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    Pianeta L'avatar di Time
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    La rottura della simmetria conserva la memoria ?

    Ritengo che il concetto di simmetria possa avere dei risvolti anche di tipo filosofico.
    Traendo spunto da questa riflessione chiediamoci se la rottura della simmetria possa avere qualche conseguenza, quello che io chiamo memoria.
    Mi spiego.
    L'equivalenza tra massa inerziale e gravitazionale e' un esempio di sistema simmetrico nel senso che per il principio di equivalenza sono due sistemi indistinguibili.Ricordate l'esempio di un astronave in acellerazione costante dove l'occupante con i piedi piantati alla base non sa se si trova in un sistema acellerato o gravitazionale.
    Se lascia cadere due masse verso il pavimento ritrova lo stesso comportamento ripetendo l'esperimento in un campo gravitazionale ad un'altezza tale che g possa essere uguale all'acellerazione dell'astronave.
    Certo e' un procedimento ideale ma per piccole distanze attendibile (risulterebbero superflue forze mareali e di direzione)
    Se "drogassimo"l'esperimento del nostro astronauta immaginando ad esempio che una massa sia di legno e l'altra di ferro
    con l'aggiunta di un campo magnetico si romperebbe questa simmetria ma nel momento che togliessimo il campo si ripristinerebbero le condizioni iniziali riacquistando quindi il sistema le caratteristiche iniziali.
    Questa perturbazione ha lasciato delle conseguenze? Direi di no.Anche dopo possiamo dire che i due sistemi siano simmetrici
    come prima senza nessuna conseguenza.
    Ora valutiamo due sistemi inerziali.
    Immaginiamo la nostra astronave in un sistema inerziale nello spazio profondo e senza nessun tipo di riferimento.
    Ad un certo punto il nostro astronauta "apre" il finestrino e dopo aver preso con la mano un oggetto allunga il braccio fuori e apre la mano lasciando l'oggetto fuori.
    Se per sfizio dopo 5 anni decidesse di guardare fuori vedrebbe sempre l'oggetto li' dove lo ha posizionato e cioe' davanti al finestrino e fuori dall'abitacolo.
    Ora decide di acellerare.Si porta quindi ad una velocita v rispetto all'oggetto A che vedra' allontanarsi a velocita' -v. Ha perturbato il suo sistema mentre l'oggeto fuori no.
    Ora l'occupante sa che accendendo i motori e consumando energia anche per poco la sua velocita' rispetto ad A e' reale cioe' il suo nuovo sistema inerziale conserva la "memoria"(v) di quello che e' stato fatto ma che non e' stato fatto da A.
    In effetti non e' un errore concettuale affermare che l'astronave si e' portata in un nuovo sistema inerziale mentre A no.
    Cioe' l'astronauta puo' affermare che dopo aver acellerato si sta muovendo rispetto ad A,e dopo 5 minuti pur rimanendo nel nuovo sistema inerziale non puo' aver perso la memoria (v) cioe' sempre potra' dire che si sta muovendo rispetto ad A.
    l'allontanamento dall'astronave di A e' solo la conseguenza dell'azione di acellerare dell'astronave.
    La trattazione ufficiale imporrebbe, anche se dopo l'acellerazione l'astronave si ritrova in un sistema inerziale,
    che astronave e A siano simmetrici in quanto appartenenti entrambi a sistemi inerziali.
    Chiedo:
    Che differenza c'e tra la simmetria descritta prima (R.G.) e questa (R.R.)?

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