realismo dell'immagine a favore dell'estetica
D'altronde le immagini digitali sono loro stesse degli artefatti
A questo punto mi sembra proprio che l'ostracismo nei riguardi delle della fotografia a pose previ in AZ o con EQ leggere non guidate debba essere per lo meno rivisto
A meno che non ci siano altri elementi di valutazione...quali ?
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Citazione:
Originariamente Scritto da
Albertus
Secondo l'autore si possono usare anche camere non raffreddate ( costano meno della metà) basta interporre dei dark frame tra un certo numero di frames in modo da compensare il progressivo riscaldamento della camera
Immagino comunque che una camera raffreddata sia il meglio in ogni caso
Questa mi sembra una inesattezza perché il sensore si scalda in quanto alimentato, sia a prendere fotoni che a fare dark. Se lo vuoi raffreddare non devi scattare e aspettare oppure hanno appunto le celle di Peltier
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Le camere raffreddate generano pochissimo rumore, quindi il segnale è molto pulito, ma proprio questo causa una riflessione: una posa breve con camera raffreddata equivale a moltissime pose brevi con integrazione, come risultato del segnale pulito (almeno credo) - Ma per esperienza se faccio pose brevi avrò un bellissimo rapporto segnale rumore con una sola foto, il che renderebbe l'integrazione già superflua, ma non ho catturato il segnale che mi serve per l'oggetto tenue, ne posso fare a milioni ma il segnale "nu ce stà" :biggrin::wtf: - O no?
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Citazione:
Originariamente Scritto da
stevesp
Questa mi sembra una inesattezza perché il sensore si scalda in quanto alimentato, sia a prendere fotoni che a fare dark. Se lo vuoi raffreddare non devi scattare e aspettare oppure hanno appunto le celle di Peltier
Secondo l'autore del libro non importa che il sensore si scaldi purchè i dark frame vengano presi allo stessa temperatura del sensore
L'obiettivo dichiarato è la riduzione dei costi ,si tratta quindi di una soluzione di compromesso
Le celle di Petier rimangono la soluzione ideale
Non prende in considerazione l'alternativa di raffreddare il sensore tra uno scatto e l'altro ma credo sia una soluzione altrettanto possibile
Forse aumenterebbe di molto i tempi totali rispetto ai dark frame interposti
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Citazione:
Originariamente Scritto da
Huniseth
Le camere raffreddate generano pochissimo rumore, quindi il segnale è molto pulito, ma proprio questo causa una riflessione: una posa breve con camera raffreddata equivale a moltissime pose brevi con integrazione, come risultato del segnale pulito (almeno credo) - Ma per esperienza se faccio pose brevi avrò un bellissimo rapporto segnale rumore con una sola foto, il che renderebbe l'integrazione già superflua, ma non ho catturato il segnale che mi serve per l'oggetto tenue, ne posso fare a milioni ma il segnale "nu ce stà" :biggrin::wtf: - O no?
Per quanto ne capisco io le cose stanno cosi
a)Con una sola posa breve il rapporto segnale / rumore è bassissimo
Se usi una camera raffreddata il rapporto sarà un pò più alto ma sempre basso è
b) Se fai lo stacking di molte pose brevi il rumore diminuisce quindi il rapporto segnale rumore aumenta portandosi a valori accettabili
Il rumore diminuisce perchè è una grandezza stocastica che varia da frame a frame per lo stesso pixel
In una posa lunga il rumore crescerebbe con la radice quadrata del tempo
c) il segnale rimane basso in quanto lo stacking esegue una media del segnale che è una grandezza costante in ogni frame per lo stesso pixel
In una posa lunga il segnale crescerebbe linearmente col tempo
Lo stacking non esegue la somma del segnale
d) Dopo lo stacking la foto ci appare ancora buia, essendo il segnale basso ma a differenza del primo frame. ha un rapporto S/N alto che non siamo in grado di apprezzare a causa della scarsa sensibilità dei nostri occhi
Lo strech non fà altro che amplificare linearmente sia il segnale che il rumore residuo facendo apparire l'immagine
Se dai un occhiata al sito che ho citato lo capisci subito
All'inizio c'è una foto molto buia in cui si distinguono solo alcuni contorni
Applicando lo strech dell'immagine appare una casa
Se la foto fosse stata scura e pure con un rapporto S/N basso l'immagine sarebbe rimasta confusa anche dopo lo strech
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Se metti un link ad una pagina inesistente non facciamo molti progressi..... :wub:
Allora prendiamo un altro caso... i pianeti li prendo a 2000 frame, dopo l'elaborazione, stando alla suddetta teoria, aumentando il guadagno/strech dovrei vedere le nebulose che stanno dietro al Giove bruciato .... o no? Ma non succede.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
PS - Poi ricordando, io facevo anche 20 pose di oggetti deep, l'immagine si puliva ma non andava oltre a quello che già si vedeva.
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Citazione:
Originariamente Scritto da
Huniseth
Se metti un link ad una pagina inesistente non facciamo molti progressi..... :wub:
Allora prendiamo un altro caso... i pianeti li prendo a 2000 frame, dopo l'elaborazione, stando alla suddetta teoria, aumentando il guadagno/strech dovrei vedere le nebulose che stanno dietro al Giove bruciato .... o no? Ma non succede.
Credo sia stato detto e ridetto che la tecnica delle pose brevi ha dei limiti
Non è adatta per astrofotografia di oggetti celesti molto deboli sotto cieli molto scuri
Il punto è che l'asticella è posta molto più in alto di quanto si creda o si voglia far credere
non si potrà fotografare le nebulose dietro Giove bruciato (Con una EQ si può ? ) ma si possono fotografare tutti gli oggetti del catalogo Messier dal balcone di casa senza dannarsi con allineamenti polari o autoguide
Probabilmente andrebbe bene per la maggioranza degli astrofili dilettanti
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
Citazione:
Originariamente Scritto da
Albertus
Credo sia stato detto e ridetto che la tecnica delle pose brevi ha dei limiti
Non è adatta per astrofotografia di oggetti celesti molto deboli sotto cieli molto scuri
Ciao Albertus, ho seguito con piacere come al solito la discussione e i tuoi punti di vista con quelli di @altazastro (ne approfitto per un saluto) sono interessanti. pero' non coincidono con la mia esperienza personale.
All'inizio della mie esperienza con l'astrofotografia utilizzavo un CMOS la ASI1600 monocromatica . Dal mio balcone condominiale , dove si soffre di inquinamento Luminoso non fotografafo una mazza che non fossero M13 (e ammassi simili) M42- e qualche asterismo particolarmente interessante. L'unico modo per poter fotografare era di utilizzare I filtri a banda stretta e fare pose lunghe di 10 minuti (credo che 10 minuti per un CMOS possa esser considerata extra lunga). Ovviamente avevo e ho tuttora una efficientissima e comodissima :biggrin: montatura equatoriale.. Scherzo eh, sai che sono avverso alle AZ per fotografia.....
Se invece mi facevo I miei bei 100 km di macchina e andavo in luoghi davvero bui e di media-alta montagna (ora anche qui in Cina se ci si deve spostare tra un comune e un altro servono un sacco di permessi quindi non potrei piu' farlo) mi si apriva un mondo...potevo fotografare ogni oggetto con pose dai due minuti ai cinque minuti...banda stretta o LRGB.
Se il sensore fosse stato sempre un CMOS ma a colori la differenza sarebbe stata ancora piu netta in quanto si dice che il sensore a colori necessita di condizioni migliori di un sensore mono in linea di massima....
Dove sta' l'errore o la differenza?
Ciao e a presto
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Re: tempo di esposizione senza autoguida
ciao iaco 78
Stai confermando esattamente quanto detto dal signore Danese, nel sito segnalato da altazastro , per quanto riguarda l'astrofotografia a pose brevi
Riassumo brevemente lo studio :
L'autore considera 3 situazioni ambientali :
#1 cielo molto inquinato ( flusso 50 e-/sec) -#2 cielo poco inquinato ( 1 e- /sec) #3 cielo nero ( 0.1 e-/sec)
Nel casi #1 e #2 il rapporto segnale/rumore è praticamente lo stesso con pose brevi o lunghe , a parità di tempo di integrazione totale
Naturalmente l'unica posa lunga apparirà relativamente luminosa mentre l'immagine a pose brevi sarà ancora scura dopo lo stacking.
Lo stacking non modifica il valore del segnale ma solo il rapporto S/N
Per fare apparire l'immagine bisogna amplificare il segnale con lo strech
Questa potrebbe essere la ragione per la quale molti affermano che la tecnica a pose brevi non funziona
Nel caso #3 le pose lunghe vincono sulle pose brevi sempre a parità di tempo totale
L'autore esamina anche l'uso di filtri a banda stretta nel caso #1
Il risultato dei calcoli è analogo al caso #3 senza filtri
Il compito dei filtri a banda stretta è proprio quello di scurire il cielo ;)
Questo naturalmente segna un punto a favore delle pose lunghe