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    Sole L'avatar di Ro84
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    Un'oretta sul Braccio di Perseo

    Eccomi con un report a caldo di una serata veloce e quasi improvvisata nelle campagne di Siliqua, a metà strada fra Cagliari e Iglesias, luogo accessibile in 30 minuti partendo dal centro di Cagliari e con un SQM solitamente accettabile per osservazioni estemporanee, attorno a 21.3.

    Non ho portato il mio strumento, ma avevamo due Dobson: uno da 250 e uno da 300. Con quello da 300 ne ho approfittato per fare una scampagnata sul Braccio di Perseo per osservarne gli ammassi stellari. Il Braccio di Perseo, a dispetto del suo nome, mostra il meglio di sé soprattutto nella costellazione di Cassiopea, mentre gli oggetti più interessanti di Perseo sono in realtà in gran parte sul nostro braccio secondario locale. Il Braccio di Perseo è uno dei due bracci maggiori della Via Lattea e abbraccia il nostro piccolo braccio locale dall'esterno. Il nostro braccio locale (chiamato Braccio di Orione o Sperone di Orione) sarebbe in realtà una delle strutture "a raggiera" caratteristiche di galassie come la nostra con un disco dominante rispetto al nucleo, struttura che partendo dall'esterno di un braccio si collega col bordo interno del braccio subito più esterno al precedente, magari biforcandosi anche e provando ad assumere essa stessa la forma di un piccolo braccio autonomo. In direzione di Cassiopea, più esternamente rispetto al Braccio di Perseo, c'è comunque la parte terminale di un altro braccio ancora, più esile, conosciuto come Braccio del Cigno.

    Gran parte degli oggetti osservati in serata appartengono al Braccio di Perseo e si trovano a distanze comprese fra 6000 e 9000 anni luce.

    C'è una catena di ammassi poco a nordovest di Beta Cassiopeiae: due sono facili e ben conosciuti, NGC 7790 e NGC 7788, entrambi inquadrabili nello stesso campo visivo anche a 70x con lo zoom Baader. Il primo è più ricco del secondo, ma entrambi sono facili da risolvere. E poi c'è Berkley 58, che però è quasi indistinguibile dal fondo cielo e appare come un blando alone in mezzo ad alcune stelle di magnitudine 9. Proseguendo nella catena sul lato opposto si arriva a Harvard 21, dove però nel punto indicato dalla carta si trovano solo alcune stelline per nulla concentrate: uno dei tanti classici ammassi che "se non sai che c'è, neppure lo vedi passandoci sopra". Lo sconosciutissimo King 12 è paradossalmente più facile: c'è una doppia di magnitudine 10 al centro di un allineamento di stelle più deboli, abbastanza isolate dal resto. Tutti questi oggetti sono in direzione dell'associazione Cassiopeia OB5, ma la gran parte di questi non ne fanno fisicamente parte, trovandosi a distanze diverse sebbene pur sempre sullo stesso braccio di spirale.

    Il classico NGC 129 si trova invece più o meno sulla linea Beta-Gamma: è un oggetto bello chiaro, dominato da un triangolo ben più luminoso delle altre componenti. La direzione è quella dell'associazione Cassiopeia OB7.

    NGC 225 è invece a metà strada fra Gamma e Kappa; è un ammasso che "si lascia osservare", essendo ben distaccato e molto chiaro, un bel gruppo di stelle di magnitudine molto simile fra loro, che una volta risolte non lasciano alcun alone indistinto sul fondo. Un ammasso "monodimensionale".

    NGC 457 lo conoscono quasi tutti, è il famoso "Ammasso Civetta" e non mi dilungo a descriverlo per l'ennesima volta. Il vicino e molto meno conosciuto NGC 436 mi attira di più, non perché sia facile, ma perché l'allineamento principale di NGC 457 punta proprio nella sua direzione e facilita moltissimo la sua individuazione; piccolo, per niente scontato ma una volta riconosciuto come oggetto a se stante diventa ovvio, perché tutto sommato le sue poche componenti sono un po' staccate dal resto. La direzione è quella dell'associazione Cassiopeia OB8.

    Ancora, il famoso M103 non lo descrivo perché è oggetto ben noto, come tutti i Messier; fa comunque la sua figura con un 300mm. Non lontano c'è NGC 663, davvero molto ricco ed esteso, visibile al cercatore come una macchia molto grande e brulicante di piccole stelline che diventano tantissime una volta osservate come si deve. NGC 654 invece è molto meno ovvio, è fortemente oscurato da una "brillante" stella giallastra che nasconde quasi le sue componenti; tuttavia è facile da trovare, poco a nordovest del precedente.

    Stock 2 è il bellissimo campo stellare a cavallo fra Cassiopea e Perseo, tanto grande da essere uno spettacolo anche al binocolo; eppure è spesso trascurato in favore del vicino Ammasso Doppio. Sono centinaia e centinaia di stelle, che si apprezzano perfettamente a bassi ingrandimenti (con il 36 asferico, nel mio caso); l'ho sempre osservato con piacere e spesso lo mostro anche nelle serate col pubblico autunnali, perché si presta meravigliosamente all'"effetto wow". Da notare che a differenza di molti altri oggetti in questa direzione, Stock 2 non appartiene al Braccio di Perseo ma è molto più vicino, a soli 1000 anni luce sul nostro braccio secondario. Proprio a questa distanza c'è l'immenso sistema di nebulose oscure che è responsabile del forte oscuramento della Via Lattea fra Perseo e Giraffa: senza questo complesso, la Giraffa sarebbe in realtà uno spettacolo molto simile alla zona centrale dell'Auriga: al di là delle nubi ci sono infatti grandi associazioni di stelle giovani, regioni di formazione stellare, grandi ammassi aperti e tanto altro ancora, tutto però occultato e visibile soprattutto all'infrarosso.

    Dopo aver visto "en passant" l'Ammasso Doppio, torno più a nord per osservare IC 1805, alias in questo caso Mel 15, o Cr 26: specifico perché "IC 1805" è la sigla utilizzata per indicare la Nebulosa Cuore (in realtà la sigla indicherebbe l'associazione "nebulosa+ammasso"). Comunque sia, è il "cuore" della Nebulosa Cuore, un ammasso che se osservato visualmente ha il suo perché: ben distaccato dal fondo cielo, mi embra un sistema dove le stelle sono raggruppate in piccoli grappoli, che lo rendono di aspetto come sfilacciato e strappato, una caratteristica che mi piace molto negli ammassi perché conferisce loro un quid di casualità. Si tratta di uno degli addensamenti della grande associazione Cassiopeia OB6, quella associata al complesso Cuore-Anima.

    Più a ovest e sul confine con la Giraffa, lo strano ammasso Stock 23, che qualcuno durante la serata l'ha definito un "gelato con la stecca": strano ammasso perché molti studi dicono che non si tratterebbe affatto di un ammasso ma di un asterismo, in ogni caso formato da stelle appartenenti al nostro braccio locale. Poco più a ovest c'è la coppia di stelle azzurre HD 21291 e HD 21389, due vere e proprie "Deneb" che appaiono meno luminose solo perché più distanti e più oscurate: il paragone con Deneb non è a caso, dato che si tratta proprio di due variabili Alfa Cygni, con caratteristiche del tutto analoghe a Deneb. Come dicevo, la Giraffa ha il suo da dire in fatto di oggetti, sfortunatamente molto oscurati. Se le avessi avute più alte, avrei tentato l'osservazione visuale di vdB 14 e vdB 15, nebulose a riflessione associate a queste due stelle.

    Infine, uno sguardo a NGC 957, proprio a fianco all'Ammasso Doppio, abbastanza facile perché distaccato dal fondo cielo, ma occorre comunque riconoscerlo come ammasso invece che un semplice raggruppamento stellare. Fa parte dello stesso sistema di Cassiopeia OB6, ma è più distaccato rispetto al resto. Uno sguardo anche al vicino Trumpler 2, un ammasso di media età che però è situato sul nostro braccio locale; è molto facile e si riconosce come un chiaro allineamento di 4-5 stelle con un gruppetto di astri più deboli attorno, a breve distanza dalla Eta Persei.

    Ho chiaramente trascurato tantissimi ammassi, soprattutto in Cassiopea, ma l'intenzione era di non fare troppo tardi. Durante l'autunno valuterò la possibilità di dedicarmi meglio a questa costellazione, quando sarà ben più alta.
    Ultima modifica di Ro84; 29-09-2019 alle 11:07
    Roberto - Strumenti: Dobson Skywatcher 203/1200; Skywatcher Startravel 80.
    Oculari/filtri: Zoom Baader 8-24 Mark III + Barlow; Baader 36 asferico / UHC-S, OIII, PV.

  2. #2
    Pulsar L'avatar di frignanoit
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    Re: Un'oretta sul Braccio di Perseo

    Ottimo, è il mio campo di osservazione preferito dopo il Cigno, anche la fascia di ingrandimenti, uso spesso e volentieri 26 e 32mm, proprio due sere fa, approfittando di un cielo cristallino mi sono buttato in questa zona partendo da Auriga procedendo verso Cassiopea fino al Cepheo, spettacolo puro, peccato che tantissime stelle che intravedo granulose non si riescono al 150 a risolvere, ma si intuisce quello che può essere l'insieme, bel report degno, anzi meglio delle guide osservative su Wikipedia..
    Bino-10-30x60 C-VX 8"N/f5 ADV EXOS-2 - C-XLT 6"N/f5 AMS - AC 80/400 Ocu: Pl-4,6,9,12,15 Zoom-7x21 UWA-23 SWA-24 SPl-26 SPL-32 SPl-40mm Barlow-2,25/1,3x, Antonio

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