Discussione: Dubbio relativita' ristretta
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30-09-2020, 11:34 #11
Re: Dubbio relativita' ristretta
intendi dire che lo spazio è solidale, ovvero in comune , con : terra-astronave- autostrada-pianeta ?
Falso
Se i terrestri e i membri dell'astronave misurassero la distanza tra gli stessi punti sull'autostrada, ad esempio tra due caselli , otterrebbero dei valori diversi
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30-09-2020, 12:57 #12
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30-09-2020, 14:41 #13
Re: Dubbio relativita' ristretta
A questo punto vorrei esplicitare meglio il mio dubbio:
Considerando il sistema di riferimento astronave il tempo che impiega per percorrere la distanza tra la terra e il pianeta
risulta essere:
a)L/v
b)L/v * gamma
Grazie per vostre risposte.
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30-09-2020, 16:07 #14
Re: Dubbio relativita' ristretta
Se L è la distanza tra la terra e il pianeta secondo i terrestri allora la distanza tra l'astronave e il pianeta secondo l'astronave sarà ridotta del fattore gamma
L*gamma
L'astronave considera se stessa ferma è il pianeta che si avvicina alla velocità v
Il pianeta impiegherà il tempo
T = L*gamma /v
Quindi l'astronave prevede di sbarcare sul pianeta dopo un intervallo di tempo inferiore a quello previsto dai terrestri
Con i dovuti distinguo è un po quello che ci accade tutti i giorni
posiamo dire che la distanza tra il centro di Milano e la periferia è 5 km ma anche che è 1 ora a piedi
Se sottovaluti la distanza sei portato a sottovalutare anche il tempo
Nel tuo caso i terrestri sopravalutano il tempo necessario per raggiungere il pianeta e l'astronauta sottovaluta le distanza
Chi ha ragione ?
Entrambi
Qualcosa in comune però ci deve essere
Si chiama "L'intervallo spazio temporale" cioè una combinazione di spazio e di tempo
I due osservatori valutano in maniera differente lo spazio e il tempo presi separatamente ma la loro combinazione è uguale
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30-09-2020, 16:23 #15
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30-09-2020, 20:16 #16
Re: Dubbio relativita' ristretta
Il tuo quesito è più che legittimo.
In breve ti rispondo.
Però prima va fatta una premessa. Non è vero che il tempo di chi viaggia scorre più lentamente rispetto alla terra o al pianeta P. Non commettiamo questo grave errore di interpretazione, questa è una frase che andrebbe abolita. Il tempo dell’astronauta e del terrestre scorrono sempre allo stesso modo. È solo e solamente chi osserva l’astronave che vede l’orologio di quest’ultimo girare più lentamente del proprio, e viceversa. Sarebbe meglio dire, eventualmente, che il tempo dell’astronave scorre più lentamente solo e solamente se visto dalla terra.
Se A e B sono in moto relativo tra di loro, A vede B andare al rallentatore e B vede A andare al rallentatore in modo simmetrico. Nessuno dei 2 però rispetto al proprio sistema va al rallentatore. Se così non fosse, allora, esisterebbe un tempo che va più veloce, e uno meno, e quindi addio relatività.
Quindi supponiamo che ci sia una terra, un pianeta P da raggiungere e un astronauta. Supponiamo che l’astronauta era partito prima della terra, passa per la terra, e viaggia verso il pianeta senza mai fermarsi su di esso. In questo modo escludiamo tutte le accelerazioni. Ipotizziamo che terra e pianeta abbiano gli orologi sincronizzati ed in particolare quando l’astronauta passa sulla terra, segnino zero. Come fare a sincronizzare gli orologi non ci interessa, esistono vari modi, ma è irrilevante per il fine utile. Poi ipotizziamo che quando l’astronauta passa per la terra anche il suo orologio segna zero.
La velocità è pari a 0.6C, con un fattore di Lorentz di 1.25, e la distanza tra la terra e il pianeta misurata nel sistema terra/pianeta è di 6 anni luce.
Dal punto di vista del sistema terra/pianeta si ha quanto segue.
Per il terrestre e per chi sta sul pianeta trascorrono 10 anni affinché l’astronauta passi per il pianeta (6 anni luce diviso la velocità 0.6C), quindi l’orologio della terra e di P segnano 10. In modo analogo sia il terrestre che chi sta sul pianeta vedono l’astronauta passare per il pianeta segnare un tempo pari a 10 anni diviso il fattore di Lorenz, ovvero 8 (dilatazione temporale).
Dal punto di vista dell’astronauta si ha quanto segue.
Per l’astronauta, che ora si sente fermo e vede il pianeta venirgli incontro, la distanza non è più 6 anni luce, ma 6 diviso il fattore di Lorentz (contrazione delle lunghezze), ovvero 4.8 anni luce, che diviso la velocità di 0.6C fa 8 anni. Quando l’astronauta passa per il pianeta ha il proprio orologio che segna 8 anni. Quindi se per lui sono passati 8 anni, per il terrestre e per chi sta sul pianeta visti dall’astronauta, deve essere trascorso 8 diviso il fattore di Lorentz, ovvero 6.4 anni (dilatazione del tempo).
Un attimo ma allora quando l’astronauta passa per il pianeta dovrebbe vedere l’orologio di chi sta sul pianeta segnare 6.4, invece prima nel sistema terra/pianeta abbiamo detto che il pianeta segna 10 anni. E una cosa che avviene in un sistema deve avvenire anche per tutti gli altri sistemi, la realtà fisica è la medesima.
Come è possibile questo?
Semplice, abbiamo dimenticato il principio base della RR, ovvero la mancanza di simultaneità tra eventi distanti nello spazio. Ricordo che se io guardo una astronave in moto, e se su di essa ci sono tanti orologi sparsi da capo alla coda, io vedo tutti gli orologi girare più lentamente del mio, ma anche che sono tutti sfasati tra di loro. E questo non centra nulla con la dilatazione temporale. Questa è la base della RR, capito questo si è capito tutto.
Quindi quando l’astronave passa per la terra con il proprio orologio che segna zero, gli orologi sulla terra e sul pianeta, nel sistema terra/pianeta, segnano zero, ma visti dall’astronave segnano, quello sulla terra zero, quello sul pianeta 3.6 anni e non zero! Come si fa a calcolare questa sfasatura: con la trasformata di Lorentz, o il diagramma di Minkowski.
Quindi, se dal punto di vista dell’astronauta, per il pianeta passano 6.4 anni, ma all’inizio già segnava 3.6, si ha che il pianeta segna 6.4+3.6 che guarda caso fa 10 anni.
Anche l’astronauta concorda nel dire che quando passa per il pianeta il suo orologio segna 8 anni, mentre quello sul pianeta segna 10 anni. E dice anche che l’orologio della terra segna 6.4. Dal suo punto di vista gli orologi terra pianeta non sono mai sincronizzati, ovvero simultanei.
Spero di aver chiarito la situazione.
A costo di prendere su delle brutte parole, vorrei segnalare un articolo scritto da un professore noto in questo sito ma con il quale ci sono stati dei trascorsi non felici.
È un articolo nel quale ho partecipato anche io, e che descrive proprio questa situazione.
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it...cenzo-zappala/
Un saluto a tutti.
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01-10-2020, 08:15 #17
Re: Dubbio relativita' ristretta
Questa affermazione :
"Il tempo dell'astronave e del terrestre scorrono sempre nello stesso modo"
è piuttosto ambigua
Potrebbe essere interpretata nel senso che le trasformate di Lorentz siano un artificio matematico per far tornare i conti ma che in realtà Il "tempo assoluto " esista davvero
Questa era,tra l'altro, una delle interpretazioni possibili(anche di Lorentz stesso ) prima che le imprese spaziali spazzassero via ogni dubbio.
Gli orologi di bordo delle navicelle spaziali furono sempre trovati in ritardo rispetto a quelli della base
Quindi il tempo scorre veramente in maniera "diversa" sull'astronave e a terra
La frase corretta è quindi:
"Il proprio tempo scorre sempre allo stesso modo ma diversamente dal tempo degli altri in moto rispetto a noi"
In altre parole non si può pensare di vivere più a lungo salendo su un astronave grazie al supposto "rallentamento" del tempoUltima modifica di Albertus; 01-10-2020 alle 08:23
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01-10-2020, 10:04 #18
Re: Dubbio relativita' ristretta
@Simone Lotti
Piu' semplice forse e' considerare l'intervallo spazio temporale.Dovremo avere:
(8 * c)^2 (espressione che l'astronave si sta muovendo solo nel tempo in quanto e' lei il sistema di riferimento)
=
(10 * c)^2 - (0,6 * c * 10)^2
64 = 64
c.v.d.
8 anni passati per lei e 10 anni per il pianeta.
Lo stesso ragionamento e' valido anche adattato al nostro caso.
@Albertus
Ottima correzione.
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01-10-2020, 12:18 #19
Re: Dubbio relativita' ristretta
in effetti l'intervallo spazio temporale. di cui si parla poco, è ,a mio avviso una delle chiavi per interpretare la teoria della relatività speciale
L'"equivalenza" tra spazio e tempo implica che un moto nelle spazio è equivalente ad un moto nel tempo, a meno della costante c^2
I terrestri che ritengono se stessi e il pianeta fermi pensano di muoversi solo nel tempo mentre l'astronave si muove anche nello spazio e quindi deve muoversi più lentamente nel tempo in modo da mantenere il bilancio spazio temporale costante
Dato che terrestri e astronave stanno parlando delle stesso evento un qualcosa in comune ci deve pur essere.
Un altro punto importane a cui si da poco peso è la differenza concettuale tra misure "statiche " e misure "dinamiche"
I terrestri, al meno in linea di principio, potrebbero misurare la distanza tra la terra e il pianeta srotolando il metro campione, senza dovere eseguire anche misure di tempo ma l'astronave non può farlo, neppure concettualmente, e dovrà ricorrere anche a misure di tempo
Le misure combinate spazio/temporali devono però passare attraverso le forche caudine della velocità della luce , la quale implica misure di spazio e di tempo
Si entra quindi in un circolo vizioso
Oltre a questo punto ci si deve fermare in quanto si esce dalla fisica e si entra nella metafisica
Inoltre si tende a ripetere automaticamente la frase "il tempo è relativo" ma in effetti non ne afferriamo realmente il significato in quanto nel nostro DNA è scritto che il tempo è assoluto
Una grandezza "relativa" per definizione stessa vale solo per l'osservatore altrimenti non sarebbe relativa
Per quale ragione allora ci stupiamo che due osservatori valutino in in maniera diversa la durata dello stesso evento ?Ultima modifica di Albertus; 01-10-2020 alle 12:34
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01-10-2020, 12:37 #20
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