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  1. #1
    SuperNova L'avatar di Valerio Ricciardi
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    2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    Allora, i primi dati sono stati messi in fila con una certa cura. Almeno da quando esistono rilevazioni accurate della temperatura, non c’è alcun dubbio che il 2015 si avvia a diventare l’anno più caldo della storia, superando (per distacco) anche il 2014, che solo lo scorso anno aveva innalzato il record. La WMO , Organizzazione meteorologica mondiale, ha confermato l'ipotesi dichiarando, non bastasse, che il periodo 2011-2015 costituirebbe il quinquennio più caldo dall'inizio dei rilevamenti.

    La soglia di 1 °C di riscaldamento medio rispetto al periodo preindustriale è stata superata per la prima volta l'anno scorso, a causa del combinato disposto del riscaldamento dovuto ad altri fattori (anche le attività umane, anche se non si sa secondo me ASSOLUTAMENTE di quanto, e non bastasse ci si concentra troppo sulle emissioni di CO2 trascurando quelle di metano da parte degli allevamenti bovini e delle perdite negli impianti di estrazione) con l’arrivo dell' ENSO, leggasi "El Niño Southern Oscillation", la nota fase di riscaldamento periodico del Pacifico orientale che ha effetti importanti sul clima a livello mondiale. Atteso nel 2014, si è in effetti palesato un anno dopo. La fase Enso ("Niño) del 2015 è seconda, pare, solo a quella del 1997, il più significativo dei tempi recenti. Gli effetti, che già si sono fatti sentire, si ritiene possano essere ancora maggiori nel 2016. Si stanno anche osservando cambiamenti dell’Oscillazione decennale del Pacifico (Pdo) e dell’Oscillazione multidecennale dell’Atlantico (Amo). L'anno scorso si è rilevata anche una debolezza della stagione dei monsoni in Asia e degli uragani in Atlantico, con probabilissime ripercussioni sul regime delle piogge e sulle temperature medie su scala regionale nei prossimi anni.

    Secondo l'agenzia meteorologica britannica "Met Office", nel 2016 il trend potrebbe persino accentuarsi, a meno di fattori naturali importanti che tendano a provocare un raffreddamento (come una eruzione vulcanica parossistica tipo Vesuvio 73, Tambora 1815, Krakatoa 1883, St.Helens 1980, o Pinatubo 1991 con importanti quantità, dell'ordine dei km cubi, di ceneri disperse sino alla soglia della stratosfera). In effetti la sola eruzione del Pinatubo comportò un calo globale riconoscibile di temperatura dell'ordine di mezzo grado, un'enormità.

    Nell’Artico l’estensione minima dei ghiacci ha raggiunto il quarto valore minimo più basso degli ultimi 30 anni: il 30% in meno rispetto alla media 1981-2010, non bastasse... minima estensione raggiunta l’11 settembre 2015 con quattro giorni di anticipo rispetto alla media.
    In Groenlandia a inizio luglio il 50% dei ghiacciai era in fase di fusione; nel 2014 nello stesso periodo erano solo il 25%. I Comitato Glaciologico Italiano ha nel 2014 certificato (con un documento noto come "Catasto dei ghiacciai italiani") che i ghiacciai nostrani - a parte quello del Gran Sasso son tutti sulle Alpi - hanno perso il 30% di superficie in 50 anni.

    Se ci spostiamo in Antartide, il 24 marzo 2015 nella base Esperanza (argentina) sita nella penisola Antartica c’erano qualcosa come 17,5 gradi. Mai registrato nulla di simile dall’uomo tanto a Sud, e si pensi che in Antartide era appena iniziato l’autunno. Il precedente primato, però era del 1961, con 17,1 °C; il che vuol dire che il dato in sé non è eccezionale. Temperature di 17 gradi nella penisola Antartica sono, secondo stime, simili a quelle che dovevano essere picchi nella norma durante il c.d. PETM, il passaggio dal Paleocene all'Eocene durante il quale si ebbe un massimo termico. Parliamo di 56 milioni di anni fa, quando al Polo Sud crescevano le palme. La medie in Antartide arrivarono a 14 °C, quelle della parte meridionale dell'oceano i 22 °C.

    Da dove si evincono questi dati? Il 6 maggio 2014 sull'autorevole rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, nota sinteticamente come Pnas, due ricercatori dell'Università di Yale, Peter Douglas e Hagit Affek, hanno pubblicato il risultato dei dati evinti analizzando i rapporti isotopici di ossigeno-18 e carbonio-13 nei bivalvi fossili campionati all’isola Seymour. Questa terra fredda, alquanto inospitale e disabitata, ma NON coperta di ghiacci, è considerata la 'stele di Rosetta antartica' - a causa della sua straordinaria ricchezza in fossili, per decifrare la storia di questo continente. Centinaia di specie diverse di conchiglie marine di tutti i tipi, uccelli, rettili acquatici databili alla fine del Cretaceo e al paleocene (circa 60-40 milioni di anni orsono), pinguini giganti, e ancora vermi, granchi e coralli, oltre a numerose impronte di piante fossili.
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    Ultima modifica di Valerio Ricciardi; 20-01-2016 alle 21:27
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  2. #2
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: 2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    Questo è un argomento interessante!

    Vorrei solo dire una cosa riguardo:
    anche le attività umane, anche se non si sa secondo me ASSOLUTAMENTE di quanto, e non bastasse ci si concentra troppo sulle emissioni di CO2 trascurando quelle di metano da parte degli allevamenti bovini e delle perdite negli impianti di estrazione
    È vero che si conosce ancora poco, ed è vero che non si sa ancora con certezza quanto l impatto umano influenzi il clima, ma dopo tutto si parla di sistemi molto complessi: i sistemi meteorologici funzionano infatti secondo la teoria del caos.
    è davvero difficile fare previsioni a medio-lungo termine. Ed è soprattutto difficile riuscire a fare tutte le rilevazioni del caso e capire con certezza le cause che influenzano i fenomeni.

    Inoltre riguardo al concentrarsi troppo sulle immissioni di CO2 rispetto che al metano, ecc... non mi trovate molto d accordo, ma semplicemente perchè penso che a fare le rilevazioni ci siano degli esperti che sanno quello che fanno...
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  3. #3
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    Re: 2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    Citazione Originariamente Scritto da Valerio Ricciardi Visualizza Messaggio
    Allora, i primi dati sono stati messi in fila con una certa cura. Almeno da quando esistono rilevazioni accurate della temperatura, non c’è alcun dubbio che il 2015 si avvia a diventare l’anno più caldo della storia
    Mica tanto. Leggi QUI.

    Clima mondo: il 2015 non è l'anno più caldo per i satelliti

    I dati satellitari che misurano la temperatura della porzione inferiore della troposfera hanno rilevato che l'anno 2015, benché tra i più caldi, non è risultato il più caldo della serie storica di 36 anni, a partire dal 1979.
    A differenza delle misure effettuate sulla superficie terrestre e marina, che sono registrate direttamente dalle stazioni meteorologiche, i satelliti ricavano la temperatura della bassa troposfera attraverso l'intensità della radiazione a microonde in risalita dalla Terra, e poi calcolano l'anomalia di temperatura rispetto al periodo di riferimento 1981-2010 (UAH) oppure 1979-1998 (RSS).
    I dati satellitari vengono poi elaborati dalla NASA (RSS) e dall'Università dell'Alabama (UAH). Entrambi i centri di calcolo hanno registrato un'anomalia media molto elevata per questo 2015, ma lontana dal valore record del 1998, anno di un altro evento de "El Nino" molto forte e simile all'attuale. Il 2015 RSS ha registrato un +0.36°C (nel 1998 +0.55°C), mentre UAH si è fermato a +0.27°C dietro al 1998 (+0.48°C) e al 2010 (+0.34°C).

    Il trend verso il riscaldamento è comunque innegabile sia dai valori reali terrestri sia dalle misurazioni satellitari, anche per queste ultime l'aumento è un po' meno rapido.
    Andamento della temperatura della bassa troposfera rilevata dai satelliti (fonte UAH)






  4. #4
    SuperNova L'avatar di SVelo
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    Re: 2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    Temperature di 17 gradi nella penisola Antartica sono, secondo stime, simili a quelle che dovevano essere picchi nella norma durante il c.d. PETM, il passaggio dal Paleocene all'Eocene durante il quale si ebbe un massimo termico. Parliamo di 56 milioni di anni fa, quando al Polo Sud crescevano le palme. La medie in Antartide arrivarono a 14 °C, quelle della parte meridionale dell'oceano i 22 °C.
    Questo, secondo la mia ignoranza in materia, implica che il riscaldamento terrestre non esiste, ovvero è random

  5. #5
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: 2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    No, non è random!

    Gli sbalzi termici sono sempre esistiti sulla terra, ma quello a cui si assiste dalla rivoluzione industriale ad oggi è un incremento molto più rapido dei normali cicli glaciazione-riscaldamento, quindi le varie specie non riescono a stare dietro al cambiamento e si stanno estinguendo. Sopravviveranno solo alcune specie e la terra cambierà aspetto.
    È un pericolo da non sottovalutare.
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  6. #6
    Gigante L'avatar di Gaetano M.
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    Re: 2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    @DarknessLight
    o così:
    "È vero che si conosce ancora poco, ed è vero che non si sa ancora con certezza quanto l impatto umano influenzi il clima, ma dopo tutto si parla di sistemi molto complessi: i sistemi meteorologici funzionano infatti secondo la teoria del caos.
    è davvero difficile fare previsioni a medio-lungo termine. Ed è soprattutto difficile riuscire a fare tutte le rilevazioni del caso e capire con certezza le cause che influenzano i fenomeni."
    o così:
    "Gli sbalzi termici sono sempre esistiti sulla terra, ma quello a cui si assiste dalla rivoluzione industriale ad oggi è un incremento molto più rapido dei normali cicli glaciazione-riscaldamento, quindi le varie specie non riescono a stare dietro al cambiamento e si stanno estinguendo. Sopravviveranno solo alcune specie e la terra cambierà aspetto.
    È un pericolo da non sottovalutare."

    Meno male che @Red Hanuman ha riequilibrato la situazione, quì basta che fa un po freddo e subito ricompaiono gli articoli a ricordare il G.W. Hanno paura di perdere i finanziamenti

  7. #7
    Gigante L'avatar di DarknessLight
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    Re: 2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    A me non sembrano negazioni l una dell altra! Al contrario.

    I cicli glaciazione-riscaldamento sono sempre esistiti. E questa affermazione è vera.
    Le previsioni meteorologiche a medio-lungo termine sono complesse perchè è valida la teoria del caos. E anche questa affermazione è vera.
    Non si conosce ancora con certezza quale e quanta sia l influenza umana nel fenomeno del riscaldamento globale. E anche questa affermazione è vera.
    Il clima è variato molto velocemente dal periodo della rivoluzione industriale e gli ecosistemi non riescono a stare dietro al cambiamento, tant'è che innegabilmente si sta assistendo a miriadi di estinzioni nel globo.


    Tra l altro penso che ci siano grossi interessi nel negare il riscaldamento globale, come è ovvio che sia...
    infatti, da dove deriva il riscaldamento globale?
    Dall eccessiva presenza di aerosol, anidride carbonica, benzene, perticolato, polveri sottili nell atmosfera che trattengono il calore terrestre...
    E da dove derivano queste cose?
    Ovviamente dalle attività umane, quindi è ovvio che ci sono grossi interessi nel nascondere il fenomeno. Che ne so, quelli che distribuiscono petrolio, benzine, fabbriche... e il riscaldamento delle abitazioni...
    È ovvio che ti dicono che il riscaldamento globale non esiste... e lo sminuiscono.

    Ma da come ho capito ormai la maggioranza degli esperti sono unanimamente a favore di questa evidenza, ovvero l effetto serra si sta intensificando, il buco nell ozono si allarga... è da anni che se ne parla! Bisognerebbe sensibilizzare le persone al riguardo anziché lasciare correre!
    Ultima modifica di DarknessLight; 21-01-2016 alle 19:56
    ...Splende in un luogo oscuro...

  8. #8
    SuperNova L'avatar di Valerio Ricciardi
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    Re: 2015, l'anno più caldo dall'inizio dei rilievi di dati attendibili

    Io non credo affatto che non si noti una reale tendenza al riscaldamento.

    Io son convinto che il livello di conoscenze a nostra disposizione è ancora inadeguato per stabilire se il ruolo del comportamento umano (certo determinante nella crescita della percentuale di CO2 che è troppo precisamente sincronizzato con la parossistica espansione delle attività umane che comportano combustione perché non vi sia un nesso) sia diciamo (omaggio a Scola) da figurante, da comparsa, da comprimario, da spalla o da protagonista.

    L'aumento della CO2 comporta una disponibilità di nutrienti maggiori per il ciclo vegetale che si basa sulla fotosintesi, che converte il carbonio della CO2 in carboidrati. Questo fa pensare che il sistema tenda ad autoregolarsi aumentando la biomassa vegetale quando la CO2 cresce, diminuendola quando cala, con un meccanismo sostanzialmente automatico come un parallelogramma di Watt di un motore a vapore.
    Però è pure vero che oltre agli incendi spontanei di foreste che raggiungono il Climax ci si mette anche l'uomo che le taglia o brucia intenzionalmente magari per passare a coltivazioni di palma da olio. Chi prevale?

    Però lo scioglimento dei ghiacci porta al di sopra della temperatura di fusione anche il permafrost canadese e siberiano. Quanto metano di origine organica vi è intrappolato? Ci si rende conto del fatto che il metano come gas serra è circa venti volte (20 volte) più efficace della CO2? Quanto influirà?

    Poi: se vanno in fusione e diventano acqua immense distese innevate in siberia, l'albedo dei suoli sottostanti diminuisce moltissimo. Ciò dovrebbe facilitare un ulteriore riscaldamento aumentando la percentuale della luce solare assorbita, specie gli IR prossimi. Quanto conta nel bilancio generale questo?
    E' maggiore l'effetto di riscaldamento dovuto ad aree prima di tundra innevata che si riforestano e diminuiscono di albedo, o prevale il fatto che è pur sempre biomassa vegetale che intrappola CO2?
    Lo sappiamo? Abbiamo a disposizione un buon modello universalmente accettato dalla comunità scientifica?

    Gli oceani possono essere immani trappole per carbonio al di sotto del c.d. limite di compensazione dei carbonati dove essi vanno in soluzione (ed il carbonio in forma ionica resta in acqua a grandi profondità). Cosa sappiamo di preciso di questo meccanismo? Quanto sta contribuendo a mitigare l'aumento di CO2 che avremmo in atmosfera se non ci fossero gli oceani? Ne abbiamo un'idea? influisce tanto, o magari influirebbe ma è troppo lento per "tenere il passo" dell'incremento della CO2 atmosferica, funzionando bene solo nell'ambito del ben più lento ciclo sedimentario?
    Lo sappiamo? Abbiamo a disposizione un buon modello universalmente accettato dalla comunità scientifica?

    Perciò nelle more in cui si dovrebbe IN OGNI CASO cercare di risparmiare risorse non rinnovabili diminuendo COMUNQUE le emissioni di CO2, se possibile, ed anche le emissioni di metano nell'atmosfera, privilegiando un utilizzo integrato del calore residuo industriale, evolvendo le tecnologie fotovoltaiche, quelle connesse al solare termico (attualmente molto più "facile" e di minore impatto reale), quelle eoliche (si iniziano a vedere modelli di impianti senza eliche o singole pale rotanti, ma con soluzioni meccaniche di minore impatto visivo e sulla avifauna), all'energia associata alle maree... troppo c'è da recuperare...

    Nelle more, il fenomeno cui pare stiamo assistendo va studiato, sviscerato, approfondito senza isterismi ma senza nemmeno negare fatti incontrovertibili come l'evoluzione dei fronti dei ghiacciai nell'emisfero settentrionale. E i media non aiutano in questo.
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