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Discussione: Vixen visac 200l

  1. #1
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Vixen visac 200l

    VISAC 200L Vixen

    Uno strumento particolare, decisamente performante ma che richiede un po' di perizia date le molte regolazioni di cui è dotato. Ottimo come astrografo ma estremamente performante anche in campo visuale. La review completa al link qui sotto:

    http://www.dark-star.it/astronomia-a...-visac-vc200l/


    VISAC 200 - M13.jpg

    Paolo

  2. #2
    Nana Bianca L'avatar di Salvatore
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    Re: Vixen visac 200l

    Sempre piacevoli da leggere i tuoi articoli.
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  3. #3
    Nana Bianca L'avatar di garmau
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    Re: Vixen visac 200l

    Molto bello anche il disegno...

    Inviato dal mio FEVER utilizzando Tapatalk
    -MAURIZIO-
    Leggi di Murphy sul big bang: all'inizio era il nulla. Poi qualcosa ando' storto.

  4. #4
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Re: Vixen visac 200l

    Grazie,

    la recensione contiene un po' di disegni simili fatti con il Visac.

    Paolo

  5. #5
    Nana Bruna L'avatar di Robicek
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    Re: Vixen visac 200l

    Bella recensione, come sempre. Fa venire l'acquolina....

    A proposito, a quando una prova del VMC260L? E' uno dei miei miti...

  6. #6
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Re: Vixen visac 200l

    Grazie, Robicek.

    Il VMC 260 è giunto in scuderia in modo quasi casuale anche se ero molto curioso di possederne uno ma non avevo voglia di spendere quasi 4000 euro per averlo nuovo.
    Per la review completa servirà ancora un po' di tempo (dovrai attendere un poco temo...).
    Posso però dirti che lo ho già testato un paio di sere, anche a fianco del Mewlon 180.
    Nel VMC ho ritrovato (e non me lo aspettavo tanto prestazionale) immagini identiche a quelle del Mewlon 180 in quanto a pulizia ma con un guadagno luminoso ovviamente maggiore.
    Richiede una collimazione attenta ma questa è piuttosto facile da ottenere dato che si può intervenire solamente sullo specchio secondario. In questo il VISAC mi piace di più offrendo all'utilizzatore un controllo notevole delle geometrie della meccanica.
    Mi ha comunque permesso di vedere Sirio B dalla mia latitudine e postazione (Sirio bassa sull'orizzonte e con una finestra osservativa estremamente limitata dalle ramaglie degli alberi ad alto fusto che circondano la mia postazione).
    Ho eseguito alcuni test su stelle doppie con sbilanciamento tra primaria e secondaria di 3 o 4 magnitudini e separazioni prossime a 1" e ho potuto facilmente scorgere la secondaria con immagini estremamente pulite (impossibile farlo ad esempio con un C9 o un C11).
    Inoltre è accettabilmente leggero e lavora bene anche in ambienti umidi tipici delle pianure lombarde non soffrendo di condensa sulla lastra correttrice.
    Non ho al momento riscontrato i problemi di termica citati da alcuni osservatori statunitensi di cui inoltre non comprendo le ragioni fisiche una volta che lo strumento è acclimatato e mi sembra di vedere che il raggiungimento dell'equilibrio termico, almeno con delta non superiori ai 7/8 gradi, non sia troppo lungo (circa un'ora nelle condizioni peggiori che è un ottimo valore per un 10 pollici e più).
    Non ho neppure rilevato focus shift, o quantomeno non paragonabile a quello dei sistemi che equipaggiano gli SC anche se il sistema di messa a fuoco è simile. Comunque almeno fino a 300/350x non ne ho rilevato traccia.
    Ho anche provato, con una camerina CMOS con sensore piccolo e in ROI massimo, anche a focheggiare un una stella a piena focale con uno spostamento onestamente insignificante della posizione a video del segnale luminoso.
    In visuale luce diffusa molto contenuta e immagini, in soldoni e almeno su componenti stellari, che mi hanno impressionato tanto da poter dire, pur in un paragone "a distanza" di tempo, di non trovare alcun motivo per preferirgli il ben più costoso Mewlon 250 se non forse per la messa a fuoco elettrica sul secondario, vantaggio che però non vale certo i 3000/3500 euro di differenza di costo.
    Indubbiamente, come nel Mewlon 250, la focale di 3 metri lo specializza un po' anche se è possibile, con un oculare da 50 mm. e 52° di campo (un banale plossl cinese da pochi soldi) avere 0,85° reali con una distorsione ai bordi trascurabilissima.
    Mi spiace solo non aver acquistato un Masuyama plossl da 60 mm. che mi sono lasciato sfuggire, sarebbe stato l'oculare ideale per le osservazioni a basso ingrandimento pur con un campo non ampio.

    Paolo

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  7. #7
    Nana Bruna L'avatar di Robicek
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    Re: Vixen visac 200l

    Purtroppo hai confermato quello che pensavo di questo strumento.
    Purtroppo nuovo costa troppo e usato non si trova.

    Se te ne dovessi stancare, vengo a prenderlo io!!!!

  8. #8
    Gigante L'avatar di carkinzo
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    Re: Vixen visac 200l

    Ti ringrazio, appena ho un po' più di tempo me la
    leggerò, anche se sarebbe meglio non farlo!
    Perché? Perché semplicemente questo oggetto
    mi ha sempre intrigato parecchio ed ero quasi
    giunto a fare come si dice dalle mie parti "la mattata"
    di prendermelo, poi però mi sono bloccato, perché
    non ne ho sentito parlare un gran bene per vari
    motivi e questo argomento lo avevo già affrontato in
    passato su questo forum, quindi evito di ripetere
    tutta la tiritera, ma faccio presente solo quello che
    era ritenuto il più importante, cioè che quando ci
    sarà bisogno e ce ne sarà bisogno perché è un
    oggetto delicato, di doverlo collimare, saranno
    dolori e anche belli grossi!
    Poi per ora, mi sono buttato un un astrografo piccolo
    per i grandi campi e questo l'ho messo un po' da
    parte, ma non è detto che la cosa possa tornare in ballo!!!
    Skywatcher Explorer-150mm/750mm PDS - TS Apo 80/352 - Vixen SXP con Starbook Ten - Canon EOS 60D modificata con filtro Super UV IR Cut.

  9. #9
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Re: Vixen visac 200l

    Non vorrei ripetermi ma lo scrivo nuovamente affinché pian piano si riesca a far passare il "messaggio".

    Non bisogna aver paura di collimare uno strumento, anzi.
    E' impossibile (IMPOSSIBILE) che si entri in possesso di un telescopio (tranne alcuni rifrattori) che non richieda di essere sistemato a dovere almeno ogni 2/3 osservazioni al massimo.
    il VISAC è, da questo punto di vista, uno strumento eccezionale. Il fatto che abbia 3 gradi di libertÃ* (primario, secondario, focheggiatore tutti collimabili) è un PLUS e tutti gli astrofili che ne hanno mal parlato semplicemente hanno dimostrato di non possedere la competenza per scrivere e ottener lettura alle loro impressioni.
    La stragrande maggioranza dei post che si leggono su internet (in qualsiasi lingua) sono scritti da persone che NON toccano i loro strumenti e ne parlano bene o male a seconda del grado di fortuna che hanno nel trovarli più o meno collimati quando li utilizzano.
    Gli star party sono pieni di osservatori che decantano le prestazioni dei loro strumenti e quando ti fanno accostare l'occhio all'oculare non sai come dire loro che il "magico" strumento è scolliamo o aberrato in qualche modo.
    Essere astrofili significa anche (non solo) comprendere cosa non va nello strumento che stiamo usando. Comprendere significa capire se il problema è insito nella lavorazione ottica o nella non corretta posizione meccanica degli elementi. Di conseguenza significa metterci nella condizione di poter risolvere l'eventuale problema e riportare lo strumento a lavorare come il suo progetto richiede. Altrimenti si rischia di alienare strumenti ritenuti erroneamente non validi.
    Mi è capitato di ritirare strumenti definiti "ciofeche" o poco più che sono rinati dietro ad un minimo lavoro di sistemazione e ottimizzazione o anche semplicemente ad una accurata collimazione (e magari qualche aggiustatina alla meccanica).
    Ricordate che più uno strumento ha regolazioni e più sarÃ* "facile" portarlo a lavorare al suo massimo.
    In un SC commerciale si può operare solo sulle brugoline del secondario (sistemare il resto è decisamente più difficile e bisogna essere davvero esperti) ma questo è un handicap, non una risorsa.
    In alcuni maksutov che vengono oggi venduti "come il pane" non si può intervenire praticamente in nessun modo se non smontando completamente lo strumento (e anche qui sono in pochi a saperlo fare e risolvere le magagne, credetemi): è una cosa assurda! Chi progetta in questo modo uno strumento ottico andrebbe messo alla gogna...
    Ho sentito alcuni americani raccontare "che collimare il VISAC è impresa TITANICA"... please... siamo seri. Collimare il VISAC è un divertimento perché se è vero che richiede di intervenire su almeno 3 elementi diversi è altrettanto vero che ci consente un controllo assoluto degli assi ottici e se gli specchi sono lavorati bene potremo portare lo strumento a lavorare al suo massimo (e le prestazioni decollano in questo caso, abbiate fede).
    I forum rigurgitano discussioni assurde sulla qualitÃ* dei vetri usati per la realizzazione degli strumenti (e si noti che si parla solo dell'elemento "esotico" senza alcuna conoscenza dei mate glass, i vetri di accoppiamento, che sono altrettanto importanti, o delle spaziature, etc..) e poi non si è nemmeno capaci di collimare un rifrattore, non si sa cosa siano gli anelli di newton, non si sa nemmeno ruotare crown e flint tra loro o cercare il corretto livello di frizione delle ghiere che serrano le celle...
    Insomma, mio consiglio spassionato, impariamo non solo a cercare il corretto campionamento di un ccd ma anche e prima di tutto a sistemare i nostri strumenti: ne avremo in cambio soddisfazioni notevoli!

    Paolo

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  10. #10
    SuperNova L'avatar di cherubino
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    Re: Vixen visac 200l

    non so perché ma purtroppo nei miei ultimi messaggi visualizzo la sostituzione delle accentuazioni con simboli "esotici"..

    Paolo

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