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  1. #11
    Staff • Autore L'avatar di corrado973
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    Re: Sempre a proposito dell'estinzione dei dinosauri

    Sperando di non causare pasticci per via del titolo metto questa notizia che lega NASA e dinosauri...

    pare che... "per il cortile del Goddard Space Flight Center, nel Maryland, sia possibile imbattersi anche nelle impronte lasciate da dinosauri e piccoli mammiferi vissuti oltre 100 milioni di anni fa. Sono almeno 70 quelle ritrovate impresse su un'enorme lastra di arenaria, lunga 2 metri e mezzo"...

    http://www.ansa.it/canale_scienza_te...ed3c7eb23.html
    Dobson gso 10",oculari:30mm,25mm,16mm,9mm,5mm. Barlow televue 2x,vari binocoli.
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  2. #12
    Staff • Autore L'avatar di corrado973
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    Re: Sempre a proposito dell'estinzione dei dinosauri

    C'è una novità, uscita in rete il 17 gennaio.

    L'estinzione di massa, 66 milioni di anni fa, fu causata dall'alterazione del clima terrestre innescata dalla caduta di un asteroide di circa 10 km di diametro. Uno studio della Yale University esclude il contributo dell'eruzione vulcanica Trappi del Deccan, che si verificò anch'essa fra il Cretaceo e il Paleocene

    Asteroide, eruzione o entrambi i fenomeni? Ora non ci sono dubbi: fu proprio un asteroide il fattore determinante dell'estinzione di massa dei dinosauri, avvenuta circa 66 milioni di anni fa, cui seguì l'ascesa dei mammiferi che occuparono le nicchie ecologiche che si erano improvvisamente liberate. Lo rivela il geologo Pincelli Hull, della Yale University, in un articolo pubblicato su Science, come informa Media Inaf, il notiziario online dell'Istituto nazionale di astrofisica.

    Ecco due fonti.

    http://www.rainews.it/dl/rainews/med...a1.html#foto-1

    https://www.media.inaf.it/2020/01/20...ler-asteroide/
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  3. #13
    Pulsar L'avatar di frignanoit
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    Re: Sempre a proposito dell'estinzione dei dinosauri

    Mah! Questi esseri antichi bene o male erano geneticamente abbastanza legati, anche se di varie specie, e se fosse stato un virus? una pandemia? poi ho letto tempo fa che per l'epoca in cui sono vissuti il sistema solare si trovava in un altra area della Via Lattea, quasi opposta a quella attuale, com'era tutto il sistema all'epoca in quell'area? il fatto che erano tutti o quasi giganti non poteva anche essere frutto di una diversa gravità generale? non ho mai letto che si siano posti queste domande..
    Bino-10-30x60 C-VX 8"N/f5 ADV EXOS-2 - C-XLT 6"N/f5 AMS - AC 80/400 Ocu: Pl-4,6,9,12,15 Zoom-7x21 UWA-23 SWA-24 SPl-26 SPL-32 SPl-40mm Barlow-2,25/1,3x, Antonio

  4. #14
    Staff • Moderatore Globale L'avatar di Red Hanuman
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    Re: Sempre a proposito dell'estinzione dei dinosauri

    Sicuramente i dinosauri erano geneticamente simili, ma non più di quanto possa essere simile un essere umano ad un uccello o ad un altro mammifero.
    Passaggi di virus interspecie ci sono stati e ci sono tutt'ora (vedi la nuova influenza emergente in questi giorni in Cina), ma che siano mortali per tutte le specie la vedo dura.

    Tra l'altro, di dinosauri ce n'erano di ogni dimensione, da quelli grossi come una gallina (Parvicursor remotus) o meno a quelli enormi (Argentinosaurus huinculensis).
    Eppure, il più grande dei dinosauri era un quarto circa di una balenottera azzurra.

    Le dimensioni non dipendono né da una gravità diversa (la tettonica a zolle non dà alcun indizio in quella direzione, @Valerio Ricciardi mi dia conferma), né da un eventuale eccesso di ossigeno (non esistono testimonianze geologiche).

    Le dimensioni ragguardevoli di ALCUNI dinosauri, probabilmente, sono il risultato di diversi stimoli convergenti: il fatto che fossero parzialmente omeotermi (non completamente a sangue caldo) spingeva nella direzione di corpi massicci sia per mantenere la temperatura corporea stabile (un corpo trattiene il calore in proporzione alla sua massa e in proporzione inversa alla sua superficie), sia perché potevano dedicare più energia alla crescita e meno alla temperatura.
    Molto gioco, poi, ha avuto la selezione: a erbivori sempre più grandi (in modo da potersi difendere meglio) DOVEVANO corrispondere carnivori ancora più grandi, in una eterna rincorsa.
    Alla fine, l'asteroide ha congelato tutti e tutto...
    Ultima modifica di Red Hanuman; 21-01-2020 alle 15:53

  5. #15
    Sole L'avatar di Ro84
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    Re: Sempre a proposito dell'estinzione dei dinosauri

    I dinosauri ricevettero il colpo di grazia dalla caduta dell'asteroide, ma l'ambiente era già alterato per altre ragioni. Da decenni si fa a gara fra scienziati e ricercatori a chi ha ragione fra eruzioni e asteroide, e alla fine si confondono le idee.

    La teoria secondo cui le eruzioni del Deccan, avvenute quando l'India si trovava sopra il punto caldo di Reunion, avrebbero causato da sole l'estinzione dei dinosauri è stata già ampiamente sconfessata decenni fa, quando si è trovato il cratere del Messico, e più o meno definitivamente accantonata negli ultimi anni, quando si sono scoperti altri crateri contemporanei al largo di Mumbai e nel Mare del Nord: probabilmente lo stesso asteroide si era frammentato, impattando quindi in più punti, col cratere maggiore in Messico. Dunque è vero, è solo l'asteroide la causa dell'estinzione faunistica su grande scala del tardo Cretaceo.

    Ma se i vulcani non c'entrano niente con l'estinzione, di certo hanno aiutato la missione distruttiva dell'asteroide. L'ambiente sulla Terra era già sottoposto a diversi stress anche (ma non solo) a causa del vulcanismo e questo è ampiamente dimostrato nel record fossilifero fin dal Campaniano (il periodo del Cretaceo immediatamente precedente al Maastrichtiano, l'ultimo, in cui è avvenuta la catastrofe finale); in particolare stress sono stati evidenziati nelle associazioni a foraminiferi, con diversi rapidi turnover specifici (segno inequivocabile di stress ambientale) e persino nelle ammoniti, con la comparsa di forme eteromorfe (ossia con conchiglia che nelle fasi giovanili cresce in un modo e nelle fasi adulte si sviluppa in altro modo), considerate "degenerative" e caratteristiche proprio di ambienti a forte stress. Anche la tettonica può aver avuto il suo ruolo, con frequenti variazioni eustatiche (livello del mare che cambia spesso) e conseguente variazione dell'ampiezza degli ambienti adatti agli ecosistemi di piattaforma, da sempre i più produttivi.

    Insomma il mondo del tardo Cretaceo non era certo il "paradiso faunistico" che spesso si tende a credere, specialmente se confrontato col medio Cretaceo, appena 20 milioni di anni prima.

    Sulla questione delle dimensioni degli animali, sono d'accordo con Red Hanuman per i fattori da lui esposti e confermo che il livello di ossigeno, derivabili dai rapporti isotopici, non era a livelli eccezionali ma sostanzialmente nella norma, a differenza di quanto invece era accaduto con l'eccesso di ossigeno riscontrato nel Carbonifero, 200-250 milioni di anni prima. Talvolta poi ammiriamo le dimensioni dei dinosauri terrestri e ci fanno effetto proprio perché animali terrestri, ma non dimentichiamo che proprio oggi vive quella che, basandosi sul record fossilifero conosciuto, è di fatto l'animale più grande mai apparso sulla faccia della Terra: la balenottera azzurra, le cui dimensioni fanno impallidire i più grandi bestioni del passato. Ma si tratta di animali marini e quindi non sempre ce ne rendiamo conto.
    Roberto - Strumenti: Dobson Skywatcher 203/1200; Skywatcher Startravel 80.
    Oculari/filtri: Zoom Baader 8-24 Mark III + Barlow; Baader 36 asferico / UHC-S, OIII, PV.

  6. #16
    SuperNova L'avatar di Valerio Ricciardi
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    Re: Sempre a proposito dell'estinzione dei dinosauri

    Citazione Originariamente Scritto da Red Hanuman Visualizza Messaggio
    Le dimensioni non dipendono né da una gravità diversa (la tettonica a zolle non dà alcun indizio in quella direzione, @Valerio Ricciardi mi dia conferma)
    Per quel che mi è dato sapere, no. Non ci son prove serie di nessun tipo, che abbia sentito, che possano far ritenere reale l'ipotesi di una percettibile variazione della costante gravitazionale, almeno nel tempo geologico più recente - quello associato alla comparsa di forme di vita.
    Ma non son da considerare uomo molto aggiornato, prendete con le pinze.

    Una delle dimostrazioni più plateali della statura, come Studioso e Didatta del Professore (la sequela di maiuscole, credimi, è per me moralmente obbligata ed è ancora ben poca cosa se ripenso a quello che ha dato agli studenti della mia "infornata" a La Sapienza) di Maurizio Parotto, che ebbi immeritatamente in sorte per la cattedra di Geologia e quella di Rilevamento geologico, fu l'idea di invitare, essendo lui di passaggio a Roma, un personaggio che attorno al 1980 era noto come "il diavolo tasmaniano".

    Parlo di Samuel Warren Carey, che tutti chiamavano solo il professor Carey, l'autore del a suo tempo abbastanza diffuso "The Expanding Earth" (1976).
    Un grande geologo, veramente non un superficiale esaltato dalle sue convinzioni, voglio dire... nulla a che vedere con l'eccentrico dilettante di turno alla ricerca di facile visibilità mediatica che riposiziona a suo piacimento la mitica Atlantide (ogni riferimento a Sergio Frau è incidentale, eh?) che su Wikipedia in italiano viene descritto come un convinto assertore, fra i primi, del meccanismo della subduzione della crosta terrestre; e questo mi lascia semplicemente basito, perché mi sembra addirittura di risentire il timbro della sua voce quando, nell'aula grande dove si faceva lezione delle materie più frequentate ed obbligatorie, verso la fine della sua appassionata conferenza ribadì "subduction is a myth!"
    Attenzione, la maggior parte della comunità scientifica non era e non è d'accordo con lui, ma non immaginatevi il Giacobbo di turno applicato alla geologia. Parliamo di grandi studiosi e fortissime personalità forse minoritarie, ma universalmente rispettate e rispettabili anche se e quando le evidenze sperimentali non sembrano confermare le loro visioni.

    Ancora ricordo la conferenza che fece a noi studenti, trattato con grandissima cordialità e rispetto da Parotto, che pure non condivideva praticamente nulla della sua interpretazione; a noi Parotto ci aveva consigliato infatti come uno dei vari (tanti... che Dio, se c'è, lo benedica ora e sempre) testi di riferimento il lavoro di Alfonso Bosellini "Tettonica delle placche e Geologia" del 1978.

    La moderna teoria della Tettonica a placche aveva trovato ormai innumerevoli riscontri petrografici, sismologici e geochimici dalla seconda metà degli anni '70, e mandato in pensione la più complessa e problematica Teoria delle geosinlclinali del francese Jean Auboin. Ma attenzione: in Geologia come nel maiale, non si butta mai nulla.

    Una Teoria più organica, coerente, solida di fronte alle verifiche sperimentali e a rilevamenti sempre più raffinati e precisi sul terreno può su un tema sostituirne un'altra,
    ma come forse Keplero senza il lavoro osservativo sistematico e profondissimo di Tycho Brahe (che pure era un "geocentrico convinto") sulle parallassi planetarie sarebbe arrivato probabilmente più tardi e con maggiore difficoltà alla formulazione delle sue leggi,
    allo stesso modo senza gli studi di Auboin sulle geosinclinali, così come senza la Teoria di Wegener che pure "cannava" in pieno la fonte di energia, il "motore" dinamico alla base della deriva dei continenti, non si sarebbe arrivati alla spiegazione generalmente oggi accettata di quel che vediamo in superficie.

    La tettonica globale - come ce la raccontavano in Italia Bosellini, Praturlon, Parotto, Funiciello - era alla fine molto più convincente di quella di una Terra in espansione, che aveva bisogno per funzionare di un assioma: l' incostanza della costante gravitazionale.
    La Tettonica delle placche, con un diametro sostanzialmente costante del pianeta ed un valore di G sostanzialmente stabile, funzionava alla grande lo stesso senza dover rompere tabù vari.

    Però è e resta vero che se si provano a far combaciare i confini delle placche continentali - come sempre correttamente considerando come confine non la superficie sopra il livello del mare ma quella sino all'inizio della scarpata continentale - non su un geoide delle dimensioni attuali, ma su uno di un diametro solo dell'80% di quello su cui viviamo oggi... they mach a lot better.

    Eh, questo è un fatto... difficile da contestare. Anche se l'idea di variare di non pochissimo il volume della nostra Terra richiede delle arrampicate sugli specchi micidiali per giustificarlo. A meno di non intervenire sulla costante gravitazionale... facendola diventare molto poco costante nel tempo. Ma allora mi si deve spiegare perché...

    Visto che ho citato delle cose... vi agevolo un articolo non malfatto del tempo, che lessi e che ho fortunosamente ritrovato...

    https://books.google.co.uk/books?id=...page&q&f=false

    e qui c'è il Bosellini, immutato da allora e ancora adesso dopo oltre 40 anni fresco come una rosa. Consigliabilisismo a tutti

    https://www.amazon.it/Tettonica-plac.../dp/880800158X
    INQUINAMENTO LUMINOSO - segnala impianti illegali nel territorio laziale, protetto dalla L.R. n. 23/2000: www.laziostellato.org

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