Visualizzazione Stampabile
"Cosa sappiamo e cosa dobbiamo aspettarci dal secondo oggetto interstellare da poco scoperto: l'identificazione, l'orbita e il primo spettro appena pubblicato.
"
Ecco un esaustivo articolo di quello che si presenta come un unicum astronomico:
di Marco di Lorenzo
La cometa interstellare C/2019 Q4 (Borisov)
Grazie! L'avevamo presa in esame nella rubrica delle comete periodiche, anche se al momento fuori portata è una buona cosa poterla seguire sperando di poterla vedere anche, il suo passaggio nel nostro sistema potrebbe essere l'unico...
sapendo dell'articolo in uscita non è stata di proposito accennata nella rubrica mensile delle comete, anche perché è una rubrica di comete "osservabili", purtroppo la c/2019 non sarà visibile nel senso stretto della parola, ma solo fotografabile e con difficoltà alle nostre latitudini durante il transito al perielio.
nulla toglie che è un oggetto estremamente interessante.
p.s. @corrado973 trovo che l'articolo sia meglio inserirlo in -Planetologia-, se non hai problemi lo sposto!
Ho provato con Safari, Firefox e Chrome ma il link non si apre. :thinking:Citazione:
Originariamente Scritto da corrado973
Domanda: Capita solo a me?
@Fazio, a me con Chrome si apre...
Sono quasi analfabeta di informatica e credo ci sia qualche oscuro (per me...) problema: Anche solo avviare Chrome, che non uso quasi mai, è di una lentezza inusuale e riprovando ad aprire il link non accade nulla (la "pallina" gira all'infinito facendo anche un po' girare le mie...).
Proverò a fare un riavvio del Mac.
a me con safari si apreCitazione:
Originariamente Scritto da Fazio
Sì.Citazione:
Originariamente Scritto da Fazio
ciao, per completezza: l'oggetto è stato ufficialmente rinominato in 2I/Borisov (link IAU)
Una scia di gas dal nuovo intruso del Sistema Solare
Nella chioma del nuovo intruso del Sistema Solare, arrivato dallo spazio interstellare dopo la cometa Oumuamua, c'è un gas: è una forma di cianuro composta da carbonio e azoto. Chiamata cianogeno, questa sostanza si trova spesso anche nella coda delle comete finora note e indica che l'intruso arriva da un sistema planetario non molto diverso dal nostro. Pubblicata sul sito ArXiv, che ospita articoli che non hanno ancora superato la revisione della comunità scientifica, la ricerca è coordinata dall'italiano Marco Micheli, del Centro di ricerca sui corpi celestri vicini alla Terra, i Neo (Near Earth Objects) dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) a Frascati e dell'osservatorio di Roma dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e da Colin Snodgrass dell'universita' di Edimburgo.
http://www.ansa.it/canale_scienza_te...6e6c0dc97.html