Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Planet boom, Kepler raddoppia

    Con l'annuncio in conferenza stampa internazionale della NASA di martedì 10 maggio, il numero di esopianeti confermati da Kepler viene più che raddoppiato, portando il totale a quota 3200. Le "new entries" sono 1284, 550 delle quali rocciose. Nove quelle in fascia abitabile. Così le stime, affidabili al 99 percento dicono gli scienziati....
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  2. #2
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    Metto qui il link all'altra discussione che era stata aperta in merito all'argomento.

  3. #3
    Pianeta L'avatar di fulvio_
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    Se ho ben capito la "caccia" a questi esopianeti si dà monitorando la caduta di luce di una stella. Se è chiaro che un grosso pianeta intercetta più luce di uno piccolo, non capisco come si possa stabilire se trattasi di corpo roccioso o gassoso, nè la distanza dall'astro. Potresti cortesemente spiegarmelo per sommicapi? Grazie

  4. #4
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    Ciao @fulvio_, ti rispondo in termini semplici.
    Quando si osserva il transito di un pianeta sulla stella ci sono 3 elementi che ci permettono di capirne i dettagli:
    1) la durata del transito: direttamente legata alla dimensione dell'orbita del pianeta attorno alla stella madre. Più è lungo il transito, più lontano sarà il pianeta dalla stella (e viceversa).
    2) la profondità dell'eclisse prodotta dal transito: quanta luce viene diminuita alla stella ci da direttamente informazioni sulla dimensione del pianeta rispetto alla stella, e rispetto alla sua distanza dalla stella
    3) la forma dell'eclisse: più è regolare, cioè a forma squadrata, più il pianeta ha una atmosfera sottile, dunque è più probabile che sia roccioso

    Con opportuni modelli possiamo riprodurre questo tipo di curve di luce e ricavare dunque i parametri orbitali e la dimensione del pianeta. Quanto alla rocciosità in realtà non è una conclusione certa al 100% ma per formazione planetaria non trovi mai pianeti di dimensioni terrestre che sono di tipo gassoso. I processi di accrescimento per massa si arrestano per pianeti intorno alla dimensione terrestre, o super terrestre (circa 1.5 raggi terrestri). I successivi accrescimenti avvengono per accumulo di gas (pianeti di tipo Nettuniano e Gioviano).

    I pianeti gassosi vengono comunque scovati con più facilità perchè sono quelli che più facilmente lasciano evidenza di eclissi a causa delle loro grandi dimensioni, e perchè comunque si trovano il più delle volte più distanti dalla stella, e quindi è più facile risolvere i fenomeni transienti.

  5. #5
    Nana Rossa L'avatar di davide1334
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    sul fatto dei transiti: si parla di tre per confermare l'oggetto. immagino che il primo o presunto tale venga segnato,poi il secondo confrontato alla stessa perdita di luce della stella e il terzo- se è veramente un pianeta- transiterà precisamente al momento stabilito e con la stessa intensità.... è cosi?

  6. #6
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    Giusto .

  7. #7
    Gigante L'avatar di carkinzo
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    Il problema è che con questo tempo di m……..
    di transiti ultimamente se ne fanno ben pochi!!!
    Skywatcher Explorer-150mm/750mm PDS - TS Apo 80/352 - Vixen SXP con Starbook Ten - Canon EOS 60D modificata con filtro Super UV IR Cut.

  8. #8
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    ....e questo è uno dei motivi per cui han preferito le missioni spaziali

  9. #9
    Staff • Moderatore Globale L'avatar di Red Hanuman
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico Corsaro Visualizza Messaggio
    I pianeti gassosi vengono comunque scovati con più facilità perchè sono quelli che più facilmente lasciano evidenza di eclissi a causa delle loro grandi dimensioni, e perchè comunque si trovano il più delle volte più distanti dalla stella, e quindi è più facile risolvere i fenomeni transienti.
    Scusa, Enrico, ma io ho trovato QUESTO che dice così:

    • Effetti selettivi : La probabilità geometrica di trovare un pianeta con il metodo deitransiti è proporzionale a R*/a R*: raggio della stella; a: semi-asse maggiore orbitale
    Valore tipico di probabilità: P ~ 0.0045 (1 AU/a) (R*/R)
    Charbonneau et al. (2007)


    – Conseguenze

    Privilegiati piccoli valori di semiasse maggiore e quindi periodi brevi
    Si trovano più facilmente pianeti molto vicini alla stella
    ad esempio “hot-Jupiters”
    Estremamente difficile trovare oggetti a distanze maggiori di 5 - 10 AU


    – Tale effetto selettivo rafforza quello dovuto alla limitata baseline
    temporale delle osservazioni, che già di per se’ ci porta a
    selezionare pianeti con periodi brevi
    Secondo me ha senso...

  10. #10
    Staff • Autore L'avatar di Enrico Corsaro
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    Re: Planet boom, Kepler raddoppia

    Si si è giustissimo, c'è sempre un compromesso tra dimensione pianeta e distanza!
    Quello a cui mi riferivo io è la scoperta di pianeti terrestri. Gli hot-Jupiter sono relativamente facili da osservare perchè sono grandi prima di tutto, ma generalmente orbitano esternamente a quelle dei pianeti terrestri, anche se fino ad oggi rimane un effetto di selezione. Se vogliamo trovare pianeti più interessanti, c'è il problema di quanto sono vicini alla stella e di quanto sono piccoli. Scovare pianeti piccoli a distanze di abitabilità è difficile proprio perchè le loro dimensioni non ci permetteno di risolvere i transiti temporalmente, e ciò è dovuto al fatto che le variazioni di flusso indotte sulla stella diventano piccolissime.
    Ultima modifica di Enrico Corsaro; 20-05-2016 alle 20:45

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