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  1. #1
    Sole L'avatar di Giova84
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    Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Dopo una gestazione lunga e dispendiosa, finalmente vede la luce il mio report della due giorni di Monte Romano, un'esperienza che va ben lungi dal ridursi alle mere, seppur appaganti, soddisfazioni osservative.
    Fare un resoconto esaustivo sotto tutti i punti di vista dello Star Party del 13 e 14 luglio richiederebbe uno sforzo che va ben oltre la mia attuale disponibilità di tempo: troppe le emozioni, gli aneddoti, le persone che hanno arricchito quell'ormai lontano fine settimana di inizio estate.
    Mi perdonerete, allora, se mi limito a riportare il bottino osservativo conquistato col mio strumento, omettendo tra l'altro interessanti prove strumentali che i gentilissimi membri del GRAG mi hanno permesso di fare: dal telescopio solare alla torretta binoculare, passando dai 16” del dobson di Phil fino ai catadiottrici di grossa taglia.
    E mi scuserete se nel testo c'è qualche refuso, qualche errore o qualche ripetizione: se mi mettevo anche a fare la solita revisione a fine stesura, non lo uscivo nemmeno per Natale!

    Il weekend etrusco è caratterizzato da un caldo clima estivo, che restituisce una nottata tiepida e, tutto sommato, tersa il venerdì, con livelli di umidità assolutamente nella norma del periodo; peggiore si rivela il sabato, afoso e carico di umidità, addirittura tramutata in pioggia in tarda mattinata e poi convertitasi in velature diffuse fino a sera, quando il cielo si è apparentemente liberato da ostacoli, rimanendo tuttavia ben poco trasparente.
    Le sensazioni riguardo la bontà del sito sono divergenti tra una serata e l'altra: il venerdì, grazie alla scarsa umidità, il cielo si presentava piuttosto scuro, la Via Lattea ben incisa, i centri abitati in lontananza poco fastidiosi e incidenti su una fascia di cielo limitata ai primi 10°-15° di altitudine; il sabato, a causa della forte umidità, la rifrazione delle sorgenti di IL ha determinato un vistoso calo in termini di trasparenza e oscurità. Quanto al seeing, bene ma non benissimo: l'ho valutato tra II e III livello della scala di Antoniadi.

    La strumentazione adoperata è: Dobson ES Ultralight 12”; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 82° 16mm ES 82° 11-6,7mm, TecnoSky Planetary ED 8-5mm; filtro UHC.
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  2. #2
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Venerdì

    M62 (Oph; GC; osservato con 24mm, 6,7mm, 5mm). L'ammasso globulare si trova molto basso sull'orizzonte (circa 17°) e immerso nell'IL proveniente dai pur modesti centri abitati a sud di Monte Romano, cosicché trovo il miglior compromesso osservandolo a 228x (a 305x la messa a fuoco è praticamente impossibile). L'oggetto non si presenta perfettamente circolare, ma con una forma allungata lungo l'asse est-ovest; inoltre, ha nucleo piuttosto luminoso, non risolto completamente, di cui si riesce a cogliere qualche dettaglio in più in visione distolta.

    M13 (Her; GC; osservato con 24mm, 6,7mm). Il Grande ammasso d'Ercole, a 228x, si staglia maestoso al centro dell'oculare, occupando circa 1/5 dell'intero CR e adagiandosi armonicamente in un ricco fondo cielo. L'oggetto ha una caratteristica forma a “ragno” inclinato lungo l'asse sud/ovest-nord/est, con corpo centrale (risolto pressoché completamente) pullulante di astri e tre “zampe” di polvere di stelle su ogni lato.

    NGC6207 (Her; GX; osservata con 24mm, 11mm, 6,7mm). Piccola galassia posta in prossimità del Grande Ammasso e con esso apprezzabile in visione congiunta a 63x. Abbastanza luminosa, è ammirata al meglio a 228x e si colloca al vertice sud/sud/ovest di un trapezio isoscele i cui altri vertici sono costituiti da stelle di decima e undicesima magnitudine. La galassia è disposta di ¾, ha bulge puntiforme e brillante, che sfuma rapidamente verso una porzione esterna flebile ed estesa in modo pronunciato in direzione nord-sud.

    M8 + NGC6530 (Sgr; DN + OC; osservati con 24mm + UHC). Per questa nebulosa diffusa, ampia e bassa sull'orizzonte, è d'obbligo usare bassi ingrandimenti (63x) e il filtro UHC. La localizzazione dei due oggetti è resa possibile anzitutto dalla caratteristica forma dell'ammasso aperto: otto stelle principali, disposte simmetricamente a due a due lungo un asse immaginario, tracciano una leggera curva con gibbosità verso est; attorno a esse, si dispongono irregolarmente diverse componenti secondarie.
    La morfologia della nebulosa appare connotata da tre lobi distinti e separati da una sorta di “V” oscura rovesciata: un primo nucleo, quello più luminoso, si concentra attorno alla doppia 9-Sgr (sistema binario composto da due astri di colore bianco e magnitudine di 5.85 e 7.05); un secondo circonda due astri rispettivamente di settima e ottava magnitudine, collocati a nord-est dell'ammasso aperto; infine, una striscia grigiastra lambisce, lungo il versante orientale, l'ammasso aperto stesso. All'interno di ciascuna “chiazza” è possibile anche apprezzare qualche striatura.

    NGC6544 (Sgr; GC; osservato con 24mm, 6,7mm, 5mm). Ammasso globulare molto piccolo (soltanto 1' di estensione), per il quale è necessario spingere gli ingrandimenti fino a 305x. L'oggetto appare come un batuffolino grigiastro non perfettamente circolare, ma con un leggero allungamento lungo l'asse nord/est-sud/ovest, di cui sono risolte soltanto le componenti più esterne.

    M20 (Sgr; DN; osservata con 24mm + UHC). La Trifida è osservata a bassi ingrandimenti (63x) e con il rigoroso uso del filtro UHC, che ne esalta i dettagli. Anche questa nebulosa diffusa presenta un aspetto maculato, con pochi nuclei isolati a luminosità maggiore. In particolare, se ne colgono tre: il più brillante, circolare e piuttosto esteso, si sviluppa attorno alla stella doppia HIP88333 (bel sistema formato da due componenti bianche di settima e ottava magnitudine, già agilmente risolto a 63x); un altro, anch'esso irregolarmente circolare, circonda a una stella di settima magnitudine collocata a sud-ovest della doppia precedentemente citata; infine una evanescente striscia ai limiti della percezione collega i due nuclei sopra descritti a un'altra doppia, HIP88298, non risolta, collocata verso sud. Complessivamente, l'oggetto assume un aspetto grossomodo triangolare.

    M21 (Sgr; OC; osservato con 24mm, 11mm). Ammirato in visione congiunta nel 24mm con M20, l'ammasso aperto è poi osservato in dettaglio a 138x. Presenta una forma irregolare e un aspetto poco concentrato, con una trentina di componenti principali, più altrettante secondarie. Una linea ondulata di astri fende l'oggetto da nord a sud, descrivendo un'ampia ansa verso est; da questa, sul fronte occidentale, si dirama una serie di raggi: uno perfettamente orientato a ovest, due a nord/ovest e due a sud/ovest. Sotto il più basso di questi ultimi, è apprezzabile una vera e propria circonferenza di di stelline poco luminose.

    NGC6503 (Dra; GX; osservata con 24mm, 11mm, 8mm). La galassia, di dimensioni medio-piccole, è trovata quasi per caso e appare già evidente nei suoi caratteri generali a soli 63x. L'ingrandimento migliore si rivela 138x, che restituisce un oggetto inclinato in direzione est-ovest, disposto di taglio, molto allungato, con una luminosità discreta e piuttosto omogenea per tutta la superficie visibile, margini appena sfumati e bulge poco brillante.

    NGC6543 (Dra; NP; osservata con 24mm, 6,7mm, 5mm). La planetaria, già facilmente riconosciuta nel 24mm per il diametro percepibile, offre il meglio di sé a 228x e presenta un aspetto molto accattivante, soprattutto se osservata in distolta: attorno al nucleo stellare, infatti, si percepisce una serie di cerchietti tra loro intersecanti che danno all'oggetto una forma allungata in direzione sud/ovest-nord/est a descrivere una sorta di fiore petaloso.

    NGC6755 (Aql; OC; osservato con 24mm, 11mm). Ammasso aperto di dimensioni medio piccole (14'), composto da stelle principali piuttosto brillanti e luminosità media discreta. L'oggetto ha forma irregolare ed è scandito da due serie di astri allineate in senso grossomodo verticale e lievemente convergenti verso il basso: se ne contano tre a ovest e almeno sette a est. Nello spazio tra esse si addensa un gran numero di stelle: una decina sono piuttosto luminose, mentre numerose altre, non sempre risolte, formano un alone grigiastro alle spalle delle componenti primarie.

    NGC6756 (Aql; OC; osservato con 24mm, 6,7mm). Ammasso aperto di piccole dimensioni (4'), poco brillante, che appare come un batuffolino grigio posto a breve distanza a nord-est di NGC6755 e visibile insieme allo stesso nel 24mm. Mentre a 305x l'immagine è troppo scura, a 228x l'oggetto si presenta con un nucleo centrale più luminoso e abbastanza ricco di astri solo parzialmente risolto, da cui si diparte verso ovest una sorta di virgola e ad est un più breve segmento, composto da sole tre stelle.

    M57 (Lyr; PN; osservato con 24mm, 6,7mm). La nebulosa planetaria appare subito ben riconoscibile a 63x come un piccolo anello biancastro con una stella di tredicesima magnitudine posta subito ad est. A 228x si ottiene la miglior visione: l'oggetto non ha forma perfettamente ellittica, ma si allunga alle estremità orientale e occidentale assumendo una morfologia che richiama un occhio; la porzione interna, ben più scura rispetto alla brillante fascia esterna, non ha però la stessa tonalità del fondo cielo, ma è lievemente più chiara e con qualche sfumatura interna appena intuibile.

    M56 (Lyr; GC; osservato con 24mm, 6,7mm). Immerso in uno spettacolare mare di stelle a 63x con oltre 1° di CR, il globulare è osservato in dettaglio a 305x: a tale ingrandimento esso appare quasi del tutto risolto e, soprattutto in distolta, si colgono diversi particolari. Il nucleo ha forma quasi triangolare, con una pronunciata protuberanza verso nord ed è comunque molto ricco di stelle, pur se né molto luminoso, né molto esteso; la fascia più esterna, di forma grossomodo circolare, è abbastanza densa, ma poco brillante.
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  3. #3
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Sabato

    M19 (Oph; GC; osservato con 24mm, 6,7mm, 5mm). L'ammasso globulare si trova basso sull'orizzonte sud, in una zona di cielo piuttosto disturbata dall'IL. Anche spingendo al massimo possibile gli ingrandimenti (305x), l'oggetto non è completamente risolto: il nucleo ha forma non perfettamente circolare, ma leggermente allungata lungo l'asse verticale; della porzione esterna, invece, si distinguono chiaramente solo poche stelle più brillanti, mentre le restanti componenti rimangono a formare un indistinto batuffolo grigio.

    NGC6293 (Oph; GC; osservato con 24mm, 6,7mm). Piccolo ammasso globulare posto a breve distanza dal precedente e grossomodo alla stessa altezza, quindi nelle medesime condizioni di IL. A 228x si presenta come un batuffolo grigio non risolto, ma non mi spingo ulteriormente con gli ingrandimenti poiché già così appare piuttosto evanescente. Il nucleo è circolare e discretamente luminoso, attorno al quale si coglie un alone di stelle appena percepibile e di forma non regolare, con maggiore concentrazione verso nord/est.

    M10 (Oph; GC; osservato con 24mm, 11mm). A 138x il globulare occupa già una buona porzione di campo e si presenta rotondo, con nucleo brillante e quadrangolare, da cui si diparte una serie di sbuffi che s'irradiano tutt'attorno: il più evidente è quello proteso verso sud, cui se ne affiancano uno a nord, uno a nord/est, e uno a est.

    M12 (Oph; GC; osservato con 24mm, 11mm, 8mm). A differenza del precedente, questo globulare offre il meglio di sé 191x e, seppur meno luminoso, a tali ingrandimenti è risolto in buona percentuale, anche se l'alone grigiastro che fa da sfondo alle stelle riconoscibili indica che ci sono diversi astri non distinguibili singolarmente. Il nucleo non è molto brillante, mentre la porzione esterna è scandita da alcune stelle particolarmente luminose: una a nord, una più distaccata ad est e una a sud; oltre a queste, numerose componenti secondarie tracciano una serie di bracci: uno settentrionale, uno a ovest, uno che da sud curva verso ovest; infine, poche stelle sparute descrivono un arco proteso da sud a est.

    M14 (Oph; GC; osservato con 24mm, 11mm, 8mm). Altro globulare di Ofiuco, ancor meno luminoso del precedente, rimane essenzialmente non risolto, comparendo anche a ingrandimenti elevati come un alone grigio. In distolta si coglie qualche dettaglio in più: il nucleo, poco brillante, ha forma circolare e da esso si diramano almeno due protuberanze principali, una verso est, l'altra verso nord/ovest.

    NGC6553 (Sgr; GC; osservato con 24mm, 8mm). Questo piccolo globulare, piuttosto evanescente, consente di spingersi fino a 191x, rimanendo comunque non risolto e ormai ai limiti della visibilità. Si presenta come un batuffolo grigiastro, non perfettamente circolare, ma lievemente allungato verso nord/est, mentre dalla parte opposta, a sud/ovest, una piccola stellina segna il confine della parte visibile.

    NGC6544 (Sgr; GC; osservato con 24mm, 6,7mm). Ripasso su questo piccolo ammasso globulare (1'), poco luminoso, il cui campo appare delimitato a nord da una stella di nona magnitudine e a ovest/sud/ovest da una di decima. Oggetto non esaltante, poco luminoso e non certamente ricco, che risulta solo parzialmente risolto nella sua porzione esterna, con qualche risultato in più in distolta: se ne intuisce, in particolare, una conformazione irregolarmente ellittica, maggiormente estesa sulla direttrice nord/est-sud/ovest.

    M8 + NGC6530 (Sgr; DN + OC; osservati con 24mm + UHC). Ritorno rapidamente sulla Laguna, già osservata ieri, per confermare che le condizioni del cielo sono peggiorate: la visione è infatti simile, ma con meno dettagli di quelli colti il venerdì, soprattutto in termini di venature interne alla nebulosa.

    M20 (Sgr; DN; osservata con 24mm + UHC). Come sopra. In particolare, della nebulosa si scorgono solo due dei tre nuclei a maggior luminosità.

    M21 (Sgr; OC; osservato con 24mm, 6,7mm). Già che ci sono, completo il revival del venerdì con questo ammasso aperto, stavolta però osservato a 228x: a tali ingrandimenti, è possibile riconoscere senza difficoltà la “croce”, composta da un asse maggiore nord-sud, tracciato da almeno otto componenti principali più altre tre leggermente distaccate, e un asse minore est-ovest, formato da appena quattro astri. Inoltre, a partire dal vertice meridionale, una doppia arcata rispettivamente di tre e cinque stelle descrive verso oriente una circonferenza abbastanza regolare, ma poco luminosa.

    M17 (Sgr; DN; osservata con 24mm, 16m + UHC). La nebulosa appare come una macchia grigia piuttosto chiara e dalla ben definita forma ad anatra adagiata sul pelo dell'acqua: l'animale, posto di profilo e inclinato da nord/ovest verso sud/est, ha un corpo a mandorla, con estremità nord/ovest (il petto) arrotondato e quella sud/est (la coda) più appuntita, che sembra biforcarsi; molto realistica risulta anche la curvatura del collo e la testa terminante con becco appuntito e inclinato verso la superficie immaginaria dell'acqua, così come la sfumatura che, partendo dalla parte superiore del corpo, dà l'idea di un'ala nell'atto di schiudersi. Diverse stelle arricchiscono il corpo dell'uccello acquatico: una ne costituisce l'occhio, tre si allineano all'andamento curvo del collo, una si colloca alla punta dell'ala e una in prossimità della coda.

    M18 (Sgr; OC; osservato con 24mm, 6,7mm). L'ammasso è rado e limitatamente esteso (7'), con poche stelle principali, ma abbastanza luminose: una croce latina, con asse maggiore nord/ovest-sud/est, costituisce il corpo centrale dell'oggetto ed è segnata dai quattro vertici, piuttosto luminosi, e da almeno altre sei componenti secondarie; inoltre, in prossimità del vertice nord si riconosce una sorta di triangolo rettangolo, mentre a nord-est un gruppetto di sette astri poco luminosi si distribuisce in ordine sparso; ancora, quattro stelle abbastanza brillanti e un'altra di minore intensità tracciano una linea inclinata in direzione est-ovest; infine, un'altra ventina di componenti secondarie sparpagliate senza un ordine apparente completa l'ammasso.
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  4. #4
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    M24 (Sgr; OC; osservato con 24mm). Ammasso aperto di enormi dimensioni (oltre 1°), tanto da occupare buona parte del campo del 24mm. Si presenta di forma irregolare, molto ricco e brillante, pur non avendo componenti principali che spiccano particolarmente per la loro luminosità. Pur essendo mediamente piuttosto denso, l'oggetto si caratterizza per una concentrazione di astri molto pronunciata nella sua porzione sud-est.

    M27 (Vul; PN; osservata con 24mm, 11mm + UHC). La nebulosa Manubrio appare grossa e spettacolare a 138x, con l'UHC ad esaltarne le forme: scolpita è la clessidra centrale, orientata in direzione nord-sud, ma piuttosto evidenti sono anche gli aloni lobati periferici che si dipartono a sud-est e a nord-ovest dell'asse principale.

    M71 (Sgt; GC; osservato con 24mm, 5mm). I 305x si rivelano un po' scuri, ma tutto sommato ancora pienamente fruibili su questo globulare di dimensioni medio-piccole (7'), che va a riempire quasi tutto il campo dell'oculare. Poco luminoso, ha nucleo concentrato che si colloca al centro di un asse di stelle che si sviluppa in direzione nord-sud; esso è lambito presso il vertice meridionale da un segmento più corto, a tracciare una sorta di T: nel complesso, questo assetto garantisce al dso un aspetto, a primo acchito, di forma triangolare.

    NGC6830 (Vul; OC; osservato con 24mm). Oggetto di dimensioni medio-piccole (8'), il cui cuore è piuttosto ricco ed è caratterizzato da quattro stelle che compongono un parallelogramma, attorno al quale si distribuiscono altri astri che riprendono, nel complesso, la forma del nucleo, andando a tracciare i vertici, le diagonali e il lato nord/est-sud/ovest di un più esteso parallelogramma. Esternamente si diramano due bracci che si diramano verso nord-ovest, un arco verso sud-est e un altro composto da soli tre elementi verso nord.

    NGC6826 (Cyg; PN; osservato con 24mm, 6,7mm). Già a 63x la planetaria mostra un diametro sensibile, tuttavia il miglior compromesso tra luminosità e ingrandimento si ottiene a 228x: a tali ingrandimenti, l'oggetto si mostra come un dischetto ellittico, con asse maggiore in senso est-ovest, e, soprattutto in distolta, è possibile non soltanto scorgere chiaramente la stella al centro della nebulosa, ma anche tutta una serie di velature che parzialmente si sovrappongono e che contribuiscono a determinare la morfologia generale del dso.

    NGC6888 (Cyg; DN; osservato con 24mm, 11mm + UHC). Lo spazio di cielo in cui staziona la nebulosa è sicuramente inquadrato, così come il gruppetto di stelle cui essa fa da sfondo, dominato da un trapezio isoscele con basi orientate in direzione est-ovest. Soltanto l'utilizzo del filtro a 138x consente d'intuire appena, ma siamo ai limiti tra percezione e suggestione, un arco leggermente più chiaro rispetto al fondo cielo che collega i vertici del lato settentrionale dell'immaginaria figura geometrica.

    M15 (Peg; GC; osservato con 24mm, 5mm). Bel globulare, spinto senza grosse difficoltà a 305x, che si presenta con un nucleo piuttosto brillante e con l'apparente forma di triangolo scaleno, con l'ipotenusa protesa verso nord/est; tutt'attorno si diramano diversi raggi, di cui uno largo ed esteso in direzione est, un altro meno pronunciato ma abbastanza ricco verso nord; altre propaggini filiformi si vedono a sud, mentre la parte occidentale è caratterizzata da un piccolo sbuffo di stelle.

    M2 (Aqr; GC; osservato con 24mm, 6,7mm, 5mm). A 305x la visione è ancora abbastanza luminosa e, soprattutto in distolta, si riesce a risolvere quasi completamente il globulare, con qualche difficoltà nella parte più interna, a causa della sua particolare densità. Nel complesso, ha forma irregolare: sembra quasi una punta di freccia molto schiacciata, con vertice orientato a est e codolo a ovest. A 228x l'oggetto appare, invece, meglio inserito nel fondo cielo e la sua area sembra limitata entro un triangolo scaleno molto schiacciato, con lato maggiore lungo l'asse nord-sud e vertice opposto ad esso puntato a nord/est.

    NGC6992 (Cyg; DN; osservata con 24mm + UHC). La Velo (dell'Est), si rivela in tutto il suo splendore nel 24mm con filtro: un bell'arco chiaro ed esteso, fino a fuoriuscire dal campo stesso dell'oculare (oltre 1°CR), s'incurva da nord/ovest a sud/ovest, avendo quindi la gibbosità puntata verso est; la propaggine nord/ovest va a sfrangiarsi in concomitanza con un gruppetto di stelle che si dispone a ferro di cavallo e la nebulosa ne segue l'andamento; va poi ad assottigliarsi fin quasi a scomparire, per poi riprender consistenza verso il centro, dove incontra di nuovo una sparuta aggregazione di astri. Dopo una stella un po' più luminosa (mag. 8,85), l'alone grigiastro si va inarcando verso sud/ovest e diventa particolarmente intenso, progressivamente sfilacciandosi e perdendo consistenza fino a sparire nel fondo cielo.

    NGC6960 (Cyg; DN; osservata con 24mm + UHC). La componente occidentale della nebulosa Velo, nota come Filamentosa, si sviluppa, piuttosto evidente grazie all'UHC, con andamento arcuato incentrato su 52-Cyg, doppia con componente principale di quarta magnitudine. Nel suo aspetto generale, l'oggetto è quasi perfettamente simmetrico rispetto al suo corrispettivo orientale, tenendo come riferimento un immaginario asse nord-sud. L'arco non presenta morfologia semplice, ma si connota per diverse curvature e rientranze; inoltre, il ramo che dalla doppia centrale si sviluppa verso sud/est è più affusolato e, escludendo dal campo visivo 52-Cyg (che disturba con la sua elevata luminosità), si notano diverse striature anche a differenti gradazioni di grigio; il braccio nord/est, infine, va a diramarsi in una serie di frange che si protendono verso la zona nebulare interna.

    NGC7000 (Cyg; DN; osservata con 24mm + UHC). Tanto inseguita e finalmente vista! E niente, a volte ci vuole il diametro e basta: non c'è nulla da fare… erano tre anni che ci provavo col rifrattore, invano... la Nord America si offre per la prima volta come una macchia grigia a dir la verità poco staccata rispetto al fondo cielo, ma comunque chiaramente riconoscibile. La nebulosa non entra totalmente nel campo garantito dal 24mm e appare ribaltata verticalmente rispetto alla conformazione ben nota del continente americano: parto così ad ammirare il Messico protendersi verso l'alto, culminando con una estremità sub-circolare circondata da quattro stelle; dopo una breve strozzatura nella porzione più bassa della nazione azteca, da essa l'oggetto va a dilatarsi notevolmente in quella che costituisce la parte corrispondente a USA e Canada. Spostando l'attenzione verso questa parte, si nota un affievolirsi dei confini dell'oggetto: mentre, a ben guardare, i margini laterali sono ancora intuibili e appaiono sfrangiati, come se si sgretolassero verso il più scuro cielo, via via che si scende con lo sguardo i confini diventano più labili, fino a scomparire del tutto.

    M39 (Cyg; OC; osservato con 24mm). questo ammasso aperto di medie dimensioni (31') del Cigno occupa buona parte del campo del 24mm ed è costituito da numerose stelle principali molto brillanti e da una gran quantità di componenti secondarie, non quantificabili, che fanno da sfondo irregolare alle prime. Queste ultime sembrano tracciare una sorta di freccia: tre ne costituiscono i vertici della punta triangolare, due allineate il codolo e almeno altre dodici si sparpagliano ad arricchirne l'interno. Complessivamente, l'oggetto non trasmette l'idea di particolare ricchezza, a causa di una scarsa concentrazione degli astri che lo compongono e, tutto sommato, non è di impressionante impatto visivo; tuttavia, resta molto gradevole.

    NGC7209 (Lac; OC; osservato con 24mm). Altro ammasso aperto di dimensioni medie (20'), dalla caratteristica forma a stella: cinque stelle principali ne costituiscono le punte, di cui quella orientata a ovest particolarmente protesa. Lo spazio interno è occupato da un gran numero di stelle meno luminose, che sembrano organizzarsi, distribuendosi comunque disordinatamente, in bracci protesi verso i vertici.

    Ringrazio chi avuto la pazienza di arrivare alla fine; se avete qualcosa da segnalare, fatelo senza remore: come detto, stavolta ho omesso la revisione finale.
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  5. #5
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Complimenti, gran bel bottino e ottima prosa è stato un piacere leggere il report.

  6. #6
    SuperGigante L'avatar di Gitt
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Complimenti, Giovanni, ottimo report, condivido con Angelo il piacere della lettura della tua invidiabile prosa.

    Mi sembra che hai ben sfruttato le due serate, sicuramente molto più ricche di quanto un resoconto, per quanto ben scritto, possa trasmettere.

    Ho trovato interessanti i confronti sugli stessi oggetti in due serate consecutive con condizioni di trasparenza differenti.

    Confrontando le mie note su alcuni oggetti, ho trovato questa descrizione della NGC6888 Cresent:

    8/8/15 Lasco di Picio 8” f6 Seeing 6/10 m.6 SQM 21,2
    Visibile a 100x con UHC, una falce di luna tra due stelle m.8, con una stella (o forse un bright knot) molto debole sovrapposta all'arco di nebulosa. L'arco parte a N e si distende verso W. A 57x con O-III ne vedo una parte in più, a partire dalla stella a W e scendendo verso SW. La visione è confusa, non capisco bene dove inizi e finisca.
    Che bei ricordi, starparty del 2015!!!
    Dobson RPAstro 16"/f4,5 | Oculari: Hyperion 21/68°, ES 14-11-8,8-6,7/82°, Planetary ED 5-3,2/60° | Barlow: Meade APO 140 2x | Filtri: Astronomik UHC e O-III

  7. #7
    SuperNova L'avatar di SVelo
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Citazione Originariamente Scritto da Gitt Visualizza Messaggio
    condivido con @Angelo_C il piacere della lettura della tua invidiabile prosa.
    Anch'io @Giova84 come già detto in chat, direi addirittura commovente...

  8. #8
    Sole L'avatar di Giova84
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Grazie mille, siete troppo buoni! Insomma, la faticaccia per partorire il report è valsa la pena...
    Rifrattore acro SW 120/600 e Messier MC 127/1900 su montatura altazimutale ES Twilight I; ES Dobson UL 12"; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 16mm, ES 82° 11-8,8-6,7-4,7mm.

  9. #9
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Citazione Originariamente Scritto da SVelo Visualizza Messaggio
    Anch'io @Giova84 come già detto in chat, direi addirittura commovente...
    Tu che ti commuovi? ...non ci crederei neanche se ti vedessi con gli occhi guardandoti...
    -MAURIZIO-
    Leggi di Murphy sul big bang: all'inizio era il nulla. Poi qualcosa ando' storto.

  10. #10
    Nana Rossa L'avatar di Japponiglio
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    Re: Meglio tardi che mai: ricordo di uno star party di inizio estate.

    Ottimo report, bravo. Si vede che ti sei divertito, continua così.
    Blog. Lightbridge 300-1524, ES 100° 5.5-9-14-25mm, UHC & OIII Astronomik, Nikon 10x50

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