In ogni caso, a un grado di campo reale, non ci si arriva...
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In ogni caso, a un grado di campo reale, non ci si arriva...
Ho avuto il 150 serie oro; adesso ho da qualche anno il Black Diamond.
30 li ho misurati anch'io... sul mio 180.
30,qualcosina per essere esatti, mi pare a memoria 30,07.
Bada che se ti limiti a togliere il portaoculari, vedi una superficie tutta liscia con la filettatura al bordo esterno su cui si avvita la ghierona del portaoculari da 2"; al centro un buco. Per tutta la profondità sino alla quale le due protuberanze, chiamiamole così, possono arrivare a leggere", il diametro è appunto esattamente di 30 mm. Quello non fa fede... perché poi, il diametro interno con cui il "vero" tubo paraluce prosegue scende a 26. Si vede infatti un piccolo "dentino" tutto intorno verso l'interno.
è la solita storia... "col riduttore porto a quasi raddoppiare il campo reale di uno SCT o Mak" ... falso falso falso :rolleyes::angel:
@valerio ricciardi hai ragione ho rimisurato risulta 26mm ti chiedo scusa!
Secondo voi un riduttore di focale in visuale non serve ? mi basterebbe aumentare il C.R. del mio mak.
Visto il costo irrisorio lo prendo se non funge lo userò nei campi larghi fotografici
quando taggate un utente inserite il nome corretto e completo se no non gli arriva la notifica.
no, secondo me il riduttore in visuale non serve, tutto ciò che si può raggiungere con uno strumento lo si può fare anche con dei semplici oculari.
Recepito!
posso chiedere un consiglio?
Premetto che ho già un oculare GSO da 20mm con 70° di C.A. 31.8mm che mi da 0.78° di C.R
non sono riuscito a trovare in rete un oculare con 70° di C.A. ,oltre i 20 millimetri sono tutti da 2"
Ho acquistato un Celestron Omni da 32mm con 52° Di C.A mi dà 0.92
é il massimo che si riesce ad avere?
Grossomodo, si.
Oculari da 70° di focali lunghe non riesci a trovarne se non da 2"... perché per esistere dovrebbero avere un diaframma di campo con luce libera... superiore a 28-29 mm, limite "meccanico" teorico per un oculare da 31,75 mm esterno nella parte che entra nel portaoculari: quella parte, il più delle volte cromata, un minimo di spessore deve pur averlo... e dentro deve avere una filettatura fine fine che serve a poter serrare una ghiera, per sottile che sia, per tenere ferma l'ultima lente rivolta verso il telescopio.
Se la cosa può consolarti... una volta il "passo" normale per gli oculari era quello dei telescopi giapponesi... ossia 24,5 mm.
Già il 31,75 "era una cosa seria" (e si diffuse sopratutto negli USA dove giravano tanti Newton di buon diametro).
Per gli osservatori, nei rari casi in cui si utilizzi ancora l'osservazione visuale, esiste anche un ben raro passo da 3"... ben 76 mm
Non aumenterà il campo che potrai teoricamente fotografare in uno scatto, però renderà solo più piccolo ciò che "vede" il tuo tele in modo da far entrare una parte maggiore del campo in cielo del tuo telescopio in un sensore più piccolo del cerchio massimo di luce prodotto dal tuo telescopio sul piano focale.
Lo scopo del riduttore di focale, però, è in realtà essenzialmente questo: accorciare a parità di altri fattori il tempo di esposizione necessario per realizzare una fotografia.
Perché se la stessa quantità di fotoni che incidono sull'obiettivo di un telescopio in una certa unità di tempo viene fatta convergere su un'area più piccola... vuol dire che l'intensità dell'illuminazione su quell'area necessariamente aumenta. Infatti per dire nel Celestron 8 il riduttore viene detto f/6,3, perché è come se fotografando utilizzassi un diaframma f6,3 invece dell'originario f/10.
Perché il diametro della lastra correttrice sempre 203 mm resta... se è f/10, stai lavorando a 2030 di focale, se è f/6,3 a 1278,9 mm... equivalenti.
E' sempre bene erudirsi grazie della spiegazione @Valerio Ricciardi