Discussione: Teoria di Aristotele o di Democrito?
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24-10-2017, 16:27 #1
Teoria di Aristotele o di Democrito?
Oggi a scuola la nostra professoressa di chimica ci ha spiegato le rispettive teorie di Aristotele e Democrito, che sono, correggetemi se sbaglio, le seguenti. Aristotele sosteneva che la materia non si può dividere all'infinito, ma che esiste una particella piccolissima e indivisibile, chiamata atomo. Secondo Democrito invece non esiste una particella indivisibile e la materia si può dividere all'infinito. Adesso si sostiene la teoria di Aristotele, con la sola differenza che si è scoperto che l'atomo non è indivisibile, ma ci sono delle particelle ancora più piccole che lo compongono. A questo proposito ho alcune perplessità; come si può sostenere che una particella è indivisibile? Si pensava che l'atomo lo fosse, invece si è scoperto di no. Magari si scoprirà che anche i quark sono a loro volta divisibili, e così via, all'infinito... è possibile?
P.s. non sapevo bene in che sezione metterlo, spero che qui vada beneDobson 10" SW (Dobby) - Mak SW 127/1500 con Exos 1 - Oculari: Plossl 10mm e 25 mm, ES 16mm - Barlow X-Cel-LX 2x - Canon EOS 1300D, e tanta passione
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24-10-2017, 21:00 #2
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Re: Teoria di Aristotele o di Democrito?
Boh... A me risultava che Democrito sostenesse che in linea teorica si poteva suddividere la materia all'infinito, ma che in pratica ci si dovesse fermare ad un certo punto. E che fosse il fondatore dell'atomismo.
Per Aristotele, invece, si parlava di materia come potenziare ricettacolo di una idea, che poi veniva messa in atto.
Ma di sicuro mi sbaglio, non è il mio campo...
Per la fisica che conosciamo rimane un limite invalicabile, la scala di Planck.
Al di sotto di essa, le leggi fisiche non sono più applicabili, e quindi non dovrebbe esserci nulla. Questo è il nostro attuale atomo...
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24-10-2017, 21:54 #3
Re: Teoria di Aristotele o di Democrito?
Provo a risponderti facendo affidamento ai miei ricordi del programma di filosofia dello scorso anno.
Sebbene Democrito non sia propriamente il fondatore dell'atomismo possiamo sicuramente affermare che ne sia il più grande esponente. Per Democrito tutta la realtà è costituita da atomi, particelle indivisibili, dotate di una determinata forma e dimensione che si muovono in uno spazio vuoto, di moto puramente casuale e che tramite gli urti vanno a formare la realtà come la conosciamo. Per Democrito, l'azione di dividere infinitamente la materia, implicherebbe, per così dire, la sua scomparsa (perdonami la poca correttezza formale). In altri termini, se la materia fosse infinitamente divisibile, all'infinito non avremmo più nulla, cosa che però contraddice la realtà dei fatti, noi esistiamo. Per Democrito gli atomi sono l'archè, ossia il principio di ogni cosa.
Dalla parte diametralmente opposta troviamo invece Anassagora, egli afferma che la materia sia in realtà infinitamente divisibile. Queste parti infinitamente piccole e infinitamente divisibili le chiama semi. In natura abbiamo quindi semi di oro, di osso, di legno, etc.. Altra differenza tra Anassagora e Democrito è che, se per Democrito tra gli atomi regna il caos, per Anassagora esiste un'intelligenza divina, il nous che muove gli atomi e li governa.
In tutto questo, Aristotele dove si pone? Aristotele critica l'atomismo, non accetta l'esistenza del vuoto e neanche la casualità del movimento degli atomi. Sappiamo (e anche Aristotele sapeva) che i corpi si muovono seguendo delle leggi, quelle della fisica, che essendo leggi non variano.
Spero di essere stato chiaro e di non aver scritto sciocchezze.
Inviato dal mio BLN-L21 utilizzando Tapatalkosservo con dobson GSO 12" f/5. Più mi appassiono e più osservo, più osservo e più mi appassiono. E' un circolo vizioso
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25-10-2017, 14:18 #4
Re: Teoria di Aristotele o di Democrito?
Sì, mi sa che hai invertito i nomi
Impedire la divisione infinita della materia tramite "l'invenzione" degli atomi serviva semplicemente a dare fondamento alla realtà che, altrimenti, si sarebbe dissolta nel nulla.
Democrito ha pure immaginato degli atomi estremamente rarefatti, dei "fantasmi", che partivano dagli oggetti e ne permettevano la visione (fotoni, in sostanza). Io ho sempre pensato che fosse un genio...
A pensarci ora in effetti la scala di Planck potrebbe essere intesa proprio come quel parametro che da fondamento alla nostra realtà!Se fossimo soli l'immensità sarebbe proprio uno spreco.
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25-10-2017, 15:24 #5
Re: Teoria di Aristotele o di Democrito?
Grazie a tutti per le risposte. La Scala di Planck quindi indica un valore riferito a una determinata grandezza fisica oltre il quale non si possono più applicare le leggi fisiche attuali?
Oops, avrò capito male durante la lezione.
Democrito ha pure immaginato degli atomi estremamente rarefatti, dei "fantasmi", che partivano dagli oggetti e ne permettevano la visione (fotoni, in sostanza)Dobson 10" SW (Dobby) - Mak SW 127/1500 con Exos 1 - Oculari: Plossl 10mm e 25 mm, ES 16mm - Barlow X-Cel-LX 2x - Canon EOS 1300D, e tanta passione
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25-10-2017, 19:04 #6
Re: Teoria di Aristotele o di Democrito?
Esiste un certo valore lineare estremamente piccolo per cui, al di sotto di questa soglia, non ha più senso parlare di spazio (distanze, aree, volumi ecc). C'è anche un tempo di Planck che è un intervallo di tempo in cui, al di sotto di esso, non ha più senso parlare di tempo (passato, presente, futuro, intervalli).
Sì, era un genio ribadisco! Ha capito anche che il "diradarsi" di questi fantasmi aumentava con la distanza e ci impediva di vedere oggetti lontani.Se fossimo soli l'immensità sarebbe proprio uno spreco.
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29-10-2017, 21:39 #7
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Re: Teoria di Aristotele o di Democrito?
Magari si scoprirà che anche i quark sono a loro volta divisibili, e così via, all'infinito... è possibile?
E' questo il bello della fisica, una scienza viva in continua evoluzione, dove non si dà mai niente per certo.
Magari tra 100 anni la nostra visione delle particelle che costituiscono la materia sarà completamente diversa da quella di oggi, magari no.
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