Eh....questo San Profitto....:thinking:
Troppi danni fa....
Ad ogni modo, un buon ortoscopico è ciò che mi attira maggiormente in questo momento:rolleyes:
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Eh....questo San Profitto....:thinking:
Troppi danni fa....
Ad ogni modo, un buon ortoscopico è ciò che mi attira maggiormente in questo momento:rolleyes:
La scelta dell'ortoscopico e' comunque sensata se non porti gli occhiali.
Occhio se e' di focale troppo corta: ho avuto esperienza ottime con ortoscopici fino a 6-7mm di focale, ma mi ricordo un ( peraltro ottimo ) orto da 4mm japan acquistato nel 1990 che aveva una EP ridottissima... e che d'inverno tendeva ad appannarsi.
La focale di mio interesse è tra i 6 e i 7mm infatti, poiché mi da quegli ingrandimenti ancora sfruttabili anche sotto un cielo scuro, ma non abbastanza...il tipico seeing di paesello di montagna:whistling:
Dei Planetary ED e cloni vari, posso parlare certamente molto molto bene del 5 mm e parecchio bene dell'8.
Il 15 l'ho avuto per troppo poco tempo per dare un giudizio attendibile.
Il 12 mm invece proooprio non mi ha convinto, tre gradini più in basso rispetto agli altri due più corti.
Dei Flat Field ricordo il 19 mm e mi parve assai corretto.
E un termine abbastanza vecchiotto, è presente nell'Argentieri, "Ottica Industriale" 1954. :biggrin:
Angelo_C, che cultura!
Robicek, adesso te ne accorgi? ;-)
Non posso verificare su quel testo perché non ce l'ho, mi fido di AngeloC che mi fa scoprire una cosa nuova (singoletto resta un pochino cacofonico IMHO). Mò me lo ha fatto ricordare, provo a vedere se lo trovo da ricomprare su Amazon. Lo lessi in biblioteca quando ancora avevo i capelli...
ma Paolo Andrenelli, quello de "l'Astronomo dilettante" (in edizione economica Enciclopedie pratiche Sansoni, mi pare 1968) cita tra l'altro la famosa "formula dell'Argentieri" con la quale valutare quello che l'Argentieri stesso ritiene essere l' "ingrandimento ottimo", ossia quello raggiunto il quale la separazione di due dettagli o sorgenti luminose (es. stelle doppie, particolari sulla superficie lunare, raggiunge in secondi d'arco il potere separatore medio dell'occhio umano di uno che ci vede "normalmente bene senza difetti di fuoco o di astigmatismo".
La formula vale
(13,9) x (radice quadrata dell'apertura in mm).
Quindi 139 X per un buon rifrattore da 100 mm di Fraunhofer a fuoco lungo, 116 x per il lidlscopio, 169x per il Mak d 150, 186x per il mak da 180 eccetera.
Tutto ciò ammettendo ovviamente che le ottiche siano lavorate e corrette al limite di diffrazione, ossia con un fronte d'onda finale a valle di tutto corretto entro 1/4 lambda, il che è spesso tutto da dimostrare.
Questo non implica naturalmente che non si possa crescere un po' di più con l'ingrandimento, specie con soggetti ad alto contrasto (es. Luna) in cui il disturbo da ingrandimento eccessivo inizia a farsi sentire più tardi. Ma stare lì a spiaccicarsi la lente di campo sulla cornea solo per "tirare" 300x da qualsiasi binocolo del nonno, specie sotto cieli non stabilissimi è insensato di certo.
Valerio, chiedo venia ;)
Sono astrofilo dal 1985 ma iscritto al forum dal 2018 :-)
Però riguardo il problema occhiali/ortoscopici, io personalmente non osservo mai con gli occhiali, pur essendo anche astigmatico; dopo varie prove non ho riscontrato differenze con o senza occhiali, forse perché l'astigmatismo si manifesta con la distanza degli oggetti ma nell' oculare si osserva l'immagine vicina.