Tante volte vado in siti archeologici a fare foto, questo articolo si adatta bene:
http://www.media.inaf.it/2016/06/30/...o-dalla-tomba/
Visualizzazione Stampabile
Tante volte vado in siti archeologici a fare foto, questo articolo si adatta bene:
http://www.media.inaf.it/2016/06/30/...o-dalla-tomba/
Impressionante la somiglianza delle tombe megalitiche portoghesi con le Domus de Janas.
Per quanto riguarda queste ultime, però , se non ricordo male le inumazioni venivano effettuate anche nel corridoio. Sarebbe interessante capire se così era anche nei siti portoghesi.
Nell'articolo si parla di luci parassite: ma che luci parassite dovevano esserci seimila anni fa?!?;)
Ah Ah , giusto Gitt: chissà magari tanti fuochi accesi per feste o cose simili. Il signor Gaspani parla di luci parassite quando tenta di spiegare l'effetto ottico di vedere attraverso il tubo. Ad ogni modo l'archeoastrononomia è semplicemente coinvolgente;)
Concordo pienamente con te, Corrado, le contaminazioni interdisciplinari sono estremamente interessanti e in genere foriere di notevoli progressi.
Molto è ancora da scoprire e soprattutto da capire, in primis nella tua meravigliosa e antichissima isola!
Che tu sappia, esistono manufatti nuragici associabili all'astronomia?
Se intendi piccoli oggetti costruiti a mano non sono a conoscenza per ora e ti prometto che cercherò qualcosa. Invece opere più grandi ne abbiamo parecchie e che io ricordi una delle più famose è il Santuario Nuragico di Santa Cristina situato a Paulilatino (Oristano)
Ti linko tra tanti questo:
http://web.tiscali.it/paulilatino/sc...dy_santa2.html
Qualche errore ortografico ma si possono comunque trarne spunti degni di essere approfonditi;)
Grazie, Corrado, molto interessante la ricostruzione del tempio a pozzo con finalità astronomiche!
Non ero a conoscenza di questa interpretazione: mi risultava che generalmente la tholos e parte della scalinata fossero semi sommersi dall'acqua.
Poi per quanto ne so (troppo poco, ahimè), gli altri templi a pozzo non hanno un'apertura sulla sommità della tholos da cui potesse filtrare la luce lunare.
Cercherò di documentarmi meglio nei prossimi giorni. Per ora grazie mille dello spunto veramente interessante.
Dici bene @Gitt quando usi il termine interpretazione. Nel caso volessi approfondire (io come te ho pochissime nozioni in materia) è comunque famoso il lavoro di studi che ha fatto in proposito l'archeologo Arnold Lebeouf il quale ha scritto un libro del quale ti lascio un assaggio:
http://www.tlilantlapalan.com/s.cristina.pdf
Credo costi 40 euro.
Quando vado ad osservare da sito del Castello di Pedres lo faccio a poche centinaia di metri da una "Tomba dei giganti", per essere più specifici quella di "Su monte e s'abe".
Ci posti una fotina quando riandrai?
Maurizio sicuramente conosce il pozzo sacro di Sa Testa, situato tra Olbia e Golfo Aranci.
E' l'unico che abbia avuto l'occasione di visitare, qualche anno fa, in vacanza a Golfo Aranci.
Anche qui la tholos aveva un oculo alla sommità, ma da quanto ho letto era a sua volta coperta da una seconda tholos fuori terra, di cui restano le prime assise di blocchi.
Sembrerebbe quindi che almeno la parte relativa all'allineamento lunare non fosse possibile.
Sarebbe estremamente interessante sapere se esistono bronzetti, incisioni o altro che rappresentano qualcosa di riferibile ai culti astronomici.
Considerando i trentennali studi di Massimo Pittau (http://www.pittau.it/) relativi alle affinità tra nuragici ed etruschi, non si può non chiedere a @etruscastro se conosce siti etruschi con possibili destinazioni d'uso astronomico.
che io sappia gli etruschi avevano un'ottima conoscenza in ambito astronomico, sembra (almeno dalle mie conoscenze) più che altro nell'epoca ellenistica.
mi devo informare bene se almeno a Tarquinia esiste un sito con progettazione astronomica anche se sembra nel sito dell'Ara della Regina potesse avere un orientamento ben specifico..
Attinente:
L’origine dell’astronomia nei cerchi di pietre
http://www.media.inaf.it/2016/08/18/...heoastronomia/
... molto attinente questo articolo:
Il Villaggio preistorico dei Faraglioni ad Ustica venne scelto più per la posizione privilegiata che permetteva di capire l'arrivo dell'inverno e poi della bella stagione, che per ragioni difensive. Questa la suggestiva ipotesi contenuta in uno studio di archeoastronomia
Buona lettura
Lo riapro perchè ci sono stato oggi:
ecco l'ingresso al Pozzo
https://s15.postimg.org/4239sonkr/pozzo.jpg
Vi consiglio poi il video che vi linko di cui sono venuto in possesso oggi per gentile concessione della guida, fatto il 22 settembre 2016. Notate l'effetto magico dell'ombra che si capovolge ( da associare al soffitto che purtroppo non si vede e che è speculare al pavimento in scalini e che fa pensare all'ombra capovolta che prende il suo cammino...)
http://www.filedropper.com/vid-20161015-wa0012
Lo metto qui... è comunque attinente all'argomento Archeoastronomia;)
Solstizio d’inverno alla “Stonehenge” lucana
Ieri sera, mercoledì 21 dicembre, un centinaio di persone, provenienti da tutta Italia, sono salite al complesso megalitico delle Petre de la Mola, situate a circa mille metri di altezza sul Monte Croccia, in Basilicata, per osservare il suggestivo tramonto del sole al solstizio d’inverno
http://www.media.inaf.it/2016/12/22/...heoastronomia/
Graie, @corrado973, trovo sempre di grande interesse i tuoi post relativi all'archeo-astronomia, in particolare mi affascinano i templi a pozzo nuragici ( in realtà è la civiltà nuragica tutta che mi intriga oltremodo).
In attesa di conferme (se arriveranno) lo metto qui :
Un gruppo di appassionati di astronomia ha ritrovato nelle campagne vicino alla città di Gela una pietra forata che serviva a rilevare il cambio delle stagioni. La verifica fatta il 21 dicembre, solstizio d'inverno.
So che non basta un buco in un sasso per parlare di Archeoastronomia ma...
Sono stati informati scienziati
e studiosi, che confermano si tratti di una "Pietra calendario". Adesso sono pronti a rendere ufficiale la notizia studiosi e ricercatori, tra cui Andrea Orlando, astrofisico dell'Università di Catania e direttore dell'Istituto di Archeoastronomia di Sicilia, Francesco Polcaro del Cern, Alberto Scuderi, direttore regionale dei Gruppi archeologici d'Italia, Ferdinando Maurici, archeologo e direttore del Museo di Terrasini, ed Ennio Turco, direttore del Museo di Gela.
http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2...64d87e7b7.html
Lo riapro:
Ieri sono stato a Sorgono a passare un pomeriggio memorabile. Ho visitato il complesso archeologico di Sorgono nel quale trova luogo uno tra i più rilevanti allineamenti di Menhir del Mediterraneo: il Parco archeologico di duecento strutture megalitiche datate tra il Neolitico finale (3200-2800 a.C.) e l’Eneolitico (2800-1800 a.C.).
La concentrazione dei menhir è straordinaria non solo per i vari tipi presenti (antropomorfo, protoantropomorfo e aniconico), ma anche per la loro collocazione originaria mantenuta nel tempo. Sono disposti in coppia, isolati o in triadi secondo allineamenti circolari estesi che possono comprendere fino a venti menhir.
Consistono, dunque, in un complesso di allineamenti megalitici, che secondo un filone culturale di studiosi, costituivano le carte astronomiche (o osservatori astronomici), determinanti il tempo e lo spazio e capaci di segnare i solstizi e gli equinozi, nonché le fasi fondamentali della cultura celtica.
Ho fatto tanti scatti e un video che vi posto e mi auguro sia di vostro gradimento. Dura 4 minuti ma (?) ne vale la pena...
Le immagini dei meravigliosi Menhir di Sorgono
Straordinario poter camminare accanto a dei manufatti così antichi e pieni di significati!
Ho scoperto che in Sardegna ci sono moltissimi siti archeologici antichi e misteriosi… anche relativamente vicino a dove tu abiti:
Allegato 23048
(Il parco archeologico di Goni (CA))
Un giorno, certamente, li visiterò
Sì, confermo. Vale di vederlo perchè hai fatto, come sempre, un grande lavoro.
Grazie Tuc...;););)
Fabrizio se riesco faccio qualche fotina a Goni e te la posto;););)
@corrado973... Ma lo fai di mestiere? Perchè ti viene proprio bene...;)
Grazie Red. È solo passione: sono contento ti sia piaciuto [emoji4]
Corrado
Bellissimo, complimenti!
Grazie Gitt... non dimentico la tua passione per queste cose;););)
Ve lo ricordate?
Ebbene c'è una prima conferma;););)
Buona lettura
Antico calendario solare in Sicilia
A proposito di Archeoastronomia...
Pubblicato su MAA uno studio archeoastronomico che rivela il significato nascosto di un mito che ha interrogato gli studiosi per secoli: la sua origine è completamente scientifica.
Il mito di Issione, l’uomo condannato a essere eternamente legato ad una “ruota di fuoco”, è sempre stato considerato una delle punizioni esemplari del mito greco (come quelle di Tantalo, Sisifo, Teseo e Prometeo), ma ha suscitato la curiosità degli esperti a causa della sua trama complessa e ricca di elementi di difficile interpretazione. Fra questi la mitica “ruota di fuoco” sulla quale Issione fu legato per l’eternità e che è stata variamente interpretata dagli studiosi, con soluzioni che spesso avevano riferimenti al cielo (disco del sole, fulmine, rotazione polare degli astri, eccetera).
Leggi tutto
L’altare preistorico di Monte d’Accoddi
Avrei voluto dotare questo mio intervento con foto dirette o con un video. Ma purtroppo per fare il video dovrò aspettare l'autorizzazione del sito e per fare foto devo fare 400 km. Siccome per le mie ferie estive andrò nelle zone nord della Sardegna probabilmente integrerò questo aggiornamento con documenti diretti, cioè fatti da me.
Di cosa sto parlando? Del complesso prenuragico di Monte d'Accoddi.
Monte d'Accoddi è situato nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale, e più precisamente nel comune di Sassari.ll complesso prenuragico di Monte d’Accoddi è costituito da uno straordinario monumento, a tutt’oggi unico non solo in Europa ma nell’intero bacino Mediterraneo, che ricorda le “ziqqurath" mesopotamiche e da un villaggio
https://s22.postimg.org/fxdiyww7l/Da...1924311345.jpg
Come potete vedere la struttura è straordinaria come concezione e vi ripeto unica nel suo genere. L'altare ha una struttura tronco piramidale, preceduta da una rampa sulla quale si erge un vano rettangolare.
L’intera area archeologica, di svariate decine di chilometri quadrati, presenta architetture megalitiche più o meno coeve; il complesso di monte d’Accoddi è di età preistorica, risalente almeno al IV millennio a.C., prenuragico dunque, ed è formato da una serie di strutture di tipo cultuale ed abitativo di cui esistono tracce chiare nei dintorni del grande altare.
Per non appesantire troppo la lettura , la storia cronologica del sito la potete trovare facilmente on line. Quello che desta fascino del sito e che è attinente al 3d , sono le varie ipotesi sulla costruzione del sito.
Malgrado l’iniziale scetticismo degli studiosi tradizionali, un team di scienziati guidati dal ben conosciuto prof. Giulio Magli, fisico, matematico e archeoastronomo al Politecnico di Milano, ha indagato le misure e l’orientamento della piramide trovando affinità con le costruzioni egizie e Maya. I risultati di queste survey sono stati pubblicati nel prestigioso Mediterranean Archaeology & Archaeometry: traguardando dalla sommità della piramide il grande menhir verso sud est è possibile rintracciare i cosiddetti “punti d’arresto” di Luna, Sole e Venere, ovvero i punti in cui all’orizzonte si arrestano questi tre astri che, non risentendo del fenomeno noto come precessione degli equinozi (dovuto all’oscillazione dell’asse terrestre nel corso dei millenni), si possono osservare più o meno nelle stesse aree celesti in cui stazionavano ai tempi della costruzione e ricostruzione del sito.
Un'altra ipotesi allettante l'ha proposta l'astrofilo Eugenio Muroni, secondo il quale la simmetria dell'altare prenuragico riprodurrebbe le stelle della Croce del Sud oggi non visibile dal sito di Monte d'Accoddi, a causa della precessione degli equinozi, ma che 5000 anni fa era sicuramente visibile nel cielo sardo. Io ho chiesto aiuto a Pierluigi Panunzi che mi ha confermato che il cielo di Sassari 5000 anni fa regalava la vista meravigliosa della Costellazione e per aiutarci le zone che oggi godono dello stesso cielo sono:
https://s16.postimg.org/ftgzsbag5/stellarium-001.png
Ho trovato online un modellino 3d :
http://geomatica.como.polimi.it/elab/maccoddi/
Ho preso alcune passi del mio intervento da questo articolo che ho trovato avvincente e scritto con criterio
http://www.pierluigitombetti.com/una...e-in-sardegna/
http://www.duepassinelmistero.com/el...cheoastro2.htm
http://www.duepassinelmistero.com/el...astronomia.htm
Spero davvero di potervi portare testimonianze dirette.
Grazie, Corrado, mi hai fatto un grande regalo, segnalandomi questo unicum che merita tutta la nostra attenzione.
Per chi volesse approfondire l'aspetto archeologico, ho trovato molto interessante questo testo:
Ercole Contu, L'altare preistorico di Monte d'Accoddi, Carlo Delfino Editore, Sassari, 2000
Perfetto Graziano, grazie a te;)
A proposito dell'altare nuragico di Monte d'Accoddi
Ecco le mie testimonianze dirette. Ci sono stato stamattina. Mastodontico e incredibile, mi chiedo quanto energia e quanto tempo i nostri antenati abbiano impiegato.
https://s24.postimg.org/y1tthqml1/image.jpg
https://s23.postimg.org/3r0uevvnv/image.jpg
Assomiglia veramente alle costruzioni di epoca precolombiana del Messico.
L'ho pensato anch'io, quando me le ha mandate su whatsapp gli ho chiesto se stava a Chichen Itza :razz:
Ecco in anteprima una foto col drone del sito di Monte D'accoddi. Finalmente ho avuto il permesso di filmare direttamente dal Ministero dei Beni Culturali. Mi sto arrangiando con un pc di fortuna ora e appena posso monterò il video
https://s26.postimg.org/k9xsgzl6h/Be...80435_0200.jpg
Considerato che il 3d vuole avere una direzione Archeoastronomica posto qui una notizia per me davvero interessante:
scoperta la funzione del "disco di Libarna"
http://genova.repubblica.it/cronaca/...ico-177607376/
Per integrare la preziosa segnalazione di Corrado, e per correggere l'impreciso articolo di Repubblica, segnalo che la conferenza di Cossard sul disco di Libarna si terrà il 28/10 e non il 27 (giorno di inaugurazione del Festival della Scienza):
http://www.visitgenoa.it/evento/cont...are-di-libarna
presso il Museo di Archeologia di Genova-Pegli.
Una info interessante e attinente...
Aborigeni australiani notarono variazioni di luminosità in Aldebaran, Antares e Betelgeuse
C’è stata una astronomia degli aborigeni australiani: queste antiche popolazioni avrebbero osservato oscillazioni della luminosità di tre stelle giganti rosse: Antares, Aldebaran e Betelgeuse. Risulta dalle loro tradizioni orali recentemente reinterpretate da ricercatori di etnografia e antropologia. Le osservazioni di stelle variabili degli aborigeni australiani precedono le prime registrazioni di astronomi europei come David Fabricius, che nel 1596 notò le vistose variazioni di Mira Ceti, poi misurate con precisione in ampiezza e periodicità da Johannes Hevelius nel 1662. La narrazione degli aborigeni australiani risale indietro nel tempo fino a 65 mila anni fa: non si può escludere, quindi, che possa fornire informazioni interessanti per comprendere meglio l’evoluzione delle stelle giganti rosse.
La tradizione orale australiana riporta anche storie di eruzioni vulcaniche, grandi eventi geologici e meteorologici, forse osservazioni delle Iadi e delle Pleiadi, probabili impatti di meteoriti. Lo studio su questo inatteso patrimonio di archeoastronomia è pubblicato sull’”Australian Journal of Astronomy” e si deve a Duane Hamacher della Monash University and University of Southern Queesland (Australia).
Fino ad ora i racconti degli aborigeni riguardanti variazioni luminose di corpi celesti venivano riferiti ai pianeti. La nuova interpretazione deriva da una diversa identificazione dei nomi usati dagli aborigeni per indicare gli astri principali e orienta verso imponenti fenomeni di variabilità stellare, come quelli manifestati in epoca storica recente da Eta Carinae. Le oscillazioni sarebbero state di poco meno di una magnitudine, 47 i periodi osservati per Betelgeuse e 11 per Antares. Anche altre antiche civiltà avevano notato oscillazioni di brillantezza tra le stelle: un papiro egizio noto come “Calendario del Cairo”, databile intorno al 1200 avanti Cristo, fa riferimento alla stella Algol, detta in occidente “stella del diavolo”, poi riconosciuta come una binaria ad eclisse.
Fonte
Articolo originale
Sono andato subito a cercare info su questo papiro del Cairo...
Ecco cosa ho trovato:
https://www.centrometeoitaliano.it/a...12-2015-34463/
Una fonte possibile:
http://www.helsinki.fi/news/archive/...-11-54-10.html
Perfetto indagatore.
Inviato dal mio FEVER utilizzando Tapatalk
Se permettete, integro: ARCHEOASTRONOMIA
================
GLI AUSTRALIANI ABORIGENI HANNO OSSERVATO LA VARIABILITA' DELLE STELLE GIGANTI ROSSE. Nuove interpretazioni dei racconti orali degli aborigeni australiani mostrano che includevano riferimenti alla variabilita' delle stelle giganti rosse Antares, Betelgeuse e Aldebaran (http://bit.ly/2gZSy7B).