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  1. #1
    Nana Bruna L'avatar di Ivan Priano
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    Universo olografico e Olometro di Hogan

    Buon giorno, da tempo sono a conoscenza dei principi teorici di questa interpretazione dell'Universo (peraltro non di facile intuizione) che rappresenterebbe la materia e lo spazio tempo come una proiezione dell'informazione; l'informazione rappresenterebbe l'unità costituente dell'Universo...

    Ora, ciò che mi era ignoto è che fosse in programma un esperimento per provare questa teoria: un doppio interferometro predisposto a rilevare un disturbi nel segnale alla scala di Planck!
    Ma io mi chiedo... una strumentazione del genere, che indaga la trama dell'Universo a quelle scale, come può essere isolata a tal punto da confermare che la rilevazione di un eventuale disturbo non sia dovuta ad un errore?

    Ed in secondo luogo, un risultato positivo dell'esperimento che conseguenze avrebbe sulla fisica moderna?
    Grazie mille!

    http://en.wikipedia.org/wiki/Holometer
    http://www.astroengine.com/2010/10/h...e-time-scales/
    Ultima modifica di Ivan Priano; 07-05-2012 alle 12:27 Motivo: Correzione ortografica

  2. #2
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Bah, Ivan, la questione è veramente complessa e ostica, come hai potuto constatare.
    Comunque, per il poco che ne so, l'olometro di Hogan è un "banale" interferometro, che lavora sulle altissime frequenze (circa un milione di Hz).
    A queste frequenze non doverebbe essere influenzato da fenomeni naturali o artificiali (come invece capita a LIGO e ad altri esperimenti del genere), e dovrebbe captare le eventuali fluttuazioni dello spazio - tempo alla lunghezza di Planck, sempreché lo spazio sia "discreto" e non continuo.

    Se questo esperimento dà risultati positivi, sarebbe un punto a favore dell'universo olografico, e potrebbe portare ad una formulazione in senso "informatico" (se mi consenti il termine) della tanto ricercata legge dell'unificazione dell'universo.
    Sempre se ho capito bene, in tal caso potrebbe essere che la terza dimensione spaziale non sia altro che una proprietà emergente dell'universo, come tutte le particelle e le forze esistenti.

    In realtà, mi sembra un po' fantasiosa come teoria. E un'indicazione che le cose non stiano così è arrivata dall'esplosione di una supernova in una lontanissima galassia. Se lo spazio è discreto, la sua composizione alla lunga influenzerebbe i raggi gamma provenienti dalla supernova, rallentandone alcuni e sfasandone l'arrivo rispetto agli altri. Ma, sempre se ricordo bene, non è stata riscontrata alcuna evidenza di questo fenomeno.

    Per ulteriori delucidazioni e per eventuali correzioni ti rimando a Enzo, e ti consiglio di leggere l'ottimo articolo pubblicato su "le Scienze" di aprile 2012.

  3. #3
    Nana Bruna L'avatar di Ivan Priano
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Ah, mi ero dimenticato di risponderti!
    A Le Scienze sono abbonato, era proprio da quell'articolo che mi erano venuti tutti quei dubbi!

  4. #4
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Citazione Originariamente Scritto da Ivan Priano Visualizza Messaggio
    Ah, mi ero dimenticato di risponderti!
    A Le Scienze sono abbonato, era proprio da quell'articolo che mi erano venuti tutti quei dubbi!
    Non mi hai detto, però, se i dubbi ti sono passati...

  5. #5
    Nana Bruna L'avatar di Ivan Priano
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Non mi hai detto, però, se i dubbi ti sono passati...
    Sinceramente no... Non riesco ad immaginarmi, per quanto mi sforzi, che genere di soluzione possano adottare per isolare la strumentazione dall'ambiente. Se i laser effettivamente sono tarati per rilevare distorsioni alla scala di Planck penso che anche un cane che corre su un prato a un chilometro di distanza possa far comparire rumori nel segnale...

  6. #6
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    Cool Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Citazione Originariamente Scritto da Ivan Priano Visualizza Messaggio
    Sinceramente no... Non riesco ad immaginarmi, per quanto mi sforzi, che genere di soluzione possano adottare per isolare la strumentazione dall'ambiente. Se i laser effettivamente sono tarati per rilevare distorsioni alla scala di Planck penso che anche un cane che corre su un prato a un chilometro di distanza possa far comparire rumori nel segnale...
    Il punto è che non hanno un grosso bisogno di schermature.
    Le frequenze che cercano sono talmente elevate che tutto il resto è sicuramente rumore di fondo.
    A quanto pare, tutti gli altri fenomeni naturali producono vibrazioni a frequenze enormemente minori.....
    E' un po' come regolare il sintonizzatore della radio... Capti solo quella giusta, e tutte le altre le ignori.

  7. #7
    Nana Bruna L'avatar di Ivan Priano
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Ah se la mettiamo cosi allora è... "Facile"!
    Rationalem porro sortitis naturam quae melius res quam ratio proponitur?

  8. #8
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Citazione Originariamente Scritto da Ivan Priano Visualizza Messaggio
    Ah se la mettiamo cosi allora è... "Facile"!
    Come no!

  9. #9
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    se non mi sbaglio Red, c'è anche uno studio del fisico L.Susskind che parla dell'oleografia in corrispondenza di un buco nero o comunque oltrepassato il confine degli eventi...... riguardo a ciò che idea ti sei fatto?

  10. #10
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    Re: Universo olografico e Olometro di Hogan

    Citazione Originariamente Scritto da etruscastro Visualizza Messaggio
    se non mi sbaglio Red, c'è anche uno studio del fisico L.Susskind che parla dell'oleografia in corrispondenza di un buco nero o comunque oltrepassato il confine degli eventi...... riguardo a ciò che idea ti sei fatto?
    In realtà, l'idea dell'universo olografico è partita proprio dalle considerazioni fatte sul buco nero.
    Il concetto è piuttosto complicato (e oscuro anche a me), ma vediamo di semplificarlo.
    Il buco nero, come ho già scritto QUI, è un'oggetto che per sua natura viola diversi principi di conservazione, proprio perché tutto al suo interno sembra scomparire e non tornare più indietro.
    Alcuni di questi problemi sono stati affrontati da Bekenstein e Hawking, e riguardavano la conservazione dell'entropia.
    Un'altro problema è quello della conservazione dell'informazione, che è stato affrontato anche da Gerardus 't Hooft e sviluppato da Leonard Susskind, supponendo che l'informazione sia conservata nella superficie terminale dell'orizzonte degli eventi. Questa superficie, quindi, può essere sviluppata nella terza dimensione, esattamente come un'ologramma.
    Questa soluzione ha dei punti in comune con la teoria delle stringhe, ma ha anche dei riflessi metafisici e filosofici.
    E l'estensione di questa soluzione ha portato all'idea dell'universo olografico.
    E' senz'altro una teoria interessante, ma ci sono anche altre valide alternative. E per ora, sia la prima che le seconde non hanno controprove.....

    Comunque, se ti interessa, QUI trovi l'articolo in pdf scritto da Susskind nel 1994, riguardante questo approccio.
    E' in inglese, ma nei principi e nelle descrizioni mi sembra comprensibile.
    Ho solo dato una scorsa veloce, però, e non te lo posso garantire...

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