I mak, che io sappia, non usano i diaframmi, ci sono i coni paraluce, che si vedono nelle foto e mi paiono, in foto, a posto.
Prova a ridurre di un cm il diametro del menisco con un anello nero di cartone o plastica e riprova -
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I mak, che io sappia, non usano i diaframmi, ci sono i coni paraluce, che si vedono nelle foto e mi paiono, in foto, a posto.
Prova a ridurre di un cm il diametro del menisco con un anello nero di cartone o plastica e riprova -
Questa una prima risposta dalla Bresser che (interpretando l'italiano) sembra andare nella direzione suggerita da @Huniseth:
quale camera stai usando e usi una riduttore ? Può essere che un campo di immagine troppo grande sia illuminato e che quindi sorgano riflessioni sul bordo dal tubo di apertura! Avete forse una macchina fotografica con un sensore più piccolo per fare la prova se poi arriva anche ai riflessi?
Forse intendono (o sanno?) che i riflessi possono essere prodotti dal bordo anteriore?
Per intanto ho realizzato alla buona questo
Allegato 42811
stasera riprovo.
Non credo dal bordo anteriore, quanto dalla dimensione del fascio di luce che arriva al sensore. Dai tuoi precedenti messaggi e da quanto scrivono dalla Bresser, a questo punto escluderei un problema o difetto localizzato: forse davvero è il sistema composto dal tubo col suo schema ottico + la specifica macchina fotografica a determinare il fenomeno. La controprova sarebbe effettuare la stessa ripresa con la stessa macchina, ma con altro tubo analogo, però la vedo difficile procurarti un altro mak 127/1900...:whistling:
Fai la prova col diaframma, forse davvero risolvi, a patto di una perdita inevitabile di luce raccolta dal tele quando andrai a fare foto serie.
Ecco il report serale...
Mi sono mangiato le mani perché stasera era una serata bella limpida, con una splendida stellata... e io a fare stupidi test.
Comunque: anche con il diaframma circolare (e il paraluce) niente da fare, stessi riflessi.
La Bresser mi ha risposto molto più velocemente di Ottica San Marco e dopo aver letto del problema e aver visto le foto mi ha mandato gli estremi per la spedizione gratuita in garanzia.
Quindi domani il MAK riprenderà la via della Germania :sad:
Spero che torni prima dei tre mesi dell'ultima volta. Ne ho chiesto se possibile la sostituzione, e comunque una spiegazione della causa del fenomeno, perché siamo curiosi.
Vi ringrazio di nuovo tutti per l'interessamento, i consigli e le cose nuove che ho imparato, siete grandi.
Come temevo... hanno usato la mia lima per pulire l'ottica..... :wub:
Sulla celerità del servizio di assistenza Bresser posso confortarti (anche se la mia è un'esperienza pre-covid). Secondo me in un mesetto risolvi, ma dalla loro risposta si deduce che qualcosa che non va ci sta e va valutato, per cui vale la pena aspettare. Probabilmente non hai neanche perso tempo con tutte le prove fatte, perché hai fornito loro tanti elementi e la loro scelta di riprendersi il tubo per verificarlo ne è stata certamente influenzata.
Mi raccomando, a giochi fatti facci sapere com'è andata!
Aggiornamento.
Oggi è rientrato il MAK 127/1900 dalla Bresser, è stato sostituito. È diversa l'etichetta esterna, il focheggiatore è più "fermo", il cercatore a punto rosso sembra un po' più solido.
Ho chiesto se avevano trovato una causa, mi devono rispondere. Comunque assistenza ottima e veloce.
Ho rifatto la prova "luci di paese". È molto più difficile generare i riflessi che affliggevano il primo tubo, ma insistendo qualcosa sono riuscito a generare, anche se non sono cosi evidenti e manca il riflesso "ad anello".
La cosa accade con questa configurazione, che era quella che avevo in origine: anello T2 con naso da 1.25" infilato nel visual back di serie.
Allegato 43181
Nel frattempo ho acquistato un adattatore diretto SC-T2 e ho fatto le prove anche con questa configurazione
Allegato 43182
Con questo adattatore non sono riuscito a produrre alcun riflesso.
Le differenze tra i due sistemi sono il diametro e la lunghezza complessiva, l'adattatore Celestron è più lungo (5,45 cm) rispetto alla combinazione con il naso (4,5 cm.)
Allegato 43183Allegato 43184Allegato 43185
Poi il corpo macchina pesa 1,3 kg. e avere due filetti al posto di una vitina che stringe un nasino plasticoso fa differenza (anche per la mia tranquillità quando il tele è verticale...).
Conclusioni:
Probabilmente il tubo originale qualche problema lo aveva (o forse non avevano voglia/tempo di stare a cercare). Questo mi sembra migliore, anche se ancora lo devo testare come si deve.
Con l'uso dell'adattatore Celestron direi che non dovrei più avere problemi, forse anche il "treno" precedente non era l'ideale e la sua parte di colpa ce l'ha. In ogni caso il visual back originale è stato sostituito anche per l'osservazione visuale. Appena riesco proverò sul campo.
Il tubo nuovo ho pensato per un attimo di venderlo, è da un po' che vorrei provare la fotografia deep con un Newton.
Ma visto che non ho problemi di spazio credo che lo terrò, resta ancora comodissimo per osservazioni "mordi e fuggi", anche con il cavalletto fotografico, senza dover per forza stazionare l'HEQ5.
Più che la lunghezza, la principale differenza che vedo tra i due, è che il raccordo celestron ha un contenimento dei riflessi di gran lunga migliore dell'accoppiata visualback originale + "naso" da 31,8 mm (immagine n° 4).
Il celestron ha una "bafflatura" molto ben fatta (in luce radente, non si vedono riflessi), mentre il visualback originale è si nero, ma nero lucido, mentre il "naso" ha il bordo inferiore (consumato) praticamente col metallo nudo (sarà quello che ti creava il riflesso ad anello?) e la parete interna con un annerimento davvero scarso.
Può essere, il naso aveva addirittura l'interno non annerito, l'ho verniciato io di nero ma ovviamente non un lavoro professionale.