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  1. #11
    Utente rimosso
    Guest L'avatar di Gonariu

    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Quindi oggi rispetto ad un tempo si usano materiali scadenti per la testa e gli accessori di una montatura da renderle ancora più ballerine?

  2. #12
    Staff • Moderatore Globale L'avatar di etruscastro
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    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    la coperta (il prezzo) è corta... se si tira da un lato deve per forza di cose scoprirsi da un'altra, e visto che il telescopio sotto una certa soglia non si può scendere ecco che si economizza su tutto il resto.

  3. #13
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Più che materiali scadenti (che determinano la durata della montatura), si tratta soprattutto del dimensionamento degli assi di rotazione (AR e Dec) e del diametro delle corone, se i perni degli assi hanno diametri limitati, essendo questi caricati a sbalzo (come in tutte le equatoriali, che non siano all'equatore o ai poli), si flettono, la flessione è tanto maggiore, quanto maggiore è il carico e minore il diametro degli assi, idem per l'appoggio su corone "piccole".

    Le vecchie montature, a parità di classe di carico, semplicemente facevano minor economia di materiali; inoltre vi era maggior cura e maggior precisione nella realizzazione delle componenti; tanto per fare un esempio pratico, la vixen GPDX poi clonata nell'EQ5, a detta di tutti quelli che le hanno confrontate (me compreso, che le ho provate fianco a fianco), affermano che la Vx rispetto alla SW (solo dal mero punto di vista meccanico) è sempre stata più stabile (a parità di strumento e di treppiede) e precisa nel movimento (nessun indurimento in un punto specifico della corona e conseguente lasco, nel punto opposto), oltre al plus delle gambe di legno (comunque materiale ai tempi, ben più facile da lavorare rispetto al metallo e quindi preferito).
    La stessa montatura a corredo del mio "lungo" nell'immagine del mio precedente post è stremamente solida, relativamente alle sue dimensioni, meccanicamente è avanti due/tre gradini rispetto a una + o - pariclasse attuale come la EQ3.

    Il problema delle vecchie montature è che di "classi di carico" c'è n'erano due, forse tre, una equivalente EQ3, una equivalente EQ6 e una per "catafalchi" equivalente a una EQ8, paramount o una 10micron et simila, che trovavi insieme a tuboni in qualche osservatorio, scuola/università o da qualche riccone.
    Invece i tubi erano i più disparati, quindi fin quando si stava sui 50, 60, 76 e 80 non troppo lunghi, la "simil EQ3 d'antan" andava bene, ma quando si cresceva di diametro e/o di lunghezza, non avendo scelta, continuavano a metterle sulle "simil EQ3 d'antan" (vuoi mica mettere un "tubetto" su una bestia di montatura? Poi costa un accidente!) e li iniziavano i guai.
    Questo fin quando il tubo non cresceva tanto da convincere i venditori/produttori del tempo ad usare la montatura di classe superiore.

    Oggi invece hai EQ1, EQ3, EQ5, HEQ5, EQ6, EQ8 e similari come classe di carico, virtualmente ogni tipologia di tubo, avrebbe la sua giusta montatura.

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  4. #14
    Gigante L'avatar di Zoroastro
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    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Un elemento importante per la qualità di una montatura è la tolleranza di lavorazione che si fa notare sia nei giochi tra ruote e VSF che sulla concentricità = coassialità delle boccole dei due assi, e specialmente quello AR ovviamente. E purtroppo passando da un operaio specializzato giapponese che sta per 40 anni in azienda al cinese che il giorno prima coltivava ortaggi o punzonava cinture in similpelle la differenza c'è.

    Just my 2 cents.

  5. #15
    Utente rimosso
    Guest L'avatar di Gonariu

    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Ringrazio tutti delle profonde precisazioni. Chiarisco perché ho iniziato questo thread: all'inizio dell'estate, tenuto conto della mia esperienza da ragazzo negli anni '80 col Konus Hydra 60/700 su montatura azimutale, non ho avuto alcun problema a consigliare l'acquisto di un 60 mm (con focale o 700 o 900 mm) partecipando alle discussioni di questo forum. Certo col mio 60/700 era un po' scomodo seguire Giove a 117X, ma io l'ho sempre attribuito al fatto che una montatura azimutale non è proprio l'ideale per seguire un corpo celeste ad un certo ingrandimento e non ad una montatura un po' troppo traballante (non vi saprei dire se quella dell'Hydra lo era o no a distanza di anni). Leggevo della montatura del 114/900 che non era tanto stabile ma è uno strumento che non ho mai posseduto ne usato. Per questo motivo non riuscivo a capire per quale motivo in questo forum si sconsigliasse l'acquisto di un 60 mm, da cui mi sono posto ultimamente la domanda se le montature di ieri per piccoli telescopi fossero meno traballanti o lo fossero come quelle di oggi; è vero che negli anni '80 le scelte possibili per i neofiti erano di fatto solo 2: o un rifrattore da 60 mm (o 60/700 o 60/900) o il newtoniano lungo 114/900.

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  6. #16
    Nana Bruna L'avatar di halpanweton
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    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Negli anni 60 le montature dei telescopi erano molto più robuste di quelle degli anni 80
    Erano veramente possenti e i cavalletti arrivavano a.1,80 di altezza.Dopo quelle di metallo si sono equiparate a.quelle.anni 80. Dei ruscelli ballerini
    Zeiss 110/750, Unitron4inch, vixen 90/1300,Kenko 90/1300, vixen 200.rss f4.

  7. #17
    SuperNova L'avatar di Valerio Ricciardi
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    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Citazione Originariamente Scritto da halpanweton Visualizza Messaggio
    Negli anni 60 le montature dei telescopi erano molto più robuste di quelle degli anni 80
    Erano veramente possenti e i cavalletti arrivavano a.1,80 di altezza.Dopo quelle di metallo si sono equiparate a.quelle.anni 80. Dei ruscelli ballerini
    Ho ricordi diametralmente opposti... il grande 108/1600, punto di arrivo di ogni astrofilo piuttosto ricco (quattromilionicinquecentomilalire accessoriato, con motore solo in AR sincrono a 220V e SENZA motore in declinazione o pulsantiera... e con la sua meravigliosa cassa in legno compensato lucidato, con dentro la cassettina estraibile per tutti gli oculari da 0,965"... i feltrini verdi dove appoggiavano le cose...) che era esposto da un ottico importante vicino Pza San Silvestro svettava su un cavalletto di legno con gambe a sezione tonda da 6 cm sino a una certa altezza, che poi diventava quadrata... e la sua splendida montatura era più leggera di una Vixen Super Polaris. Manco di poco.
    Quando un'alfa Romeo Alfetta costava tre milioni e duecentomila...

    Oggi, un oggetto da oltre 1,70 m col paraluce - con un braccio di leva e un momento di inerzia simile - per visuale lo piazzeresti MINIMO su una HEQ5 se non una NEQ6 per stare tranquillo.

    I 114/900 stavano sulle antesignane giapponesi delle EQ1, oggetti di finitura e qualità eccellente ma che... sembravano di filo di ferro a momenti come sezioni.

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  8. #18
    Nana Bruna L'avatar di halpanweton
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    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Il mio ricordo invece è di un tasco 20te
    Con colonna e montatura rocciosa e possente,e quella di un bausch & Lomb 132mm
    Basta guardare le locandine degli anni 60
    Su cloudynights.
    Zeiss 110/750, Unitron4inch, vixen 90/1300,Kenko 90/1300, vixen 200.rss f4.

  9. #19
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Io frenerei gli entusiasmi .. premesso che la colonna va bene solo se fissata in un blocco di cemento, che quella montatura sia proprio rocciosa da rendere granitico l'insieme mi da qualche dubbio. Io lo metterei minimo su una eq6.

    20te.jpg
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
    La Mia Strumentazione

  10. #20
    Utente rimosso
    Guest L'avatar di Gonariu

    Re: Montature degli anni '80 e di oggi

    Citazione Originariamente Scritto da Valerio Ricciardi Visualizza Messaggio
    Ho ricordi diametralmente opposti... il grande 108/1600, punto di arrivo di ogni astrofilo piuttosto ricco (quattromilionicinquecentomilalire accessoriato, con motore solo in AR sincrono a 220V e SENZA motore in declinazione o pulsantiera... e con la sua meravigliosa cassa in legno compensato lucidato, con dentro la cassettina estraibile per tutti gli oculari da 0,965"... i feltrini verdi dove appoggiavano le cose...) che era esposto da un ottico importante vicino Pza San Silvestro svettava su un cavalletto di legno con gambe a sezione tonda da 6 cm sino a una certa altezza, che poi diventava quadrata... e la sua splendida montatura era più leggera di una Vixen Super Polaris. Manco di poco.
    Quando un'alfa Romeo Alfetta costava tre milioni e duecentomila...

    Oggi, un oggetto da oltre 1,70 m col paraluce - con un braccio di leva e un momento di inerzia simile - per visuale lo piazzeresti MINIMO su una HEQ5 se non una NEQ6 per stare tranquillo.

    I 114/900 stavano sulle antesignane giapponesi delle EQ1, oggetti di finitura e qualità eccellente ma che... sembravano di filo di ferro a momenti come sezioni.
    Il 108/1600 come rifrattore acromatico deve essere molto bello, io leggevo le osservazioni di Marte fatte da Enrico Moltisanti che le pubblicava sulla rivista "Orione" (anni 1980-1981), se lo trovassi lo comprerei in tuffo! Da quello che scrivi mi sa che negli anni '80 ci si accontentava e/o si faceva di necessità virtù e anche con determinati risultati, il celeberrimo (per quegli anni) riflettore Newton 114/900 era utilizzato anche per fotografare la Luna e, con una macchina fotografica in parallelo, anche gli oggetti del cielo profondo colla vecchia pellicola chimica. Però la montatura del 114/900 era già allora considerata trabballante. Alcune notti fa, ho usato il mio rifrattore Ziel 120/600 con una montatura EQ5 inseguendo a mano ed ad alto ingrandimento (200X, ingrandimento "eretico" con tale ottica, ma ormai mi conoscete .....). La montatura ha delle manopole invece dei flessibili della montatura originale (che ho lasciato a Quartu) ma devo dire che, pur inseguendo a mano, era di un'ottima stabilità senza le vibrazioni di quella originale; certo quando uso quest'ultima per me non è la fine del mondo, ma ho notato con piacere la particolare stabilità della EQ5 col 120/600.

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