Discussione: Riduttore di focale
Visualizzazione Ibrida
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09-10-2019, 20:49 #1
Riduttore di focale
qualcuno ha usato un riduttore di focale da 0.50X da 31,8mm avvitadolo su oculari?
vorrei inserirlo su un oculare GSO da 20mm il mak 150 accetta qualsiasi oculare
otterei 1.56° e 3.33 di pupilla.
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09-10-2019, 21:39 #2
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Re: Riduttore di focale
Eh no! Non l'otterresti, il grado e rotti...
Più in là di 0,86° non vai.Newton: GSO 303/1500; 150/1400; Bresser NT-150L Hexafoc - Mak: Sw 127/1540 BD; VMC11OL - rifrattori: 50/600; 70/350; ETX70 AT; 70/700; 77/910; 90/500.
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10-10-2019, 06:12 #3
Re: Riduttore di focale
Fammi capire
L'oculare ha 70° di AFOV con un diaframma di campo 25mm il mak ha un foro in culatta da 30mm misurato con il calibro il riduttore da 0.50X da 31.8mm ha lo stesso diaframma di campo dell'oculare
di cui
Diametro del telescopio 150
Lunghezza focale del telescopio ridotto a 0.50X 900mm
lunghezza focale dell'oculare 20mm
C.A dell'oculare 70°
Di cui C.R. 1.56°
tu che calcoli hai fatto?
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10-10-2019, 06:46 #4
Re: Riduttore di focale
Non credo che puoi andare oltre il limite progettuale del telescopio.
La formula, se non ricordo male, per calcolare il campo reale del telescopio è:
(diametro foro culattax180°/3,14)/focale telescopio
quindi nel tuo caso:
(30x180/3,14)/1800=0,96°
Credo che oltre i 0,96°, con accessori da 2", non puoi andare.
Se invece calcoliamo accessori da 1,25", con un field stop da 27mm, il campo reale massimo è di 0.86°.Ultima modifica di Coco; 10-10-2019 alle 07:32
Federico - GrAG-Gruppo Astrofili Galileo Galilei
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10-10-2019, 07:12 #5
Re: Riduttore di focale
@Coco voglio capire
Per te il riduttore non riduce la focale?
la focale ridotta è 900 no 1800
di cui 30x180/3,14)900 o sbaglio qualcosa?
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10-10-2019, 07:30 #6
Re: Riduttore di focale
Tecnicamente il calcolo che fai è corretto.
Ora prendi con le pinze quello che dico e aspetta qualcuno più esperto di me, ma in teoria visto lo schema progettuale del mak, e più precisamente il paraluce interno con diametro di 30mm (da te misurato) il campo reale massimo è quello che ho scritto prima.
Quindi non penso che puoi superare quel valore.
Credo che nel momento in cui metti un riduttore di focale, o un oculare che ti dà un campo reale maggiore di quello del telescopio, semplicemente vignettano.Federico - GrAG-Gruppo Astrofili Galileo Galilei
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10-10-2019, 07:51 #7
Re: Riduttore di focale
No.
Il riduttore di focale semplicemente riduce di un tot % a seconda di come è stato progettato la scala lineare con cui viene rappresentato sul piano focale un oggetto in cielo. Se puntando la Luna e mettendo sul piano focale un vetro smerigliato a grana extrafine, o uno schermo bianco, tu avessi una Luna di diametro 19,8 mm, e la vedi tutta bene a fuoco... ma tu hai una camera planetaria con un sensore quadrato da 10x10 mm, puoi certamente utilizzare un riduttore di focale che ti permetta di rimpicciolire l'immagine sino ad ottenerla di diametro 9,5 mm, e così ti ci sta tutta sul tuo sensore. Così come avendo una Reflex 6x6 (che i effetti sono 56x56 mm di dimensioni del fotogramma) con una Barlow puoi ingrandire l'IMMAGINE della Luna sino a portarla che ne so, a 40, 50 mm, sfruttando così meglio il tuo "sensore" in modo che, che ne so, se decidi di fare una gigantografia l'immagine della Luna risentirà meno della "grana" della pellicola.
L'effetto visivo dal tuo punto di vista perciò con un riduttore di focale è quello che avresti utilizzando con lo stesso oculare un telescopio di focale più corta.
Ma il campo massimo REALE IN CIELO di un telescopio dipende SOLO DAL SUO SCHEMA OTTICO E DA COME E' STATO COSTRUITO.
Hai un telescopio. Lo punti in cielo. Quello, per costruzione, è in grado di produrre sul piano focale una immagine circolare del diametro di tot millimetri. Un rifrattore di corta focale ha più campo, un Cassegrain "puro" f/20 moooolto di meno, un Newton f/6... dipende anche dalle dimensioni dello specchio secondario..., uno Schmidt Cassegrain a f/10 avrà un campo visivo non molto ampio ma certamente superiore a quello di un Maksutov-Gregory f/12...
Immaginiamo che il tuo "cerchio immagine" sia di 22,9 mm. Se dietro ci metti un oculare capace di "leggere" interamente una immagine del diametro di 34... esso leggerà anche un bel po' di "buio" attorno al cerchio immagine ben illuminato, il che dal tuo punto di vista si traduce visivamente in vignettatura.
Questo post contiene 4 auto-link(s) ad AstroWiki. Collabora con noi!Ultima modifica di Valerio Ricciardi; 10-10-2019 alle 09:00
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10-10-2019, 07:30 #8
Re: Riduttore di focale
Le misure che ha riportato il nostro amico non mi tornano.
Stiamo parlando del Mak Sky-Watcher Black Diamond 150/1800 che viene di solito fornito con un (inutile) visual back da 2"
Queste sono le mie, ottenute a strumento interamente smontato, che probabilmente fanno chiarezza anche su delle fake news che circolano sullo stesso.
NOTA/ a meno che non siano state fatte delle modifiche allo strumento successivamente a quando è stato realizzato il mio, senza cambiarne la sigla né indicarlo a livello di advertising... io se fossi stato un costruttore un "ancora migliorato con campo visivo maggiore" non avrei omesso di indicarlo in pubblicità... o no?
PESO solo ottica senza cella del menisco + paraluce interno: 1024 g
DIAMETRO massimo lordo del vetro del menisco: 163 mm.
DIAMETRO MASSIMO posteriore del paraluce del secondario: 52,8 mm - che porta il valore di ostruzione a 150,4: 52,8 = 100 : x ... 35,11 % (in diametro), un valore non piccolo per un Mak che però dobbiamo ricordare essere un f/12. Vien da chiedersi a questo punto come possa offrire, ciononostante, un contrasto così elevato. L'ostruzione come rapporto fra superfici (legata alla perdita di luce raccolta) invece è 710,6333 : 87,5826 = 100 : X = 12,33%. MA è anche vero che poiché la lastra è divergente tanto questo valore quanto quello in diametro (che condiziona il contrasto sul dettaglio fine) del 35,11% sono da considerarsi sicuramente approssimati per eccesso; la mia consolidata ignoranza matematico/ottica (e l'impossibilità di misurare, anche avendo a disposizione le formule, il potere diottrico divergente della correttrice a menisco) mi impediscono di fornirvi il calcolo "reale".
PESO della cella portamenisco con guarnizione di protezione sottoghiera, ghiera di serraggio e 4 viti 616 g
PESO del visual back da 2" con ghiera e le due viti di bloccaggio 112 g
PESO della culatta con specchio, meccanismo messa a fuoco e paraluce primario, no visual back 2268 g
DIAMETRO dello specchio principale come preciso poi più sotto 167 mm
DIAMETRO interno del paraluce del primario (= diaframma di campo di cui tener conto!!) 26 mm
- come il 150 Pro Golden Series (ossia quello "champagne"), il 180 Pro Golden Series e non 30 come nel caso del 180 BD!
LUNGHEZZA del tubo principale 31,6 cm (apparentemente costanti su tutta la circonferenza!)
PESO del solo tubo come detto senza supporto cercatore né barra Vixen 1007 g, compatibile con una lega di alluminio estruso, non con ferro o acciaio
SOMMA DEI PESI da me misurati senza barra né diagonale né cercatore col supporto 5027 g
PESO della Barra vixen originale da sola 250,5 g
1) Vox Populi "Il Mak 150 in realtà come efficacia ottica e risolvenza è un 140 al massimo, perché il menisco è divergente e solo una parte della luce incidente finisce sul primario, l'altra divergendo dal menisco va persa nel tubo":
FORTUNATAMENTE FALSO: La luce libera anteriore del menisco è già appena superiore ai 150 mm dichiarati (di una inezia, 150,4 mm esatti = interno della ghiera di bloccaggio del menisco stesso); già all'uscita posteriore della cella che sostiene il menisco col secondario alluminato all'interno ed il paraluce del secondario, la luce libera arriva a 157,3 mm (sovrabbondante rispetto al modestissimo potere diottrico divergente della lastra correttrice); lo specchio primario, poi, sorpresa, è di 167 mm esatti, dunque sovradimensionato sicuramente in modo ben adeguato a non perdere affatto luce rispetto a quella incidente. L'insieme appare dunque otticamente coerente, senza "barare" in nessun modo.
2) Vox Populi: "Il tubo è di un lamierino sottilissimo che nemmeno mantiene la forma quando lo smonti e a momenti ti si piega in mano":
NON TANTO VERO ALMENO IN RAPPORTO AL 150: Anche se l'intubazione è ampiamente migliorabile: con uno spessore di 2,5 mm netti (al calibro) compreso l'esiguo spessore della vernice, pesa appena più di un kg senza nulla attaccato (1007 g per l'esattezza) ed appare ben rigido, può essere debolmente deformato con le mani stringendolo abbastanza (elasticamente, non ho fatto la gara dei pettorali da fenomeno da baraccone se no sarebbe diventato ben ovale, ovvio), ed è adeguato anche a supportare senza problemi la barra Vixen, che comunque io continuo imperterrito a considerare mal posizionata: nonostante non abbia rilevato flessioni di sorta, IO (e non solo io...) avrei utilizzato una barra Vixen o Losmandy più lunga e fissata OVVIAMENTE dietro sulla culatta e davanti sulla cella portamenisco
3) Vox Populi: "la cella portamenisco è molto approssimativa essendo realizzata in fusione":
VERO MA ININFLUENTE: Se è VERO che è realizzata in fusione di alluminio, è però dopo con ogni evidenza RETTIFICATA al tornio (son visibili sulle parti non verniciate che si infilano nel tubo portante i microsegni dell'utensile) ed infatti l'appoggio della parte interna del menisco sul bordo della cella è veramente perfetto.
4) Vox Populi: "Non si può collimare il menisco, perciò se ti capita un montaggio con l'asse ottico non centrato né parallelo al tubo principale perché questo è stato tagliato... "a fetta di salame" te lo tieni così":
VERO: La precisione di collimazione è affidata solo alla costruzione. Ma ho verificato da un officina di rettifica a Fiumicino (RM) (il tubo, incartato ben bene all'esterno in carta velina, è stato messo su un grande tornio con l'intento di dargli una "pelatina" alla bisogna per rendere paralleli e a 90° rispetto all'asse del tubo i tagli) e invece col micrometro è risultato perfettamente ben tagliato. Secondo me dopo il taglio e prima della verniciatura gli danno una rettificata veloce in fabbrica.
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