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Discussione: Vixen Ark 30x80

  1. #1
    SuperNova L'avatar di Angelo_C
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    Vixen Ark 30x80

    Premessa.
    Questa recensione è di un binocolo fuori produzione da alcuni anni; lo scrissi verso la fine del 2013, la posto comunque su questo forum come risorsa documentale, visto che su questo particolare formato non mi sembra di aver visto altre recensioni, almeno non in italiano.

    --------------------

    Il binocolo è esteticamente carino, lungo 33 cm, completamente gommato (ottimo grip in presa), lo scafo degli oculari ed il carrello sono in metallo (discretamente solido, tutto estratto se spinto col dito, si flette veramente poco), i paraluce anteriori sono in gomma morbida e si estraggono di 22 mm, messa a fuoco centrale con correzione diottrica (circa ± 3,5 diottrie) sull'oculare destro, le conchiglie oculari sono in gomma dura con estrazione a "vite", gli obiettivi misurano effettivamente 80 mm, coating di un verde tenue e non vi è nulla nel percorso ottico che ne diaframmi l'apertura, l'interno è ben opacizzato ed anche con forte illuminazione diretta non vi sono riflessioni indesiderate.

    Ark 03 web.jpg Ark 09 web bis.jpg

    Passiamo ai numeri, di seguito le caratteristiche "di targa" confrontate con quelle da me misurate.

    • Peso dichiarato 2.445 g, quello effettivo (senza tappi e tracolla) 2.400 g (diff. ~2%) ► OK;
    • come già detto gli obiettivi sono effettivamente da 80 mm e non diaframmati "internamente" ► OK;
    • campo di vista reale dichiarato 2,3° mentre quello misurato (solito metodo del confronto con CTR al 10.000) è di 2,25° (diff. ~2%) ► OK;
    • ingrandimento dichiarato 30x mentre quello misurato (tramite osservazione e confronto della trama regolare del "cladding" di un grattacielo) è 29x meno un pelo (diff. ~4%) ► OK;
    • campo Apparente dichiarato 70°, misurato circa 65° (diff. ~7%) ► quasi OK (essendo la differenza sopra il 5%);
    • pupilla d'uscita dichiarata 2,7 mm, reale quasi 2,8 mm ► OK;
    • estrazione pupillare dichiarata 16mm, effettiva 16 mm (nessun problema ad abbracciare tutto il campo apparente degli oculari) ► OK;
    • distanza interpupillare, sul bino la scala va da 54 a 71 mm (range 17 mm), ma la distanza da me misurata (calibro) è min 55, max 70 mm (range 15 mm) (diff. ~12%) ► mica tanto OK (differenza sopra il 10%), la mia è di 66 mm quindi no problem per me;
    • distanza minima di messa a fuoco dichiarata 18 metri, misurata circa 20 m (diff. ~10%) ► quasi OK, ma in questo caso si deve tener conto anche degli occhi dell'utilizzatore, visto che in base al grado di miopia/ipermetropia (nel caso se ne soffra) la distanza minima potrebbe cambiare in piu o meno.

    Ha un fuoco molto "veloce", dalla minima distanza di messa a fuoco si passa ad infinito con una rotazione del focheggiatore di soli 210° (7/12 di giro), mentre i due fine-corsa distano circa 240° (2/3 di giro), lo snap-test è molto buono il fuoco si raggiunge con ragionevole sicurezza (sulle stelle è ancora piu facile), l'unico difetto che ho trovato invero piu psicologico che altro è questo...

    Ark 06 web.jpg

    ...come si può vedere, da questa composizione delle foto degli obiettivi e degli oculari, in quella dell'oculare destro a circa ore 10, si nota la copertura opaca del prisma che invade appena appena il fascio ottico, considerato che si tratta di un "pelo" che trovo del tutto ininfluente nella resa, ho deciso che me lo tengo così.

    Aberrazioni, distorsioni & Co.
    La cosa piu evidente di questo binocolo è l'aberrazione cromatica, ha la classica bordatura magenta/verdolino nei forti controluce (tipo la classica antenna proiettata su cielo chiaro), questa comincia ad avvertirsi già poco oltre il 50% del campo diventando veramente evidente dal 75/80% di questo, va detto che il pregio principale di questo binocolo è che al centro ha devvero un'ottima definizione e trasparenza, cosa che nell'inseguimento dei volatili (uso questo strumento tipicamente su un Manfrotto 055 + testa 128LP) insieme ai suoi 30x lo rende perfetto per la loro identificazione; in condizioni piu "normali" il cromatismo diviene piu discreto palesandosi solo dopo il 65/70% del campo e diventando evidente solo ai bordi, mentre sul cielo questo è avvertibile solo su stelle di mag inferiore alla 2ª dal 45/50% del campo e su quelle di 1ª (e piu luminose) anche al centro.
    Riguardo la curvatura di campo, un po c'è ma tollerabile sul cielo, mentre nel terrestre è sostanzialmente inavvertibile, infatti quando il centro è a fuoco basta una rotazione di 5° scarsi del focheggiatore (1/72 di giro) per mettere a fuoco i bordi, infine ha una leggera distorsione a cuscinetto, nel panning non avverto il famoso effetto "palla rotolante" (ma sono cose molto soggettive).

    Osservazione aerei ed uccelli.
    L'ingrandimento relativamente spinto e la "pulizia" al centro dello strumento, permette di identificare con facilità (nelle giuste condizioni di luce) sia il modello del velivolo che la livrea della compagnia, anche di quelli a quota di crocera (circa 10.000 m e quindi ad'una distanza effettiva tra i 14 ed i 17 km se ad "alzo" di 45/50°), se si ha l'accortezza di tenerli al centro (cosa facile avendo il piu delle volte rotta e velocità costanti) nonostante la fusoliera bianca ed il controluce si riesce a tenere a bada il cromatismo, gli stessi accorgimenti valgono anche nell'osservazione degli uccelli, ma in questo caso l'inseguimento è un po più problematico, ma ciò è anche un lato positivo, visto che si è troppo impegnati nell'inseguimento non si ha tempo di pensare al cromatismo, in questi casi l'ampio campo apparente aiuta moltissimo, ad esempio a seguire le evoluzioni in formazione dei rondoni, o ancor di piu il seguire una poiana lanciatasi in picchiata dal suo punto d'osservazione manco fosse uno Stukas.

    Osservazione paesaggi.
    Se c'è abbastanza luce si riesce tranquillamente a fare osservazioni dettagliate di tipo naturalistico, come l'identificazione di nidi fra le fronde degli alberi o l'ispezione del sottobosco, naturalmente questo binocolo non è molto luminoso quindi per queste osservazioni appena la luce cala la festa è finita.
    Sui panorami (montagne, skyline, ecc) è un vero godimento, gia solo oggi sul terrazzo ho fatto una sventagliata di metà giro d'orizzonte (da est ad ovest, passando per il nord) godendomi tutto l'arco alpino innevato con tutti i suoi giochi di luce ed ombra, anche quì l'effetto "wide", l'ingrandimento ma soprattutto la definizione al centro hanno aiutato non poco nonostante la peggior combinazione possibile per il cromatismo (neve illuminata dal sole) ad apprezzare i profili montuosi, anche sul panorama "architettonico" lo strumento fà la sua figura, infatti i grattacieli che formano lo skyline di Milano con le loro superfici curve e le varie matrici metalliche dei loro rivestimenti vetrati sono un severo banco di prova per le ottiche, un po come lo sono i pannelli solari.



    Fine prima parte.

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    Ultima modifica di Angelo_C; 16-01-2022 alle 00:16

  2. #2
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    Re: Vixen Ark 30x80

    Seconda parte.



    Osservazione del cielo.
    Finalmente, direte voi! In fondo è un forum di astronomia questo!
    Con i suoi 2° abbondanti di campo reale è chiaramente uno strumento da ammassi aperti, da comete e i suoi 30x che scuriscono il fondo cielo aiutano con alcuni "deep", ho fatto un tour "alto" (inteso come oggetti alti nel cielo) alla faccia della cervicale, in un cielo da mag 6 allo zenit, partendo basso con Orione (M42) che già mi mostrava le parti centrali discretamente luminose e con la parte iniziale delle "ali", si scorgeva anche la condensazione di M43, mi sono poi alzato verso il Toro prima con le Iadi, poi le Pleiadi e si arrivava agevolmente alla 12ª (in visione diretta), le prime erano uno spettacolo per la varietà dei colori, mentre le seconde erano incantevoli essendo completamente comprese nel campo del binocolo e con margine, donando una visione ariosa.
    Salendo ancora passo al doppio nel perseo, anche qui entrambe comprese nel campo con un ampio contesto, al centro le stelle sono perfettamente puntiformi, mentre a causa della curvatura di campo, lo sono di meno verso i bordi, questo effettivamente si nota sugli ammassi aperti molto estesi (sopratutto le Iadi), poi approfittando della trasparenza ho provato anche M31 e la nebulosità del nucleo è subito risaltata, poi facendo attenzione in visione distolta si sono rese visibili anche le parti semiperiferiche, sono riuscito a scorgere si e no una metà scarsa della vera estensione della galassia, ma l'effetto è stato piuttosto bello perché dava la sensazione di essere interamente nel campo (ciò che era visibile).
    Riguardo le comete, riporto uno stralcio di un'osservazione mattiniera dove sono riuscito ad osservarne tre, Encke, Lovejoy e ISON (purtroppo prima dell'outburst )...

    Finalmente sono riuscito a "sverginare" il nuovo binocolone su un bel trittico di comete, grazie soprattutto ad un cielo trasparentissimo e un orizzonte est raramente tanto pulito, intorno alle 5:30 ho provato a puntare la Encke ma benché il cielo fosse ancora scuro, questa era troppo bassa, quindi ho puntato la ISON ad una ventina di gradi dall'orizzonte è l'ho beccata subito, il binocolo essendo un 30x80 è un po scuretto ma l'ingrandimento scurisce anche il cielo e quando la centri (ho usato l'apetto da 80 mm col 40 mm come cercatore) la si vede, la condensazione del nucleo ben visibile con una coda quasi verticale che occupava 1/5° del campo quindi poco meno di mezzo grado, poi... [cut] ...sono passato alla Lovejoy anche lei ben visibile ma col nucleo piu sfumato della ISON e una coda appena accennata con un'angolazione di circa 45° verso ovest, francamente vista l'altezza pensavo di vederla molto meglio della ISON, sarà forse che a tale altezza il binocolo dritto non è il massimo della praticità ma mi è piaciuta di piu con l'apetto, anche se in monoculare; in ultimo mentre stava iniziando a schiarire ho visto sorgere Mercurio e subito sopra sono riuscito finalmente a scorgere la Encke praticamente un fantasma anche se il nucleo da la sensazione di essere il piu "puntiforme" tra le tre.
    Non ho notato condensa interna od altri problemi simili (lo strumento è dotato di guarnizioni ed o-ring ma non è riempito d'azoto) quindi la "tropicalizzazione" pare fare il suo dovere, ho anche prolungato (in maniera mooolto casereccia) una barra ad "L" per binocoli "normali", per farci stare il binocolone e insieme all'apetto ho fatto un bel setup solido, leggero e veloce per i campi larghi. In definitiva ne sono soddisfatto era proprio lo strumento che col rifrattorino completa il setup leggero "tuttofare", rispetto ai tanti 20x80 che il mercato offre, i 30x dell'ark sono l'optimum per le mie esigenze.

    Ark 08 web.jpg

    Ultima cosa, per usare un binocolo dritto sul cielo o comunque ad elevate inclinazioni, prevedete un treppiede molto alto, almeno 20 cm piu alto dell'altezza dei vostri occhi, in modo da potervi sistemare comodamente "sotto" gli oculari del binocolo senza dovervi piegare, infatti io lo uso su un Manfrotto 055 o su un 161mk2, entrambi con testa arrivano agevolmente al metro e 90, schiema e cervicale vi ringrazieranno sentitamente.

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    Ultima modifica di Angelo_C; 16-01-2022 alle 00:23

  3. #3
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    Re: Vixen Ark 30x80

    L'avessi trovato a buon prezzo l'avrei preso - ho ripiegato sul Carton 20x80 - leggo di un campo 40m/1000 ( con i gradi non riesco a fare paragoni, 65° apparenti.. ma qui abbiamo un ingrandimento fisso...) e già trovo limitativi i circa 60m/1000 - a mano liberà quanto è utilizzabile? Il treppiede è perfetto ma bisogna anche avere la voglia di montarcelo.

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