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Risultati da 11 a 20 di 46
  1. #11
    SuperNova L'avatar di Marcos64
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Mi sono informato su questo "Paradosso di Fermi", data l'infinita ignoranza non lo conoscevo pero',
    per quel che ho capito, non vedo il paradosso. Mi pare piu' un'affermazione che altro e personalmente,
    non la condivido nemmeno.
    Dob SW 254/1200 - Mak SW 127/1500 Oculari: TS Paragon ED 35, Baader Hyperion 21, UWA 7 82°, Luminos 10 82

  2. #12
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Avevo già segnalato questi video in un altra discussione.
    Ma se vi interessa https://youtu.be/sNhhvQGsMEc e https://youtu.be/1fQkVqno-uI

    Spiegano perchè il paradosso di fermi non è un vero paradosso.
    Sono molto carini. Se avete voglia di spendere 10 minuti del vostro tempo!
    Ciao.

  3. #13
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Provo a fare una riflessione.

    Premetto che non sono ne un fautore ne un negazionista del multiverso. Sono agnostico.
    Forse però ci siamo lasciati un po prendere la mano dal discorso delle "infinite possibilità per ogni evento, il quale si realizza in maniera leggermente differente in ogni universo del multiverso".
    Forse questa è una nostra pappa mentale.
    Forse stiamo disquisendo sul nulla.

    Insomma, vediamo gli indizi che dovrebbero sostenere l idea del multiverso. Secondo me sono lame a doppio taglio.
    Esempio 1: Big Bang. Il fautore del multiverso dice "perché uno solo?" il negazionista dice "perché tanti?"
    Chi ha ragione? Direi che così non se ne viene molto a capo...
    Esempio2: le costanti fisiche. Perché mai dovrebbero essere diverse da come le conosciamo? Forse esse assumono uno specifico set point di valori influenzandosi a vicenda e alla fine si manifestano solo così come noi le vediamo. Perché c, o il peso del protone dovrebbero variare? Forse sono valori che si influenzano reciprocamente ed esistono solo così come le vediamo e noi le percepiamo dal nostro limitato punto di vista umano restando però ciechi a gran parte della natura.
    Esempio3: Principio antropico. Ma insomma... qui non so cosa dire...
    Preso da Wikipedia, leggete di cosa si tratta:
    Principio antropico debole: "I valori osservati di tutte le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma assumono valori limitati dal prerequisito che esistono luoghi dove la vita basata sul carbonio può evolvere e dal prerequisito che l'universo sia abbastanza vecchio da aver già permesso ciò."
    Principio antropico forte: "L'universo deve avere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi al suo interno ad un certo punto della sua storia."
    Principio antropico ultimo: "Deve necessariamente svilupparsi una elaborazione intelligente dell'informazione nell'universo, e una volta apparsa, questa non si estinguerà mai."

    Giudicate voi...
    Per onestà vi dico che Stephen Hawking è un fautore di questo principio, ma... a me non dice granché. Non vedo nemmeno il motivo per cui vada espresso un principio di questo tipo.
    Vi dico poi che nella stessa pagina di wiki si parlava di Disegno intelligente (roba da creazionisti), quindi tirate un po voi le somme...

    Io comunque riguardo al multiverso sono agnostico.

  4. #14
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Questo mi sembra un link abbastanza serio https://www.google.it/url?sa=t&sourc...4Vcc7f2tu4px3Q
    Scritto da Amedeo Balbi, giovane astrofisico di Roma. Riporta anche i commenti di Tegmark (cosmologo svedese che ha inventato la classificazione dei tipi di multiverso) e del mitico Brian Greene.
    A quanto pare loro sono buoni sostenitori di questa ipotesi!

  5. #15
    Nana Rossa L'avatar di davide1334
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Citazione Originariamente Scritto da DarknessLight Visualizza Messaggio
    Provo a fare una riflessione.

    Esempio3: Principio antropico. Ma insomma... qui non so cosa dire...
    Preso da Wikipedia, leggete di cosa si tratta:
    Principio antropico debole: "I valori osservati di tutte le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma assumono valori limitati dal prerequisito che esistono luoghi dove la vita basata sul carbonio può evolvere e dal prerequisito che l'universo sia abbastanza vecchio da aver già permesso ciò."
    Principio antropico forte: "L'universo deve avere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi al suo interno ad un certo punto della sua storia."
    Principio antropico ultimo: "Deve necessariamente svilupparsi una elaborazione intelligente dell'informazione nell'universo, e una volta apparsa, questa non si estinguerà mai."

    Giudicate voi...
    Per onestà vi dico che Stephen Hawking è un fautore di questo principio, ma... a me non dice granché. Non vedo nemmeno il motivo per cui vada espresso un principio di questo tipo.
    Vi dico poi che nella stessa pagina di wiki si parlava di Disegno intelligente (roba da creazionisti), quindi tirate un po voi le somme...
    ah ma qua volendo si sfocia inevitabilmente nella metafisica ...comunque provando ad evitarla o aggirarla: l'ultimo principio è interessante - "deve necessariamente svilupparsi una elaborazione intelligente"- ora, "deve necessariamente" forse è un pò azzardata, però,ipotizzando una evoluzione locale longevissima ed esclusa da interventi distruttivi o "incidenti cosmici" diciamo, porterebbe ad uno stadio evolutivo dove la "ragione" riesce a superare lo stato fisico delle cose e,oltre ad evitare l'estinzione, a disegnare una filosofia dell'universo tutta diciamo....antropocentrica( è riferita all'uomo in quanto unico essere cosciente evoluto e conosciuto,ma potrebbe valere per qualsiasi altra civiltà intelligente aliena).quello che voglio dire è che lasciando perdere il principio forte, e ancora di più l'esistenza di disegni intelligenti o meno decisi da non so chi,vabbè ci siamo capiti .... è indiscutibile che noi come soggetti viventi e coscienti siamo la materia universale più evoluta,no? almeno confrontandoci con tutta quell'altra che osserviamo.... questo da un punto di vista diciamo"fisico",della materia, potrebbe essere l'ultimo stadio? ovvero una volta raggiunta la casella di "civiltà intelligente" le ulteriori evoluzioni di che matrice potrebbero essere?non più frutto di un'evoluzione "biologica" della semplice materia ma frutto della co(no)scienza dove si spalancano inevitabilmente orizzonti fantascientici

  6. #16
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Il paradosso di Fermi nasce principalmente come esercizio mentale ed è una domanda scientifica nel senso stretto, perchè è falsificabile e verificabile. Basta infatti trovare una sola civiltà extraterrestre per dare una risposta definitiva e assoluta alla domanda del paradosso di Fermi.
    D'altro canto però il problema principale della teoria a multiversi rimane l'impossibilità di poter trovare una prova a confutare, vale a dire che non riusciamo proprio ad avere idea di come dimostrare altrimenti che il multiverso non esista, cioè rimane una teoria non falsificabile a prescindere, neanche in linea teorica. Questo non significa che i multiversi non ci siano in ogni caso e che quindi siamo stati abbastanza furbi da poterlo capire, ma cerca di inquadrare il problema in un'ottica pragmatica e costruttiva.

    Tuttavia, non tutti gli scienziati supportano la falsificazione popperiana e non tutti li scienziati ritengono che una teoria per essere scientifica deve necessariamente essere falsificabile. Ci sono in effetti alcuni casi che vanno a sfavore di questo modo di approcciarsi al problema e ammetto che la falsificabilità popperiana è attualmente messa un pò in discussione. Ci sono in particolare due problemi fondamentali:
    1. Ci sono affermazioni che hanno un valore scientifico ma che di fatto non sono falsificabili. Ovvero, ci sono affermazioni che sono falsificabili solo in linea teorica (e per questo prese per scientifiche) ma che non lo sono e probabilmente non lo saranno mai all'atto pratico.
    2. Ci sono anche teorie non scientifiche che invece sono falsificabili


    Nel primo caso possiamo fare l'esempio dell'affermazione "Da qualche parte nell'Universo c'è una stella con brillamenti (flares)". Questa affermazione è effettivamente verificabile, basterà trovarne almeno una per dire che è vera. Ma non è nè sarà mai falsificabile, cioè non possiamo analizzare mai e poi mai tutte le stelle dell'Universo per concludere che nessuna di loro abbia brillamenti. Oltre a richiedere una enromità di tempo, richiede strumenti che mai riusciremo ad ottenere e oltre a ciò implica la possibilità che riusciamo anche ad osservare oltre la sfera di Hubble, cosa per noi impensabile.
    Esiste infatti un confine reale tra ciò che è in linea teorica falsificabile e cioè che lo è all'atto pratico, con i mezzi attuali. Questa condizione ricade nel cosiddetto paradosso del corvo, o paradosso di Hempel perchè anche se possiamo verificare che le stelle che osserviamo hanno o meno flares, non possiamo mai sapere se TUTTE le stelle esistenti nell'Universo siano caratterizzate da questo fenomeno. Si tratta cioè di una affermazione in linea di principio falsificabile, quindi scientifica, ma non lo è all'atto pratico, perchè non abbiamo alcun modo di osservare TUTTE le stelle dell'Universo.
    Nel secondo caso...bè diciamo che non è proprio il massimo basarsi su un principio per fare scienza che d'altro canto vede anche teorie non scientifiche essere falsificabili. Un esempio potrebbe essere quello della psicoanalisi, ampiamente criticata dal principio epistemico della falsificabilità popperiana, che di per sè non costituisce una teoria scientifica vera e propria perchè non si fonda su relazioni ben precise, univocamente determinate e su un formalismo matematico chiaro ed esteso, ma solo ed esclusivamente sull'empirismo. Eppure è falsificabile nel senso che per ogni affermazione basta trovare un caso altresì valido per far crollare quella determinata affermazione.

    Riguardo al principio antropico, secondo me si sta un pò sopravvalutando il suo significato. Lo scopo del principio antropico è quello di sottolineare come effettivamente, e penso che tutti ne converranno per una questione squisitamente logica, tutto ciò di cui facciamo esperienza e che osserviamo da un punto di vista scientiico è soggetto al nostro personale punto di vista. Che poi questo abbia un impatto reale o meno sulle conclusioni è un discorso differente. Banalmente il principio antropico è una affermazione che nasce dall'evidenza di ciò di cui siamo testimoni.
    1. Le costanti fisiche hanno i valori che conosciamo, e non altri
    2. Esistiamo insieme agli altri esseri che popolano il pianeta in quanto forme di vita e dunque l'Universo che ci ospita ha permesso ad un certo punto la nascita di questa vita terrestre
    3. Siamo esseri dotati di intelligenza, raziocinio e libertà di espressione ed in quanto tali, devono essere esistite nell'Universo le condizioni per far si che almeno il nostro tipo di forma di vita sia potuto nascere.

    Nient'altro...questo è ciò che semplicemente ci vuole dire il principio antropico, e non ritengo ci sia da crederci o meno, non è un dogma, nè una predizione su ciò che deve avvenire, ma semplicemente una formalizzazione di ciò che è già avvenuto.

  7. #17
    Gigante L'avatar di Gaetano M.
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Andrebbe tutto benissimo, se alla scienza in senso lato bastasse studiare e codificare gli effetti. Ma nella realtà anche le cause hanno la loro importanza quando si cerca di capire perchè il neutrone ha quasi la stessa massa del protone, la gravità è così debole rispetto alle altre forze fondamentali, o anche solo perchè il volume minimo dell'acqua è a 4 gradi centigradi ecc. Condizioni tutte essenziali per l'esistenza di questo universo e della evoluzione della vita.
    Ritengo minimale risolvere come fai tu: "Nient'altro...questo è ciò che semplicemente ci vuole dire il principio antropico, e non ritengo ci sia da crederci o meno, non è un dogma, nè una predizione su ciò che deve avvenire, ma semplicemente una formalizzazione di ciò che è già avvenuto."

  8. #18
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Citazione Originariamente Scritto da Gaetano M. Visualizza Messaggio
    Ritengo minimale risolvere come fai tu: "Nient'altro...questo è ciò che semplicemente ci vuole dire il principio antropico, e non ritengo ci sia da crederci o meno, non è un dogma, nè una predizione su ciò che deve avvenire, ma semplicemente una formalizzazione di ciò che è già avvenuto."
    Cosa intendi dire?

  9. #19
    Gigante L'avatar di Gaetano M.
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    I fisici, oggi, stanno ragionando su di una soluzione approssimata della Relatività Generale: https://it.wikipedia.org/wiki/Metric...rtson_-_Walker
    Riporto una frase tratta dal link:
    "La soluzione alla metrica FLRW per un fluido a densità e pressione costante sono date dalle equazioni di Friedmann. La maggior parte dei cosmologi crede che l'universo osservabile sia ben approssimato da un modello quasi FLRW, cioè un modello che segue la metrica FLRW con un'aggiuntiva presenza delle fluttuazioni primordiali in densità. In un modello strettamente FLRW, non esistono ammassi di galassie, stelle o persone, poiché essi sono oggetti molto più densi di una qualsiasi parte tipica dell'universo (circa 1 atomo per metro cubo oggi)."
    A me fa impressione, non so a voi. Poi per fortuna è arrivata la radiazione cosmica di fondo, ma molto dopo. Il mio timore è che si parte da basi ottenute con delle forzature e sopra si costruisce un grattacielo. Mi sono ricordato di quest'articolo: http://www.wired.it/scienza/spazio/2...-mai-avvenuto/ che invece partendo sempre da Einstein arriva alla conclusione di nessun Big Bang e Universo Eterno. A te Enrico non dispiacerà, peccato che non spieghi la Radiazione Cosmica di Fondo e l'Espansione.
    Quello che volevo dire, comunque, per risponderti, è che è difficile avere certezze, purtroppo.

  10. #20
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    Re: Un nuovo paradosso di Fermi può confutare il multiverso?

    Il principio antropico afferma che le leggi della natura sono organizzate in modo tale da rendere possibile la vita e la coscienza. E questo, come credo di aver capito dica Enrico, è un dato di fatto.
    Le interpretazioni però possono essere diverse. C’è chi pensa che il perfetto equilibrio che ha permesso la vita sia prova di un disegno superiore. Altri invece affermano che, semplicemente, noi osserviamo queste condizioni proprio perché, se fossero diverse, noi non saremmo qui ad osservarle.

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