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Immagine Eso (2)
https://s32.postimg.org/49hi7t9l1/magell.jpg
è anche l'APOD odierna
Ogni punto tra i migliaia di questa nuova immagine rappresenta una stella distante, e i buchi luccicanti blu svelano barlumi dei nostri vicini galattici, la Grande e la Piccola Nube di Magellano. Anche se quest’immagine sembra provenire da un grande telescopio, è stata ripresa dall’osservatorio La Silla di ESO, usando un sistema portatile formato da una sensore CCD SBIG STL-11000M e da un obiettivo a lunghezza focale fissa Canon. Essa è stata presentata in una pubblicazione scientifica insieme a simulazioni numeriche all’avanguardia. È un esempio eccitante, che dimostra come un piccolo apparecchio fotografico, una lente di corta distanza focale e un lungo tempo di esposizione in uno dei migliori siti al mondo per l’astronomia possano svelare enormi e deboli caratteristiche anche meglio di un grande telescopio.
Quest’immagine profonda è stata ripresa con il metodo LRGB, e fornisce una visuale del procedimento di creazione di spettacolari astrofotografie. Molte sfide si presentano a chi si avventura a fotografare il cielo notturno, come per esempio le interferenze da sorgenti luminose oltre a quelle celesti e la ripresa degli oggetti con una sufficiente profondità.
Massimizzare il segnale ricevuto dal bersaglio, mentre si minimizza quello di altre sorgenti - conosciute come il rumore - è un aspetto cruciale dell’astrofotografia. L’ottimizzazione del rapporto segnale/rumore è raggiunta molto più facilmente in bianco e nero che a colori. Quindi un trucco spesso impiegato per catturare un’immagine di alta qualità è di usare un’esposizione di luminanza, che produce immagini monocromatiche ricche di dettagli come quella mostrata qui. I dettagli a colori ripresi con filtri a colori possono essere sovrapposti dopo, come lo sono state qui le Nubi di Magellano.
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Re: Immagine Eso (2)
https://s9.postimg.org/8eb985w3z/eso1628a.jpg
La piccola spruzzata di brillanti stelle blu nell'angolo in alto a sinistra di questa immagine è un perfetto laboratorio cosmico in cui studiare la vita e la morte delle stelle. Messier 18, questo il nome dell'oggetto, è un ammasso stellare composto da stelle formatesi insieme, dalla stessa nube massiccia di gas e polvere. L'immagine è stata ottenuta con il telescopio italiano VST (VLT Survey Telescope) dell'ESO all'Osservatorio del Paranal in Cile.
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Re: Immagine Eso (2)
Diamanti nel cielo
Andrea
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Re: Immagine Eso (2)
https://s4.postimg.org/s4tyeprvx/esoooo.jpg
Queste immagini mostrano il bordo della vasta nube molecolare che si trova nella nebulosa di Orione, ad una distanza di 1400 anni-luce dalla Terra. L’immagine a sinistra mostra una vista a largo campo della regione, come la vede lo strumento HAWK-I, installato sul Very Large Telescope. Una piccola regione è evidenziata con un rettangolo bianco. L’immagine a destra mostra questa regione in dettagli stupendi e impetuosi, osservati con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array).
Oltre a produrre magnifiche immagini, le nubi molecolari sono molto interessanti per gli astronomi. Le nubi sono degli asili nidi stellari e al loro confine, gli atomi reagiscono e formano molecole tramite processi astrochimici chiave. Con le osservazioni di ALMA, gli scienziati sono stati capaci di risolvere la transizione da gas atomico a molecolare al bordo della nube molecolare di Orione. Visto che Orione è la regione di formazione stellare massiccia più vicina, essa è il bersaglio ideale per cercare di capire meglio questi processi astrochimici. Essa offre anche la possibilità di studiare le interazioni di stelle appena nate con il loro dintorni nel dettaglio.
Entrambe le osservazioni mostrano che questa affascinante transizione astrochimica da gas atomico a gas molecolare accade in un ambiente molto dinamico. La vista di ALMA della nebulosa assomiglia particolarmente alle nubi scure di un enorme temporale nell’atmosfera terrestre.
fonte qui
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Re: Immagine Eso (2)
https://s11.postimg.org/6abnq0sab/potw1636a.jpg
M98
In questa stupenda immagine dal telescopio New Technology Telescope (NTT) di ESO, il perimetro della galassia, increspato da gas e polvere, è punteggiato da regioni di luce bluastra. Esse sono riempite di giovani stelle, così calde che brillano con un’intenso colore blu. La temperatura di queste stelle giovani è così elevata che esse emettono una potente radiazione, bruciando una parte del denso materiale che le circonda. In totale, si pensa che Messier 98 contenga mille miliardi di stelle!
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Re: Immagine Eso (2)
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s13.postimg.org/zbsgcibc7/potw1640a.jpg
Questa stupenda immagine ripresa dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) mostra un disco protoplanetario che circonda la giovane stella Elias 2-27, ad una distanza di 450 anni-luce. ALMA ha scoperto e osservato molti dischi protoplanetari, ma questo disco è particolare perché possiede due distinte braccia spirali, quasi come un piccolo modello di una galassia spirale.
Precedentemente gli astronomi hanno notato convincenti segni di braccia spirali sulla superficie di dischi protoplanetari, ma non si sapeva se queste strutture potessero emergere anche profondamente all’interno del disco dove la formazione di pianeti accade.
Per la prima volta ALMA è stato capace di scrutare in profondità nel piano del disco e ha scoperto la chiara firma delle onde di densità spirali.
Più vicino alla stella, ALMA ha trovato un disco piatto di polvere, che si estende ad una distanza pari all’orbita di Nettuno nel nostro sistema solare. Oltre questo punto, in una regione che è l’analogo della cintura di Kuiper, ALMA ha misurato una stretta striscia con molta meno polvere. Essa potrebbe essere l’indicazione di pianeti in formazione. Dal bordo esterno di questa striscia emergono le due braccia spirali, che si estendono per più di 10 miliardi di chilometri, allontanandosi dalla stella ospite. La scoperta di onde spirali a queste distanze estreme potrebbe avere implicazioni per la teoria della formazione planetaria.
Fonte qui
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s11.postimg.org/u0467xpir/m78.jpg
In questa nuova immagine della nebulosa Messier 78, le giovani stelle distendono il loro velo bluastro sui dintorni, mentre alcune stelle rosse, appena nate, sbriciano dal loro bozzolo di polvere cosmica. Se guardassimo con i nostri occhi, la maggior parte delle stelle sarebbe invisibile, nascosta dietro la polvere, ma il telescopio dell'ESO VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) vede la luce infrarossa, che riesce ad attraversare la polvere.
Buona lettura
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Re: Immagine Eso (2)
Vi posto questa immagine :
https://s11.postimg.org/nrw7nw4jn/eso1636a.jpg
per condividere con voi il comunicato ESO appena uscito
Antiche stelle, di un tipo particolare noto come RR Lyrae, si offrono per la prima volta all'osservazione nel cuore della Via Lattea, sotto lo sguardo di VISTA, telescopio infrarosso dell'ESO. Le stelle RR Lyrae di solito si trovano nella popolazione stellare più vecchia, anzi antica, quella di più di 10 miliardi di anni. La scoperta dunque suggerisce che il rigonfiamento centrale della Via Lattea è probabilmente cresciuto tramite la fusione di ammassi stellari primordiali. Queste stelle potrebbero persino essere il resto degli ammassi stellari più massicci e più vecchi che ancora sopravvivono nell'intera Via Lattea.
Un'equipe di astronomi con a capo Dante Minnini (Universidad Andrés Bello, Santiago, Cile) e Rodrigo Contreras Ramos (Instituto Milenio de Astrofísica, Santiago, Cile) ha sfruttato alcune osservazioni ottenute con il telescopio infrarosso per survey VISTA, nell'ambito della survey pubblica dell'ESO nota come VVV (Stelle variabili nella Via Lattea, o "Variables in the Via Lactea with VISTA" in inglese) per passare al setaccio le zone centrali della Via Lattea. Usando la luce infrarossa, meno influenzata dalla polvere cosmica rispetto alla luce visibile, e sfruttando le condizioni osservative eccellenti all'Osservatorio dell'ESO al Paranal, l'equipe ha potuto ottenere una veduta di questa regione più nitida delle precedenti. Hanno così trovato una dozzina di vetuste stelle RR Lyrae nel cuore della Via Lattea che erano finora rimaste sconosciute.
l centro della Via Lattea è densamente popolato - una caratteristica comune a molte galassie, ma unica per la sua vicinanza così da poter essere studiata in dettaglio. La scoperta di stelle RR Lyrae fornisce indizi probanti per gli astronomi che devono decidere tra due teorie contrastanti sulla formazione dei rigonfiamenti centrali.
Le stelle RR Lyrae si trovano di solito negli ammassi globulari densi. Sono stelle variabili: la luminosità di ciascuna stella fluttua in modo regolare. Osservando la lunghezza di ogni ciclo di crescita e decrescita di una RR Lyrae e misurandone la brillantezza gli astronomi possono calcolarne la distanza [1].
Purtroppo, questi eccellenti indicatori di distanza sono frequentemente tenuti nell'ombra da stelle più giovani e brillanti e in alcune regioni sono completamente oscurati dalla polvere. Non era stato perciò possibile identificare stelle di tipo RR Lyrae nelle zone centrali della Via Lattea, molto affollate, finchè non è stata realizzata la survey pubblica VVV usando la luce infrarossa. Anche così, l'equipe al lavoro sui dati ha descritto il compito di identificare la stelle RR Lyrae tra la folla di stelle più brillanti come "scoraggiante", potremmo dire, come cercare il classico ago nel pagliaio!
Ma il duro lavoro ha avuto una grande ricompensa con l'identificazione di una dozzina di stelle RR Lyrae. La scoperta indica che i resti di alcuni antichi ammassi globulari sono spersi nel rigonfiamento centrale della Via Lattea.
Rodrigo Contreras Ramos spiega: "La scoperta di stelle RR Lyrae nel cuore dalla Via Lattea ha conseguenze importanti sulla formazione dei nuclei galattici. Questo indizio favorisce lo scenario in cui il rigonfiamento centrale era composto in origine da alcuni ammassi globulari che si sono fusi."
La teoria che i rigonfiamenti centrali si formino appunto per mezzo della fusione di ammassi globulari è contestata da un'ipotesi concorrente che prevede invece un rapido accrescimento di gas. La scoperta di queste stelle RR Lyrae - che quasi sempre si trovano negli ammassi globulari - è una forte indicazione che il rigonfiamento della Via Lattea si sia veramente formato attraverso la loro fusione. È facile dunque estendere il risultato anche ai rigonfiamenti centrali di altre galassie simli.
Queste stelle non rappresentano solo un forte indizio verso una specifica teoria di evoluzione galattica, ma hanno delle importanti qualità intrinseche: hanno probabilmente più di 10 miliardi di anni e rappresentano perciò i fiochi ma ostinati superstiti dei più vecchi e massicci ammassi stellari della Via Lattea.
Fonte qui
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s3.postimg.org/s7ta8fclf/eso1638a.jpg
Un'equipe internazionale di astronomi ha scoperto delle nubi di gas luminoso intorno a quasar distanti. La nuova survey realizzata dallo strumento MUSE montato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO indica che gli aloni intorno ai quasar sono molto più comuni del previsto. Le proprietà di questi aloni non concordano neppure con le teorie attualmente accettate della formazione delle galassie nell'Universo primordiale.
"È ancora troppo presto per dire se il risultato dipende dalla nuova tecnica di osservazione o se questi quasar hanno qualche caratteristica peculiare. C'è ancora molto da imparare: siamo solo all'inizio di una nuova era di scoperte", commenta l'autrice principale dell'articolo, Elena Borisova, dell'ETH di Zurigo.
Fonte ufficiale
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s22.postimg.org/lv030xe9t/potw1644a.jpg
Per la prima volta gli astronomi hanno visto un disco di polvere attorno ad una giovane stella, che si frantuma in un sistema stellare multiplo. Quest’immagine include nuove osservazioni dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) in Cile e rivela il processo in azione!
Le stelle si formano in nubi cosmiche di gas e polvere, quando il materiale poco denso delle nubi collassa gravitazionalmente in nuclei densi che a loro volta attirano maggiore materiale verso di loro. Questo materiale che cade verso l’interno forma un disco in rotazione attorno alla giovane stella e si fa lentamente consumare. Alla fine, la giovane stella raggiunge una massa sufficiente per creare la temperatura e la pressione sufficienti nel suo centro per iniziare le reazioni di fusione nucleare.
Articolo ESO
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno
Questa foto della Nebulosa Carena
https://s11.postimg.org/6lq39rxtv/eso1639a.jpg
fa da apripista ad un articolo appena pubblicato.
I pilastri della distruzione
Lo strumento MUSE, montato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO ha realizzato nuove, spettacolari osservazioni di vaste strutture colonnari all'interno della Nebulosa Carena. Le diverse colonne analizzate da un'equipe internazionale sembrano essere "pilastri di distruzione" - per analogia con i famosi "pilastri di creazione" della Nebulosa Aquila, di natura simile.
Leggi tutto
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s14.postimg.org/jl40s9q7l/potw1645a.jpg
un paio di galassie in interazione che formano una struttura oculare.
Queste due galassie si chiamano IC 2163 (sinistra) e NGC 2207 (destra) — IC 2163 mostra la struttura oculare in quest’immagine. Il duo si trova approssimativamente a 114 milioni di anni-luce dalla Terra nella direzione della costellazione di Cani Major (il Cane Maggiore).
Le due galassie si sono sfregate - grattando i bordi esterni delle loro braccia spirali - IC 2163 è passato dietro NGC 2207. Questa collisione di striscio ha innescato uno tsunami di stelle e gas in IC 2163: del materiale delle parti esterne del disco si è messo a viaggiare verso l’interno della galassia. Quest’onda colossale di materia è frenata rapidamente, muovendosi dal bordo esterno verso il bordo interno della palpebra. Attraverso il disco galattico essa ha prodotto nastri accecanti di intensa formazione stellare e di gas e polvere compressi che assomigliano ad una palpebra cosmica.
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Re: Immagine Eso (2)
Che meraviglia!!!:shock::shock:
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Re: Immagine Eso (2)
E pensare che questa visione mistica che si manifesta al nostro occhio sotto forma di frattali a spirale colorati , è in realtà qualcosa di ancora più intenso e primordiale di ciò che si può solo vedere : sono nubi di gas e polveri antichissime, che scivolano verso il centro delle galassie... polveri antiche quanto l Universo stesso... sublime !
Ma perché queste spirali sono così rosse ??? È un colore ritoccato oppure sono proprio del loro colore originale ???
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Re: Immagine Eso (2)
credo siano dovute alla particolare banda di ripresa, determinate energie nell'universo sono visibili sono in certe lunghezze d'onda!
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Re: Immagine Eso (2)
Abbi pazienza se non afferro al volo...
Ma sarebbe come dire che chi fa le foto dispone l obbiettivo (o la lastra fotografica, o che so io) in modo tale che acquisisca prevalentemente le lunghezze d onda di un certo valore (ad esempio in questo caso il rosso nel visibile) perché quasi solo in quella banda emettono quelle spirali ? Ho capito bene ?
Ricordo che tempo fa avevi detto che le galassie che noi vediamo prevalentemente rosse sono tali perché emettono nella frequenza (o nella lunghezza d onda :thinking:) dell idrogeno ... è possibile oppure ricordo male io ?
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Re: Immagine Eso (2)
molte galassie, soprattutto le spirali che hanno al loro interno una non trascurabile formazione stellare hanno dei globuli di materiale "grezzo" come polveri e gas (principalmente idrogeno) che in fotografia e con filtri dedicati risaltano meglio e sono visibili nel rosso.
altre galassie, decisamente più lontane, possono essere "attive" sotto forma di lunghezze d'onda particolari, come i raggi X o nell'ultravioletto, tutto sta su come e con cosa si riprende un oggetto.
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Re: Immagine Eso (2)
Se può essere utile vi linko lo studio intero nel quale mi sembra di aver visto informazioni per dark
http://www.eso.org/public/archives/r.../potw1645a.pdf
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Allegati: 1
Re: Immagine Eso (2)
Grazie @etruscastro !;)
Citazione:
Originariamente Scritto da
etruscastro
molte galassie, soprattutto le spirali che hanno al loro interno una non trascurabile formazione stellare hanno dei globuli di materiale "grezzo" come polveri e gas (principalmente idrogeno) che in fotografia e con filtri dedicati risaltano meglio e sono visibili nel rosso.
Ok, giusto ! Emettono nella banda dell idrogeno perché le galassie contengono estese nubi molecolari di idrogeno.
Ma secondo te queste nubi di idrogeno come fanno a emettere ? Non dovrebbero essere fredde ?
O forse proprio perché precipitano verso il centro galattico si surriscaldano ed emettono fotoni... :thinking: Che tu sappia può essere così ?
Citazione:
altre galassie, decisamente più lontane, possono essere "attive" sotto forma di lunghezze d'onda particolari, come i raggi X o nell'ultravioletto, tutto sta su come e con cosa si riprende un oggetto.
Ok, bene.
Ad esempio, in questa foto presa dall articolo di Zappalà che mi ha linkato Red nell altra discussione si vede che le bolle emesse dal nucleo galattico sono riprese nella banda dei raggi gamma e dei raggi X. Dunque credo che i colori viola e blu siano un ritocco aggiunto per fare contrasto... credo... :thinking:
Allegato 20831
Citazione:
Originariamente Scritto da
corrado973
Grazie anche a te Corrado !;)
Appena avrò tempo vedrò di leggermi questo interessante studio.
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Re: Immagine Eso (2)
Citazione:
Originariamente Scritto da
DarknessLight
Grazie @
etruscastro !;)
Ok, bene.
Ad esempio, in questa foto presa dall articolo di Zappalà che mi ha linkato Red nell altra discussione si vede che le bolle emesse dal nucleo galattico sono riprese nella banda dei raggi gamma e dei raggi X. Dunque credo che i colori viola e blu siano un ritocco aggiunto per fare contrasto... credo... :thinking:
Allegato 20831
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Immagino che sia perché non potendo vedere i raggi gamma li si colora con qualcosa che possiamo vedere per poter apprezzare la foto...
Spero di non aver detto una gran banalità ma a me sembra così...:biggrin:
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Re: Immagine Eso (2)
Certo @Dinamo. I raggi gamma e i raggi X non sono lunghezze d onda visibili, dunque vanno necessariamente "tradotte" nel linguaggio dei colori.
Più che altro mi chiedevo se quelle emissioni provenienti dal Nucleo Galattico fossero riprese solo nella banda dei raggi gamma e X, oppure se ci fossero anche emissioni nel visibile... :thinking:
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Re: Immagine Eso (2)
Ah ecco! Mi pareva di dire una cosa decisamente scontata in un forum di astronomia!:D:D
Spero di non aver attentato all'intelligenza di nessuno!:biggrin:
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Re: Immagine Eso (2)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinamo
Ah ecco! Mi pareva di dire una cosa decisamente scontata in un forum di astronomia!:D:D
Spero di non aver attentato all'intelligenza di nessuno!:biggrin:
Sì, beh... Considera che la maggior parte delle persone che conosco non sa che esiste uno spettro elettromagnetico molto più ampio di quello della sola luce visibile... e di conseguenza non sa neanche che una radiazione gamma (per esempio) e una radiazione di luce rossa (per esempio) sono la stessa identica cosa se non per il pacchetto energetico trasportato dalla radiazione... :rolleyes:
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Re: Immagine Eso (2)
Citazione:
Originariamente Scritto da
DarknessLight
Ma perché queste spirali sono così rosse ??? È un colore ritoccato oppure sono proprio del loro colore originale ???
E' una sovrapposizione di due immagini: una, del telescopio Hubble (in ciano), l'altra, del radiotelescopio ALMA nelle microonde, alla lunghezza si emissione della CO (monossido di carbonio, in rosso). E' stata fatta per mettere in risalto i gradienti di velocità nelle varie zone delle galassie in collisione.
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Re: Immagine Eso (2)
Citazione:
Originariamente Scritto da
DarknessLight
Grazie @
etruscastro !;)
Ok, giusto ! Emettono nella banda dell idrogeno perché le galassie contengono estese nubi molecolari di idrogeno.
Ma secondo te queste nubi di idrogeno come fanno a emettere ? Non dovrebbero essere fredde ?
O forse proprio perché precipitano verso il centro galattico si surriscaldano ed emettono fotoni... :thinking: Che tu sappia può essere così ?
Ci sono molti modi per ionizzare i gas nello spazio. Radiazioni dalle stelle, campi magnetici, surriscaldamento dovuto al loro vorticoso precipitare in campi gravitazionali...
Citazione:
Originariamente Scritto da
DarknessLight
Ok, bene.
Ad esempio, in questa foto presa dall articolo di Zappalà che mi ha linkato Red nell altra discussione si vede che le bolle emesse dal nucleo galattico sono riprese nella banda dei raggi gamma e dei raggi X. Dunque credo che i colori viola e blu siano un ritocco aggiunto per fare contrasto... credo... :thinking:
Allegato 20831
Grazie anche a te Corrado !;)
Appena avrò tempo vedrò di leggermi questo interessante studio.
I raggi X non possono essere percepiti dai nostri occhi, e quindi hai necessità di visualizzarli in un colore a noi visibile... ;)
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Re: Immagine Eso (2)
Citazione:
Originariamente Scritto da
DarknessLight
Certo @
Dinamo. I raggi gamma e i raggi X non sono lunghezze d onda visibili, dunque vanno necessariamente "tradotte" nel linguaggio dei colori.
Più che altro mi chiedevo se quelle emissioni provenienti dal Nucleo Galattico fossero riprese
solo nella banda dei raggi gamma e X, oppure se ci fossero anche emissioni nel visibile... :thinking:
Se emettono nell'X, probabilmente lo fanno in altre lunghezza d'onda (sono molto calde).
Ma credo che siano molto rarefatte, ed il risultato è sicuramente più significativo nell'X.
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Re: Immagine Eso (2)
Grazie @Red Hanuman, tutto chiaro !;)
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s11.postimg.org/rm91zfr2r/potw1649a.jpg
Impronta digitale dell’universo primordiale
Le galassie più massicce dell’universo ospitano un buco nero super massiccio nel loro centro. Questi giganteschi buchi neri divorano il materiale circostante ad un ritmo sorprendente, producendo enormi quantità di radiazione e risplendendo come alcuni degli oggetti più luminosi dell’universo conosciuto! Malgrado la loro distanza incredibile dalla Terra, le regioni attorno a questi buchi neri illuminano così brillantemente che il loro aspetto è simile alle stelle della nostra galassia, la Via Lattea.
Alcuni di questi oggetti, conosciuti come oggetti quasi stellari o quasar sono utili per aiutarci a capire meglio il cosmo. Poiché si trovano così lontani, c’è moltissimo spazio tra i nostri telescopi e il quasar. Questo spazio non è completamente vuoto; è riempito dal mezzo intergalattico, composto principalmente di nubi di gas - per la maggior parte idrogeno e elio, ma anche qualche traccia di altri elementi - che assorbono la luce da sorgenti distanti e impediscono a questa luce di raggiungerci. La luce emessa da brillanti quasar deve viaggiare attraverso queste nubi ed è quindi parzialmente assorbita.
Questo spettro, ripreso dallo strumento UVES sul telescopio di ESO Very Large Telescope in Cile, mostra la luce da un quasar che porta l’affascinante nome HE0940-1050 e che ha viaggiato attraverso tali nubi. Le righe verticali sono segni di assorbimento - mostrano dove la luce è stata assorbita dal gas nel mezzo intergalattico e quindi perché è stata rimossa dallo spettro originale del quasar. L’intensità delle righe è legata alla quantità di materiale che ha attraversato la luce. Analizzando queste righe, gli astronomi possono dedurre tutta una serie di informazioni a proposito del materiale di cui sono composte le nubi. Il valore eccezionale di questo spettro in particolare sta nelle righe molto deboli, che sono tra le più deboli mai osservate nello spettro di un quasar.
Fonte ESO
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s30.postimg.org/76mnrofzl/eso1645a.jpg
Questa immagine composita mostra la nuova veduta con il ricevitore di Banda 5 di ALMA (in rosso) del sistema di galassie interagenti Arp 220 sovrapposta a quella presa dal telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA (in blu/verde). Con i nuovi ricevitori di Banda 5 appena installati, ALMA ha ora aperto gli occhi su una nuova sezione di questa parte dello spettro radio, creando nuove e formidabili possibilità di osservazione e migliorando le capacità del telescopio di cercare segni della presenza di acqua nell'Universo.
Questa è una delle prime immagini prese nella Banda 5, il cui scopo era di verificare le qualità scientifiche dei nuovi ricevitori. L'immagine ALMA mostra tra l'altro l'emissione di acqua, CS (monosolfuro di carbonio) e HCN (acido cianidrico) proveniente dalle galassie.
... e a proposito di Banda 5 vi invito a leggere la novità in casa ALMA: sarà più facile trovare tracce di acqua nell'Universo.
https://www.eso.org/public/italy/news/eso1645/
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno con una immagine strepitosa:
https://s23.postimg.org/9h9djvhuz/potw1652a.jpg
che mostra un disco di materiale in rotazione attorno alla giovane stella HD 163296. Usando la potenza di osservazione di ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) in Cile, gli astronomi sono stati capaci di distinguere le caratteristiche specifiche nel disco, come gli anelli concentrici di materiale che circonda la stella centrale. Essi hanno ottenuto delle misure ad alta risoluzione dei costituenti di gas e di polvere del disco. Con questi dati, hanno potuto capire meglio la storia della formazione di questo giovane sistema stellare.
I tre buchi tra gli anelli sono probabilmente dovuti allo svuotamento della polvere; nel buco nel mezzo e quello all’esterno, gli astronomi hanno anche trovato un livello più basso di gas. Lo svuotamento di entrambi, gas e polvere, suggerisce la presenza di pianeti appena formati, ciascuno della massa di Saturno, che hanno scavato questi buchi lungo le loro nuove orbite.
https://www.eso.org/public/italy/images/potw1652a/
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Re: Immagine Eso (2)
Guardate che meraviglia (le vostre sul forum sono più belle eh!!)
https://s30.postimg.org/ei32r6a8h/eso1701a.jpg
Questa nuova, spettacolare immagine è uno dei più grandi mosaici ad alta risoluzione nel vicino infrarosso della nube molecolare Orione A, la più vicina fabbrica stellare massiccia che si conosca, a circa 1350 anni luce dalla Terra. L'immagine è stata ottenuta dal telescopio infrarosso per survey VISTA, all'Osservatorio dell'ESO al Paranal, nel Cile settentrionale, e rivela molte giovani stelle e altri oggetti di solito nascosti all'interno di nubi di polvere.
Maggiori info qui
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Re: Immagine Eso (2)
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno non con una foto ma una notizia:
L'ESO ha firmato un accordo con Breakthrough Initiatives per adattare la strumentazione del VLT (Very Large Telescope), in Cile, alla ricerca di pianeti nel sistema stellare Alfa Centauri, vicino alla Terra. Questi pianeti potrebbero quindi essere la meta di un possibile lancio di sonde spaziali in miniatura effettuato da Breakthrough Starshot Initiative.
In particolare:
Lo strumento per il medio infrarosso VISIR, installato sul VLT, sarà in grado ...di ottenere un'immagine di qualità ottica molto superiore e adattato per sfruttare una tecnica, chiamata coronografia, che riduce la luce stellare e migliora l'eventuale segnale della presenza di pianeti potenzialmente terrestri. Breakthrough Initiatives pagherà una gran parte delle tecnologie necessarie e i costi di sviluppo dell'esperimento, mentre l'ESO fornirà l'esperienza osservativa necessaria e il tempo di osservazione al telescopio.
Il nuovo hardware comprende un modulo strumentale commissionato a Kampf Telescope Optics (KTO), Monaco di Baviera, che conterrà il sensore di fronte d'onda e un nuovo dispositivo di calibrazione del rivelatore. Si prevede inoltre che un nuovo coronografo sia sviluppato congiuntamente dall'Università di Liegi (Belgio) e di Uppsala (Svezia).
https://www.eso.org/public/italy/news/eso1702/
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Re: Immagine Eso (2)
Aggiorno:
https://s30.postimg.org/4yzel73g1/eso1705a.jpg
Vi invito a leggere l'ultimo comunicato ESO
Gli astronomi hanno studiato a lungo le lucenti nubi cosmiche di gas e polvere catalogate come NGC 6334 e NGC 6357: questa gigantesca immagine del VST (Very Large Telescope Survey Telescope) dell'ESO è solo la più recente e, con i suoi quasi due miliardi di pixel, risulta anche una delle più grandi immagini mai rilasciate dall'ESO. Le forme suggestive delle nubi sono l'origine dei loro memorabili nomi: la nebulosa "Zampa di gatto" e la nebulosa "Aragosta".
https://www.eso.org/public/italy/news/eso1705/
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Re: Immagine Eso (2)
Splendide immagini. Nubi di gas come queste sono sorgenti di numerose future stelle e rappresentano le basi della formazione stellare sia nella nostra Galassia che in tutte le altre.
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Re: Immagine Eso (2)
Una meraviglia per gli occhi! Grazie Corrado!
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Re: Immagine Eso (2)
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Re: Immagine Eso (2)
ecco a voi :
https://s28.postimg.org/4wghuum9p/potw1706a.jpg
A una distanza di 75 milioni di anni-luce, nella costellazione di Virgo (la Vergine), si trova NGC 4981 - una galassia a spirale con un passato piuttosto esplosivo.
NGC 4981 è stata scoperta il 17 aprile 1784 da William Herschel e successivamente documentata nel Nuovo Catalogo Generale di John Dreyer. Più di un secolo dopo, il 23 aprile 1968, questa galassia è balzata agli onori della cronaca, quando una supernova Tipo Ia - un’esplosione stellare in un sistema binario - si verificò al suo interno: SN 1968I. Tuttavia SN1968I non era la sua unica supernova. Decenni dopo, il collasso del cuore di una stella massiccia ha portato alla supernova SN2007c.
Quest’immagine spettacolare di NGC 4981 non mostra alcuna delle esplosioni di supernova; la stella brillante visibile in quest’immagine è solo una stella in primo piano - è stato catturato da FORS, lo spettrografo nel visibile e nel UV vicino (in inglese FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph) del Very Large Telescope (VLT) di ESO. FORS è il coltellino svizzero degli strumenti di ESO - esso è capace di studiare molti oggetti astronomici in vari modi, ed è responsabile di alcune delle foto più emblematiche mai riprese dal VLT (vedasi eso9948f e eso0202a).
I dati usati per creare quest’immagine sono stati selezionati dall’archivio di ESO da Josh Barrington nel contesto della competizione Hidden Treasures.
https://www.eso.org/public/italy/images/potw1706a/
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Re: Immagine Eso (2)