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Discussione: Notizie dall'UAN

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    Re: Notizie dall'UAN

    ASTROUANEWS N. 15 DEL 19 AGOSTO 2019
    EVENTI

    EVENTI PUBBLICI IN CORSO DI ORGANIZZAZIONE DA PARTE DELL'UAN
    - 15/09, Festa di riapertura di Città della Scienza, live show al Planetario "Quattro passi sulla Luna", osservazioni del Sole e dimostrazioni di gnomonica.
    - 27/09, Notte Europea dei Ricercatori, Museo Ferroviario di Pietrarsa, osservazioni al telescopio di Saturno e guida al riconoscimento di stelle e costellazioni, presentazioni multimediali su "Miti e leggende delle Costellazioni" e "Il cielo possibile".
    - 28/09, Parco Ecologico "D'Acunto", osservazioni del Sole e presentazione di orologi solari.
    - 24/11, XXXIII Edizione di Futuro Remoto, Città della Scienza, live show al Planetario, osservazione del Sole e dimostrazioni di gnomonica.

    NOTIZIE DALL'UAN

    METEORE, METEORITI, METEOROIDI, BOLIDI: UN CHIARIMENTO E' NECESSARIO Ascoltando alcune persone alle recenti manifestazioni pubbliche che l'UAN ha organizzato in occasione del massimo dello sciame meteorico delle Perseidi, come pure leggendo alcuni titoli di quotidiani ed in rete, appare evidente come ci sia una certa confusione tra i termini "meteore" e "meteoriti", che il termine "meteoroide" non sia quasi mai usato come pure la parola "bolide" non e' ben chiaro a cosa si riferisca, se non genericamente a "meteora molto luminosa". Qualche chiarimento e' quindi utile, se non altro per quanti sono interessati all'Astronomia. E' definita "meteora" l'effetto luminoso prodotto dall'ingresso nell'atmosfera (per i pianeti che ce l'hanno) di un "meteoroide" o un "asteroide". I meteoroidi sono oggetti che orbitano attorno al Sole, di dimensioni comprese tra 30 micrometri (cioe' 1/30 di millimetro) e 1 metro di diametro. Oggetti piu' piccoli di 30 micrometri sono definiti "micrometeoroidi" mentre oggetti piu' grandi di un metro sono definiti "asteroidi". Quindi, quando vediamo la classica scia luminosa detta "stella cadente" non vediamo assolutamente l'oggetto che l'ha prodotta perchè, nella maggioranza dei casi, si tratta di un granellino delle dimensioni di qualche millimetro a qualche centimetro. Quando la meteora e' molto luminosa, cioe' ha una magnitudine inferiore a -4,5 (pari o superiore alla luminosita' massima di Venere) il fenomeno e' definito “bolide” e, a differenza delle meteore, alcune volte se ne percepisce la dimensione: quindi si vede il meteoroide o l’asteroide. Per concludere, oltre che sulla Terra il fenomeno della "meteora" o del "bolide" si puo' vedere su tutti i pianeti che hanno un'atmosfera: Venere, Marte ed i pianeti giganti Giove, Saturno, Urano e Nettuno, piu' sui loro satelliti che hanno un'atmosfera gassossa. Invece, su Mercurio e sulla Luna non si producono "meteore" perche' non hanno l'atmosfera: quindi, l'oggetto in orbita di collisione, cade direttamente sulla loro superficie e genera un cratere da impatto senza produrre alcuna scia luminosa.

    LE NOTIZIE DI URANIO

    RICORDO DI UN ASTROFILO DEL PASSATO: ISIDORO BARONI (1863-1930) Isidoro Baroni nasce in Carnia ad Ovaro in provincia di Udine il 17 aprile 1863. Come tutti gli amanti dell’Astronomia, anche il piccolo Isidoro seguiva con curiosita' il corso degli astri e metteva spesso in imbarazzo con domande il suo maestro delle elementari. Insoddisfatto dei suoi insegnanti, comincio' a procurarsi dei libri di Astronomia e si ritenne fortunato di aver trovato il vecchio “Trattato Astronomico” del 1762 di Tommaso Guerrino. Non ancora contento, volle conoscere il compilatore de l’Almanacco Popolare “Strolic Furlan”, un certo Piero Savio, affinche' gli insegnasse a calcolare con precisione le fasi lunari, ma questi gli disse che copiava le effemeridi degli almanacchi che venivano stampati prima del suo! Intraprese gli studi nautici a Venezia ed a Genova con la segreta intenzione di studiare soprattutto l’Astronomia. A 24 anni nel 1887 pubblica la monografia “Il Sestante” e comincio' presto a divulgare l’Astronomia sui maggiori e piu' diffusi giornali d’Italia, firmandosi con il suo nome ed a volte con gli pseudonimi di Geuranico o di Uranio: ecco il ricorso storico dell’uso di tale parola. Nel 1891 pubblica “L’Orologio Siderale Baroni”, un metodo pratico per conoscere l’ora della notte con l’osservazione del Grande Carro (Ursa Major). Nel 1900, nel mese di Maggio, esce il primo numero de “L’Astrofilo” fondato e diretto dal Capitano Isidoro Baroni con sede a Milano nel tuttora esistente palazzo di via Nerino 3. Una rivista, per intenderci, alla Sky and Telescope, e siamo in Italia nel 1900! Altro anno importante per la vita del Baroni e' il 1902, infatti traduce dal francese “Le Stelle e le curiosita' del cielo” di Camillo Flammarion, oggi disponibile anche in copia anastatica, libro che tutti gli astrofili dovrebbero avere (nella biblioteca dell'UAN ne abbiamo una copia, n.d.r.). Leggendo il suo lavoro piu' impegnativo, la rivista “L’Astrofilo”, ci si rende conto del suo carattere, certamente rigido e forse scontroso, ma pieno di passione per l’Astronomia che divulgava con tanto calore. Piu' volte ebbe occasione di ribadire testualmente: “per quei lettori che fossero tentati di sorridere alla parola osservatorio (riferito al luogo di osservazione del Baroni, sul terrazzo di via Nerino 3 a Milano ) ovunque si trovi un occhio famigliare con il Cielo, ivi e' un Osservatorio”. Il Capitano Isidoro Baroni muore a Milano il 18 giugno 1930. Sotto alla sua foto con necrologio sul Corriere della Sera e' scritto: Isidoro Baroni (Uranio), popolarissimo volgarizzatore della scienza astronomica.
    (Uranio e' lo pseudonimo scelto da un astrofilo di Milano, Amico dell'UAN e di Napoli, che invia per la pubblicazione sulle AstroUANews queste note allo scopo di mantenere viva la memoria della storia dell'Astronomia)

    ASTRONOTIZIE

    FISICA E ASTROFISICA

    UN RESPIRO QUANTISTICO. Su Science una ricerca dell'Universita' di Heidelberg dimostra per la prima volta una deviazione teoricamente prevista dalla fisica classica: una scoperta che potrebbe aiutarci a capire meglio il mondo dei superconduttori e del grafene (https://bit.ly/31K4C1w).

    SISTEMA SOLARE

    SIAMO FATTI DI STELLE CADENTI. Questo e' il titolo che da qualche anno l'UAN propone come conversazione con videoproiezione al pubblico, soprattutto in occasione di manifestazioni per il massimo dello sciame delle Perseidi. Secondo una ricerca guidata da geochimici dell'Universita' di Tubinga, e' solo grazie agli asteroidi provenienti dal Sistema Solare esterno, caduti sul nostro pianeta fra 4,5 e ,.9 miliardi di anni fa e che hanno rilasciato acqua in abbondanza, sostanze volatili e selenio, che possiamo dirci “vivi”. Qiuindi, La Terra e' un "minestrone" di ingredienti spaziali (https://bit.ly/31EXFyO).

    IL METANO MARZIANO NON VIENE SCAVATO DAL VENTO. Una nuova ricerca a guida britannica ha preso in considerazione la quantita' di metano intrappolato nelle rocce marziane che si potrebbe liberare in atmosfera in seguito all’azione del vento, calcolando che e' assolutamente insufficiente a spiegare le seppur modeste concentrazioni di metano rilevate (https://bit.ly/30eOTHu).

    ULTIME SCOPERTE DI CURIOSITY, DA 7 ANNI SU MARTE. Nel giorno del suo settimo compleanno su Marte, la sonda Curiosity continua a fornire nuovi dati sul passato del Pianeta Rosso. Le ultime immagini rivelano rocce stratificate e ondulate che provano come acqua e vento possano aver plasmato il terreno (https://bit.ly/2P4Q770).

    ASTROFILO FOTOGRAFA PER CASO LA CADUTA DI UN ASTEROIDE SU GIOVE. Un astrofilo texano nel fare una ripresa di Giove col proprio telescopio (come fanno i Soci UAN della Sezione Luna e Pianeti, n.d.r.) ha scoperto che nel video era stato filmato un bagliore localizzato in un punto dell'atmosfera del pianeta, dovuto all'impatto di un oggetto celeste, un piccolo asteroide. Il video con la registrazione di questo fenomeno astronomico è pubblicato sul sito Repubblica.it alla seguente URL: https://bit.ly/2KGRjcv (comunicato da A.M. Sacca', UAN)


    NEBULOSE, STELLE ED AMMASSI

    POLVERE INTERSTELLARE NELLE NEVI DELL’ANTARTIDE. Un gruppo di ricerca tedesco ha individuato tracce del raro radioisotopo ferro-60 tra le candide nevi dell’Antartide. Proviene dallo spazio e non e' sulla Terra da piu' di vent’anni. Potrebbe essersi originato durante l’esplosione di una supernova nelle vicinanze del Sistema Solare (https://bit.ly/2MnEaHu).

    ANATOMIA DI UN GABBIANO COSMICO. Colorata e tenue, questa affascinante collezione di oggetti e' nota come la Nebulosa Gabbiano, cosi' chiamata a causa della somiglianza con un gabbiano in volo. Costituita da polvere, idrogeno, elio e tracce di elementi piu' pesanti, la regione e' una culla calda ed energica di nuove stelle. Il notevole dettaglio catturato qui dal VST (VLT Survey Telescope) dell'ESO rivela i singoli oggetti astronomici che compongono l'uccello celeste, nonche' le caratteristiche piu' fini al loro interno. Il VST e' tra i piu' grandi telescopi al mondo che produce survey del cielo in luce visibile (il telescopio e' stato costruito a Napoli, n.d.r.). L'immagine della Nebulosa Gabbiano ripresa dal VST e' visibile a questo link: https://bit.ly/33GIKpr

    ANEMIA DA RECORD: E' UNA FIGLIA DELLE PRIME STELLE. Si chiama Smss 1605-1443, e' una gigante rossa distante 35mila anni luce da noi e, grazie a un contenuto di ferro 1,5 milioni di volte inferiore a quello del Sole, e' la stella con meno ferro mai scoperta (https://bit.ly/2ZkfyWg).

    ARITMIA SVELA IL CUORE DELLA STELLA DI NEUTRONI. Una nuova analisi dell’irregolarita' nel battito, altrimenti precisissimo, della Pulsar delle Vele, ha portato un gruppo di ricerca australiano a fare alcune considerazioni sulla struttura interna di questi corpi super-compatti (https://bit.ly/2NcU1Il).

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