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  1. #1
    Sole L'avatar di Giova84
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    Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Eccomi qui a condividere un nuovo report, frutto della ricerca di un sito osservativo degno di questo nome sotto i cieli campani.
    Il luogo prescelto è Campo Braca sul Matese, scoperto tramite AstroFriends, una spianata che si erge a 1138 m.s.l.m. entro una corona di rilievi che la cingono su tutti i lati, schermandola dalle luci parassite degli abitati circostanti.

    Ottime si rivelano, pertanto, le condizioni di IL: oltre alla totale assenza di eventuali autovetture in transito, il chiarore propagato dei centri limitrofi si limita a una fascia che non raggiunge neppure i 15° sull'orizzonte in tutte le direzioni, a eccezione della zona a SSO, dove, in corrispondenza della vicina zona del Miralago, sale fino a circa 30°.
    La verifica delle condizioni di IL a fine serata è stata piuttosto frettolosa, a causa dell'ora tarda e del freddo pungente che ormai era giunto al limite di sopportazione; in ogni caso, senza grosse difficoltà e in un punto neanche corrispondente allo zenit sono arrivato a vedere stelle con magnitudine di 5.85, restituendo un valore corrispondente alla classe 4 della scala di Bortle.

    Inoltre, l'umidità locale si è rivelata decisamente più contenuta di quanto verificato in due uscite a Roccamonfina: la tersa e mite giornata primaverile era stata preceduta 24h prima da una lieve perturbazione; tuttavia, nonostante la pioggia recente e le temperature elevate raggiunte in pianura nei giorni precedenti (ben al di sopra dei 20°C nelle ore più calde), non si sono registrati gravi problemi dovuti all'umidità.
    Ad aiutare ulteriormente è stata l'assenza totale di vento. Semmai, ho dovuto fare i conti con le basse temperature, scese a fine serata (intorno a mezzanotte) a -5°C, con conseguente formazione di brina sulla strumentazione.

    Durante il corso della sessione il seeing si è rivelato molto buono, oscillando tra valori di II e III livello della scala di Antoniadi, peggiorando, in particolare, verso Sud.

    Inizio allineando, verso le 20.30, il red-dot su Sirio, posto a Sud, e il seeing si rivela subito buono, benché mi accorgerò in seguito che, nelle altre direzioni e, in particolare, verso Nord, si presenterà ancora migliore. Dopo un'attesa di una mezz'oretta per mangiare qualcosa e aspettare che le ottiche entrassero in temperatura, mi lancio all'inseguimento degli obiettivi programmati.

    NGC 2266. Piccolo ammasso aperto (6'), facilmente riconoscibile già a 25x con la sua caratteristica forma a Y. Salendo a 60x si scorge qualche dettaglio in più: i due bracci obliqui e convergenti verso il basso sono entrambi formati da tre stelle, di cui quelle poste più in alto sono le più luminose; il tratto inferiore, curvilineo e con l'estremità rivolta verso Sud, si compone a sua volta di cinque stelle; poche sono invece le componenti secondarie che integrano la forma principale del dso: se ne contano non più di quattro.

    NGC 2331. Ammasso aperto di medie dimensioni (18'), scarsamente luminoso e di impatto visivo poco esaltante, anche a causa di una forma poco caratteristica: il dso si estende obliquamente da Nord a Sud, assumendo un andamento irregolarmente schiacciato in senso orizzontale. Individuato nel 24mm, la visione migliore si ha col 10mm a 60x, dal momento che nel 5mm va ad occupare quasi tutto il campo visivo dell'oculare e si scurisce eccessivamente. Il margine superiore dell'ammasso è più esteso di quello inferiore (composto da due soli astri) ed è delimitato alle estremità da due stelle più luminose, tra le quali altri quattro elementi tracciano una linea ondulata. Lo spazio intermedio è occupato da diverse componenti secondarie, non molto numerose, ma in quantità tali da non essere rapidamente quantificabili.

    M 108 – M 97. La galassia Surfboard e la nebulosa del Gufo, rispettivamente, garantiscono una resa appagante già nel 24mm, grazie all'inquadramento simultaneo e alla dispersione contenuta della loro scarsa luminosità superficiale (13,78 e 12,40), che restituiscono una gradevole visione. Per cogliere qualche dettaglio morfologico in più, invece, è stato necessario salire a 60x, buon compromesso tra dimensioni e luminosità.
    M 108 appare come una piccola ellisse molto allungata in senso verticale e con una leggera inclinazione verso Est, dai contorni sfumati ma con un bulge piuttosto luminoso ed esteso, al cui interno, grazie al 10mm, è stato possibile scorgere alcune stelle.
    M 97 si distingue rispetto alle altre nebulose planetarie finora osservate, in quanto si presenta meno luminosa e più ampia, apparendo come un dischetto grigiastro dai confini poco netti, con una fascia esterna più chiara rispetto al nucleo centrale che le attribuisce un aspetto quasi anelliforme.

    6-Leo. La stella doppia è già risolta nel 24mm, ma si osserva meglio nel 5mm, dove le due componenti appaiono ben separate e differenziate: la principale si trova leggermente più in basso a Ovest, è ben più luminosa (mag. 5.05) e appare giallastra; la secondaria, posta più in alto verso Est, ha mag. 9.20 e un colore bluastro.

    3-Leo. Stella doppia che causa non pochi problemi interpretativi: la componente principale è sicuramente riconosciuta e posta al centro del campo visivo, mentre meno agevole è l'individuazione dell'altro elemento del sistema, forse da riconoscere in una delle due stelle molto meno luminose che compaiono, ben staccate già nel 24mm, più in basso, una a Est e una Ovest.

    M 109. La Galassia dell'aspirapolvere si presenta nel 10mm come un oggetto abbastanza esteso e più staccato sul fondo cielo rispetto a quanto si possa apprezzare nel 24mm, dove la presenza di Phad (γ-Uma) disturba non poco. In ogni caso, appare come un alone evanescente, con bulge centrale piccolo, sub-circolare e piuttosto luminoso e corpo della galassia con una conformazione ellittica poco schiacciata a sviluppo obliquo e inclinato da Est verso Nord, con contorni sfumati.

    M 106. Bella galassia piuttosto estesa (18'36”x7'12”) già apprezzabile nel 24mm, in cui si presenta come un'ellisse a maggior sviluppo orizzontale, leggermente inclinata verso Est, caratterizzata da un bulge molto luminoso (al cui centro, grazie al 10mm, è possibile scorgere, forse, una stella) e da contorni poco definiti che, però, non ostacolano la comprensione generale della morfologia dell'oggetto.

    Mel 111. L'enorme ammasso aperto della Chioma di Berenice si estende per ben 4°35' attorno alla stella doppia 12-Com ed è facilmente visibile a occhio nudo. Il 24mm, pur con i suoi 2°72' di CR inquadrato, non riesce a rendergli onore e solo spazzolando il cielo in tutte le direzioni è possibile ammirare le varie porzioni del dso, senza apprezzarne, tuttavia la visione d'insieme.
    Numerose sono sia le stelle principali, sia le componenti secondarie; tuttavia, il fatto che esse siano distribuite su un areale estremamente vasto e si organizzino, spesso, in brevi filamenti orientati in tutte le direzioni, fa sì che, nel complesso, l'ammasso non assuma mai un aspetto particolarmente denso. Nei punti di maggior concentrazione, tuttavia si nota un effetto tridimensionale che solo pochi grandi ammassi riescono a restituire.

    12-Com. La stella doppia, posta nel cuore di Mel 111, è risolta già nel 24mm: la stella principale appare bianca e molto luminosa (mag. 4,75), mentre la componente secondaria è posta in basso verso Est, ha mag. 11,45 e un colore grigiastro.

    M 95 – M 96 – M 105 – NGC 3384. Le quattro galassie, di dimensioni e magnitudine comparabili, sono inquadrate simultaneamente nel 24mm, dove si presentano tutte come aloni piccoli e diafani; tale percezione, del resto, è alimentata dal fatto che ci troviamo in piena porzione Sud della volta celeste, dove, anche se minimamente, si risente di più dell'IL. Il fondo cielo, infatti, appare lievemente meno scuro che altrove e ciò rende meno agevole osservare i quattro dso, di cui risulta difficile, pertanto, definirne in maniera certa l'aspetto.
    A 25x M 95 assume maggior consistenza rispetto alle altre, con bulge abbastanza luminoso e forma irregolarmente circolare; salendo a 60x, invece, si perde eccessivamente in definizione.
    M 96 è, forse, la più sfuggente, essendo appena intuibile e del tutto non valutabile da un punto di vista morfologico nel 24mm; tuttavia, facendo ricorso al 10mm, si riesce a scorgere qualche dettaglio in più: il bulge appare ora come un elemento ellittico a maggiore estensione in senso verticale e inclinato verso Est.
    Infine, M 105 e NGC 3384, poste in alto a Sud, sono caratterizzate, in entrambi gli oculari, da un bulge puntiforme, circondato da aloni quasi impercettibili.

    ι-Cnc. Stella doppia risolta già col 24mm e osservata al meglio col 10mm. Le due componenti appaiono ben staccate e di colori differenti: quella posta Sud è più luminosa (mag. 4,00) e assume un colore tra il giallastro e il rossastro, mentre quella Nord è poco meno luminosa (mag. 6,45) e appare di un colorito tendente all'azzurro.

    Giove. Il tentativo di chiudere la serata ammirando il gigante del Sistema Solare è stato un quasi fallimento: il 5mm, infatti, appariva ormai coperto di condensa, tanto da procurare una visione quantomai offuscata del pianeta, convincendomi in modo definitivo a terminare la seduta osservativa.
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  2. #2
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    In conclusione, nonostante sia stato necessario chiudere la sessione con oltre mezz'ora di anticipo a causa delle impreviste temperature estremamente rigide, la serata si è rivelata estremamente proficua, sia perché sono stati centrati quasi tutti gli obiettivi prefissati, sia perché ho sperimentato un sito che, sicuramente, nei prossimi mesi e soprattutto nella stagione estiva potrà regalare grandi soddisfazioni.
    Certamente, rispetto a Roccamonfina, deve essere messa in conto quasi un'ora di viaggio in più (il tempo impiegato è superiore all'ora e mezzo) e un percorso certamente meno agevole, tuttavia il luogo si presenta superiore sotto tutti gli aspetti: altitudine, assenza di vicine luci parassite, lontananza dalla strada, ampio spazio per parcheggiare e montare la strumentazione, orizzonte libero a 360°.
    Già aspetto con ansia la prossima Luna Nuova...
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  3. #3
    SuperNova L'avatar di alextar
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Benissimo, sono felice che il sito non ti abbia deluso.
    Come ti dicevo è decisamente superiore a quello di Roccamonfina, direi da tutti i punti di vista, primo fra tutti la pressoché costante assenza di umido.
    Alla prossima L.N. magari si sale insieme
    Dobson 200/1200 oculari ortho 6mm ed planetary 5mm, Plossl 15mm superplossl 10mm 25mm, barlow 3x Coma barlow 2x skywatcher dashcamere, la prima che mi capita a tiro

  4. #4
    Pulsar L'avatar di nicola66
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Un bottino per niente male bravo
    Magari alla prossima luna nuova potremmo optare per questo sito
    È conoscerci .
    Lascia che l'anima rimanga fiera e composta di fronte ad un milione di universi

  5. #5
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    ottimo report, ben scritto e ricco, complimenti!

  6. #6
    SuperGigante L'avatar di Gianluca97
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Ottimo report, complimenti!
    Osservo con Dobson Skywatcher 8"; oculari: ES 24mm 68°, ES 8,8mm 82°, Planetary HR 6mm 60° Fotografo con una Pentax K5 e Sky-Watcher 80ED su EQ5 SynScan

  7. #7
    Sole L'avatar di zanzao
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Gran bel report, me lo sono gustato davvero! Descrizioni accurate e di piacevole lettura.

    Complimenti anche per la scelta del piano osservativo, variegato al punto giusto e con oggetti adatti al periodo. Infine ottimo aver optato per un sito buio, strategia sempre vincente dal mio punto di vista. Gli sforzi logistici vengono ben ripagati
    Dobson 24" F/4.5; Dobson Skywatcher 10" Synscan; C8HD Nexstar; Rifrattore TS Photoline 80mmF7; Oculari ES 100° 20-14-9mm, Baader Morpheus 6,5-4,5mm; Torretta Denk II, ecc

  8. #8
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Complimenti, ottimo report, ben scritto, molto dettagliato, vario e interessante.

    In particolare mi hanno colpito le descrizioni di due oggetti:

    N2266: è interessante confrontare l’osservazione con due strumenti molto diversi come il tuo rifrattore 120/600 e il mio 16”.
    Come è giusto che sia, la tua descrizione rileva tutte le componenti più luminose dell’OC, illustrate come meglio non si poteva fare.
    Nel grande diametro compaiono parecchie dozzine di stelline molto deboli, m.13-14, che cambiano completamente l’aspetto di questo antico oggetto celeste (ha un’età stimata in oltre un miliardo di anni).
    Quindi, un oggetto interessante con tutti i tipi di strumento.

    M97: complimenti davvero per la descrizione della Gufo, senza filtro O-III mi par di capire.
    Osservare il dettaglio del rinforzo nel bordo rispetto al centro leggermente più scuro è proprio un ottimo risultato! Sono sicuro che se aggiungerai alla dotazione un filtro O-III, non avrai difficoltà a riconoscere anche gli "occhi" da cui il nome della nebulosa.

    Sono felice che tu abbia trovato un sito osservativo all'altezza delle tue capacità: ora senz'altro ne vedremo delle belle!

    Per curiosità, a che ora hai smontato? Come mai si è appannato il 5mm? Non lo tieni al riparo dalla condensa?
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

  9. #9
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Citazione Originariamente Scritto da Gitt Visualizza Messaggio
    Per curiosità, a che ora hai smontato? Come mai si è appannato il 5mm? Non lo tieni al riparo dalla condensa?
    Ciao Graziano, ho smontato in tutta fretta intorno alle 23.45: non mi aspettavo temperature così rigide e sia io che mia moglie (che si è immolata salendo con me in avanscoperta, visto che il sito mi era sconosciuto) ormai eravamo al limite della sopportazione (o meglio, io iniziavo ad accusare segni di congelamento alle estremità, lei il limite lo aveva oltrepassato da tempo)!

    Proprio perché non mi ero reso conto che la temperatura stesse scendendo così tanto (di 8 gradi rispetto all'arrivo), non avevo preso provvedimenti contro la condensa, anche perché non ho percepito particolari problemi dovuti all'umidità durante la serata: pensa che mi sono accorto del ghiaccio sul tubo e sulla montatura quando ho iniziato a smontare il tutto!

    PS: l'O-III manca all'appello, per ora mi limito a un più luminoso UHC
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  10. #10
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: Luna Nuova del 28 marzo 2017 sul Matese

    Ti capisco, -5° sono una temperatura che, anche in assenza di vento e di umidità, richiede accorgimenti adeguati, indumenti adatti e tante bevande calde.
    Nonostante tutto ciò, dopo qualche ora si patisce il freddo lo stesso.
    Tutta la mia stima alla consorte che ti ha "scortato" in un luogo "inesplorato"
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

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