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  1. #11
    Meteora L'avatar di san
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Lorenzo, grazie ma è molto costoso e non posso permettermelo.
    un saluto
    san

  2. #12
    SuperGigante L'avatar di stevesp
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Per gli ingrandimenti c’è anche il limite del seeing che in Italia mediamente penalizza tanto

  3. #13
    Gigante L'avatar di Zoroastro
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Le teorie del "massimo ingrandimento del telescopio" lasciano il tempo che trovano. Ne ho lette di ogni, dal diametro in mm al diametro x1.5 al doppio del diametro in mm.
    Inconsciamente siano portati a prendere il numero più ottimistico, ovvero il doppio del diametro in mm. Ma credo che nessuno abbia mai osservato a 560x con profitto con un C11 ... Correggetemi se sbaglio eh!

    In realtà teoria e buonsenso ci dicono che il massimo ingrandimento è il numero minore tra a) ingrandimento corrispondente alla risoluzione massima angolare del telescopio secondo le varie formulette, da Rayleigh (1.22•lambda/D) a Dawes (120/D) b) Pupilla minima d'uscita >0.7≈1 mm e soprattutto c) risoluzione massima concessa dal seeing atmosferico.

    La massima risoluzione angolare concessa dal seeing astronomico sulla Terra (Mauna Kea, Atacama, alta montagna) è 0.4 arcsec. Dalle nostre parti può essere 0.8-1", più frequentemente 2-3". Poiché l'occhio ha un potere risolutivo di 120" il massimo ingrandimento possibile prima di iniziare a risolvere le turbolenze atmosferiche sarà 120/0.4=300x a Mauna Kea, *indipendentemente dallo strumento*. Buffo eh?
    Traslato alle nostre latitudini e atmosfere, l'ingrandimento massimo concesso dal seeing è generalmente 150-200x ovvero risoluzione angolare 0.6-0.8" secondo la formula Potere risolutivo (arcsec)•Ingrandimento=120.

    Più frequentemente è 100-120x ��.

    Ciao!!!

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  4. #14
    Nana Rossa L'avatar di Lorenzogibson
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Citazione Originariamente Scritto da san Visualizza Messaggio
    Lorenzo, grazie ma è molto costoso e non posso permettermelo.
    un saluto
    san
    Scusami, ma vedendo che hai un 925 mi sono lasciato trasportare. Io comunque trovo profitto nell'osservazione planetaria anche con una torretta economica astroprofessional ( si trova sotto svariati marchi: tecnosky, omegon, ecc. è sempre la stessa torretta), da 180/200 euro. Si possono variare gli ingrandimenti avvitando una Barlow sul naso della torretta, e la comodità degli oculari rimane la medesima, cioè puoi usare degli ortoscopici da 20 o 24mm e osservi in alta risoluzione in tutta comodità.

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  5. #15
    Gigante L'avatar di Zoroastro
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Sempre sul massimo ingrandimento:

    L'ingrandimento massimo corrispondente alla massima risoluzione angolare Pr del telescopio è ricavabile dalla formula di Dawes, Pr(max)=115.8/D. Riducendola e risolvendola per il potere risolutivo dell'occhio a 20/20, pari a 120 arcsec, si ottiene che il massimo ingrandimento è circa *pari al diametro in mm del telescopio*. Quindi il tuo 9.25" darebbe 235x. Nulla vieta di aumentare il potere a 300x ma:

    A) *non vedresti più dettagli* dell'immagine a 235x che corrisponde al limite del potere risolutivo angolare del telescopio - anche se a ingrandimenti maggioro potresti vederli più chiaramente.
    B) ridurresti la Pupilla d'uscita e quindi la luminosità dell'immagine secondo la formula L=2•Pu²=2•(f/F)²
    C) incocceresti nel limite del seeing già spiegato, oltre il quale ingrandisci solo le turbolenze atmosferiche ottenendo un'immagine più confusa.

    Spero di essere stato chiaro!

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  6. #16
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Premessa.
    La parte in grassetto blu è quella prettamente IT (in topic), se non volete perdere tempo leggete solo quella (ovviamente se interessati), il resto è un mio sproloquio, che forse può essere utile a qualcuno.




    Sugli ingrandimenti limite non sarei così perentorio, premesso che il doppio diametro in mm ha un senso (googlare "ingrandimento di roll-off"), ci sono tante (troppe) variabili in gioco, di cui queste sono solo alcune:
    • acuità visiva dell'osservatore (*);
    • collimazione dello strumento;
    • qualità ottico-meccanica dello strumento;
    • schema ottico dello strumento;
    • solidità della montatura;
    • ostruzione dello strumento (**);
    • diametro dello strumento (**);
    • acclimatamento dello strumento;
    • condizioni di turbolenza locali (postazione osservativa);
    • seeing locale al momento dell'osservazione (***);
    • condizioni del cielo al momento dell'osservazione (trasparenza, velature, IL, ecc);
    • tipologia di oggetto celeste osservato (****);
    • varie ed eventuali che non mi sono passate per la mente.

    In breve, secondo me, sarebbe da provare, un po come si fa con un'automobile nuova, si comincia andando piano e col tempo, sempre più forte fino a trovarne il limite. Concordo con il fare il primo "step di controllo", fermandosi a una P.U. di 1 mm, se tale ingrandimento (per uno specifico target) regge, allora si può andare oltre e pensare ad oculari più spinti.
    Insomma, io penso sempre, che questi consigli servano per avere un parametro indicativo, ma poi è l'osservatore che dovrà capire, in base alle proprie specificità, a quelle dello strumento e della postazione osservativa, dove si trova il proprio "limite".




    (*): l'acuità visiva dell'osservatore è tra le cose più importanti da tenere in considerazione; per farla semplice, una persona con vista perfetta (10 o 12/10), basteranno il minimo degli "ingrandimenti risolventi" (inteso come l'ingrandimento ottimale, relativamente alle "condizioni al contorno") per vedere tutto quel che c'è da vedere. Per una persona che ha una vista men che perfetta, ovviamente per vedere le stesse cose, avrà necessariamente bisognio di aumentare un po gli ingrandimenti.

    (**): E' abbastanza ovvio che un diametro piccolo (per oggettiva semplicità ottico meccanica, limiti di risoluzione e minori problematiche "termiche") è più facile "tirare" gli ingrandimenti, rispetto un diametro maggiore; idem per strumenti non ostruiti rispetto a quelli con ostruzione, per la nota questione del "trasferimento di contrasto" (la celeberrima MTF) è più facile salire con gli ingrandimenti, infatti con i classici rifrattorini (60, 80 e 100 mm), si sparano agevolmente ingrandimenti oltre il 2D, mentre con i grossi catadiottrici e/o newton la cosa si fa sempre più problematica, sovente fermandosi per i 300, 350 e 400 mm a un più comodo 1D (salvo casi particolari).

    (***): come ho scritto diverse volte, parlare di seeing medio italiano, trovo abbia poco senso, il seeing cambia (soprattutto in un paese orograficamente "complicato" come l'Italia) da zona a zona, da giorno a giorno e da minuto in minuto. Ad esempio nel mio condominio milanese ho mediamente buon seeing, spesso solo di poco più di 1", ma avendo pazienza ci sono degli attimi dove si va sotto i 0,5"; alle Tre Cime ancora meglio, c'erano degli attimi di calma talmente "eterea" che nemmeno pensavo di misurarlo, però col dob da 40 di un amico e il mio naglerino zoom settato a 2,5 mm (730x circa) avevo un Marte immobile. Di converso, nella mia baita il seeing medio è solitamente fetente (2/2,5"), ma anche qui si trova qualche attimo dove si scende sotto i 2", insomma dipende.

    (****): ogni oggetto celeste vuole il suo ingrandimento, si passa da nebulose e galassie dove è preferibile (col cielo scuro) una P.U. ampia, con globulari e planetarie è meglio salire di ingrandimenti (P.U. tra 1 e 1,3 mm), col planetario si va da Giove e saturno dove l'optimum si trova tra i 0,8 e i 0,7 mm fino a Marte dove sono perfette P.U. di 0,5 (i famosi 2D), con oggetti ad alto contrasto come Luna e soprattutto Doppie si può andare anche oltre (se il "pacchetto" osservatore-strumento-luogo permettono), non tanto per vedere il dettaglio, ma solo per vedero "comodamente"



    Ps.: Ovviamente il tutto, secondo me.

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  7. #17
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Grazie Angelo, ottime precisazioni! La catena occhio-oculare-strumento-atmosfera-oggetto ha tali e tante variabili, oggettive e soggettive, che parlare di "ingrandimento massimo di un telescopio" ha poco senso.

    Aggiungo solo che il mio scopo è porre l'accento sui parametri oggettivi e misurabili nella scelta di telescopio e oculari, parametri che talvolta vengono trascurati dai neofiti - non dagli esperti come te ovviamente .

    Ciao!

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    Ultima modifica di Zoroastro; 18-08-2020 alle 15:33

  8. #18
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Citazione Originariamente Scritto da Zoroastro Visualizza Messaggio
    Ma credo che nessuno abbia mai osservato a 560x con profitto con un C11 ... Correggetemi se sbaglio eh!
    una sola volta nella vita ho osservato Saturno a 770x con una immagine ferma che faceva venire i brividi... una sola volta però...

  9. #19
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: oculare grandangolo per osservazioni planetarie

    Se si ha pazienza, come ho detto, nelle serate già buone, ci sono quegli attimi (che accadono relativamente spesso, visto che il seeing è dinamico) dove il pianeta (ho quello che state osservando), si ferma per alcuni secondi, un vero e proprio attimo fuggente, che non va perso.

    @Zoroastro, quello l'avevo dato per scontato, infatti questi dati come primo parametro indicativo sono sempre utili, anche io non manco mai di snocciolarli.

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