Che si considerano pure la lastra correttrice e il menisco, che servono a correggere le aberrazioni?
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Che si considerano pure la lastra correttrice e il menisco, che servono a correggere le aberrazioni?
1 La luce attraversa la lastra prosegue sino lo specchio principale.
2 dallo specchio principale prosegue allo specchio secondario.
3 dallo specchio secondario prosegue all'oculare o piano di fuoco
Perche dici 2? che centra la lastra che viene attraversata solo?
Dico solo che la lunghezza focale è data dal fattore moltiplicatore dei due specchi senza il contributo di lastre e menischi. Che sono ininfluenti.
Chiedevo appunto (da ignorante) se si deve considerare pure questo percorso.
Giusta considerazione di Angelo a, sono in dubbio anche io
Quindi dal menisco fino a giungere al primario si conta o non influisce sulla focale?
Vedo che vi siete un po' persi, di nuovo pensando alle lunghezze dei tubi e dei percorsi ottici, la lunghezza focale determinata dalle lenti (specchi) finisce al piano di fuoco, quello che conta non è quanto sia lungo il percorso, ma dove si trova il piano di fuoco e questo è determinato solo dalla distanza del percorso che fa il focheggiatore per trovarlo, un rifrattore f360mm ha un focheggiatore lungo 24cm, perché? Se ci mettiamo un oculare di 40mm per trovare il fuoco deve uscire fuori quasi tutto il focheggiatore, se ci mettiamo una lente di barlow per raddoppiare la focale il focheggiatore con lo stesso 40mm va a fuoco a metà corsa verso l'interno, quindi la focale può essere 3mt in uno spazio di 50cm che basta andare a trovare il fuoco dove sta...
Il menisco (lastra di Schmidt) è solo una lastra correttrice, corregge le curve di luce e lo spettro dei colori indirizzandoli tutti sul bordo del campo, così limitando e quasi escludendo le aberrazioni cromatiche e sferiche, di fatto il mak è quasi esente, (prova a toglierlo) non ha funzione focale che parte dal primario...
è ovvio che nel calcolo della focale risultante si deve tenere conto anche dell'oculare e quindi di dove "cade" il punto di fuoco, ma nei post precedenti, dove (almeno per me) era ovvio che nella battuta scherzosa c'era un ragionamento costruttivo per l'amico Free per capire l'ottica dei catadiottrici, c'è da tenere in considerazione il fattore moltiplicativo dello specchio secondario.
poi, telescopi con ostruzione centrale mostreranno sempre un certo valore di sferica, ce ne sarà tanto di più quanta ostruzione maggiore è presente.
La mia domanda era molto semplice, come fa una Barlow o un riduttore di focale a raddoppiare o a dimezzare la focale di un tubo f 10 esempio 100 mm pur mantenendo la stessa lunghezza cioè un metro? Da quello che sono riuscito a capire e che Barlow o riduttore Vario nono solo l, angolo del percorso della luce che va ad incidere sul piano focale trovato tramite fuocheggiatore. Qualcuno può dirmi se è esatto?
Francesco.
Quello che ancora ti sfugge è che il piano di fuoco dall'oculare non sta lontano un metro, cioè pari alla focale, ma è si e no a 5cm dall'oculare, quando ci metti davanti la barlow siccome è negativa, non fa altro che allontanare il piano di fuoco che viene inseguito dal focheggiatore, questa lontananza si traduce in maggiore focale e maggiori ingrandimenti, idem per un oculare da 40mm che si porta il fuoco dietro e invece quello di 5mm lo deve seguire...
Il riduttore fa il contrario, avvicina il piano di fuoco, come se fosse più vicino lo specchio...