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    Coronado Solarmax 60mm II vs Prisma di Herschel

    come accennato in QUESTO THREAD in questi giorni mi ritrovo in casa in prova prima di decidere se acquistarlo o no un telescopio solare Coronado Solarmax, lo strumento di proprietà di un caro amico e socio GrAG mi viene proposto solo a pochi giorni di distanza dal mio acquisto del Prisma di Herschel abbinato al rifrattore ED TS 110/770mm, quindi, approfittando della disponibilità del mio amico sto testando da vari giorni l'utilizzo e le differenze tra i due set up solari.

    Iniziamo presentando gli strumenti, il Coronado Solarmax è di 2° generazione, è un 60/400 mm e mi è arrivato con un BF 5 (Blocking Filter), cercatore solare e oculare Cemax da 25mm che rilascia solo dei miseri 16x troppo pochi per una qualsiasi osservazione visuale a media/alta risoluzione, coda di rondine e parasole auto-costruito per poter puntare il Sole col cercatore in maniera completamente sicura.

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    il Rifrattore è il più o meno noto ED 110/770mm dotato di un semplice ed "economico" Prisma di Herschel per l'osservazione solare in luce bianca.

    Diciamo subito che sono due strumenti che operano sullo stesso campo (il Sole) ma con un approccio decisamente diverso, il Coronado opera nella banda dell' Halfa e il Prisma di H., come già detto, opera in luce bianca.
    Devo ammettere anche che le giornate che ho potuto provare il Coronado non sono state molte e che il Sole non ha mostrato un'attività particolarmente intensa, anzi, filamenti e pretuberanze assenti (almeno nel periodo in cui ho potuto osservare) e una sola macchia dinamica/interessante ma con una dimensione apparente non esaltante (come la maggior parte delle macchie solari tra l'altro!), per cui mi sono interessato nell'osservazione dell'unica macchia e sulla facolazione solare e l'osservazione di "spiagge" nei pressi della/e macchia/e.

    La prima cosa che mi è saltata all'occhio è che l'Oculare Cemax (25mm) non mostra alcun dettaglio in più di un classico oculare anche tra i più economici (tipo i Planetary HR), ma soprattutto la scelta di dotare un telescopio di questa fascia di prezzo (attualmente in questa configurazione il prezzo del nuovo si aggira sui 2000€!) di un accessorio che rilascia solo 16x, buona la meccanica con un fuocheggiatore elicoidale dalla breve escursione ma con la possibilità di poter estrarre il draw tube per trovare il punto di fuoco con i diversi oculari/accessori, tutti comunque da 31,8mm. Il cercatore, semplice ma funzionale svolge egregiamente il suo dovere con semplicità e sicurezza.
    Nella parte superiore esiste la possibilità di regolare il filtraggio Etalon per risaltare i diversi dettagli solari.

    Come già accennato la visione rilasciata è nella riga di emissione dell'Halfa, per cui la visione solare è in luce "rossa" per risaltare filamenti o granulazione delle fotosfera, onestamente per il solo uso visuale pur venendo da brevi esperienze con PST e con fugaci telescopi Lunt sono stati deludenti, comunque non all'altezza della Lunt, purtroppo non ho potuto ammirare la bellezze di filamenti solari (come accennato nel link al report di inizio thread) e, l'esiguo diametro di 60mm porta un determinante limite strumentale sul potere di ingrandimento e di seeing.

    Nell'osservazione delle macchie e delle spiagge solari il rifrattore da 110/770mm con Prisma di H. in luce bianca prende un discreto (e oserei dire, irraggiungibile) vantaggio dovuta alla maggiore apertura.

    Ovviamente parliamo di un uso prettamente visuale, in ambito fotografico (che non pratico!) il vantaggio del telescopio in Halfa è sensibile e regala dettagli inimmaginabili rapportati ad uno strumento piccolino e iper trasportabile, di seguito porto un link (solo a titolo esemplificativo) di una socia GrAG con un Lunt.

    Sulla bilancia come sempre bisogna metterci tutto, Pro e Contro.

    Da un lato possiamo metterci che la tecnologia moderna permette una osservazione solare appagante e sicura con strumenti piccoli e trasportabili, il poter risolvere dettagli come facolazione, macchie o filamenti solari nella loro dinamicità tipica del Sole dimostra l'immensa potenza della nostra stella, dall'altro lato bisogna mettere in conto (nel vero senso della parola!) il costo, parliamo di strumenti che "viaggiano" sui 2000€ e oltre pur nella loro limitata apertura, per cui è bene valutare attentamente l'approccio che si vuole avere con questa tipologia di strumenti.

    Un'altro discorso va al Prisma di Herschel, un accessorio (quello in mio possesso, della Lunt da 31,8mm) che sorprende ogni qualvolta per la potenzialità e nella "semplice" concezione ottica, il tutto, seppur in una profonda concezione di osservazione solare differente (Coronado/Prisma di H. : Halfa / luce bianca ), ad una frazione di costo.

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