Si, è una questione di diaframma di campo, che nei mak consente un campo reale fruibile di c.ca 1°/1,1°Citazione:
È però possibile che un telescopio abbia un'apertura libera inferiore
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Si, è una questione di diaframma di campo, che nei mak consente un campo reale fruibile di c.ca 1°/1,1°Citazione:
È però possibile che un telescopio abbia un'apertura libera inferiore
Questa cosa che i Dobson vadano collimati ogni volta è una delle grandi leggende metropolitane che da sempre riguardano questa categoria di strumenti.
Qualsiasi telescopio Netwoniano, sia su equatoriale che su dobsoniano, va collimato il giusto e dura il giusto periodo, vale a dire da qualche mese per chi lo strapazza spesso a qualche anno per chi lo usa poco o gli fa fare solo piccoli spostamenti tipo il classico ripostiglio-balcone-ripostiglio.
Altra leggenda metropolitana è lo spazio che occupa: come già spiegato da Mulder, in posizione di riposo si ripone verticalmente e il tutto resta confinato entro i 70cm della base stessa, senza sporgere. Tenere un Mak smontato, riposto nella sua scatola e (per forza di cose) coricato, paradossalmente occupa più spazio soprattutto in lunghezza (senza contare lo spazio extra che occorre per riporre il treppiede richiuso).
Solo per dirti di valutare con attenzione tutto. Il tuo questionario è in effetti il perfetto esempio di cosa bisogna rispondere affinché venga suggerito un telescopio Dobson da 150mm. :biggrin: E la differenza specie sotto un cielo di città rispetto a un Mak da 102 è semplicemente abissale.
😂😂😂
Hai ragione Ro84, a me piacerebbe molto avere un dobson, credo di avere la mentalità giusta tipica del visualista... Non so però dove metterlo in casa, devo sacrificare qualche altro spazio e con due bimbi piccoli lo spazio non è mai sufficiente 😜
Devo riflettere bene su questa possibile soluzione perché un 150/1200 o un 200mm sarebbero davvero fantastiche ottiche.
Tengo presente la tua importante riflessione.
Grazie!!!
Davide
Il 200mm sarebbe il massimo, ma costa sui 350 euro almeno. Il 150mm invece rientra anche perfettamente nel tuo budget (costa 250 euro) e avanzano anche 50 euro per comprare un buon oculare. ;)
Si dovrà prendere qualche giocattolo in meno ai bimbi, dato che di solito occupano una MONTAGNA di spazio:D; poi se apri una qualsiasi anta di un armadio od i mobiletti del bagno, quanti sono i "giocattoli" della mamma...:whistling:; un piccolo spazio per un "giocattolo" del papà si potrà pur trovare...:biggrin:Citazione:
con due bimbi piccoli lo spazio non è mai sufficiente
😂😂😂 Avete tutte le ragioni del mondo... Alla fine però dovrò sacrificare spazio a me stesso perché sono un musicista e ho molti strumenti... Devo cambiare assetto, ultimamente l'astronomia ha ritagliato un posto importante della mia vita.
Meglio puntare a un buon compromesso (dobson, appunto) piuttosto che pentirsi e magari abbandonare questa meravigliosa scienza.
Cieli sereni e grazie ancora!
Davide
Giusto, è più corretto dire che, per un newton è buona norma controllare la collimazione prima di ogni uso, e solo se necessario, dagli una ritoccatina.
Per quella che è la mia esperienza, quelli a traliccio dopo il rimontaggio, di una ritoccatina ne hanno quasi sempre bisogno, mentre i tubi monolitici, sono molto più stabili (a meno di movimentazione particolarmente "grezza"), mentre il 300 mm collassabile che abbiamo in associazione, ne ha necessità ogni tre o quattro "messe in opera" (salvo scossoni).
Relativamente al mak, se lo si vuole usare per gli oggetti deboli, quello che serve è una pupilla d'uscita (la quale determina la luminosità dell'immagine, al netto di altre variabili) abbastanza ampia (relativamente alla qualità del cielo) da poter percepire il target scelto, in questo caso (secondo me), che l'oculare vignetti o meno è di secondaria importanza, soprattutto se il target ha una dimensione angolare relativamente limitata (planetarie, galassie, globulari).
Sotto un cielo buio, possono andare bene anche pupille di 2 o 3 mm, ma sotto cieli inquinati, sono necessarie pupille di 4 o anche 5 mm, ovviamente sempre in base alla luminosità superficiale del target, quindi in strumenti f/13 o f/15 come i mak, un 40 mm sarebbe il minimo sindacale e negli f/15 non sarebbe una cattiva cosa usare uno di quei riduttori 0,5x da avvitare al barilotto dell'oculare, per raggiungere le P.U. necessarie (nonostante il tutto vignetterà sicuramente).
Questa è una soluzione che ho trovato utile sotto il fetentissimo cielo milanese col C8 (nelle terse giornate di föhn), dove per raggiungere una P.U. di 5 mm, avvito un riduttore TS 0,5x al plössl 25 mm serie 3000.
Amici astrofili,
Non mi mandate al diavolo, ma ho cercato di far spazio per un possibile dobson 150 o 200 mm.. Nada, niet, nothing, zero spaccato...
In casa una base da circa 70 cm non ci sta.
Devo orientarmi su un 130/650 mm sempre dobson.
Ho un tavolo stabile in terrazzo, sarebbe l'ideale per brevi osservazioni e per dare un primo sguardo a qualche dettaglio della volta celeste... dopo tre anni di osservazioni al binocolo 15x70.
Pensavo al meade minilightbridge 130mm che dispone di un focheggiatore migliore del più conosciuto skywatcher flextube heritage 130mm.
Cosa ne pensate?
Meglio il mak 102?
Al massimo, se poi lo lanci dal terrazzo, lo spazio in casa ti rimarrà comunque :biggrin:.Citazione:
Nada, niet, nothing, zero spaccato...
In casa una base da circa 70 cm non ci sta.
Devo orientarmi su un 130/650 mm sempre dobson.
Usato a bassi ingrandimenti ti darà qualcosa in più del binocolo, soprattutto sui Messier più luminosi. Non aspettarti osservazioni granitiche o che faccia faville sul planetario dove invece sarebbe meglio meglio il makkino, nonostante di diametro inferiore.
Beh... Attualmente, per capirci, M31 vista nella migliore condizione favorevole (ovvero alta nel cielo) la vedo, al binocolo 15x70, come un piccolo alone (nessun dettaglio, niente di meglio)... Mi aspetto con un 130 mm di osservare qualcosa di più interessante 🤔 ditemi che sarà cosi?!?! 😳