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Discussione: Red dot vs Telrad

  1. #21
    SuperGigante L'avatar di contedracula
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    Re: Red dot vs Telrad

    Si parla di sostanza?
    Allora andrebbero letti dei BEI atlanti stellari ( o mappine come le chiami tu ) così anche senza Go To si troveranno gli oggetti, te lo assicuro e " tanti " astrofili inizierebbero veramente a scrutare il cielo invece di impazzire mezza serata e capire solo dopo il messaggio dell'amato - GOTU - The Object is Below the Horizon che la volta celeste cambia da stagione a stagione ahahah

    Ciao

    P.S.

    Non esiste il solo TELRAD


    http://www.cloudynights.com/documents/9finders.pdf

    E questa è parte della storia e del suo inventore Steve Kufeld che grazie al suo " Entusiasmo Americano " ci ha lasciato un oggetto davvero tanto utile quanto elementare.

    Buona Lettura...

    "The Telrad has been around since the latter 1970s, so I think it qualifies as a classic piece of telescope gear. I've got two. How many do you have?

    Here's a story I've told before, but you know how ephemeral these stories tend to be on the internet, so maybe it bears repeating here in an appropriate venue.

    Steve Kufeld invented, manufactured and marketed the Telrad. It was a one man show.

    He and I were friends from the time he came to California from Kansas around 1969 and joined the L.A. Astronomical Society.

    I was with Steve when he first got the idea for the Telrad. We had visited C&H Sales in Pasadena, Calif., a war surplus emporium that specialized in electronics and optics, mainly old aerial camera lenses. C&H used to advertise in Sky & Tel. Do you remember those ads? It was a mecca for amateur and professional telescope-makers. The boys from nearby Cal-Tech frequented the place as often as we did.

    Steve picked up an anti-aircraft reflex gunsight off a table and looked it over. You could almost see the gears turning in his head. So he purchased it and took it home where he disassembled and studied it. Within a month or two, he had drafted and bread-boarded a design that incorporated its zero-power parallax-free projected bulls-eye principle, and thus was born the Telrad.

    One day, over the phone, Steve asked me for ideas for a name, but I was at a loss. When I next talked to him he had thought up a name himself. It was based on an acronym that I have since forgotten, but it was something like TELescope Reflex finder ADvanced. (Just a wild guess.)

    The earliest Telrads were made of numerous epoxy parts cast in rubber molds, then tediously glued together. In the early 1980s, when Steve still lived in Huntington Beach, I visited him one Saturday with my future wife and watched him assembling Telrads. It was a very labor-intensive and time-consuming business. This was done in Steve's garage.

    He purchased the singlet lenses from Edmund Scientific. I don't know where the LEDs and other components came from, but the glass he used for a beamsplitter came from the local Home Depot where he bought it in large double-pane sheets that he cut up at home into little rectangles, then polished their edges by hand on a buffing wheel.

    The Telrad proved so successful that Steve was eventually able to quit his day job to devote all his time to making and marketing Telrads. I think he did a pretty good job of it, don't you?

    Each year, Steve set up a booth with the other vendors at RTMC, where he had a giant Telrad on display. He probably sold a lot of Telrads there. Steve had a policy of repairing or replacing any defective or damaged Telrads at no cost, except for postage.

    Steve died suddenly in 1997. His brother came from Colorado and sold the business to a couple who had worked part-time for Steve assembling Telrads at his last residence in Pine Mountain Club, California. They eventually moved to Reno, Nevada and took the business with them, where they continue making Telrads today.

    If Steve were alive today, I doubt he would make any changes to his original design. The cost of having new injection molds made would be enormous. When he had the original injection molds made in Korea in the 1980s, it cost him in the neighborhood of $30,000. Think of what new ones would cost today!

    Telrads never made Steve rich, but they allowed him to be his own boss and spend more time indulging in many facets of our favorite hobby. His death was a tremendous loss to his friends and the hobby, but each time I see a Telrad being bought or sold on AM, I think of Steve and the great person he was. I think anyone who knew him would agree.

    NOTE: Steve could do almost anything himself. He applied his own optical coatings, had a mass spectrometer in his garage, machined all his own parts, rebuilt the motor of his MG, designed and built an observatory above his garage for his 6-inch refractor that he purchased while we were in London in 1980 returning from a solar eclipse in Africa."

  2. #22
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Red dot vs Telrad

    Interessante... una bella carrellata di reddot ...
    Diciamo che i reddot in italia si sono diffusi più recentermente, sulla scia degli Skywatcher, infatti quando ho preso il 114/1000 lo montava di serie e me l'hanno spacciato come l'ultimissima novità come cercatori. (e meno male, non oso pensare a cosa avrei fatto con il classico 6x30 !! )
    Quindi c'è il progenitore ( o uno dei primi) che avendo la possibilità di qualche accessorio e le famose mappine è sopravvissuto fino al giorno d'oggi.
    Quale che sia, io li trovo utilissimi, chi li snobba fa male, non c'è confronto nella velocità e precisione di puntamento rispetto a quelli ottici, perchè ricordiamoci che noi dobbiamo poi guardare nel telescopio, un reddot allineato e un oculare da 30/40mm portano l'oggetto sempre nel campo visivo.

    Però il goto alla fine telo dice che l'oggetto è sotto l'orizzonte, le mappine no.........
    Poi adesso le mappe non le guarda più nessuno, usano tutti i planetari come Stellarium.
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  3. #23
    SuperGigante L'avatar di medved
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    Re: Red dot vs Telrad

    il "ragazzo" è arrivato e non vedo l'ora di provarlo ...ma piove (ovvio no!).
    Comunque tornando alle mappine, chi lo dice che oggi si usa solo stellarium etc e chi lo dice che anche stellarium o carte du ciel non possa essere utilizzato potenziando le possibilità del Telrad? Io sotto il cielo l'ho detto mi porto la MIA MEMORIA e qualche mappina quandonde l'intelletto mi fosse fallace. E non per questioni etiche-morali- masochistiche ma per comodità. Al buio meno attrezzi ho tra i piedi meno inciampo e meno dimentico. Un telescopio, gli oculari, un binocolo, una torcia rossa e qualche mappina e sono a posto.
    per il momento stavo pensando di stamparmi qualche mappa di triatlas o carte du ciel, poi disegnare su un lucido dei cerchi rossi del Telrad in scala e con quelli creare dei passaggi, uno, due o tre al massimo per centrare gli oggetti, quelli un po' ostici lontani da stelle luminose.
    Io so di non sapere un ca..o, ma veramente non come quello snob di Socrate
    Franco Milani:

  4. #24
    Gigante L'avatar di tony70xx
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    Re: Red dot vs Telrad

    Forse è vero, come dice Uni che le mappe non le guarda più nessuno, ma da quando mi è arrivato il Pocket Sky Atlas ho capito che scrutare il cielo col telescopio, mappa cartacea e lucina rossa è il top. Altro che applicativi per tablet o smartphone!
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  5. #25
    SuperGigante L'avatar di contedracula
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    Re: Red dot vs Telrad

    Giusto per completare la questione, ma un poverino con un Dobson da 40/50cm come fa a puntare la velo con un Red Dot?

    Huniseth vuoi sapere un pò come stanno le cose?

    Tempo fa su un altro Forum fui molto diretto e " spudorato " nel dire che i prodotti che ci vengono - propinati - dai negozianti sono spesso IL FRUTTO del loro margine. Un post molto pesante con centinaia di repliche e oltre 2000 visite, pare che il tema fosse gettonato!

    Cio che volevo far arrivare invece con la storia allegata al precedente messaggio è che il TELRAD ( giusto per mantenerci in topic ) non è altro che il pretesto per far capire quanto materiale NON arriva in Italia perchè NON CONVIENE!

    Il Red Dot invece è prodotto in mille salse diverse dai tanto amati ( non da me ) Chinesi ! PeLciò esseLe buono Led DOT

    Io che giro tantissimo e sono molto tempo anche in USA ti assicuro che c'è una differenza ABISSALE nelle abitudini degli astrofili.

    NOI siamo gregari, abitudinari e amiamo essere guidati.

    Su un censimento strumentale ne è uscito fuori che la maggior parte degli astrofili hanno TUTTi strumenti simili, perchè?

    Ti sei chiesto il perchè negli anni 80/90/00 Meade deteneva una grandissima fetta di mercato e oggi no?
    Perché?

    Perchè oggi l'importatore è ANCHE un rivenditore e gli altri " commercianti " NON comprano da un concorrente!
    In europa c'è ne UNO SOLO e si chiama BAADER! importa l'80/90% del materiale Astronomico amatoriale e tutti attingono da li perchè fa COMODO! Secondo te Sbig come arriva " sulle tavole degli Italiani? "

    Poca quasi ZERO giacenza di magazzino, ordini sul venduto etc. etc. etc.

    E' normale che poi ci arrivano " sentenze " dai - saggi - dove si sputa sopra sui prodotti fuori cartello!

    Prova un po a chiedere come sono le Camere Apogee...ti troveranno mille difetti, perché? PERCHE' NON CONVIENE !

    Meglio che mi fermo qui

    Ciao

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  6. #26
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    Re: Red dot vs Telrad

    Citazione Originariamente Scritto da tony70xx Visualizza Messaggio
    Forse è vero, come dice Uni che le mappe non le guarda più nessuno, ma da quando mi è arrivato il Pocket Sky Atlas ho capito che scrutare il cielo col telescopio, mappa cartacea e lucina rossa è il top. Altro che applicativi per tablet o smartphone!

    Se si è veri VISUALISTI non si può nemmeno immaginare minimamente di usare un PC o Tablet, basterebbe un crash del programma per essere abbagliati dal desktop del PC ( altro che pellicole rosse ).

    Ogni fonte di luce vanifica l'abitudine dell'occhio acquisita dopo diverse ore anche.
    Per questo motivo ho smesso di fare Trasferte con gli Astrofotografi, mare di LED Blu Gialli Bianchi dei portatili delle camere dei gruppi di alimentazione delle reflex, per carità!

    Ciao

  7. #27
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Red dot vs Telrad

    Embè.. se uno non sa trovare la Velo con un reddot e un megadobson.... non mi si dica che serve il Telrad...
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  8. #28
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    Re: Red dot vs Telrad

    Eheheheh adesso penso che lo fai appositamente dai

    Portalo un " megadobson " in alta montagna e prova a trovare la velo al primo colpo con i movimenti di un cestello di legno lungo 3 metri...che al primo tocco ti passa al Meridiano.

    Tieniti stretto il GO-"TU" e il RedDot che al resto ci pensiamo noi

    Ciao

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  9. #29
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Red dot vs Telrad

    Quello è un altro problema....
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  10. #30
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    Re: Red dot vs Telrad

    http://www.youtube.com/watch?v=6GTnIaBaXH4

    ...bisogna informare....tutti devono sapere...bisogna informare....

    Il Telrad è uno strumento meraviglioso!!!

    Ieri sera serata deep con questo nuovo accessorio. L'ho trovato di una comodità ed efficienza sorprendente. Ora io non so se sia meglio o peggio del red dot ma so che ho trovato oggetti con questo strumento molto velocemente e in alcuni casi a botta sicura, oggetti non puntabili direttamente ne' visibili nel mio cercatore o in un cercatore "normale" (8x40-9x50 etc). Ho usato un atlante comune e neppure dettagliatissimo come l'Atlante Stellare di Cambridge di W. Tirion con stelle fino alla mag 6,5 il che, alla resa dei conti, è stato un bene visto che la magnetudine visibile da casa mia ieri sera non andava oltre la mag 5,5 e se ci andava le stelle oltre tale limite non erano utilizzabili per il sistema di puntamento. Il cardine è stato scoprire (misurare) che su questo atlante due gradi nel cielo corrispondono a 7mm. Due gradi sulla volta celeste corrispondono alla distanza angolare tra il centro del Telrad e il cerchio più esterno. Una volta appurato ciò è bastato cercare una stella di mag < 5,5 che fosse nei pressi di oggetti target. Se era un po' meno bene perchè c'è anche il cerchio interno se era di più con una proporzione spannometrica si intuisce quanto distanziare il cerchio esterno da detta stella guida e si prova (quasi sempre ci si azzecca). Un po' più di attenzione la si deve porre nell'orientare nella direzione corretta (quella dell'oggetto) il segmento ideale che unisce il bordo del cerchio esterno che si "appoggia" alla stella e il centro del Telrad.
    Il resto della serata non lo racconto, non sto a tediarvi ma solo per dire che:
    1) M57 facilissima ovviamente presa subito ma non c'è bisogno del Telrad
    2)M56 preso subito appoggiando il cerchio esterno del Tel. sulla stella 2 Cygni
    3) Dumbell Nebula presa appoggiando il cerchio esterno su entrambe le stelle 12 e 13 di Volpecula
    4) M71 ed M20 beccati al primo colpo usando Gamma e Delta sagitta sul cerchio esterno
    ...
    ...
    ... e poi molti altri oggetti M2, M15, M11, e quelli a sud tra Ophiuco, Sagittario e Scorpione ma questi li beccavo senza grosse difficoltà anche con il 6x30

    Invece grande soddisfazione l'ho avuta mettendomi alla prova con un oggetto abbastanza disperso e sconosciuto ovvero la Galassia NGC 7331, invero non particolarmente ostica (9,5 mag) ma un po' isolata. E' stato emozionante quando dopo aver appoggiato il bordo del cerchio del Telrad sulla stella 38 di Pegasus mi sono trovato la bella galassia luminosa ed allungata nell'oculare. Sorridevo, giuro che sorridevo.

    Una considerazione mi viene però dall'aver appurato che il TelRad su un cielo slavato è quasi inutile, allora meglio un red dot + cercatore che sono più leggeri.
    Un altra considerazione non ha nulla a che vedere con la questione in oggetto ma io ci tengo moltissimo e forse le dedicherò un topic. Ieri sera ho iniziato a chiudere un cerchio. Ho ricominciato ad osservare il cielo a ottobre/novembre del 2012 e i primi tre oggetti sono stati M2, M15 ed M32 in binoculare. Ieri sera appunto dopo un anno ho ritrovato questi due oggetti/amici che tanto avevo cercato (tranne M31) all'inizio del cammino che mi ha portato qui, con voi e con gli attuali strumenti. La ciclicità ha davvero un aurea di magia ed in alcuni casi è consolatoria. Siamo animali ciclici o circadiani e non nascondo che l'orologio biologico quando ha trovato corrispondenza così netta e precisa con l'orologio astronomico ha dato uno scossone alla mia emozionalità. Insomma c'è scappata una lacrimuccia.

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