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Risultati da 31 a 40 di 46
  1. #31
    SuperGigante L'avatar di Alfiere
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Citazione Originariamente Scritto da Red Hanuman Visualizza Messaggio
    Specie se troveremo ossigeno molecolare nell'atmosfera di qualche pianeta...
    L'O2......... Quella si che sarebbe la conferma di.. TUTTO.
    Acqua allo stato liquido, condizioni favorevoli, fotosintesi, in poche parole la vita, l'O2 è la vita per come la conosciamo noi, non la semplice acqua allo stato liquido......

    Ed è quella molecola che si cerca infatti, o meglio, cercherà... e non fra decenni, ma solo fra qualche anno quelle atmosfere, a patto che ci siano, sarebbero analizzabili.
    Astronomia: Skywatcher Mak 127; USM 15x70
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  2. #32
    Gigante L'avatar di Gaetano M.
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    C'è un motivo per lasciar fuori i grandi satelliti di Saturno e Urano. Anche Encelado non tanto grande farebbe ben sperare!

  3. #33
    Meteora L'avatar di cricetoolandese
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    La cosa che mi scoccia di più è non vivere altri 250 anni per sapere e vedere!

  4. #34
    Pianeta L'avatar di maxluna
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Pare che la cosa più fattibile, oggi, sarebbe quella di far viaggiare vele solari leggerissime con un fascio di raggi laser sparato dalla terra. Chi crede in questo progetto dice che potrebbero raggiungere il 20% della velocità della luce(fonte https://www.ansa.it/scienza/notizie/...94c39ec41.html ). Sarebbe fantastico! In 20 anni(4 anni luce x 5 = 20 anni) arriva su Centauri e invia foto da vicino, che raggiungerebbero la terra alla velocità della luce(4 anni). Comunque ho i miei forti dubbi che possa raggiungere simili velocità ed arrivare su Centauri sano e salvo...
    Ultima modifica di maxluna; 24-02-2017 alle 10:46

  5. #35
    Nana Bruna L'avatar di Stefanone
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Citazione Originariamente Scritto da Red Hanuman Visualizza Messaggio
    Tutto dipende da quanto il pianeta è vicino alla sua stella: più vicino è, e più ovviamente è tollerabile lo scarto tra il piano orbitale e la linea che li congiunge all'osservatore (noi). Quindi, non sempre è necessario un "perfetto allineamento".
    E' però ovvio che questa necessità limiti il numero di pianeti che possono essere rilevati.

    Eh, no! Più sono vicini al loro Sole e più velocemente l'orbita viene percorsa. I tempi di passaggio davanti alla stella si riducono, ma aumenta il numero di passaggi...
    A me interessava principalmente evidenziare il fatto che i pianeti rilevabili con questo sistema, che alla data è il migliore, sono una minima frazione dei pianeti potenzialmente esistenti.
    E che Trappist-1 appunto perchè piccolo ospita dei pianeti il cui periodo di rivoluzione massimo è 12 giorni...
    Obiettivo raggiunto!!!

    Invece, per quanto riguarda il mio "refuso" derivato dalla troppa fretta, la tua "correzione" altrettanto frettolosa è mooolto dubbia... ovvero:
    Partendo dall'ovvio presupposto che il periodo di interferenza tra una stella e un suo pianeta nei confronti di un osservatore esterno è misurabile con un angolo che comprende il tratto di percorso orbitale sovrapponibile o quasi alla stella rispetto all'osservatore esterno è ovvio che:
    Più un pianeta è vicino alla sua stella più l'angolo è grande, ovvero più il pianeta è distante più l'angolo è piccolo.

    Ne deriva che: supponendo che Trappist-1 abbia un pianeta con un periodo di rivoluzione di 120 giorni ovvero 10 volte maggiore del pianeta più lontano osservato, se calcoli i rispettivi tempi di interferenza per unità di tempo vedrai che il più vicino in 10 transiti avrà un tempo di interferenza maggiore.
    ... ne deriva anche che per "confermare" l'esistenza del pianeta più lontano pianeta occorre un tempo verosimilmente 10 volte maggiore!!!

  6. #36
    SuperGigante L'avatar di Gianluca97
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Citazione Originariamente Scritto da maxluna Visualizza Messaggio
    Pare che la cosa più fattibile, oggi, sarebbe quella di far viaggiare vele solari leggerissime con un fascio di raggi laser sparato dalla terra. Chi crede in questo progetto dice che potrebbero raggiungere il 20% della velocità della luce
    Non credo molto a questo progetto sinceramente: avevo visto un interessante documentario su NG e parlavano appunto delle propulsioni spaziali, da quello che ho capito si sfrutterebbe il vento solare che garantirebbe il raggiungimento di una buona velocità, ma una volta che termina questo effetto si esaurisce la spinta e l'astronave avrebbe da lì in poi la stessa velocità; per questo la vedo poco adatta per viaggi interstellari anche perchè il fascio laser dovrebbe essere potentissimo, ma è un mio parere. Inoltre voglio vedere delle enormi ma sottili vele con i detriti cosmici.
    Avevo trovato molto interessante invece l'idea di usare la propulsione ionica che garantirebbe un'accelerazione lenta ma costante e duratura con la possibilità di raggiungere velocità elevate; il problema di questa propulsione è l'usura dei motori stessi che sarebbe molto elevata, per il momento.
    Osservo con Dobson Skywatcher 8"; oculari: ES 24mm 68°, ES 8,8mm 82°, Planetary HR 6mm 60° Fotografo con una Pentax K5 e Sky-Watcher 80ED su EQ5 SynScan

  7. #37
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Citazione Originariamente Scritto da Stefanone Visualizza Messaggio
    A me interessava principalmente evidenziare il fatto che i pianeti rilevabili con questo sistema, che alla data è il migliore, sono una minima frazione dei pianeti potenzialmente esistenti.
    E che Trappist-1 appunto perchè piccolo ospita dei pianeti il cui periodo di rivoluzione massimo è 12 giorni...
    Obiettivo raggiunto!!!
    Se sostieni che i pianeti siano stati rilevati perché Trappist-1 è una nana, e quindi una stella piccola, obiettivo mancato. La dimensione della stella madre non implica necessariamente un sistema planetario di dimensioni ridotte (perchè, poi?). E, tra l'altro, una stella nana può trarre in inganno con le sue macchie solari molto estese.
    Se invece ritieni che, proprio perchè è un sistema di ridotte dimensioni, è stato più semplice rilevarlo, siamo d'accordo.
    Tieni però conto che possono essere rilevati pianeti anche più distanti col metodo fotometrico. Quello che importa è l'estinzione della luce della stella, che a sua volta dipende dal rapporto tra le dimensioni angolari apparenti della stella e del pianeta, così come percepiti da noi (che poi, a questa distanza sono entrambi puntini, difficile risolverli). Ovvio che il pianeta, per noi che lo guadiamo da qui, deve passare tra noi e la stella madre (anche se non è obbligatorio che sia un'occultazione completa, basta che l'occultazione sia sufficiente a dare una diminuzione dell'intensità luminosa rilevabile).
    Un tempo di rivoluzione corto ovviante comporterà più passaggi, ma veloci; mentre un tempo di rivoluzione lungo comporterà meno passaggi, ma molto più lunghi.
    Quindi, a parità di dimensioni angolari apparenti, è possibile osservare sia un pianeta vicino alla sua stella, che uno lontano.
    Ma per quello lontano ti serve molto più tempo per averlo davanti al suo sole, e stante il imitato tempo di osservazione raggiunto fin'ora, è meno probabile accorgersi della sua esistenza. Ma, con un po' di fortuna...

    Citazione Originariamente Scritto da Stefanone Visualizza Messaggio
    Invece, per quanto riguarda il mio "refuso" derivato dalla troppa fretta, la tua "correzione" altrettanto frettolosa è mooolto dubbia... ovvero:
    Partendo dall'ovvio presupposto che il periodo di interferenza tra una stella e un suo pianeta nei confronti di un osservatore esterno è misurabile con un angolo che comprende il tratto di percorso orbitale sovrapponibile o quasi alla stella rispetto all'osservatore esterno è ovvio che:
    Più un pianeta è vicino alla sua stella più l'angolo è grande, ovvero più il pianeta è distante più l'angolo è piccolo.

    Ne deriva che: supponendo che Trappist-1 abbia un pianeta con un periodo di rivoluzione di 120 giorni ovvero 10 volte maggiore del pianeta più lontano osservato, se calcoli i rispettivi tempi di interferenza per unità di tempo vedrai che il più vicino in 10 transiti avrà un tempo di interferenza maggiore.
    ... ne deriva anche che per "confermare" l'esistenza del pianeta più lontano pianeta occorre un tempo verosimilmente 10 volte maggiore!!!

    Eh no, non ci siamo. Non facciamo confusione. A noi basta che il pianeta passi davanti alla sua stella; i tempi di contatto influiscono sulla forma della curva di luce, non sulla rilevazione o meno del pianeta.

    Come ho già detto, tutto dipende dal rapporto tra l'angolo visuale della stella e quello del pianeta. Se l'estinzione è sufficiente, puoi comunque confermare che qualcosa è passato davanti alla stella.

    Supponiamo di avere due pianeti, disposti nel modo giusto e con un diametro angolare apparente simile, ma uno prossimo alla sua stella e l'altro più lontano.
    A parità di tempo di osservazione, il primo ovviamente occulterà più volte la sua stella del secondo, ma in entrambi i casi la percentuale di estinzione della luce della stella sarà identica (stante l'identica dimensione angolare apparente).
    Cambierà la forma della curva di luce, che in questo caso è dipendente dall'orbita del pianeta. Ma la conferma dell'esistenza ce l'avrai lo stesso. A condizione che il pianeta lento passi davanti alla sua stella mentre la stai osservando...

  8. #38
    Nana Rossa L'avatar di Dinamo
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca97 Visualizza Messaggio
    avrebbe da lì in poi la stessa velocità.
    E voglio vederti a fermarti! Per questo Niven e Pournelle suggeriscono di indirizzarsi direttamente contro la stella per sfruttare l'effetto dei venti solari opposti al moto ma io non mi azzarderei con una impresa simile... Non so quanto i venti solari di una nana rossa siano energetici...
    Se fossimo soli l'immensità sarebbe proprio uno spreco.

  9. #39
    SuperNova L'avatar di Marcos64
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Probabilmente un giorno svilupperemo la tecnologia necessaria a viaggi interstellari, almeno questo credo tutti noi ci auguriamo, per ora sono comunque già abbastanza esaltato dalla conferma che pianeti simili al nostro, potrebbero essercene a migliaia, solo nella nostra cara galassia. Probabilmente, solo per questioni statistiche, di terre nell'Universo ce ne saranno a milioni, facile quindi immaginare che la vita nell'Universo non sia poi un evento cosi' raro, le recenti scoperte forse ci insegnano proprio questo, a ripensare il nostro concetto di Universo abbandonando l'idea di unicità ' della vita sulla Terra.


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  10. #40
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    Re: Sette mondi, di cui tre potenzialmente abitabili, attorno ad una stella vicina

    Sono d'accordo con Red riguardo al fatto che non occorre una inclinazione perfetta per osservare un transito. Esiste un parametro, comunemente utilizzato in ogni modello atto a riprodurre le curve di luce dei transiti, che si chiama parametro d'impatto. Questo parametro ti fornisce la distanza del pianeta in transito dal centro del disco stellare. E' importante comunque chiarire un altro punto.

    I transiti sono visibili quando l'angolo d'inclinazione del piano orbitale è prossimo alla linea di vista. In altre parole significa vedere il piano orbitale di taglio. Generalmente questo vale a dire che la stella ha un asse di rotazione inclinato di circa 90° rispetto alla linea di vista, poichè il piano orbitale è complanare all'equatore stellare. Dico generalmente perchè non è una regola assoluta ma comunque vale nella maggior parte dei casi.

    Poi, a causa dell'effetto di proiezione geometrica causato dal fatto che vediamo la stella da un solo punto, quello che succede è che in uno spazio a 3 dimensioni tendiamo a vedere di più stelle con assi di rotazione inclinati di 90°. Questo significa che abbiamo più probabilità di vedere sistemi con transiti di quanto non sembri. Tanto per rendervi l'idea, la probabilità di osservare un sistema con condizioni ottimali per un transito è circa 12 volte quella di non osservarlo affatto.

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