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Discussione: Materia oscura

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    Meteora L'avatar di Giorgio Mistenda
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    Re: Materia oscura

    salve, riporto un pezzo di un mio post in cui espongo, spero semplicemente, un possibile nuovo punto di vista sulla faccenda Materia Oscura:
    "Consideriamo la curvatura dello spaziotempo galattico rappresentata dal piatto interamente liscio e concavo (cioè senza parti piatte) di una roulette, e una stella esterna rappresentata dalla pallina. Rispetto al tavolo su cui è ancorata la roulette (uno spazio concepito come astratto e fisso) la pallina gira a 50 km/s, come previsto dalle leggi di Keplero, ma rispetto ad un punto solidale con il piatto della roulette, piatto che sta girando in controsenso (come nel gioco vero) ad una velocità angolare tale che al suo bordo sia pari a 200 km/s, la pallina sta girando a 250 km/s, come appunto risulta accadere dalle osservazioni.
    Ora, c’è un concetto essenziale da fare nostro e figurarci mentalmente per quanto riguarda l'introduzione di una eventuale rotazione dello spaziotempo, strettamente collegato alla non esistenza di uno spazio assoluto di riferimento di tipo newtoniano. Infatti dire che la curvatura (lo spazio) del piatto sta ruotando nello stesso senso della pallina equivale in tutto e per tutto a dire che il piatto fisico della roulette sta ruotando in senso inverso (come avviene nel gioco). Cioè in tanto possiamo dire che lo spazio (relativo) del piatto sta ruotando nello stesso senso della pallina in quanto e soltanto perché i punti di riferimento inerziali della pallina (il piatto) stanno ruotando in senso retrogrado rispetto ad essa. E’ come riconoscere dall’impronta, concava e figurativa, la zampa, convessa e fisica, che l’ha lasciata.
    C’è una velocità limite a cui posso lanciare la pallina (sempre in senso inverso, come nel vero gioco appunto) sul piatto in rotazione, perché essa percorra il bordo del piatto rotante senza ricadere al centro e senza trasbordare. Se mi trovo ancorato ad un punto del piatto, come noi sulla Terra, da ignaro della rotazione del piatto misuro la velocità della pallina come pari a 250 km/s. Quando tuttavia applico le leggi di Keplero senza tener conto della rotazione e della inerzia del piatto, non faccio altro che ancorare il piatto ad uno spazio astrattamente fisso, come ad esempio il tavolo su cui poggia la roulette: ciò corrisponde a bloccare bruscamente il piatto.. e la pallina se ne va!
    Questo il dilemma per la cui soluzione si introduce l’apparente bisogno di materia oscura, cioè di massa aggiuntiva che renda molto più concavo e in pendenza il bordo del piatto.
    Per dirla in termini vettoriali, il vettore tangente inerziale (250 km al secondo) sopravanza di cinque volte il vettore ortogonale e centripeto gravitazionale (50 km al secondo), ma in quel secondo lo spazio ha sopravanzato (o meglio rincorso) la stella per quattro quinti del percorso (200 km) comportandosi da antivettore tangente, se vogliamo, lasciando per composizione un vettore tangente netto di 50 km/s; oppure, ha sopravanzato (rincorso) la stella riducendone il percorso effettivo a 50 km, se invece vogliamo esprimerci così (non ci è dato un riferimento assoluto, per cui dovremmo dire più che “percorso rispetto allo spazio”, percorso effettivo rispetto alle altre stelle che stanno facendo la stessa cosa - da qui inerzia “remota”, che sta al posto di “inerzia del piatto della roulette”-).
    Come - riguardo la componente gravitazionale - la curvatura percorsa da ogni stella localmente, per quella singola stella, è data, ma globalmente è causata da tutte le stelle della galassia, così - riguardo la componente inerziale - la rotazione della curvatura stessa localmente, per la singola stella, è data, come un tapis roulant in controsenso, ma globalmente non ha altra causa e parametro angolare di riferimento che la rotazione inerziale comune (remota) di tutte le altre stelle della galassia (dal punto di vista della stella singola sembrano comportarsi, secondo dopo secondo, in solido come suo sistema di riferimento, come un disco rotante in controsenso).
    Mentre i sistemi spazio-rotanti, per alcune considerazioni semplici, favoriscono la formazione dei bracci di spirale, la loro ipotetica inclusione nella teoria non altera in alcun modo quanto conosciamo del funzionamento di sottosistemi gravitazionalmente legati come gli ammassi stellari, le stelle binarie o multiple, o i sistemi planetari. In quanto co-rotanti in ogni loro elemento costitutivo in relazione al sistema principale, non c’è alcun eccesso netto di inerzia propria, e le loro orbite reciproche rimangono nient’altro che quel sofisticato groviglio di cadute libere gravitazionali reciprocamente condizionantesi che tanto ammiriamo."

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