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Risultati da 51 a 57 di 57
  1. #51
    Gigante L'avatar di Albertus
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    Re: Vaonis Stellina: Mero esercizio di stile?

    saluti a tutti

    vorrei soltanto definire cosa si intende per astrofilo occasionale e astrofilo serio
    Per come la penso io il primo è quello che esclama "Oh che bello " il secondo è quello che vuole cercare di riconoscere alcuni dettagli dell'oggetto celeste sotto osservazione
    io posseggo tutti i numeri di "Atlante del Cosmo" di National Geographic
    Le fotografie sono ovviamente fantastiche
    Sono sufficienti ?
    No, qui entra il gioco l'aspetto emotivo che è in tutti noi, altrimenti non frequenteremmo questo forum
    E' emozionante puntare una zona del cielo e vedere apparire l'oggetto celeste che hai visto su carta patinata
    Per distinguere alcuni dettagli l'immagine all'oculare deve essere però la migliore possibile

    Sempre ammesso e non concesso che le immagini dell'eVscope siano nettamente migliori di quelle ottenibili con un 250
    Dovrei forse rinunciarci solo perchè il fotone che mi arriva nell'occhio non quello che è partito dalla galassia ?
    Dovrei comprarmi un tele da 1 mt o niente ?
    Una qualche manipolazione penso sia accettabile senza drammi
    I "duri e puri" in qualsiasi ambito spesso esagerano
    Almeno io la penso così

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  2. #52
    Gigante L'avatar di Richard1
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    Re: Vaonis Stellina: Mero esercizio di stile?

    Evscope:

    “La debole luce di nebulose e galassie lontane, raccolta dal telescopio, viene catturata da un sensore ad elevata sensibilità e proiettata nell'oculare grazie a un moderno schermo OLED.”

    Questa non è osservazione visuale!

    “Al posto dello specchio secondario l'eVscope include un sensore Sony IMX224. Grazie al suo ridottissimo rumore di lettura questo chip CMOS viene utilizzato anche in molte fotocamere astronomiche ad altissima sensibilità”

    Questa non è osservazione visuale!

    Godiamoci questo strumento, per chi vorrà comperarlo. Ma per favore non paragoniamolo all’attività dell’astrofilo visualista.
    Celestron C11 su Eq6 R, Celestron CPC 800, SW Mak 127/1500 su Eq3-2.
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  3. #53
    Nana Bianca L'avatar di Salvatore
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    Re: Vaonis Stellina: Mero esercizio di stile?

    Io spesso mi trovo in mezzo agli astrofotografi in montagna o collina. Molti sono ottimi amici, e io non odio gli astrofotografi( basta che non mi abbagliano con luci di vario colore). Quando cazzeggio per il campo mi fermo spesso a cambiare chiacchere e vedere le pose ecc. Qualcosa la so, in tutte e due i campi. So pro e contro delle due discipline, non come quel lei che parla a vanvera . Questo per dire che non bisogna generalizzare e fare di un esperienza una verità assoluta. Ma mi rendo conto che la convinzione é una brutta bestia. E anche saper punzecchiare godendo lo é. E certe cose non le sopporto, scusatemi ma sono così, e sassolini in bocca non li so tenere.

    Chiusa la mega e noiosa parentesi, che poi c'entra con il discorso, al momento queste tecnologie sono basiche e non vanno oltre un certo numero di oggetti, costano troppo e sono solo da approccio per avvicinarsi a mio avviso in malomodo all' astronomia.
    Del tipo abbiamo cieli che fanno schifo ora mettiamo sul mercato la nuova diavoleria che mette a tacito tutti. Non serve più andare alla ricerca di cieli bui! Non serve più spegnere le luci, anzi mettiamo e in più.

    Un live stacking é una soluzione interessante e sicuramente proficua, ma non fa per me. Dove va a finire l' adattamento al buio e tutto ciò che ne consegue. Vado in montagna e poi mi chiudo in auto per osservare un display?
    Anche da casa preferisco osservare, e mi snervo già quando devo uscire il laptop e camera é fili che a volte mi chiedo ma chi me lo fa fare? Beh cerco un responso a ciò che osservo (infatti faccio solo riprese planetarie) quindi immagini che uso come metodo di controllo. Non per questo a ogni, quasi, osservazione faccio un disegno.
    Cosa diversa per il deepsky, uno prende appunti e poi a casa con tutta la calma va a vedere gli oggetti osservati.

    Non é una verità assoluta ma solo il mio modo di vivere la mia passione.

    Perché preferisco scorazzarmi dietro il telescopio in giro? Semplice già detto, mi piace cercare e osservare direttamente, stando all' oculare spremendo le mie capacità fino al limite. Perdere tempo, caxxeggiare, chiamatelo come vi pare.
    Che volete che vi dico significa che a me piace soffrire mentre cerco la galasietta di 15 o anche di 16.
    Fino quando posso faró così. Quando non avró più forze (ma ancora lo spirito di guardare il cielo) aquisteró qualcosa che mi aiuti a fare astronomia semplificata... Ma poi a quel punto non saró più visualista... Ma uno che osserva il cielo indirettamente attraverso un dispositivo.

    É con questo messaggio passo e chiudo.
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  4. #54
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Vaonis Stellina: Mero esercizio di stile?

    OK, il discorso l'abbiamo capito, non è il risultato ciò che conta ma cosa si fa nel mentre si cerca di raggiungerlo. Non importa che il trabiccolo faccia vedere una galassietta meglio di quello che mai vedrà un visualista "puro" - (quello "impuro" fa la stessa cosa ma con un ritardo di qualche secondo...) - Non sono d'accordo con chi afferma che non è "visuale", se lo uso in salotto non vedo niente, mentre le foto da internet le vedo.

    Posso fare un test?
    Sapreste riconoscere queste due immagini?
    Il primo è un cratere lunare, il secondo un ammasso, quale? Dovreste riconoscerlo facilmente visualisti...








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    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  5. #55
    Nana Bruna L'avatar di daniel91gn
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    Re: Vaonis Stellina: Mero esercizio di stile?

    @Albertus @Huniseth un visualista deve rinunciare ai dettagli di un astrografo? Scusate ma chi fa visuale ha a disposizione un PC per studiarsi un oggetto prima di osservare, se vuole studiarsi un oggetto semplicemente cerca foto di tale oggetto, migliori di quelle elaborate dall'astrografo medio.
    @Huniseth ah il tuo grande classico dei globulari che "sono tutti uguali", un po' mi mancava. Non so rispondere (in realtà si, grazie a Google, ma non sono così infame). Ma cosa dovrebbe centrare con il discorso?
    Ultima modifica di daniel91gn; 03-11-2020 alle 01:05
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  6. #56
    SuperGigante L'avatar di cesarelia
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    Re: Vaonis Stellina: Mero esercizio di stile?

    Mi scuso in anticipo perché sarò prolisso, è un discorso in cui io stesso sono combattuto tra il mio amore per l'elettronica e una nuova consapevolezza che anche la tecnologia può essere "non sostenibile", ingiustificatamente dispendiosa, oltre il necessario.

    Il "puro" visualista dovrebbe essere quello che guarda il cielo ad occhio nudo, anche senza occhiali: qualsiasi lente o specchio venga messa in mezzo, rappresenta una tecnologia per avere una specie di "realtà aumentata". Come gli occhiali sopperiscono ad una disabilità nel vedere il sentiero sotto i nostri piedi, così i telescopi sopperiscono alla nostra disabilità nel vedere cosa c'è sulle nostre teste a milioni di chilometri o anni luce.
    Solo che in passato i telescopi ci hanno aiutato a vedere il cielo in modo analogico; è il modo più semplice e immediato, perché l'universo è analogico e noi siamo analogici. Invece un telescopio che introduca una componente digitale in questo processo, tra oggetto celeste e occhio umano, è solo una variante tecnologica, che non cambia la sostanza: diciamo che è un "ausilio per disabilità visiva".
    L'avversione di alcuni verso l'elettronica e il digitale è solo una retrosia umana, assolutamente naturale, alle novità e al cambiamento.

    Si potrebbe obiettare che non c'è poesia: è vero, è suggestiva l'idea che una manciata dl fotoni che hanno colpito la mia retina ha percorso anche milioni di anni luce. Ma se ad esempio un ipovedente non può accostare l'occhio all'oculare, però riesce a vedere l'immagine su uno schermo digitale, puoi affermare con certezza che lui non troverà poetico vedere il cielo sul suo schermo?
    Poi si può affermare che non c'è sfizio a guardare senza dover imparare ad adattare l'occhio al buio, ad utilizzare la visione distolta, ad acquisire dimestichezza scorgendo i particolari planetari nonostante il seeing spesso non ottimale: si vabbè diciamoci la verità, questa parte non è prettamente astronomia, ma più uno sport (estremo?) in cui metti alla prova le tue capacità fisiche, quelle dell'occhio, della mente e del fisico (stando al freddo e ricurvi con la schiena in posizioni poco comode); senza nulla togliere che piace anche a me "allenarmi" a vedere oggetti celesti in condizioni estreme (tipo M81 e M82 sotto bortle 9).
    Ma se si vuol solo fare astronomia senza "iscrivere i propri occhi in palestra", ben venga l'EAA. Trovo peggiore che sia diventata prassi comune fare uso smodato del goto, perché quella è pigrizia oppure rifiutarsi di imparare le costellazioni, le posizioni degli oggetti e come "muoversi tra le stelle". Ma il goto è diventato pienamente accettato da tutti, l'EAA no.

    Ma voglio spezzare una lancia a favore anche degli affezionati ai metodi classici.
    In fin dei conti noi siamo analogici e qualunque digitalizzazione deve fare sempre i conti con due conversioni: da analogico a digitale (quello che fanno le DSLR) e poi da digitale ad analogico (gli schermi LCD), e ogni conversione ha delle criticità che non sto qui ad elencare e che vengono superate con eccessiva spesa.
    Ma poi, perché voler sempre mettere l'elettronica in mezzo, spendendo soldoni solo per avere l'ennesimo giocattolo "figo" da collezionare, quando potresti fare la stessa cosa in modo molto più economico e ugualmente soddisfacente (cioè solo appoggiando gli occhi ad un pezzo di vetro)?

    Inoltre al momento i sensori elettronici vincono solo il confronto contro i coni della nostra retina (nel deep sky), e contro i tempi minimi di risposta (nell'osservazione planetaria); infatti in generale l'occhio perfettamente sano rappresenta il miglior sensore in circolazione, con gamma dinamica e risoluzione impareggiabili, e supera le capacità hardware di qualunque sensore digitale e non ha nemmeno bisogno dello stacking per vedere bene bene la tenue nebulosa.

    Morale: qualunque tecnologia deve essere il mezzo e non il fine ultimo dell'astrofilo: il vero scopo dell'astronomia è conoscere il cielo, mentre la tecnologia usata può essere qualunque. Ciò che fa il visualista è vedere in tempo reale, ma se per assurdo esistesse un oculare con dentro dell'elettronica invece che vetro e con pari prestazione, ci sentiremmo forse meno visualisti?

    Attualmente le tecnologie EAA non hanno ancora raggiunto livelli accettabili a prezzi abbordabili, e la strada credo sia lunga, ma ben vengano; poi se alcuni di noi vogliono divertirsi a fare sport estremo all'oculare (io sono il primo fra questi), lo facciano senza sminuire chi osserverà da uno schermo.

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  7. #57
    Staff • Moderatore Globale L'avatar di etruscastro
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    Re: Vaonis Stellina: Mero esercizio di stile?

    Citazione Originariamente Scritto da Huniseth Visualizza Messaggio
    Poi Etru.. ti dai la risposta da solo, spesso vai a ad osservare solo per toglierti un po di pensieri, quel che vedi vedi senza troppa importanza.
    Huniseth, perdonami, ma questo lo stai dicendo tu, i miei report sono tutti sul forum e non osservo da mesi per problemi personali, ma la tua affermazione, oltre che priva di ogni fondamento, è chiaramente esagerata per fomentare gli animi.
    mi dispiace, ma non ti ho mai visto al mio fianco per poter giudicare e scriverlo su un forum pubblico, quindi, a volte, basterebbe fare un passo indietro e dire... scusate, ho detto una cazzata perché non avevo più nulla da dire.

    ora...

    è il thread a non avere più nulla da dire, le cose sono trite e ritrite, alcuni utenti si stanno urtando di certi comportamenti ed è già un mezzo miracolo che tutti ne escano sani e salvi, è bene chiuderla qua, abbiamo capito tutti i pro e i contro del sistema proposto, chi ha un minimo di materia grigia in testa si è fatto l'idea giusta per se stesso, ed è questo ciò che conta.
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