Re: sensibilità della messa fuoco
Ciao a tutti, per fotografia non saprei, ma per visuale in effetti anche a me capita di dover aggiustare il fuoco piuttosto regolarmente, anche a parita' di oculare. Se poi si cambia oculare, per quanto possano essere parfocali, la perfezione e'rara.
La Bathinov - anche per tale motivo - l'ho sempre considerata uno strumento da astrofoto. c'e' qualcuno che la usa regolarmente in visuale?
Re: sensibilità della messa fuoco
Io uso la Bahtinov sia in riprese planetarie sia in visuale. @Huniseth qualche ragione ce l'ha perché viviamo in un mondo imperfetto, e useremo sempre un sistema imperfetto per decodificare un'immagine filtrata da un'atmosfera imperfetta e focalizzata da uno strumento imperfetto.
Tuttavia la Bahtinov una utilità ce l'ha, a patto di saperlo gestire come si fa con gli strumento di misura da laboratorio, ovvero tenendo conto di
- grado di precisione: misure ripetute daranno sempre punti di fuoco diversi, che saranno più o meno distribuiti attorno ad un valor medio;
- seeing: la turbolenza peggiora vistosamente la precisione in quanto la linea centrale creata dalla maschera si mette ad oscillare e diventa difficile capire quando biseca l'angolo tra le altre due;
- dispersione atmosferica e altezza sull'orizzonte: perché ciascuna linea creata dalla maschera è formata da tratteggi che separano i colori dello spettro;
- imperfezioni dello strumento: ottiche (cromaticità con punti di fuoco differenti) o meccaniche (ad es. collimazione o ostruzione che immagino rendano meno nitida la figura di diffrazione).
Questo per dire che alla fine "ad occhio" dobbiamo trovare sempre il miglior compromesso. Ad esempio, prendo in considerazione l''effetto quasi mai eliminabile: quello del seeing. La riga generata dalla Bahtinov oscilla e sta a noi valutare ad occhio il centro dell'oscillazione.
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Re: sensibilità della messa fuoco
Una riflessione, forse ingenua. Provengo dalla fotografia classica dove la messa a fuoco è decisamente più facile e anche assistita, probabilmente in molti casi, meglio che dalle nostre capacità visive. Nella fotografia “terrestre” non si mette mai a fuoco all’infinito, si arriva sempre in prossimità, mai al fondo della ghiera. L’infinito appartiene allo spazio, al cosmo. Eppure anche in questo ambito, l’infinito resta sempre un po’ più in là. Quindi avanti e indietro a cercare il fuoco.
Allegati: 1
Re: sensibilità della messa fuoco
È probabile, quasi scontato, che tu usi un deviatore zenitale; una soluzione per rifinire la messa a fuoco (è come se fosse una demoltiplica molto fine...) potrebbe esser questa:
Allegato 50298
Considera comunque che una messa a fuoco sempre un po' incerta potrebbe essere sintomo di una collimazione non ottimale da verificare con uno "star test".
Re: sensibilità della messa fuoco
Per carità, quel diagonale non va proprio, praticamente saldo la parte fok perchè è solo un impiccio
Re: sensibilità della messa fuoco
Non sarebbe nemmeno una brutta idea, ma nel mio la fluidità è molto dura e rifinire il fluoco sballa tutto.
Re: sensibilità della messa fuoco
Per i Maksutow ci sono i focheggiatori elettrici:
Ad esempio:
https://www.bhphotovideo.com/c/produ....html/overview
Pero' mi sembra richiedano il demoltiplicatore e se non vado erreto L'Orion non c'e' l'ha... dovresti provare a chiedere al fornitore...
Re: sensibilità della messa fuoco
Ragazzi.. non è questione di precisione micrometrica e non è il caso di spendere soldi, tranne per applicazioni particolari, la messa a fuoco è questione di esperienza perchè anche con gli aggeggini il punto di fuoco non c'è mai, siamo sempre li a smanettare lo zero virgola e se il seeing non è più che buono il millesimo di demoltiplica non serve a niente.
Re: sensibilità della messa fuoco
Io quando uso il C8 per fotografia, fuocheggio sempre a mano, guardando lo schermo, alla fine e' solo un discorso di esperienza ed istinto, di norma non ho mai avuto problemi.