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  1. #21
    SuperGigante L'avatar di Vincenzo Zappalà
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Elena Visualizza Messaggio
    Secondo il cosmologo americano Edward Robert Harrison la soluzione del paradosso non si trova nell'espansione dell'Universo, anche un universo statico avrebbe un cielo notturno buio. La soluzione secondo Harrison è che le stelle brillano da troppo poco tempo per riempire tutto l'Universo con la loro radiazione.(cit.)
    lo so benissimo... ma cosa c'entra con il cielo buio e senza fotoni?????

  2. #22
    Nana Rossa L'avatar di Andrea I.
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Ma non si fa prima a dire che é vero che il cosmo é pieno di "luce", solo che NOI non riusciamo a "vederla"?
    Bella questa discussione, comunque. Mi sta dando parecchi spunti di riflessione, grazie
    Ultima modifica di Andrea I.; 22-03-2013 alle 08:57

  3. #23
    SuperGigante L'avatar di Vincenzo Zappalà
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Andrea I. Visualizza Messaggio
    Ma non si fa prima a dire che é vero che il cosmo é pieno di "luce", solo che NOI non riusciamo a "vederla"?
    Bella questa discussione, comunque. Mi sta dando parecchi spunti di riflessione, grazie
    mmm.... un po' troppo semplicistica... Alcunre stelle non le vediamo per colpa del redshift, altre perchè la velocità della luce è minore di quella di espansione, altre perchè sono troppo deboli (attenzione però che andando più lontani il numero aumenta in modo analogo: vedi Olbers). Ma, soprattutto, perchè l'Universo è finito. Se non ci fosse redshift ed espansione potremmo comunque vederne in numero limitato.n Il paradosso è risolto, ma non si sa esattamente qual'è la ragione principale

  4. #24
    Meteora L'avatar di Luigi
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Caro Enzo,
    vorrei sottoporti una domanda che mi sono posto in metro stamattina mentre leggevo il tuo articolo sui coni di luce e l’altro sul paradosso di Olbers (molti penseranno che sono matto). Premetto che per mia natura confido molto nelle intuizioni delle menti che ci hanno preceduto (anche di centinaia di anni) ed anche nella libertà di chi oggi vuole essere svincolato da una certa ortodossia nelle speculazioni scientifiche (anche nei miei studi economici il mio approccio è stato questo).
    La questione è questa: posto che il modello standard fonda le sue basi sugli elementi costitutivi del modello Lambda - CDM ovvero materia oscura ed energia oscura , che costituirebbero il 96% dell’Universo (elementi la cui esistenza è solo una ipotesi, correggimi se sbaglio); che l’accelerazione dell’espansione dell’Universo rende sempre più difficile catturare i fotoni emessi dalle “case dei bambini diretti a scuola” più lontane (uso i tuoi esempi per essere più chiaro a tutti); che il paradosso di Olbers (o meglio le prove delle errate ipotesi di fondo sul quale si basava) ci dimostra che ciò che noi “vediamo” è solo una parte delle “casette sparse per il paese” (così come spieghi nel forum “Astronomia” ad Alexander la luce emessa dalle “casette”, prima o poi, data l’accelerazione dell’espansione dello spazio, non sarà più percepita dall’osservatore; che ad’oggi non abbiamo ancora osservato i “primi oggetti” nati dal Big Bang e che sebbene stimiamo l’età dell’Universo in 13,72 miliardi di anni in maniera alquanto precisa le teorie sull'origine dello stato primordiale restano solo allo stato speculativo; (scusa per l’eccesso di premesse).
    Sarebbe errato pensare che (come al solito) siamo vittima della nostra errata percezione della realtà (come per la fisica di Newton) e ci arrovelliamo nel tentativo di spiegare qualcosa che è ancora troppo distante dalle nostre conoscenze? Insomma, siamo certi che ciò che vediamo intorno a noi si allontana (effetto Doppler), siamo certi che anche lo spazio vuoto è pregno di radiazione elettromagnetica (radiazione cosmica di fondo), ma poi come facciamo a costruire un modello (sebbene elegante e ben impostato formalmente) per descrivere la nascita dell’Universo? Quali sono le altre certezze che abbiamo (e che ovviamente io ignoro) tali da rendere il modello inflazionistico “sufficientemente realistico”?
    (Ovviamente ho provato a leggere qualche cosa sull’esperimento COBE, ma è ancora troppo complesso per me; ecco perché ti chiedo aiuto)

  5. #25
    Nana Rossa L'avatar di Andrea I.
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    mmm.... un po' troppo semplicistica... Alcunre stelle non le vediamo per colpa del redshift, altre perchè la velocità della luce è minore di quella di espansione, altre perchè sono troppo deboli (attenzione però che andando più lontani il numero aumenta in modo analogo: vedi Olbers). Ma, soprattutto, perchè l'Universo è finito. Se non ci fosse redshift ed espansione potremmo comunque vederne in numero limitato.n Il paradosso è risolto, ma non si sa esattamente qual'è la ragione principale
    Non puo essere semplicemente a causa della "singolarità" dell'osservatore? Se ad esempio sommassimo cio che "vedono" piu' osservatori probabilmente otterremmo il risultato del cosmo totalmente illuminato, mentre ogni singolo osservatore é limitato alla luce che lo raggiunge....non so se riesco a spiegarmi

    Scusate se insisto, ma davanti a questi interrogativi non resisto...
    Ultima modifica di Andrea I.; 22-03-2013 alle 11:05

  6. #26
    Nana Rossa L'avatar di Gianluca Paone
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    senz'altro! Con le "nuove" regole però... Approfondimenti solo per chi mostra volontà...
    Sono proprio un testone, eh!!

    Scrivo l'ultimo e poi ne faccio un elenco per difficoltà...
    ciao grande
    Ho fame, continua a darci da mangiare.... anche con le nuove regole
    Gianluca Paone
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  7. #27
    Nana Rossa L'avatar di Gianluca Paone
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Luigi Visualizza Messaggio
    Caro Enzo,
    vorrei sottoporti una domanda che mi sono posto in metro stamattina mentre leggevo il tuo articolo sui coni di luce e l’altro sul paradosso di Olbers (molti penseranno che sono matto)
    Ecco, ho il mal di testa....
    Enzo aiutami tu.....stò leggendo il teatro inifinito del cosmo.....vado subito a rileggermi il paradosso di Olbers
    Ultima modifica di Stefano Simoni; 22-03-2013 alle 11:36 Motivo: evitare di quotare post lunghi per intero, grazie.
    Gianluca Paone
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  8. #28
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Luigi Visualizza Messaggio
    Caro Enzo,

    Sarebbe errato pensare che (come al solito) siamo vittima della nostra errata percezione della realtà (come per la fisica di Newton) e ci arrovelliamo nel tentativo di spiegare qualcosa che è ancora troppo distante dalle nostre conoscenze? Insomma, siamo certi che ciò che vediamo intorno a noi si allontana (effetto Doppler), siamo certi che anche lo spazio vuoto è pregno di radiazione elettromagnetica (radiazione cosmica di fondo), ma poi come facciamo a costruire un modello (sebbene elegante e ben impostato formalmente) per descrivere la nascita dell’Universo? Quali sono le altre certezze che abbiamo (e che ovviamente io ignoro) tali da rendere il modello inflazionistico “sufficientemente realistico”?
    (Ovviamente ho provato a leggere qualche cosa sull’esperimento COBE, ma è ancora troppo complesso per me; ecco perché ti chiedo aiuto)
    la fisica di Newton non era sbagliata e ci permette di viaggiare tra i pianeti con una precisione incredibile. Era solo approssimata per le distanze e le velocità del Cosmo in generale e non teneva in conto della deformazione spazio temporale. Cose necessarie proprio nel momento in cui abbiamo cercato di guardare molto lontano. E' come se mi dicessi che due rette parallele che non si incontrano mai è un concetto errato. No, è giusto in un intorno abbastanza grande della nostra scuola, ma non a livello universo globale.

    Dell'effetto doppler siamo più che sicuri, se non altro perhè si scoprono i sistemi doppi stellari proprio sfruttandolo fino a valutare velocità dell'ordine dei metri al secondo. Le osservazioni della RCF è ormai una certezza osservativa e COBE ne dà un'ulteriore conferma. Il modello standard ha avuto innumerevoli conferme, anche se non tutti i problemi sono ancora risolti. Insomma, c'è ancora lavoro da fare, ma la strada è quella giusta sicuramente. La materia oscura può esserci o no, ma non causerebbe una sconfitta o una vittoria del modello standard, ma solo dell'applicazione di alcune leggi fisiche a scale di grandezze mai prima investigate.

    Io mi guardo sempre ben dal cercare di pensare a teorie innovative senza avere la preparazione dei grandi fisici del secolo scorso. Stai sicuro che se vi erano altre strade sotto agli occhi di tutti le avrebbero già scoperte. La grandezza e la lucidità degli antichi greci, di Galileo, di Newton, ecc., ecc., rimagono validissime ancora oggi. Fidiamoci delle grandi menti del passato e per comptere con loro ci vuole, innanzitutto, un'enorme umiltà scientifica.

  9. #29
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Andrea I. Visualizza Messaggio
    Non puo essere semplicemente a causa della "singolarità" dell'osservatore? Se ad esempio sommassimo cio che "vedono" piu' osservatori probabilmente otterremmo il risultato del cosmo totalmente illuminato, mentre ogni singolo osservatore é limitato alla luce che lo raggiunge....non so se riesco a spiegarmi

    Scusate se insisto, ma davanti a questi interrogativi non resisto...
    Stai tranquillo... Nell'Universo non esiste un osservatore avvantaggiato o speciale, per la sua stessa definizione, essendo nato da un punto. Ognuno è centro e periferia. Se ognuno vede un Cielo più buio è perchè il cielo è più buio: non posso fare 5 + 5 = 10. Posso solo farere 5 = 5 = 5.

  10. #30
    Meteora L'avatar di Luigi
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    Re: Un cono di luce casalingo

    Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    la fisica di Newton non era sbagliata e ci permette di viaggiare tra i pianeti con una precisione incredibile. Era solo approssimata per le distanze e le velocità del Cosmo in generale e non teneva in conto della deformazione spazio temporale. Cose necessarie proprio nel momento in cui abbiamo cercato di guardare molto lontano. E' come se mi dicessi che due rette parallele che non si incontrano mai è un concetto errato. No, è giusto in un intorno abbastanza grande della nostra scuola, ma non a livello universo globale.

    Dell'effetto doppler siamo più che sicuri, se non altro perhè si scoprono i sistemi doppi stellari proprio sfruttandolo fino a valutare velocità dell'ordine dei metri al secondo. Le osservazioni della RCF è ormai una certezza osservativa e COBE ne dà un'ulteriore conferma. Il modello standard ha avuto innumerevoli conferme, anche se non tutti i problemi sono ancora risolti. Insomma, c'è ancora lavoro da fare, ma la strada è quella giusta sicuramente. La materia oscura può esserci o no, ma non causerebbe una sconfitta o una vittoria del modello standard, ma solo dell'applicazione di alcune leggi fisiche a scale di grandezze mai prima investigate.

    Io mi guardo sempre ben dal cercare di pensare a teorie innovative senza avere la preparazione dei grandi fisici del secolo scorso. Stai sicuro che se vi erano altre strade sotto agli occhi di tutti le avrebbero già scoperte. La grandezza e la lucidità degli antichi greci, di Galileo, di Newton, ecc., ecc., rimagono validissime ancora oggi. Fidiamoci delle grandi menti del passato e per comptere con loro ci vuole, innanzitutto, un'enorme umiltà scientifica.
    Grazie per la risposta. Era proprio quello che pensavo e speravo tu mi dicessi. Sai, è come quando ti affidi ad un professionista (medico, commercialista, avvocato ecc...) i tuoi dubbi possono essere solo risolti con la conoscenza di chi ne sa più di te e di cui ti fidi.
    P.s. non intendevo dire che la fisica di Newton non è corretta (lungi da me), bensì che è "cucita" sullo stato della natura che noi percepiamo "ad occhio nudo", per grandezze e parametri da noi direttamente osservabili, insomma; ma la natura stessa va oltre ciò che noi percepiamo...

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