Re: Mistero sulla costante di Hubble
Da persona che capisce di cosmologia meno di quanto potrebbe averne capito il contadino trinariciuto del basso Polesine di Guareschi, o la casalinga di Voghera di Moretti,
ben comprendendo che una forma convenzionale che delimiti un volume di riferimento la si deve pur assumere per tentare delle valutazioni quantitative, sospetto d'istinto (solo istinto, non suffragato dalla benché minimale competenza matematica correlata necessaria) che immaginarsi una espansione - ed una forma risultante - simmetrica dell'Universo possa in realtà essere solo una proiezione di una nostra necessità interiore, di un nostro bisogno concettuale di regolarità, simmetria e perfezione, lo stesso bisogno che ad esempio ha portato l'Umanità ad avere delle immagini delle divinità francamente e marcatamente antropomorfe.
Quasi come se la sfera fosse l'estrema evoluzione con un numero infinito di facce dei solidi platonici...
Re: Mistero sulla costante di Hubble
Non l'ho inventato certo io! Noi potremmo essere in un punto del terzo (o quarto) anello e guardiamo verso sinistra:biggrin:
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