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  1. #1
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Nikon Action EX 16x50 CF

    Tra i binocoli che posseggo, mi sono accorto che mi manca una via di mezzo (come ingrandimenti) relativamente portatile, passo direttamente dall'8x42 e 10x30 stabilizzato da usare a mano, ai binocoloni da stativo come il 22x70 e il 30x80.
    Mi è sorta la necessità di avere un binocolo sui 15 o 16x (con leggera preferenza per quest'ultimo), che non superi gli 1,5 kg da portare in giro ed usare essenzialmente su monopiede + manfrotto 324RC2 in diurno (e quindi i vari 15x70 che si trovano in giro, sarebbero troppo grossi/pesanti), il limite di budget che mi ero imposto non doveva superare i 300 €.

    Trovo su amazon il binocolo in oggetto, lo ordino e queste sono le primissime impressioni avendo fatto solo "prove al banco" (è arrivato ieri a ora di pranzo); comincio subito col dire che il binocolo mi piace (per essere un binocolo da 250 €), è proprio quello che stavo cercando per le mie necessità (lo scrivo subito perché a chi leggerà il resto, potrebbe non sembrare).

    Prima cosa, il binocolo è perfettamente collimato (arrivando da amazon ed essendo un 16x era la prima cosa a preoccuparmi) e in perfette condizioni estetiche e meccaniche, si vede che è waterproof, infatti la ruota di messa a fuoco è discretamente dura (o se vogliamo, particolarmente pastosa, indice di o-ring sull'albero del carrello) e il carrello si flette veramente poco anche alla massima escursione di fuoco.

    Nikon Action EX 16x50 - 02.jpg

    Ho verificato il diametro effettivo e la pupilla (rotonda e ben illuminata), il diametro della lente è 50 mm e non ci sono diaframmature a limitarlo.

    Nikon Action EX 16x50 - 03.jpg

    Cosa mi è subito piaciuto:
    • esteticamente è carino e da sensazione di solidità e la ghiera delle diottrie ha due "camme" che permettono la regolazione anche con i guanti;
    • ti danno di serie l'adattatore per il treppiede, cosa che trovo intelligentissima, essendo un 16x sanno già che va utilizzato su qualche supporto, io ho messo il "tappino" in un cassetto e terrò l'adattatore sempre montato (è piccolo e ruba pochissimo spazio), ovviamente ho provato anche a mano libera, ma se non hai le mani ferme da chirurgo, non è cosa;
    • la dotazione documentale, oltre i fogli della garanzia, hai un corposo manuale d'istruzioni in 8 lingue (tra cui l'italiano), con il disclaimer sul Sole, le informazioni base sul suo uso, ma complete (cosa estremamente utile per chi si avvicina per la prima volta ai binocoli), oltre a una brochure con riassunte tutte le caratteristiche della serie EX al completo.


    Nikon Action EX 16x50 - 01.jpg Nikon Action EX 16x50 - 05.jpg

    Quello che subito non mi è piaciuto:
    • la custodia, non che sia fatta male, ma ha solo il passante per la cintura e nessuna tracolla, una cosa di simili dimensioni, sicuramente non te la metti alla cintura;
    • i tappi degli obiettivi, sono del tipo "interno", avrei preferito di gran lunga quelli classici.


    Nikon Action EX 16x50 - 04.jpg

    Verifica dei dati di targa:
    • Ingrandimento ufficiale 16x ► misurato 15,7x (verifica fatta confrontando due foto, di cui una attraverso l'oculare del binocolo);
    • TFOV ufficiale 3,5° (61 m a 1000 m) ► misurato 3,6° (63 m a 1000) (idem come sopra);
    • P.U. ufficiale 3,1 mm ► misurata 3,2 mm;
    • estrazione pupillare ufficiale 17,8 mm ► misurata circa 16/16,5 mm;
    • minima distanza di messa a fuoco ufficiale 7 m ► misurata 7 m (ma va considerata la nostra capacità di accomodamento);
    • peso ufficiale 1040 g ► misurato 1024 g (senza tappi ne tracolla), con tracolla e adattatore per stativo 1138 g.


    Nikon Action EX 16x50 - 06.jpg

    Ottica (per quel poco che l'ho usato).
    Leggera distorsione a cuscinetto (visibile anche nella successiva immagine), massima nitidezza dell'immagine fino a circa il 50% del campo, dove dà veramente un'ottima prestazione, ma nei controluce il cromatismo (rosso-arancio e azzurro, ben visibile nel particolare presente della successiva immagine) appare già a partire dal 50% del campo e quella ottima nitidezza di cui dicevo comincia a perdersi, dal 65/70% del campo va a sommarsi anche la curvatura di campo che manda fuori fuoco le porzioni esterne (e accentua i bordi "colorati"), poi intorno all'85/90% del campo ci si mette anche l'astigmatismo (non c'è verso di mettere a fuoco decentemente i bordi) a formare quella che io definisco "insalata" a partire grossomodo dal 75% del campo, quello prima di tale limite è una immagine utilizzabile, dopo detto limite, non lo è più.

    Nikon Action EX 16x50 - 07.jpg

    Per le successive prove, lo porterò al Parco delle Cave e al Monte Stella per l'uso outdoor sul monopiede e qualche puntatina sul cielo (i soliti Luna, Venere, Giove e Saturno), così da sviscerare meglio le magagne ottiche (questi giorni sono nuvolosi, quindi non ho verificato nemmeno eventuali riflessi spuri)


    Fine prima puntata.

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    Ultima modifica di Red Hanuman; 17-11-2021 alle 21:07 Motivo: Correzione testo

  2. #2
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    Spiegaci cosa intendi per "leggera distorsione" ....
    61 metri... ma quelli nuovi non dovrebbero essere meglio dei vintage? 61 metri li ha il Tento ma fa 20x e pure il Canton 20x80
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  3. #3
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    C'è poco da spiegare, è la distorsione a cuscinetto documentata nell'ultima immagine allegata.



    Seconda (breve) parte.


    Relativamente all'ergonomicità è molto simile ad altri porro classici, quindi si impugna molto bene, ma come detto precedentemente 16x (almeno per me) sono troppi da gestire a mano libera, anche per pochi secondi, magari appena sto fetentissimo meteo da tregua, lo proverò sul cielo (oltre che su stativo) sulla solita sedia da giardino reclinabile, con i gomiti ben posati sui braccioli e vedo per quanto tempo riesco a tenere l'immagine decentemente ferma.

    Questa mattina presto, ho verificato le caratteristiche antiappannamento e l'impermeabilità, sono andato al parco sotto casa mia (il Parco delle Cave), nella cosiddetta zona umida (area "paludosa" con canneti, molto gettonata da varie specie di volatili); nel passaggio da casa (20°) a fuori 7,5° non ho notato appannamento ne degli obiettivi ne degli oculari, la buona estrazione pupillare (che tiene lontani gli occhi dalle lenti oculari) aiuta molto in questo.
    Uno scroscio di pioggia abbastanza intenso, mi ha permesso di confermare la sua impermeabilità (è dato per resistere 5' a un metro di profondità, ma non credo farò una simile prova), mi è bastato un panno per il corpo e un kleenex per le lenti. Per l'appannamento "vero" si vedrà quando farà più freddo e il delta termico sarà maggiore.

    Con il monopiede si gestisce perfettamente, allargando un po le gambe, mano sinistra sul monopiede e la destra sulla cloche della 324RC2, sono riuscito a seguire per tre o quattro minuti una coppia di germani reali (un maschio e una femmina) che facevano lo slalom tra i canneti affioranti, prima che le vibrazioni si facessero moleste.
    Confermo nonostante la giornata uggiosa (e quindi con i contrasti di luce non esasperati), che l'immagine sostanzialmente utilizzabile (in cui sostanzialmente si riconoscono le cose) è quella compresa entro il 75% del campo, confermo anche il grado di comparsa del cromatismo intorno al 50% del campo in poi, infatti osservando il collarino e il piumaggio bianchi verso la coda del germano maschio (distanza 35/40 m), appena si spostava lateralmente al campo del binocolo, si cominciava a notare l'iridescenza rosso-arancio e azzurro.

    Mi rimane la trasferta sul Monte Stella col bel tempo, voglio puntare oltre al panorama anche qualche grattacielo, con i riflessi del Sole sui vetri e la prova sul cielo.


    Fine seconda pintata.
    Ultima modifica di Angelo_C; 17-11-2021 alle 15:28

  4. #4
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    Dopo quasi una settimana di tempo fetentissimo, sono riuscito a fare una capatina sul Monte Stella nel pomeriggio e rimasto fin dopo il tramonto.
    Dalla "vetta" (è alta 53 m ) si gode un bel panorama della città e mi sono messo a fare il "guardone" verso i nuovi grattacieli, durante il giorno per verificare soprattutto la nitidezza dell'immagine, ad esempio la riconoscibilità degli ambienti interni attraverso le vetrate (illuminate e riflessate variamente dal Sole), la trama del cladding e i particolari architettonici.

    Il panorama e simile a quello che si vede quà (con gli edifici orientati diversamente).
    cam 1.jpg

    In questo ambito è stato un banco abbastanza probante e decisamente molto probante riguardo i riflessi e il cromatismo.
    Col Sole ancora sopra l'orizzonte (anche se basso, visto che erano le 16:30), si è confermato ulteriormente l'ottima nitidezza al centro del campo, si riuscivano a distinguere gli ambienti interni degli uffici (scrivanie, arredi e qualche persona), nonostante la "velatura" del Sole sulla superficie dei vetri, immagine che già si faceva un tantino più confusa dopo il 40% del campo (stimato, ma la "confusione" cominciava sicuramente prima della metà del campo).
    In caso di riflessi di luce diretti verso il binocolo dalle facciate dei palazzi, facevano capolino un po di sparkle colorati visibili appena fuori dal centro del campo (azzardo a partire dal 20/25% del campo).

    Dopo il tramonto e con gli edifici internamente ben illuminati (come nell'immagine allegata più sopra), ovviamente questi si distiguevano perfettamente, portando la massima nitidezza di nuovo attorno al 50 % abbondante del campo (come scritto nei primi due interventi) e l'immagine "utile" intorno al 75%.
    Come dicevo il binocolo si è rivelato una sorpresa positiva (per uno da 250 €) per il contenimento dei riflessi, infatti anche incrociando i diversi luminosissimi "led-wall" pubblicitari, l'immagine è rimasta sempre pulita e senza velature da riflesso; ho anche (in mancanza della Luna) fatto la prova con una delle fotoelettriche di un centro sportivo (vedere la lampadona al centro dell'immagine), mantenendola appena fuori dal campo e si vedeva solo una tenue lama di luce veramente poco fastidiosa quando la sorgente veniva posta lateralmente (a dx o sx fuori dal campo), invece si rinforzava un pochino se la sorgente la si poneva al di sotto.

    Ho anche approfittato per la prova sotto il cielo, intorno alle 17:45 (prima di ridiscendere dal monte ), ho puntato in sequenza un basso Venere, poi Saturno e infine Giove. Prima di tutto devo dire, che con la schiena ben poggiata su un albero, gambe un po larghe, monopiede tenuto con due mani e appoggiato sul petto, per un buon minuto, si riescono ad osservare i pianeti in maniera abbastanza "ferma", dopo questo tempo è necessario rilassarsi un attimino e rifare la procedura di "puntamento".
    Su Venere si distingueva nitidamente la fase, io so che questa è più o meno al 50%, ma il terminatore mi sembrava appena appena arcuato, dando la percezione della tipica falcetta; su Saturno si riconosce il classico pallone da rugby, ma nessuna traccia di anse e nulla che mi facesse riconoscere che ci fosse un disco contornato da un anello (cosa invece ben visibile sia nel 22x70 che nel 30x80); su Giove una palletta luminosa pressocchè a tinta unita (bande principali nemmeno per finta) e visibili i medicei (3 su 4) due vicinissimi (quasi affogati nel bagliore del disco del pianeta) uno ad est e uno ad ovest, più o meno equidistanti dal disco e uno ben più lontano ad ovest del pianeta, il quarto me lo sono perso (troppo vicino).
    Saturno a parte, gli altri due li ho usati per le prove di definizione dell'immagine, infatti sul Venere, la fase era ben riconoscibile fino ai due terzi del campo (il terminatore arcuato l'ho percepito solo al centro del campo o poco più in là), poi mi diventava una palletta luminosa, cromatismo percepibile già dopo il primo quarto di campo (25%), fastidioso dopo il 50%, molesto dopo il 65%, mentre su Giove ho percepito i due satelliti più vicini fino al 40% del campo, oltre, sono stati inglobati dalla luce del disco del pianeta (il cromatismo principalmente a contribuito "allargando" l'alone), mentre il satellite più lontano l'ho percepito fino all'80, forse 85% del campo, poi le aberrazioni hanno mischiato tutto.

    Comunque lo strumento mi ha soddisfatto anche dopo il tramonto, non mi rimane che provarlo sulla Luna, su oggetti come le Pleiadi per vedere di che forma mi fa le stelle e riprovarlo sui pianeti ma su un ben più stabile treppiede, giusto per capire fin dove può arrivare sul cielo, l'ampiezza del campo con una immagine ancora "utile".



    Fine terza parte.

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  5. #5
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    Sempre interessanti le recensioni dal "vivo" .. Mi chiedo solo se le recensioni, in genere, sono fatte nell'uso per cui si è preso lo strumento - in questo caso, hai una seria di ottimi binocoli per osservare dettagli panoramici e il cielo notturno, quindi non dovrebbero essere queste le condizioni d'uso del nuovo arrivo - Dico per esperienza personale, comincio a fare test di confronti poco sensati e alla fine non so più che binocolo usare - così prendono polvere tutti quanti o li cambio 10 volte nello stesso periodo di osservazione. La situazione dovrebbe esserci chiara, o si usano binocoli da viaggio, e sono max 25-30mm, o si usano i grossi per osservazioni di potenza (relativa, anche il 20x80 soccombe a fianco di un 90/500 a 44x) - usando le vie di mezzo, potendo disporre degli altri, viene da chiedersi perchè mai non usiamo quelli più grossi, perchè comunque un 16x50 non è propriamente "tascabile", ho provato ad andare in giro con il 12x40 che già non è grosso, ma ho visto che è molto più pratico un buon 8x25 e si vedono le stesse cose - perche diciamocelo fra di noi, che siamo pieni di strumenti, un binocolo 16x50 in notturna è proprio "quasi" inutile.
    E' una riflessione scritta fra me e me, sia chiaro.

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  6. #6
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    Si ma è una riflessione che francamente non capisco.

    Le mie prove sono basate su target standard, che uso pari pari su qualsiasi binocolo (dall'ibis Horus 5x25 al vixen ark 30x80) in modo da valutarne le prestazioni globali e che siano confrontabili con le altre.
    Poi ovvio che li uso nelle occasioni e condizioni per cui li ho scelti, ad esempio il pentax papilio (santo subito il suo progettista) l'ho testato più o meno come questo nikon, ma certo non lo uso di notte per i panorami stellari, ma su piante, insetti, alle mostre e nei musei per cui è votato.

    Le motivazioni per cui ho preso e le condizioni in cui userò questo nikon, sono ben spiegate nel mio post di apertura (primo capoverso).

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  7. #7
    Buco Nero L'avatar di Huniseth
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    Infatti infatti, non mi spiego bene, fare test su target standard con strumenti destinati ad usi più particolari (pena restare a prendere polvere) per me ha un senso relativo - Piuttosto, non ho mai fatto troppo caso alla distorsione nei miei binocoli, in particolare del 15x50, ora non posso più provarlo, ma a me sembra tanta.
    Interminati spazi io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
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  8. #8
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    Il meteo ha dato un attimo di tregua e subito dopo il tramonto ho messo il nikon 16x50 in parallelo al WO 22x70 (come controllo) sul "periscopio" (volevo una base solida).
    Abbiamo in fila e pressocché equidistanti Venere, Saturno e Giove; a parte il signore degli anelli, gli altri sono così luminosi che in visuale rendono molto meglio col cielo chiaro, naturalmente per non incappare nel classico bias cognitivo, osserverò prima nel nikon e solo dopo nel WO.

    Parto con Venere, la falcetta questa volta è ben accentuata (la app sul cellofono la da poco sotto il 27%), le cuspidi sono "colorate" e un pochettino "gonfie" (non so come descrivere la sensazione in modo migliore) anche al centro del campo, ma il resto è ancora "bianco" (nel 22x70 le cuspidi perfettamente appuntite, la falce disegnata e perfettamente bianca), faccio viaggiare il pianeta per il campo del binocolo e già dopo il 30% di questo, la falce si colora tutta, rimane bella e ben riconoscibile fino al 60/65%, dopo comincia a "gonfiarsi" (con gli oggetti celesti, la curvatura di campo si vede prima) e dal 70/75% a distorcersi, all'85% non si riconosce più la falce.

    Saturno, comunque ben visibile anche col cielo chiaro anche se ho puntato il binocolo alla cieca (stando circa a metà tra Giove e Venere) fin quando non l'ho centrata, quì ho voluto solo verificare se (grazie al solidissimo appoggio) riconoscevo gli anelli dal disco, la risposta è no, vedo sempre una ellisse chiara, vado a guardare nel 22x70 e si riconoscono agevolmente le anse e anche il disco che "sborda" dagli anelli a nord e a sud, tornando al 16x50 mi è sembrato di percepire le anse, ma anche spremendo l'occhio, nulla di sicuro, sarà il famoso bias cognitivo?

    Giove, qui ho fatto doppia verifica, prima osservo col nikon, poi col WO e in ultimo con la simulazione dei galileiani sul cellofono e poi torno sul nikon. Col 16x50 solita palletta bianca, con i bordi solo leggerissimamente colorati e solo a tratti (il pianeta è al centro del campo), questa volta complice l'immagine ferma, mi sembra di percepire un tenue scurimento dove dovrebbe trovarsi la SEB, vedo agevolmente Callisto lontano ad est e Ganimede lontano ad ovest, vedo Io ad est a un paio di diametri dal pianeta, non vedo Europa. Facendo viaggiare il pianeta per il campo del binocolo, stessi effetti descritti con Venere
    Sul 22x70 la SEB si percepiva facilmente e si vedeva bene anche Europa a meno di mezzo diametro gioviano dal bordo del pianeta, la simulazione al cellofono mi ha poi detto quali erano le posizione relative delle lune e che al momento dell'osservazione Europa era circa a 1/3 di diametro dal bordo di Giove.
    Questo mi dice che anche al centro del campo, la luminosità (e forse in qualche misura anche la "spalmatura" della figuira del disco) del gigante ha affogato Europa nella sua luce.

    Ora mi rimane solo la Luna.

  9. #9
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    Re: Nikon Action EX 16x50 CF

    Finalmente una puntatina sulla Luna.

    Anche con il nostro satellite, confermo che l'area di massima definizione si ferma a circa 50% del campo, dove tutti i dettagli (al limite della sua portata e/o dei miei occhi) sono ben leggibili, cromatismo al bordo lunare avvertibile già dopo il primo terzo del campo.
    Al centro comunque da veramente una gran bella immagine, riuscivo a tratti a percepire l'ombra (o meglio, un cambio di tonalità, visto il poco contrasto con il "fondo del mare") di parti della dorsale Smirnov (estremamente prossima al terminatore) nel Mare della Serenità, sempre in zona erano ben disegnati i crateri Hercules e Atlas, poco più a nord-ovest Endimione che a 16x sembra tanto un Plato-bis.
    Più a sud (sempre sul terminatore) si riconosceva anche il piccolissimo (a 16x) cratere Plinio, sempre più "giù", Cyrillus e Theophilus facili, mi sono accentrato ovviamente sulle formazioni prossime al terminatore, il cratere più piccolo che sono sicuramente riuscito a riconoscere è Madler di fianco a Theophilus (l'atlante me lo da per un diametro di 29 km) e forse Posidonius P (dato per 15 km di diametro), ma come detto non sono sicuro, non vorrei averlo confuso con la parte più a nord della dorsale Smirnov.

    Poi mi sono stancato di spremere gli occhi come limoni e ho usato il Ciotto, finito poco fa per l'arrivo delle immancabili velature (osservazione col binocolo iniziate alle 17:15 circa e andate avanti per una mezzoretta.

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