A 5.200 km da un pianeta del diametro di 143.000 km, vorrei essere in zona con il tele! :)
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A 5.200 km da un pianeta del diametro di 143.000 km, vorrei essere in zona con il tele! :)
Aggiorni il post: ecco un elenco delle strumentazioni
http://newsspazio.blogspot.it/2016/0...strumenti.html
Aggiornamento:
La sonda americana Juno sta per tornare nelle immediate vicinanze di Giove. Alle 14:51 ora italiana di domani, la sonda si calerà fino a 4200 chilometri dalla sommità delle nubi gioviane, raggiungendo così il secondo perigiovio della sua missione, dopo quello della manovra di inserimento orbitale del 5 Luglio. Stavolta, però, gli otto strumenti scientifici a bordo di Juno - più la fotocamera Junocam - saranno del tutto operativi, e potranno così raccogliere i loro primi dati in prossimità del gigante gassoso.
Doppiando il perigiovio della sua orbita, Juno viaggerà a una velocità relativa rispetto a Giove pari a 208 mila chilometri orari. Il piano di volo prevede oltre 35 perigiovi; quello di domani, tuttavia, sarà il più ravvicinato.
"Sarà la prima volta che saremo così vicini a Giove da quando siamo entrati in orbita il 4 Luglio," spiega Scott Bolton, a capo della missione. "In quell'occasione, tutti i nostri strumenti erano spenti per assicurare che il motore rallentasse Juno in un'orbita attorno a Giove. Da allora, abbiamo analizzato la sonda da cima a fondo più volte. Abbiamo ancora degli ultimi test da completare, ma siamo fiduciosi che tutto stia lavorando alla perfezione; per questo prossimo flyby, dunque, gli occhi e le orecchie di Juno saranno tutti aperti."
Il flyby consentirà agli scienziati di avere un assaggio delle indagini scientifiche che Juno svolgerà una volta inaugurata la sua campagna scientifica vera e propria. Juno si porterà sulla sua prima orbita scientifica il 19 Ottobre, in seguito a una manovra di riduzione del periodo orbitale.
"Questa sarà la nostra prima opportunità per dare un'occhiata davvero ravvicinata al re del sistema solare e iniziare a capire come funzioni," prosegue Bolton.
L'orbita attuale di Juno è molto ellittica, con un periodo di 53.5 giorni, un apogiovio di 8029000 chilometri e un'inclinazione di 89.8 gradi.
"Nessun'altra sonda ha mai orbitato intorno a Giove a distanze così ravvicinate, o sorvolato i poli," spiega Steve Levin della NASA. "Questa sarà la nostra prima opportunità ed è inevitabile che troveremo delle sorprese. Avremo bisogno di un po' di tempo per accertarci della validità delle nostre conclusioni.
Magnifico! Ne vedremo delle belle.
https://s3.postimg.org/aawahb10j/juno.png
La sonda americana Juno ha doppiato con successo il primo perigiovio operativo della sua missione. Alle 15:44 ora italiana di ieri, la sonda ha sorvolato Giove, calandosi fino a 4200 chilometri dalla sommità delle nubi e sfrecciando a 208 mila chilometri orari.
Mai la sonda si era avvicinata così tanto al pianeta - la manovra di inserimento orbitale del 5 Luglio, infatti, era stata eseguita 460 chilometri più in alto - e mai si riporterà a distanze così ravvicinate nell'arco della sua missione.
"I primi dati di telemetria indicano che tutto ha funzionato come previsto," spiega Rick Nybakken della NASA. Quello di ieri è stato il primo perigiovio di Juno a strumenti accesi; gli scienziati hanno così potuto ottenere un'anteprima del genere di misurazioni che Juno sarà in grado di realizzare una volta inaugurata la sua campagna scientifica vera e propria. La fase operativa di Juno inizierà con la manovra di riduzione del periodo orbitale, prevista per il 19 Ottobre.
Da qui alla fine della missione, programmata per Febbraio 2018, Juno eseguirà altri 35 sorvoli di Giove.
"Stiamo ottenendo dei primi dati molto interessanti proprio in questo momento," spiega Scott Bolton, a capo della missione. "Ci vorranno un po' di giorni per scaricare tutti i dati raccolti durante il sorvolo e molti altri per comprendere ciò che Juno sta tentando di dirci. Siamo in un'orbita su cui nessuno è mai stato, e queste immagini ci daranno una prospettiva del tutto nuova su questo mondo gigante."
In attesa che arrivino le prime immagini dal sorvolo, la NASA ha pubblicato una foto del polo gioviano immortalato dal punto di vista inedito di Juno a 703 mila chilometri di quota.
Fonte qui
Grandioso! Che razza di viaggio! E io che trovo faticoso Vicenza-Napoli!:biggrin:
Vi informo che stasera 2 settembre alle 21:10(e in replica sabato alle 22) su SKY ( sui canali 100 e 500 d e su Sky TG24, canale 50 del Digitale Terrestre) andrà in onda
"Il viaggio di Juno, l’Italia su Giove”
Lo speciale, a cura di Marta Meli, e’ un affascinante viaggio all’interno dei laboratori che hanno messo a punto questi due dispositivi: lo strumento di radioscienza KaT (Ka-Band Translator), realizzato da Thales Alenia Space, e lo spettrometro ad immagine infrarosso JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper) realizzato da Leonardo-Finmeccanica. Un racconto dell’eccellenza scientifica del nostro Paese, alla scoperta degli italiani che, sulle orme di Galileo che per primo scopri’ i satelliti di Giove, sveleranno i misteri del gigante del sistema solare.
Aggiornamento:
Le prime immagini di Giove riprese dalla strumentazione scientifica italiana a bordo della sonda NASA Juno. «Nessun altro strumento, sia da terra che dallo spazio, è mai stato in grado prima d’ora di osservare l'aurora australe del pianeta in questo modo», spiega Alberto Adriani dell’INAF, responsabile dello strumento JIRAM.
Articolo qui
Grandioso! Grazie Corrado!
Aggiornamento
E' davvero inquietante la 'voce' emessa dalle potenti aurore su Giove:
l'ha ascoltata la sonda Juno della Nasa, subito dopo il suo primo passaggio ravvicinato dello scorso 27 agosto. Grazie allo strumento di bordo 'Waves', messo a punto dall'Università dell'Iowa, Juno ha registrato per 13 ore le emissioni radio delle aurore, che in seguito sono state convertite e compresse in un file audio
''Giove ci sta parlando come solo i pianeti giganti gassosi sanno fare'', spiega il ricercatore Bill Kurth, che insieme ai colleghi dell'Università dell'Iowa sta analizzando i dati dello strumento a bordo di Juno.
''Waves - precisa l'esperto - ha individuato le tipiche emissioni delle particelle energetiche che generano le potenti aurore che avvolgono il polo nord di Giove. Queste emissioni sono le più forti di tutto il Sistema solare. Ora stiamo cercando di capire da dove arrivano gli elettroni che le producono''.
I ricercatori vogliono anche scoprire come gli elettroni e gli ioni vengano accelerati lungo le linee del campo magnetico sopra Giove fino a collidere con l'atmosfera, generando quelle esplosioni di luce che danno le aurore. Per raggiungere questo obiettivo, lo strumento Waves raccoglierà dei campioni di particelle lungo diversi segmenti delle linee del campo magnetico in ciascuna delle sue orbite intorno a Giove. Le prime misurazioni sono attese già per il prossimo 2 novembre, ma anche in seguito le occasioni non mancheranno: Juno dovrebbe infatti compiere altri 35 passaggi ravvicinati entro la fine della missione, prevista per il febbraio 2018. -
File audio
Aggiorno:
A causa di un possibile probema del sistema propulsivo, rinviata la manovra che avrebbe dovuto inserire la sonda nell'orbita definitiva attorno a Giove, nel corso della prossima settimana.
Come si ricorderà, la sonda Juno era entrata in un'orbita provvisoria attorno al pianeta gigante lo scorso 4 Luglio e aveva poi ripetuto "il giro di boa" lo scorso 26 Agosto, stavolta effettuando anche importanti osservazioni scientifiche.
Il prossimo 19 Ottobre, completata anche la seconda ampia orbita, Juno avrebbe dovuto accendere di nuovo i suoi motori principali al perigiove per abbassare drasticamente la quota del apogiove (perigiove e apogiove sono i punti dell'orbita rispettivamente più vicino e più lontano dal pianeta); questa manovra, denominata "Period Reduction Maneuver" (PRM), è volta a ridurre il periodo di rivoluzione da 53 a soli 14 giorni, permettendo così l'inizio delle indagini scientifiche di routine. Qualcosa però deve essere andato storto perchè ultimamente due valvole di controllo dell'elio (gas usato per pressurizzare il sistema di propulsione del veicolo) non hanno reagito nel modo previsto ai comandi ed hanno impiegato diversi minuti per aprirsi, invece di pochi secondi.
"La telemetria indicava che due valvole di ritegno dell'elio, che svolgono un ruolo importante nella accensione del motore principale, non hanno funzionato come previsto nel corso di una sequenza di comandi che è stata avviata ieri" ha dichiarato Rick Nybakken, project manager di Juno al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. "Abbiamo bisogno di capire meglio questo problema prima di andare avanti con un burn del motore principale". Dopo essersi consultati con la Lockheed Martin Space Systems che ha costruito la sonda e con il Quartier Generale della NASA a Washington, i dirigenti della missione hanno deciso di rinviare la manovra PRM di almeno un orbita, cioè almeno fino al prossimo perigiove dell' 11 dicembre.
I progettisti missione avevano inizialmente previsto di limitare il numero di strumenti scientifici in funzione durante il sorvolo del 19 ottobre, per non interferire con la manovra PRM. Ora, avendo rinviato il burn, tutti gli strumenti scientifici della sonda saranno in funzione e raccoglieranno numerosi dati durante il passaggio ravvicinato. "E' importante notare che il periodo orbitale non influisce sulla qualità dei dati scientifici raccolti durante il perigiove", ha dichiarato Scott Bolton, principal investigator del Southwest Research Institute di San Antonio. "La missione è molto flessibile in questo modo. I dati che abbiamo raccolto durante il nostro primo flyby il 27 agosto sono stati una rivelazione, e sono sicuro che un risultato simile verrà anche dal passaggio del 19 Ottobre".
Speriamo bene.
Rallentamenti in vista per l'inizio della campagna scientifica di Juno.
Il 19 Ottobre, la sonda americana avrebbe dovuto eseguire una manovra di riduzione del periodo orbitale, o PRM, con la quale si sarebbe calata nella sua prima orbita operativa. La manovra avrebbe ridotto il periodo orbitale dai 53,4 giorni dell'orbita di cattura ad appena due settimane.
Poco fa, i responsabili della missione hanno annunciato che la manovra è slittata a non prima del prossimo perigiovio, previsto per l'11 Dicembre, in seguito alla scoperta di un problema nelle valvole del sistema di pressurizzazione ad elio. La manovra PRM segnerà l'ultimo utilizzo del motore principale Leros 1b. Il rinvio della manovra dovrebbe fornire abbastanza tempo agli ingegneri per valutare e risolvere il guasto.
"I dati di telemetria indicano che due valvole di ritegno nel sistema ad elio non hanno operato come previsto durante una sequenza di comandi eseguita il 13 Ottobre," spiega Rick Nybakken della NASA. "Le valvole si sarebbero dovute aprire nel giro di qualche secondo, e invece hanno impiegato parecchi minuti. Abbiamo bisogno di comprendere a fondo questo problema prima di proseguire con l'accensione del motore principale."
Durante il perigiovio del 19 Ottobre, tutti gli strumenti scientifici a bordo di Juno sarebbero rimasti spenti, in modo da non interferire con la cruciale manovra. Tuttavia, visto che l'accensione del motore è slittata a non prima dell'orbita successiva, gli strumenti di Juno saranno attivi per tutta la durata del perigiovio.
"È importante notare che il periodo orbitale non determina la qualità delle misurazioni che effettuiamo durante i vari sorvoli di Giove," spiega Scott Bolton, a capo della missione. "In questo senso, la missione è molto flessibile. I dati raccolti durante il nostro primo sorvolo, quello del 27 Agosto, sono stati una vera e propria rivelazione, e mi aspetto risultati simili dal sorvolo del 19 Ottobre."
Ieri, la sonda americana Juno ha sorvolato Giove per la seconda volta nella sua missione - la terza se si include anche la manovra di inserimento orbitale.
Tuttavia, alle 7:47 ora italiana, la sonda è stata colpita da un'anomalia che ha portato il computer di bordo ad eseguire un riavvio forzato ed entrare in modalità di emergenza. Gli ingegneri sono riusciti a ristabilire le comunicazioni con la sonda; nel frattempo, però, Juno ha dovuto cancellare la complessa sequenza scientifica che era prevista per il passaggio di ieri.
"Al momento dell'anomalia, la sonda era a più di 13 ore dal suo incontro ravvicinato con Giove," spiega Rick Nybakken della NASA. "Eravamo ancora a una discreta distanza dalle regioni più intense nelle fasce di radiazione di Giove. La sonda è in buona salute e stiamo lavorando per recuperare le sue funzionalità."
Quella di ieri è stata la seconda anomalia in poco tempo per Juno. Appena qualche giorno fa, infatti, la sonda aveva riscontrato un'anomalia in due valvole di ritegno nel sistema di pressurizzazione ad elio; il guasto, la cui origine non è ancora stata determinata con certezza, aveva costretto gli ingegneri a cancellare la manovra di riduzione del periodo orbitale prevista proprio per ieri e rimandarla fino al prossimo perigiovio, previsto per l'11 Dicembre. La manovra avrebbe permesso a Juno di portarsi sulla sua prima orbita scientifica, riducendo il periodo orbitale da 53,4 a 14 giorni.
Non è ancora chiaro qualora l'anomalia di ieri provocherà un ulteriore ritardo nell'inizio della campagna scientifica di Juno. Nell'ultimo aggiornamento pubblicato dalla NASA, si legge che "tutti gli strumenti scientifici saranno attivi durante il prossimo perigiovio," il che lascia intuire che la manovra sia già stata nuovamente rimandata, in quanto tutta la strumentazione scientifica deve essere spenta a ogni accensione del motore.
Ad alimentare i sospetti, Scott Bolton, a capo della missione, ha riferito che "tutti gli obiettivi scientifici di Juno potranno essere raggiunti anche da un'orbita di 53,4 giorni." Ciò suggerisce che Juno potrebbe restare nella sua orbita attuale ancora per molto tempo.
una buona notizia:
Juno è nuovamente operativa
La sonda americana Juno è nuovamente operativa in orbita attorno a Giove. Dopo gli spaventi delle ultime settimane - il guasto di due valvole di ritegno nel sistema di pressurizzazione e l'attivazione della modalità di emergenza poche ore prima di toccare il perigiovio della sua orbita - Juno è in ottimo stato di salute. La sonda è uscita dalla modalità di emergenza alle 19:05 del 24 Ottobre, ovvero 5 giorni e 11 ore dopo l'anomalia.
Gli ingegneri stanno ancora cercando di isolare la causa dell'anomalia; nel frattempo, alle 20:51 di ieri, Juno ha eseguito una manovra di 31 minuti con il suo sistema di propulsione secondario. La manovra è risultata in un cambiamento di velocità pari a 2,6 metri al secondo e ha consumato 3,6 chilogrammi di carburante. La manovra è stata eseguita in vista del prossimo perigiovio di Juno, previsto per le 18:03 dell'11 Dicembre. Durante il sorvolo, tutti gli strumenti scientifici a bordo della sonda saranno attivi.
"Non vediamo l'ora del prossimo passaggio ravvicinato," spiega Scott Bolton, a capo della missione. "I dati raccolti finora sono stati davvero incredibili."
Ancora non è chiaro quando e se Juno eseguirà la manovra di riduzione del periodo (PRM) con cui si calerà nella sua prima orbita scientifica. La sonda si trova ancora nella sua orbita di cattura, e la manovra PRM era prevista proprio per il perigiovio del 19 Ottobre. Recenti commenti da parte degli scienziati di Juno suggeriscono che la sonda potrebbe rimanere nella sua orbita di cattura fino alla fine della missione.
Aggiorno:
Juno: pronta per il fly-by dell'11 dicembre
Dopo il safe mode di ottobre, Juno è pronta per affrontare un nuovo passaggio ravvicinato su Giove, domani 11 dicembre alle 17:04 UTC.
Al momento del massimo avvicinamento (perigiove PJ3), la sonda si troverà a 4.150 chilometri dalle nubi del gigante gassoso, viaggiando ad una velocità di 57.8 chilometri al secondo rispetto al pianeta stesso.
"Abbiamo una navicella in ottima salute che sta eseguendo la sua ammirevole missione", ha detto Rick Nybakken, responsabile del progetto al Jet Propulsion Laboratory della NASA. "Quello che non vogliamo fare è aggiungere qualsiasi rischio inutile, quindi stiamo procedendo con attenzione".
Fonte qui
guardate che meraviglia:
https://s24.postimg.org/40qnvqkfp/PIA21219.jpg
La sonda americana Juno ha immortalato una delle tempeste note come "perle" - violente bufere ovali e biancastre - che imperversano nell'atmosfera di Giove. Avvistate per la prima volta nel 1986, queste tempeste variano in numero da sei a nove; attualmente, ve ne sono otto al di sopra dell'emisfero meridionale.
Le immagini sono state scattate alle 18:27 ora italiana dell'11 Dicembre, mentre la sonda era impegnata nel suo terzo sorvolo operativo del gigante gassoso. Al momento dello scatto, la sonda si trovava a 24600 chilometri dal pianeta e aveva superato il perigiovio della sua orbita da poco più di una ventina di minuti.
Fonte
http://www.pollucenotizie.com/2016/1...uce+Notizie%29
Aggiorno:
JUNO: le immagini del terzo perigiove
Rispetto al post precedente c'è questo per i più appassionati:
https://www.missionjuno.swri.edu/jun...%5D=PERIJOVE+3
Ecco ragazzi, legato al post precedente:
Un centinaio di volontari ha utilizzato le immagini realizzate dalla JunoCam a bordo dell’omonima sonda per elaborare suggestive foto che hanno come protagonista Giove
http://www.asi.it/it/news/scatti-dautore-per-giove
Aggiungo questo: https://www.missionjuno.swri.edu/junocam
Aggiorno:
https://s23.postimg.org/dgdvvggh7/cr...piter_1041.jpg
L'immagine è stata scattata alle 23:30 ora italiana dell'11 Dicembre 2016 da una distanza di 458 800 chilometri dal gigante gassoso. La foto originale è stata poi elaborata da Roman Tkachenko, nell'ambito del programma promosso dalla NASA al fine di coinvolgere il pubblico nell'elaborazione delle immagini scattate dalla fotocamera Junocam a bordo di Juno.
Fonte Polluce Notizie
Ho poi trovato un video che vi rigiro
https://www.youtube.com/watch?v=VJ5xApECE8Q
Voto online per decidere quali regioni dell'atmosfera di Giove dovranno essere fotografate dalla sonda Juno nel passaggio ravvicinato previsto il prossimo 2 febbraio. L'iniziativa, aperta a tutti, è organizzata dalla Nasa e si potrà votare fino alle 18,00 italiane di domenica 23 gennaio.
fonte: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute/Goddard Space Flight
La notizia ANSA
http://www.ansa.it/scienza/notizie/r...036948ef8.html
È scappato l'evento, qualcuno ha votato?
Avevo messo questa cosa nel post 58 di questo 3d. Io comunque non ho votato:sad:
Ah, non l'avevo letto..;)
Aggiorno con questa foto pazzesca:
https://s27.postimg.org/3slcfb9pv/PIA21378.jpg
Questa foto, scattata alle 17:47 ora italiana dell'11 Dicembre 2016, mostra la terza più vasta tempesta anticiclonica che imperversa nell'atmosfera di Giove. Al momento dello scatto, la sonda americana si trovava circa 16600 chilometri al di sopra delle nubi del gigante gassoso
Fonte Polluce notizie
Stupefacente è dir poco:shock:
Ragazzi...
Juno trasmette le prime foto dal polo sud di Giove
La sonda americana Juno ha iniziato a trasmettere le prime immagini scattate durante il suo quarto sorvolo delle nubi gioviane, culminato alle 13:57 del 2 Febbraio. Gli scatti ritraggono varie regioni dell'atmosfera di Giove e includono i primissimi ritratti del polo sud del gigante gassoso.
http://www.pollucenotizie.net/2017/0...uce+Notizie%29
Che spettacolo, grazie per la segnalazione.
Aggiorno:
La sonda americana Juno rimarrà nella sua orbita preliminare attorno a Giove fino alla fine della sua missione. Secondo il piano di volo iniziale, la sonda si sarebbe dovuta calare dalla sua orbita di cattura, con un periodo di 53 giorni, a un'orbita in media molto più bassa, con un periodo di soli 14 giorni. La manovra di riduzione del periodo era stata rimandata a tempo indeterminato in seguito ad una serie di guasti.
Juno si è inserita in orbita intorno al gigante gassoso il 4 Luglio 2016. La sonda avrebbe dovuto completare due orbite preliminari da 53 giorni l'una, per poi eseguire una manovra che l'avrebbe portata sulla sua prima orbita scientifica. Ad Ottobre, durante la pressurizzazione dei serbatoi, gli ingegneri avevano rilevato un comportamento anomalo in due delle valvole di sistema ad elio.
La decisione di lasciare Juno nella sua orbita attuale, secondo gli scienziati, non dovrebbe comportare una perdita di dati scientifici. La manovra di riduzione del periodo orbitale, infatti, avrebbe solamente abbassato l'apogiovio di Juno - il punto più alto della sua orbita - lasciando il perigiovio a circa 4100 chilometri di quota. Dato che quasi tutti gli esperimenti scientifici vengono eseguiti attorno al perigiovio, Juno dovrebbe comunque essere in grado di raggiungere tutti gli obiettivi della sua missione.
Leggi tutto
http://www.pollucenotizie.net/2017/02/17.html
Mai l’avevamo vista così bene. La turbolenta regione collocata nella cintura equatoriale di Giove, subito ad ovest della grande Macchia Rossa, è stata ripresa con una risoluzione mai ottenuta prima con nessuno strumento, da Terra o dallo spazio.
L’istantanea è stata catturata della JunoCam, lo strumento con fini educativi a bordo della sonda Juno della NASA, mentre il satellite si trovava a volare 8.700 chilometri sopra le nubi gioviane lo scorso 11 dicembre.
Autore dell’immagine il citizen scientist Sergey Dushkin che ne ha curato il processamento e il taglio, realizzato in modo da mettere in evidenzia il dinamismo delle nuvole.
https://s9.postimg.org/8bhssiia7/pia21384_0.jpg
Aggiorno:
Juno ha volato ancora una volta sopra le misteriose nubi gioviane. La sonda NASA ha effettuato il quinto sorvolo di Giove questa mattina, quando in Italia erano le 10.52 e nel momento di massimo avvicinamento al pianeta (perigiove) la sonda ha raggiunto i 4400 chilometri dalla superficie viaggiando a una velocità pari a 57,8 km/s.
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA ha riferito che tutti gli otto strumenti tra cui l’italiano JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper), progettato per studiare la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, sono rimasti accesi durante il fly by.
“Quello di stamattina è il quarto sorvolo scientifico della missione e il quinto flyby di Giove – ha commentato Scott Bolton, principal investigator della sonda - ogni volta che ci avviciniamo alle nubi gioviane impariamo qualcosa in più su questo straordinario pianeta”. Il team di Juno è al lavoro sulle analisi dei dati raccolti durante i flyby precedenti per conoscere meglio la struttura, l’atmosfera e le origini del pianeta. Alcune delle recenti scoperte riguardano i campi magnetici e le aurore di Giove, molto più potenti di quanto si pensasse in passato.
Le osservazioni effettuate dalla sonda hanno anche svelato che le fasce e le aree responsabili dell'aspetto delle nubi gioviane, si estendono in profondità all’interno del pianeta. Inoltre, lo studio delle particelle energetiche che contribuiscono alla formazione delle aurore, rivela l’esistenza di un sistema complesso che implica la presenza di materiale proveniente dai vulcani presenti sulla superficie della luna Io. Nei prossimi mesi è attesa la pubblicazione degli articoli scientifici riguardanti i dati raccolti durante il primo sorvolo di Juno, effettuato lo scorso agosto.
http://www.asi.it/it/news/juno-volte...-nubi-gioviane
Lo aggiorno:
https://s28.postimg.org/84ql5qwxp/0d...d1d758c_XL.jpg
"Il 19 maggio alle 6:00 UTC Juno sfrecciava a 3.500 chilometri di quota sopra le nuvole del gigante gassoso mentre la JunoCam scattava foto e gli altri strumenti scientifici raccoglievano dati. Al momento del massimo avvicinamento la sonda varcava il traguardo dei 102 milioni di chilometri percorsi nel sistema di Giove.
"Ogni volta che ci avviciniamo alle cime delle nuvole di Giove, scopriamo nuovi tasselli che ci aiutano a comprendere questo incredibile pianeta gigante", aveva dichiarato Scott Bolton, ricercatore principale della missione presso il Southwest Research Institute in San Antonio."
http://aliveuniverse.today/speciale-...ompleta-il-pj6
Ecco finalmente arrivare sulle pagine di Science e di Geophysical Research Letters i primi – attesissimi – risultati scientifici della missione Juno.
Leggi l'articolo
Integro il mio ultimo intervento con una foto catturata stamattina...
Si tratta di una cattura di Juno nel primo perigiove che mette in mostra il più importante "anello" del pianeta insieme ad un ospite graditissimo.
https://s8.postimg.org/50duh9xs5/PIA21644_modest.jpg
https://s17.postimg.org/c3a3o6c73/PIA21644_fig1.jpg
Fonte
Non sfugge niente... Più di un buco nero..
Inviato dal mio FEVER utilizzando Tapatalk
Mammamia che sistema complesso che è Giove!:surprised:
Aggiungo questo: https://www.tomshw.it/giove-gigante-...-immonde-85913
interessante il "concerto" trasmesso direttamente da Giove:biggrin:
Buongiorno a tutti.
La Sonda ha 2 alleati...
Telescopi sulla Terra osservano Giove per supportare la missione della sonda spaziale Juno
Due telescopi delle Hawaii sono stati utilizzati per nuove osservazioni del pianeta Giove e in particolare della sua celebre Grande Macchia Rossa. Esse sono state condotte per supportare la missione della sonda spaziale Juno della NASA, che il 10 luglio sorvolerà proprio la gigantesca tempesta gioviana. Il telescopio Gemini Nord è stato usato con speciali filtri all’infrarosso vicino per sfruttare specifici colori che possono penetrare l’atmosfera superiore e le nuvole di Giove. Lo strumento COMICS del telescopio Subaru è stato usato con filtri per gli infrarossi medi.
Continua
Metto una s[emoji4]
Corrado
:biggrin:;)